4. Knot of Magic

Eudial si alzò di scatto nel vedere il medico che era appena entrato nella stanza, mentre Giles aprì gli occhi e si alzò a sedere cautamente.
Il medico gli rivolse uno sguardo perplesso, poi mise alcune lastre sul visore luminoso.
- Come si sente, signor Giles? -
- Ha ancora mal di testa. - Intervenne Eudial guardando preoccupata l'Osservatore.
- È strano... A vedere queste, - il dottore accennò alle lastre ? non si direbbe nemmeno che lei abbia subito le lesioni che ho potuto vedere dagli esami precedenti. Se non mi avesse parlato del ricovero e della perdita di memoria, avrei detto che non si tratta della stessa persona. Evidentemente ha delle capacità di recupero eccezionali, di solito questo tipo di lesioni ci mettono molto più tempo a guarire e spesso restano danni permanenti. Lei è stato davvero fortunato. -
- Allora da cosa dipende il mal di testa? Può darmi qualcosa? -
- Purtroppo temo di no. Fisicamente sembra stare benissimo, ma i risultati delle sue analisi del sangue sono completamente alterati. -
- In che senso alterati? -
- Nel suo sangue è presente in concentrazioni altissime una sostanza per il momento sconosciuta. Non so di cosa si tratti, ma non ho mai visto nulla di simile. Ha assunto sostanze anomale negli ultimi giorni? -
Eudial guardò Giles: inizialmente le era sembrato quasi spaventato per le parole del medico, poi si era alzato in piedi di scatto con un'espressione minacciosa.
- Sta forse insinuando che io faccia uso di stupefacenti?! -
Il medico alzò una mano come per scusarsi.
- Non oserei mai, signor Giles, sono solo molto curioso di studiare questa anomalia, spero che acconsentirà a lasciarmi studiare il caso. -
- No. -
- Ma potrebbe essere importante per la medicina... -
- È un errore del vostro laboratorio. - Disse l'Osservatore in un tono che non ammetteva contraddizioni. - Può darmi qualcosa per il mal di testa o no? -
- Vedendo questi esami, no. Qualunque cosa sia questa sostanza potrebbe affaticare i reni e il fegato. -
- Allora andiamo, Eu. -
- Signor Giles, glielo sconsiglio. Con questi valori e visto che non si sente bene, se fossi in lei mi farei ricoverare. -
- Se lo scordi. -
- Allora dovrà firmare la dichiarazione che esce dall'ospedale contro il parere del medico. -
- Benissimo allora. -
L'Osservatore uscì dalla stanza in fretta ed Eudial lo seguì dopo aver mormorato qualche parola di scusa al medico.
Lo raggiunse mentre firmava i fogli di dimissione e camminò al suo fianco in silenzio fino al furgone. Guardandolo, si rese conto che la rabbia nei confronti del medico era stata tutta una finzione, Giles aveva semplicemente sfruttato la frase del dottore sulle sostanze anomale per avere una scusa per andarsene dall'ospedale il più in fretta possibile.
L'inglese si lasciò cadere sul sedile con aria sofferente, come se tutta l'energia che aveva dimostrato per intimorire il medico fosse svanita non appena avevano messo piede fuori dal pronto soccorso.
- Giles? Sei sicuro che sia una buona idea andare a casa? Non hai affatto un bell'aspetto. -
- Hai sentito il medico no? Il mio cervello è a posto. Te l'ho detto, deve essere una specie di influenza. -
- A me non sembra, non hai febbre o altri sintomi del genere. E la sostanza di cui parlava il medico... -
- È il sangue di Seraphina. Ora capisci perché non posso permettere che mi esaminino ancora? Se scoprissero di cosa si tratta, potrei metterla in pericolo. -
- Credi che possa essere quello a farti stare male? Una specie di reazione allergica? -
- Non...non credo. Se solo Xini fosse qui, forse lei potrebbe capirlo... -
- Posso provare a farlo io. Non sono brava come lei con i poteri mentali, ma forse qualcosa posso fare... Almeno per alleviare il dolore. Vuoi che provi? -
Giles annuì.
- Si, per favore. -
- Ok. -
Eudial parcheggiò il furgone in un vicolo isolato e si sporse verso il sedile di Giles, prendendogli la testa fra le mani e appoggiando la fronte alla sua.
- Rilassati ora, non opporre resistenza, cercherò di capire da dove viene il dolore. -
L'Osservatore chiuse gli occhi cercando di ignorare il dolore e la nausea e di concentrarsi sul respiro regolare di Eudial. Riusciva a sentire a malapena la mente di lei che toccava la sua, ma era come era successo con Xini pochi giorni prima, lui non aveva alcun controllo né sensibilità. Eudial era nella sua testa e lui poteva sentire che era lì, ma nulla di più.
La ragazza si concentrò sulla mente di Giles, ripetendosi che il dolore che sentiva non era il suo, ma quello dell'Osservatore, cercando di trovarne l'origine o almeno un modo per diradarlo. Raggiunse il centro di quella sofferenza e riuscì a visualizzarla come una specie di nodo oscuro che stringeva la mente di Giles e lo faceva soffrire nel tentativo di sciogliersi. Eudial cercò di sbloccare quella specie di nodo e mentre lo faceva si rese conto con un brivido che si trattava di potere oscuro, di una quantità immensa di potere oscuro. Nell'istante preciso in cui se ne rese conto, il blocco nella mente di Giles si infranse e quell'ondata di potere la colpì in pieno, attraversandola come una scarica elettrica.

Giles aprì gli occhi, riprendendo conoscenza lentamente. Ricordava di aver sentito il contatto con la mente di Eudial, poi il dolore che lo tormentava sembrava essersi dissolto in un'onda di energia che gli aveva attraversato tutto il corpo, travolgendolo e facendolo precipitare nell'oblio.
Ora, man mano che si riprendeva, il mondo sembrava tornare a fuoco un po' alla volta. Era ancora seduto nel furgone, ma il dolore sembrava essere scomparso. Si sentiva scosso e un po' debole, ma molto meglio. Sentiva un peso inerte premuto contro il suo corpo e si rese conto con terrore che si trattava di Eudial. La ragazza era immobile e abbandonata contro di lui e per un attimo Giles temette che fosse morta.
Quando la vide respirare, l'Osservatore si costrinse a recuperare la calma e a tentare di aiutarla. La scosse leggermente, chiamandola e poco dopo la vide aprire gli occhi.
- Eu? - La chiamò con una nota di panico nella voce. - Mi senti Eu? -
La ragazza annuì e riuscì a sollevarsi a sedere.
- Si, sto bene Giles. -
L'Osservatore sospirò di sollievo.
- P-per fortuna... Ho...ho creduto che fossi morta... -
Si guardò la mano, quasi stupendosi nel vederla tremare. Eudial strinse le sue dita intorno a quelle di Giles e gli sorrise cercando di rassicurarlo.
- È tutto ok, davvero, non mi hai fatto male. -
- Non ti ho... - Giles si interruppe rivolgendole uno sguardo inorridito. - Io? Sono stato io?! -
Eudial gli mise una mano sulla guancia con affetto.
- Giles? Ora calmati, non è successo nulla di grave. -
- M-ma sei svenuta! Avrei potuto ferirti seriamente o peggio... -
- No, no, lascia che ti spieghi. Penso di avere capito cosa è successo. Hai ancora mal di testa? -
- Uh... no. È passato completamente. -
- Come pensavo. -
Giles la fissò in attesa di una spiegazione ed Eudial gli sorrise di nuovo con calore sperando di riuscire a cancellare la preoccupazione nel suo sguardo.
- Era il potere oscuro a farti stare male. -
- Cosa? Ma Xini ha detto che era stato distrutto... -
- Evidentemente no. O forse il sangue di Seraphina ha guarito anche quello oltre alla tua ferita. Hai ancora tutto il tuo potere, Giles. -
- Ma non lo sento, non riesco ad usarlo... -
- Infatti era come bloccato. Il potere si era accumulato senza che tu riuscissi ad usarlo, per questo stavi male. Un po' come è successo quando sei entrato nella mente di Tera. E quando l'ho sbloccato è esploso senza controllo. -
- Non volevo farti male, Eu. Mi dispiace tanto... -
- Non devi. Non è colpa tua, avrei dovuto capirlo e fare più attenzione. Inoltre se è rimasto danneggiato è a causa del mio blocco, sono io a doverti chiedere scusa. -
- Sei davvero sicura di stare bene? -
- Certo! Ora dovremo solo fare attenzione che non succeda di nuovo. Ti aiuterò a ricominciare a controllarlo e nel frattempo troveremo un modo per permetterti di scaricarlo in modo sicuro. Va tutto bene, stai tranquillo. -
Giles le sorrise, ancora un po' nervoso, e annuì.
La ragazza lo baciò sulla guancia, poi si staccò da lui e accese il motore.
- Ora se te la senti, andiamo ad affrontare il compito più difficile... -
- Convincere Anya che il negozio è ancora mio? -
- Esatto. -