16. Silent Words

Spike strinse il volante tra le mani e guardo` Eudial, seduta sul sedile del passeggero con la fronte appoggiata al finestrino e gli occhi fissi nel vuoto, ma la ragazza non si accorse del suo sguardo e rimase immobile.
Il vampiro non disse nulla, ma si rendeva conto che Eudial era spaventata.
Non poteva biasimarla, la creatura maligna che stavano per affrontare avrebbe terrorizzato chiunque, ma era comunque preoccupato, non era da Eudial perdere le speranze prima ancora di iniziare a combattere.
Si ripromise di non perderla mai d'occhio durante il combattimento: se avesse ceduto, lui sarebbe stato accanto a lei, pronto a sostenerla e proteggerla.
Scorse l'Osservatore che si dirigeva verso il furgone attraverso il prato, trascinando con se' una ragazzina bionda piuttosto recalcitrante. Mimete sembrava molto restia a salire sul veicolo e aveva gli occhi pieni di lacrime di terrore, ma Giles non si fece impietosire e la spinse all'interno del furgone senza troppe cerimonie.
Spike noto` che Eudial si era irrigidita quando Mimete si era lasciata cadere sul sedile singhiozzando istericamente.
Valerius, che era rimasto sulla spalla di Giles fino ad allora, scivolo` sulle gambe dell'Osservatore e si sistemo` comodamente, acciambellandosi e arrotolando la coda intorno al corpo come per abbracciarsi da solo.
Giles fissava la casa intensamente, come se temesse di non rivederla piu` e il gatto senti` che stava sussurrando a fior di labbra altri incantesimi di protezione.
Valerius non si volto` a guardare la finestra della camera di Tera, temeva che se lo avesse fatto non avrebbe piu` avuto il coraggio di allontanarsi da lei.
- Siete pronti? - Chiese Spike avviando il motore.
Eudial e Giles annuirono appena e il furgone si mise in moto.

Sofia segui` con lo sguardo il furgone che si allontanava e, non appena lo vide scomparire oltre il cancello, lascio` ricadere la tendina della finestra della cucina.
Aveva paura per Giles, ma si costrinse a non piangere. Gli aveva detto addio nel suo cuore in Italia quando le aveva detto che sarebbe tornato a Tokyo per salvare Hope, tutto il tempo che avevano passato insieme da allora era qualcosa in piu`, un regalo per cui essere grata.
Con un sospiro riempi` d'acqua un bollitore e lo mise sul fuoco, presto gli altri avrebbero iniziato a svegliarsi e trovare qualcosa di caldo da bere avrebbe fatto bene a tutti.
- Sono andati via? -
Sofia si giro` verso la porta della cucina, un po' spaventata da quella frase sussurrata con tono triste e sorrise tristemente a Seihoshi che la guardava dalla soglia con aria afflitta.
In camicia da notte, coi capelli sciolti e il gatto stretto tra le braccia come una bambola, Seihoshi sembrava molto piu` giovane, quasi una bambina. Sofia le ando` vicina e la prese per mano, accompagnandola a sedersi al tavolo come spesso aveva fatto con Lyra quando era triste per qualche motivo.
- Sono appena partiti. - Le rispose, mettendole davanti un piatto di biscotti.
La ragazza ne prese uno automaticamente, ma non accenno` a mangiarlo.
- Non mi ha neanche salutato... - La voce le si incrino` sull'ultima parola e Seihoshi non prosegui`. Se avesse parlato ancora, sarebbe scoppiata in lacrime e non voleva.
- Non hanno salutato nessuno. Cosi` e` piu` facile. -
- Cosa e` piu` facile?! - Seihoshi scosse la testa in un gesto rabbioso per spingere i capelli indietro dal viso. - Dove sono andati a quest'ora? Perche' ci sono sempre nuovi segreti e nessuna risposta? Cosa diavolo sta succedendo? -
Sofia verso` il the bollente in due tazze e ne porse una alla ragazza, senza rispondere subito.
Seihoshi la guardo` con aria smarrita.
- Tornera`, vero? -
Sofia sapeva che si stava riferendo a Giles e una fitta di gelosia le strinse il cuore. Sapeva che Seihoshi non era Xinuxunil, ma non poteva fare a meno di ricordare che un tempo Rupert Giles aveva amato quel corpo.
- Come posso saperlo se non ne era certo nemmeno Rupert?! - Rispose, piu` bruscamente di quanto avesse voluto.
Seihoshi la guardo`, stupita nel sentire l'amarezza nella sua voce, poi un barlume di comprensione si accese nei suoi occhi.
- Non credera` che... - Seihoshi si alzo` in piedi di scatto e prese una mano di Sofia. - No, no, non deve pensare che tra me e lui ci sia qualcosa! Cioe`... forse c'era un tempo, ma non ricordo nulla, e` tutto diverso ora... E' solo che io non so nulla del mio passato... Rupert aveva promesso di rispondere alle mie domande, ma se non dovesse tornare cosa faro`? -
Sofia si penti` del suo scatto di poco prima.
Seihoshi non poteva ricordare il periodo in cui era Xinuxunil e probabilmente Giles era l'unica persona che potesse considerare come parte della propria famiglia, era comprensibile che il timore di perderlo e di restare sola e senza risposte la terrorizzasse.
Lei non poteva fare nulla per rassicurarla visto che anche lei aveva paura di non rivederlo piu`, ma poteva alleviare parte della sua angoscia.
- Possiamo solo aspettare, - le disse, mettendole una mano sulla spalla per farla sedere nuovamente - ma Rupert non e` il solo che puo` rispondere alle tue domande. -
- Lo so, ma non saprei come contattare Xinuxunil. Lei e` una dea, vero? Ed era dentro di me, di sicuro conosce quello che e` successo, ma... -
- Non mi riferivo a lei. -
- A chi allora? -
- Posso farlo io. Rupert mi ha raccontato tutto. Se lui non dovesse... - Si interruppe.
Se non dovesse tornare.
Non riusciva a dirlo, come se esprimere ad alta voce il suo timore lo rendesse reale.
- Se non potesse farlo, rispondero` io alle tue domande. -
- Sarebbe anche ora che qualcuno si decidesse a farlo. - Disse Earh Donovan, apparendo sulla soglia.
Sia Sofia che Seihoshi lo guardarono.
A Sofia non era piaciuto affatto il tono arrogante che aveva usato, ma poteva capire quanto potesse apparire assurda l'intera situazione a qualcuno che non la conoscesse almeno un po'.
Riempi` un'altra tazza di the e la poso` sul tavolo davanti a una sedia vuota.
- Mangiamo qualcosa e vi spieghero` qualcosa di quello che so. Qualcosa mi dice che oggi avremo bisogno di energie. Sopratutto quando Tera si accorgera` che Rupert ed Eudial sono andati a combattere senza dirle nulla. -

Valerius era come pietrificato: il pelo color caffellatte era gonfio e crepitava di elettricita` statica e il gatto non riusciva a distogliere gli occhi dallo scenario che vedeva dal finestrino del furgone.
Piu` si avvicinavano al cuore pulsante del potere oscuro, piu` la citta` appariva innaturale: a un primo sguardo sembrava tutto normale, ma se ci si soffermava sui dettagli si capiva che non era cosi`.
L'asfalto della strada non sembrava diverso dal solito, ma in alcuni punti la consistenza cambiava e variava da uno strato gommoso e appiccicoso come gomma da masticare a tratti in cui era duro e lucido come cristallo a parti in cui diventava poroso e friabile.
Il furgone faticava ad avanzare, sbandando sui tratti lucidi e impantanandosi nell'attraversare quelli gommosi, finche' non fu costretto a fermarsi del tutto quando la strada si sbriciolo` al suo passaggio, facendolo affondare con tutte le gomme in una polvere sottile e impalpabile come cipria.
- Non possiamo proseguire oltre, siamo bloccati. - Disse Spike, senza pero` decidersi a spegnere il motore: abbandonare il veicolo avrebbe significato essere costretti a lasciare indietro buona parte delle loro armi. - Rupert, non puoi fare un incantesimo o qualcosa del genere per far tornare normale la strada? -
L'Osservatore scosse la testa.
- Non possiamo permetterci di sprecare energia adesso. Avremo bisogno di tutto il nostro potere per combattere. -
Eudial annui` in silenzio, iniziando a raccogliere tutte le armi che poteva portare con se'.
L'amuleto che portava al collo per il momento reggeva e le permetteva di continuare ad avvicinarsi al centro del potere malvagio, ma sapeva che se l'incantesimo di Tera si fosse spezzato, tutta quella forza oscura l'avrebbe colpita in pieno e il dolore che le avrebbe provocato sarebbe stato inimmaginabile.
Guardo` Valerius in cerca di conforto, il gatto era l'unico a conoscere veramente il rischio che correva, e per una volta desidero` di poter parlare direttamente con lui senza dover ricorrere a Tera o Giles come intermediari.
Valerius si volto` sentendosi osservato e nel suo sguardo Eudial vide terrore e determinazione: anche lui temeva la battaglia che li aspettava, ma non si sarebbe tirato indietro.
Con un balzo la raggiunse stringendo un paletto tra i denti, come per aiutarla a radunare le armi, ma, quando la ragazza allungo` la mano per prenderlo, il gatto lo lascio` cadere a terra e ne approfitto` per leccarle rapidamente le dita senza farsi notare da Giles e Spike.
Eudial non poteva capire i suoi miagolii, ma comprese perfettamente che quello era un incoraggiamento e una promessa di aiutarla, se solo ne avesse avuto la possibilita`.
La ragazza si chino` a raccogliere il paletto e sfioro` la testa del gatto in una segreta carezza di ringraziamento.
Per la prima volta da quando Valerius viveva con loro, Eudial si trovo` a considerarlo come il potente mago che era stato e non come il semplice gatto che appariva.
Era contenta che fosse al loro fianco in quella battaglia.