17. All Alone in the Darkness

Valerius salto` per evitare una buca nell'asfalto, ma, quando atterro`, la strada si sbriciolo` sotto le sue zampe, facendolo sprofondare nella polvere sottile.
Da quando avevano abbandonato il furgone, procedere si era fatto sempre piu` faticoso, sopratutto per lui.
Tossi`, sollevando una nuvoletta di polvere scura e si sforzo` di proseguire senza lamentarsi.
Nessuno degli altri aveva aperto bocca da quando si erano messi in cammino, solo Mimete aveva continuato a piagnucolare mentre Spike la trascinava te­nendola per un polso, e quel silenzio pesava come un macigno.
La mano di Giles lo prese per la collottola all'improvviso, sollevandolo dalla pol­vere e permettendogli di restare sulla sua spalla.
- Ti sporchero` la giacca. - Commento`, guardandosi il pelo nero di polvere e l'Os­servatore sorrise leggermente.
Valerius poteva immaginare quello che stava pensando: un po' di sporco sui vestiti era la loro ultima preoccupazione.
Il gatto guardo` davanti a se', cercando di capire dove si trovasse l'origine del potere maligno che sentivano intorno a loro. Scorse un edificio alto in lontanan­za, una costruzione metallica dipinta di bianco e rosso che svettava verso il cie­lo.
- Che posto e` quello? -
- La torre di Tokyo. - Disse Giles. - Il potere viene da li`. -
Inaspettatamente Eudial scoppio` a ridere e i due uomini e il gatto la guardaro­no perplessi.
- E' cosi` banale! In ogni film, fumetto o cartone animato giapponese che si ri­spetti, alla fine il nemico attacca la Torre di Tokyo... - La ragazza si sistemo` me­glio sulla spalla la tracolla della borsa piena di armi che aveva preso dal furgo­ne e si rimise in cammino. - Beh, muoviamoci, sono curiosa di vedere se trove­remo Godzilla ad aspettarci. -
Giles e Spike si scambiarono un'occhiata dubbiosa e fecero per seguire Eudial, ma in quel momento Mimete cerco` di divincolarsi con forza dalla stretta di Spi­ke e si getto` a terra, rifiutandosi di camminare.
- Io li` non ci vengo! - Grido` istericamente. - Se voi siete pazzi e volete andare a farvi ammazzare fate pure, ma non potete costringermi! Io li` non ci vado nem­meno morta! -
Il vampiro sbuffo`, infastidito dalle grida acute della ragazzina.
- Non potremmo imbavagliarla? - Chiese, apprestandosi a sollevarla di peso e a trascinarla con la forza.
Eudial si fermo` di colpo, lascio` cadere a terra la borsa delle armi e si volto` a guardare la sua ex collega con uno sguardo gelido, poi torno` indietro di corsa e si avvento` su di lei con un balzo, trascinandola a terra con se' e iniziando a col­pirla.
- Tu farai esattamente quello che ti diremo, chiaro?! Altrimenti ci penso io ad ammazzarti con le mie mani e credimi, non aspetto altro! -
Dopo un attimo di sbalordimento, Giles e Spike si affrettarono a separare le due ragazze.
- Eu, calmati ora... - Disse l'Osservatore, allontanandola da Mimete e porgendo­le una mano per rialzarsi da terra, ma Eudial respinse il suo aiuto e si rimise in piedi da sola.
- Non dirmi di calmarmi, Giles. - Rispose in tono duro. - Lei ha cercato di am­mazzarmi piu` di una volta e se ora siamo tutti in pericolo e` solo colpa sua. -
Eudial si avvicino` a Mimete, che era rimasta a terra singhiozzando di paura e la afferro` per i capelli tirandola in piedi.
- Ora alzati! - Le ordino` gelidamente spingendola davanti a se' mentre riprende­va a camminare verso la torre di Tokyo. - E se me ne darai anche solo un moti­vo, sei morta. -
Spike scosse la testa nel seguirla: quella situazione gli piaceva sempre meno.
Non era da Eudial comportarsi in quel modo, non era da lei l'odio glaciale che le aveva scorto nello sguardo.
Spike era convinto che la ragazza stesse per crollare, era troppo nervosa e spa­ventata, ma non sapeva come evitarlo.
Poteva solo restarle vicino e sperare che sarebbero riusciti a sconfiggere il nemico prima che succedesse.
Giles guardo` Eudial mentre si allontanava verso la torre e si accorse che la ra­gazza aveva lasciato a terra la borsa delle armi.
La raccolse prendendola per la cinghia e fece per chiamare Eudial, ma lascio` perdere e se la mise a tracolla.
- Non e` troppo pesante? - Chiese Valerius, sbirciando i pugnali e i paletti che spuntavano dalla sacca.
Giles fece qualche passo, poi ammise che il gatto aveva ragione e lascio` a terra il pesante borsone dopo averne estratto un paio di pugnali e una spada dalla lama d'argento.
- Non giudicarla male, Val, credo che questo nuovo nemico la spaventi molto. -
- Siamo tutti spaventati, direi. - Il gatto si lecco` una zampa con aria pensierosa e osservo` Mimete. - Cosa mi sai dire della biondina? -
- Non ne so molto. Era una collega di Eudial e ha tentato di ucciderla, poi lei e Hope si sono lasciate coinvolgere da Ethan Rayne in uno dei suoi piani per sca­tenare il caos. -
Valerius lo senti` fremere di rabbia nel pronunciare il nome di Ethan e penso` che probabilmente Giles poteva capire molto bene i sentimenti che Eudial provava nei confronti di Mimete perche' li provava lui stesso nei confronti del suo ex amico.
- Qualcuno le ha strappato il potere, te ne sei accorto? -
Giles annui`.
- Ha detto che e` stata la creatura oscura che ha rapito Hope. -
- Pensi che possa succedere anche a noi? -
- Forse. Quando arriveremo alla torre dovremo usare incantesimi di protezione per evitare che succeda. -
Valerius annui`, poi rimase in silenzio, tenendosi ben aggrappato con le unghie alla giacca di Giles.
Era preoccupato per Eudial.
Il comportamento della ragazza non era normale e lui aveva paura che l'incantesimo parassita dei Lug l'avesse resa troppo vulne­rabile al potere oscuro che proveniva dalla torre di Tokyo.
Forse avrebbe dovuto convincerla a tornare indietro, penso`, forse avrebbe do­vuto parlare a Rupert Giles di quel punto debole, ma non era sicuro di quello che era giusto fare.
Il nemico era potente e ogni briciola di potere in piu` poteva essere essenziale per la vittoria.
Forse l'amuleto che Tera aveva preparato per Eudial avrebbe re­sistito e la ragazza avrebbe potuto essere la chiave per volgere il combattimen­to a loro favore.
Ma se Eudial avesse ceduto, Valerius sapeva che avrebbe avuto la sua vita sul­la coscienza.
Con un brivido si rese conto che gran parte di quel disastro era colpa sua: lui aveva visto Hope pasticciare con la magia e non lo aveva mai detto a Giles!
Certo, era stato distratto da mille altri contrattempi e all'epoca non aveva dato molto peso agli incantesimi della ragazzina, ma avrebbe dovuto parlare, non aveva scuse.
Salto` giu` dalla spalla di Giles e rincorse Eudial, arrancando nella polvere di asfalto, e, quando riusci` a raggiungerla, il suo pelo era quasi completamente nero.
Miagolo` forte e salto` per arrampicarsi sulla sua spalla.
Eudial lo guardo` per un attimo, continuando a camminare.
Valerius le tocco` con una zampa il nastro che portava al collo, miagolando in tono urgente. La ragazza non poteva capire le sue parole, ma Valerius doveva avvertirla del pericolo che correva.
Eudial capi` quello che intendeva e sfioro` per un attimo la croce d'argento con un dito, ma scosse la testa.
- Capisco cosa vuoi dire, ma non posso tornare indietro. - Gli disse in tono tal­mente triste che Mimete si azzardo` a girare la testa per guardarla stupita. - L'a­muleto potrebbe cedere, lo so bene, ma Giles ha bisogno di me. Tutta la citta` ha bisogno del mio potere... -
Valerius miagolo` in segno di protesta.
Perche' non poteva capire le sue parole? Se solo avesse potuto parlarle la avrebbe convinta che da morta non avrebbe potuto aiutare nessuno, che que­gli sbalzi d'umore erano un chiaro segno che il potere oscuro la stava gia` in­fluenzando.
- So quello che rischio, Valerius, ma non ho scelta, capisci? So benissimo che probabilmente moriro`, ma devo combattere lo stesso. -
- Ma sei scema o cosa?! - Grido` Mimete, dimenticando per un attimo che Eudial la aveva minacciata di morte. - Sai che quel mostro ci ammazzera` tutti e tu ci vai lo stesso? Cosa aspetti? Scappiamo via, il piu` lontano possibile! -
Eudial la guardo` con stupore, come se si fosse accorta davvero di lei solo in quel momento.
- Tu non puoi capire, Mimete. Non hai mai capito. - Disse tristemente, poi il suo tono si addolci` appena. - Ma forse non e` colpa tua, sei solo una bestiolina egoi­sta. -
Le lascio` andare i capelli e la spinse da una parte.
Mimete chiuse gli occhi ter­rorizzata, temendo che Eudial volesse ucciderla.
- Vattene. Scappa pure se credi che possa salvarti. -
La ragazza bionda riapri` gli occhi e la fisso` per qualche attimo, come temendo un inganno, poi le volto` la schiena e fuggi` in una strada laterale.
- Perche' l'hai lasciata andare? - Chiese Spike raggiungendo Eudial e Valerius.
- Mimete e` inutile. Non ha mai fatto nulla di buono in vita sua e non sa nulla di piu` di quello che ci ha gia` detto. Sarebbe stata solo un peso. -
Eudial non attese una risposta dal vampiro e dall'Osservatore e riprese a muo­versi verso la torre senza aspettarli.
?Si sta allontanando da tutti...? Penso` Valerius, aggrappato alla spalla della ra­gazza. ?È certa di morire e sta gia` prendendo le distanze dalle persone che ama...?
Si chiese se lo stato d'animo di Eudial dipendesse dal cedimento degli incante­simi del talismano e rimpianse amaramente di non essere in grado di rinforzar­li.
Se solo avesse potuto tornare umano anche solo per pochi minuti!
Purtroppo non dipendeva da lui, sospiro`, e non poteva fare altro che cercare di usare al massimo la tenue magia naturale che poteva utilizzare anche sotto forma di gatto e restare accanto a Giles per suggerirgli gli incantesimi piu` po­tenti che conosceva.
Ormai erano quasi arrivati alla torre e Valerius sapeva che avrebbe dovuto tor­nare dall'Osservatore, ma non riusciva a decidersi a lasciare la spalla di Eudial, le sembrava quasi di abbandonarla alla sua solitudine disperata.
Mentre il gatto esitava, indeciso, Eudial si fermo` e i due uomini la raggiunsero.
Erano arrivati alla torre.