8.Midnight

Tera appoggiò il cucciolo di drago sul bancone del negozio e finì di raccontare quello che era successo.
- E così la tua adorata lucertolona mi ha mollato il pupo ed è volata via. -
- Ma non è possibile, non ha mai accennato a niente del genere! -
- Fallito, non lo avrà accennato, ma lo ha fatto. -
- Più che altro è incredibile che Seraphina abbia lasciato il suo cucciolo a te. - Disse Eudial allungando una mano per grattare il draghetto sotto al mento.
- Che intendi dire, razza di scema?! - Protestò Tera vivacemente e il draghetto addentò la mano di Eudial come per sottolineare le sue parole.
- Ahi! Ma che gli prende?! -
- Se Seraphina ha stabilito un legame tra il piccolo e Tera, è probabile che lui abbia sentito che Tera era in collera con te e ha agito d'istinto. -
Tera le rivolse un sorriso soddisfatto e lasciò che il drago le tornasse in braccio.
- Ma come mai è blu? - Chiese Anya porgendo una patatina fritta al cucciolo. - Non dovrebbe essere rosso come la madre? -
- Forse il padre era blu. Fallito, tu ne sai qualcosa? -
Giles scosse la testa.
- Seraphina non me ne ha mai parlato. -
- E ora cosa facciamo? -
- Non c'è molta scelta, dovremo prendercene cura nel migliore dei modi. A casa dovrei avere un libro che parla delle abitudini dei draghi, potrebbe esserci utile. Forse è meglio che vada a prenderlo. -
- Non se ne parla! - Protestò Anya. - C'è l'inventario da fare e non ho alcuna intenzione di farlo da sola! -
- Se vuoi ci vado io, Giles. - Si offrì Eudial. - Scrivimi il titolo e non dovrei avere problemi a trovarlo. -
- Va bene, grazie Eu. -
Giles le porse un foglietto con il titolo ed Eudial uscì dal negozio.
L'Osservatore si rivolse a Tera.
- Seraphina non gli ha dato un nome? -
La ragazza scosse la testa.
- Allora dovrai trovargliene uno tu. -

Valerius avanzò tra gli alberi, le zampe che affondavano nella sabbia e sedette compostamente in cima a una duna a pochi metri dal mare.
Da quando aveva parlato con il fantasma, aveva fatto molta strada e si era ingegnato per trovare un modo per raggiungere il tempio sacro di Xinuxunil. Aveva pensato che se era tornata ad essere una dea, forse sarebbe tornata nel posto dove Giles, Eudial e Spike la avevano evocata e se lui fosse riuscito a trovarla, forse avrebbe potuto chiederle aiuto.
Era riuscito a salire di nascosto sul treno diretto all'Argentario e da qualche giorno vagava nella pineta in cerca di segni della presenza della dea. Per fortuna in quel posto le prede non mancavano e, cacciando da solo gli animaletti selvatici che gli facevano da cibo, si era reso conto di sentirsi veramente gatto come mai prima di allora.
Era buffo, lui stava cercando di recuperare la sua umanità e finora era solo riuscito ad affinare e padroneggiare il suo istinto felino...
Chiuse gli occhi e rimase in ascolto del rumore del vento e delle onde agitate che mordevano ininterrottamente la spiaggia. A volte gli sembrava di non riuscire a distinguere dove finisse il suo corpo e dove iniziasse il mondo attorno a lui; era come se ogni singolo pelo del suo mantello vibrasse di energia e si mescolasse all'essenza stessa degli alberi, degli altri animali, dei singoli granelli di sabbia sotto alle sue dita. Il suo cuore batteva e quel battito era lo stesso delle onde, il suo respiro un refolo di vento.
Un pensiero lo colpì improvvisamente. Se lui riusciva a sentirsi parte della natura, avrebbe potuto fare in modo che la natura agisse per lui?
Riaprì gli occhi e fissò una foglia attaccata a un cespuglio poco distante: quella sarebbe stata il suo bersaglio.
Rimase immobile, respirando lentamente finchè non riuscì a sentire di nuovo i movimenti del vento, a vederli nella sua mente come linee che si intrecciavano in una danza eterna. Poi si concentrò con tutto il cuore e tutti i suoi pensieri per cercare di spostare quelle linee, di farle danzare con i passi che lui sceglieva, spostandole lentamente, poco a poco fino a farle arrivare dove voleva lui. Concentrò la forza del vento in un punto e poi la lasciò libera in direzione del bersaglio e, in un attimo, la foglia cadde a terra, strappata dal suo rametto.
Valerius la fissò a occhi sgranati: c'era riuscito! Era riuscito a usare la magia anche senza avere un corpo umano!
Ancora era ben lontano dal poter riavere una forma umana, ma un passo importante era stato fatto: ora non sarebbe più stato un semplice gatto indifeso! Non poteva sapere la potenzialità di quella magia così nuova per lui, nè fino a che punto avrebbe potuto spingersi, ma ora aveva la prova che poteva farlo, che poteva non essere più un peso inutile per Giles e Tera, ma combattere al loro fianco, pur in forma di gatto.
Se solo avesse potuto evocare Xinuxunil!
Nella sua prima vita aveva avuto timore di farlo, ma ora non aveva più paura.

Tera si girò nel letto senza riuscire a prendere sonno. Continuava a chiedersi perchè Seraphina le avesse lasciato il cucciolo e cosa significassero le parole che le aveva detto.
Si alzò a sedere e il draghetto le venne in braccio. Per un attimo Tera ebbe l'impressione che fosse stato Valerius a saltarle in grembo come aveva fatto spesso in passato e si chiese che fine avesse fatto il gatto.
Secondo Giles, aveva solo bisogno di stare da solo per un po', ma Tera era un po' preoccupata per lui anche se non lo avrebbe mai ammesso emmeno con se stessa.
- Hai fame? - Chiese alzandosi e mettendo il draghetto a sedere sul davanzale della finestra. Gli aprì una scatoletta di carne e lo guardò mangiare voracemente, poi il piccolo tornò a saltarle in braccio e la fissò con i suoi occhi blu come il cielo di mezzanotte.
- E se ti chiamassi Midnight? - Disse Tera, ma il cucciolo si era già addormentato.

La stanza era completamente buia, tranne per il tenue chiarore che illuminava la superficie dello specchio, tanto tenue da non permettere di distinguere chiaramente se le figure che si muovevano oltre la sua superficie fossero semplici riflessi o altro.
Il proprietario dello specchio, avvolto in un mantello più nero della notte intorno a lui, passò una mano sulla superficie argentata.
- Oscuro, mostrati. -
Le ombre nello specchio si mossero a formare una forma vagamente simile a un viso e una voce distorta aleggiò nella stanza.
- Mio Signore. -
- Oscuro. Sai perchè ti ho evocato? -
- Certo. La Cacciatrice. -
- E' dunque vero quello che sento, o è un frammento di futuro? La Visione non è più chiara, ho bisogno di più potere. -
- Lo scoprirò, ma dobbiamo agire con prudenza. Un passo falso potrebbe distruggerci... -
- Se è vero, non c'è tempo. Datti da fare, Oscuro. -
La figura incappucciata passò nuovamente la mano sullo specchio e il chiarore si spense.

Eudial prese prudentemente in braccio il draghetto e gli porse un pezzo di carne, ritraendo in fretta la mano per evitare che le addentasse un dito.
- Vuoi una mano? - Le chiese Giles.
- Se non sto attenta potrebbe servirmene una di ricambio... Sono tutti così irruenti i cuccioli di drago o questo ha preso il cattivo esempio da Tera? -
L'Osservatore sorrise.
- A parte Seraphina non conosco molti altri draghi. -
- E anche lei quando vuole non è molto delicata... Credi che vada bene quello che gli diamo da mangiare? -
- In natura la madre gli porterebbe piccole prede, quindi la carne dovrebbe andare bene. In ogni caso mi sembra in buona salute. -
- Vorrei solo che capisse che la carne che deve mangiare non è la mia mano... A proposito, dov'è Tera? Come mai ha lasciato il cucciolo a noi? -
- All'università, credo che stiano per iniziare gli esami. -
- E ovviamente non poteva portarselo dietro. Cosa facciamo con lui? Tu non devi andare al negozio? -
- Si, Anya mi ha minacciato di vendette atroci se non mi presento ora che non sto salvando il mondo... -
- E far arrabbiare una ex demone della vendetta non è molto consigliabile, giusto? -
- Infatti. Vieni anche tu e lo terremo nel retro. -
- Per fortuna non ci sono molti vampiri in giro ultimamente. - Eudial prese le chiavi della macchina e passò il drago a Giles. - Andiamo, guido io. -
- Se proprio devi... - Sospirò l'Osservatore seguendola.
La ragazza raggiunse la macchina e fece per aprire la portiera, ma ritrasse la mano con un grido.
- Che succede, Eu? -
- Qualcosa mi ha punto... -
Giles osservò la portiera.
- Guarda, qualcuno ha attaccato delle puntine da disegno proprio sotto la maniglia... Mi chiedo chi possa essere tanto immaturo da fare scherzi così stupidi. Uh, che hai, Eu? -
L'Osservatore fissò perplesso il viso della ragazza, chiedendosi perchè fosse tanto turbata da un banale dispetto.
- No, nulla... - Sussurrò. - Giles, credi che ce l'avessero con me? -
- Perchè dovrebbero? Eu, tu e Tera siete Cacciatrici e io un Osservatore, Spike un vampiro, Seihoshi una cantante famosa... Potrebbe essere stato un demone, un vampiro o semplicemente un ammiratore fanatico di Seihoshi, di nemici ne abbiamo fin troppi, perchè dovrebbero avercela proprio con te? Ti è già capitato qualcosa del genere? -
- Si, ma è successo molti anni fa. Hai ragione tu Giles, mi preoccupo troppo. -
La ragazza gli sorrise e mise in moto l'auto.