9. Immortal Love

Lyra entrò in casa canticchiando, lasciò lo zaino di scuola in camera e tornò in cucina portandosi dietro lo stereo portatile.
- Sei allegra oggi. - Commentò Giles con un sorriso.
La ragazzina gli mise in mano la custodia di un cd.
- Lo sono! Ho appena comprato questo e ho scoperto che la cantante verrà a fare un concerto qui vicino. Voglio chiedere alla mamma se mi lascerà andare. -
Giles guardò la foto sulla copertina.
- Sachino Seihoshi, Immortal Love. -
- È appena uscito. La cantante è molto famosa in Giappone, ma ora sta per debuttare in Europa. A scuola hanno comprato tutti il cd, è molto bello! Solo che le canzoni sono tutte in inglese, potresti aiutarmi a tradurle? -
- Certo, perché no? -
- Grazie Shad, non vedo l'ora di far leggere la traduzione ai miei compagni! -
Lyra accese lo stereo, sedendosi a tavola e iniziando a mangiare.
Dopo un po' rialzò la testa dal piatto e guardò Giles, un po' preoccupata nel vederlo immobile con lo sguardo fisso nel vuoto.
- Shad? Shad?! -
L'inglese si riscosse.
- Uh? Scusami... Dicevi? -
- Ti senti bene? -
- Si, certo. Ero solo sovrappensiero. -
- Ti piace il cd? -
- È molto bello, ma anche tanto triste. C'è tanta sofferenza in queste canzoni... -
- Ho letto su una rivista che la cantante ha perso il suo amore. -
- Posso immaginarlo. Sembra di sentire tutto il suo dolore. Questa musica mi fa sentire triste, quasi come se fossi stato io a perdere qualcosa... -
Lyra notò lo sguardo di Giles e spense lo stereo.
- Ehi, Shad, non volevo rattristarti. Se avessi saputo che ti avrebbero colpito tanto non te le avrei fatte sentire. -
- No, lascialo pure acceso, mi piace, anche se è triste. Se Sofia ti darà il permesso sarò felice di accompagnarti al concerto. -
- Dici davvero Shad?! - Gridò la ragazzina, alzandosi da tavola per abbracciarlo quando lui annuì.

Eudial, Tera e Xini finsero di essere molto interessate alla vetrina del negozio davanti alla scuola media, ma la loro era attenzione era completamente rivolta all'uomo che aveva accompagnato a scuola la ragazzina bionda e si stava allontanando dopo averla salutata.
- Ora mi credete, vero? - Chiese Tera.
- Avevi ragione, quello è Giles, non ci sono dubbi. -
- Ripper... - Sospirò Xini. - Vorrei poter correre ad abbracciarlo. -
- Anche noi, ma non possiamo. Gli faremmo solo del male, vuoi che venga ucciso?! -
- Non lo permetterei! -
- Sei riuscita a evitarlo? Se non fosse riuscito a usare i poteri sarebbe morto. -
- Tera ha ragione purtroppo. La nostra vita è troppo pericolosa, se Giles tornerà da noi prima o poi finirà per essere ucciso. -
Le tre ragazze sospirarono.
- Cosa facciamo allora? - Chiese Xini. - Non possiamo abbandonarlo in queste condizioni. Non ha niente e si chiederà chi era prima dell'incidente... -
- Potremmo contattare il Consiglio. Forse loro potrebbero falsificare qualche documento come hanno fatto per Hope e creargli una nuova vita e una nuova identità. Potrebbero dirgli che non aveva famiglia o legami particolari, dargli un lavoro e un conto in banca ben fornito. In questo modo sarebbe libero di vivere tranquillamente senza doversi preoccupare del suo passato. -
- Non mi piacciono quelle vecchie mummie, ma credo che potrebbero farlo. E non credo che potranno negare un favore del genere a due Cacciatrici ben decise. -
Xini rimase a guardare in silenzio l'angolo dietro quale era sparito Giles ed Eudial le posò una mano sulla spalla.
- Non è facile per nessuna di noi, ma dobbiamo essere felici che sia vivo. -
Tera lanciò un'occhiataccia a un passante.
- Che ha da guardare quel tipo? -
- Forse è perché state fissando la vetrina di un negozio di biancheria intima maschile da almeno mezzora, trio di deficienti? - Disse Valerius facendola arrossire.

Xini si separò da Tera ed Eudial con un sospiro. Avrebbe voluto poter contattare Ripper, fargli ricordare di lei, ma doveva ammettere che Tera ed Eudial avevano ragione sui pericoli del lavoro di Osservatore. La ragazza si sentiva ancora in colpa per quello che era successo ed era disposta a rinunciare a lui per il suo bene. Girò l'angolo senza guardare dove stava andando e sbattè contro una persona che veniva nella direzione opposta alla sua.
Quando alzò gli occhi per scusarsi, rimase senza fiato nell'accorgersi che aveva urtato contro Giles. Lo fissò senza parlare per un secondo, poi si riscosse, mormorò una scusa e fece per allontanarsi, quando vide nello sguardo di lui un bagliore di riconoscimento.
Lo guardò senza respirare, senza riuscire a decidere se sperare che gli tornasse la memoria oppure no. Da una parte non desiderava altro che gettarsi fra le sue braccia e tenerlo stretto per sempre, dall'altra non voleva più che rischiasse la sua vita.
Giles le sorrise.
- Sachino Seihoshi, giusto? È qui per il concerto vero? -
Xini lo guardò sconcertata e annuì.
- Potrebbe farmi un autografo? È per una ragazzina che si chiama Lyra. Il suo cd le piace molto. -
La ragazza cercò di non tradire la sua emozione mentre prendeva una foto e la firmava, ma avrebbe solo voluto mettersi a piangere. Nel suo cuore era stata certa che Giles si sarebbe ricordato di lei vedendola, ma era evidente che ora per lui era soltanto una cantante qualunque.
Gli porse la foto e Giles la ringraziò.
- Ora devo andare. - Sussurrò in fretta la ragazza e corse via prima che lui potesse vederla piangere.

Sofia sorrise ripensando alla felicità di Lyra quando Shad le aveva portato la foto autografata della cantante che avrebbe fatto un concerto in zona entro pochi giorni. La ragazzina aveva letteralmente fatto salti di gioia ed era corsa subito a casa di una compagna di scuola per mostrargliela.
Da qualche giorno Lyra sembrava andare più d'accordo con i compagni di classe e Sofia aveva l'impressione che la gita alla fattoria avesse avuto una qualche influenza in quel cambiamento.
Bussò alla porta dell'appartamentino dove viveva Shad e l'inglese venne ad aprirle dopo pochi secondi.
- Ciao. Volevo ringraziarti ancora per l'autografo che hai portato a Lyra. -
Giles le sorrise.
- Non ho fatto niente di speciale. Sono contento che le sia piaciuto. -
- Era felicissima. Ma aspetta di vedere quando le farò vedere questi. - Disse la donna mostrandogli tre biglietti per il concerto di Sachino Seihoshi.
- Hai deciso di lasciarla andare? -
- Andremo tutti insieme, sono riuscita a ottenere il pomeriggio libero. Fermo lì! - Gli intimò vedendo che lui stava per dire qualcosa. - Non azzardarti a dire che non puoi accettare o cose del genere. Voglio andare al concerto con mia figlia e voglio che ci sia anche tu. -
- State già facendo anche troppo per me... -
Sofia lo zittì premendogli le labbra sulle sue, poi gli sorrise.
- Hai la minima idea di quanto mi stai aiutando? Da anni la casa non era tanto in ordine e hai rimesso a posto cose che non avevo tempo o le capacità di riparare. Sei prezioso, Shad, ma se ancora non ti ho convinto facciamo così: non appena avrai trovato un lavoro ti autorizzo a portarci a cena fuori per ricambiare. Va bene così? -
Giles le sorrise maliziosamente.
- Se continuo a protestare mi bacerai di nuovo per farmi tacere? -
Sofia scoppiò a ridere.
- Scordatelo. -
- Allora non mi resta che accettare. -
- Bravo. - Disse la donna premiandolo con un altro bacio.
Giles si fece da parte per lasciarla entrare.
- Vuoi una tazza di the? Lo stavo preparando quando hai bussato. -
Sofia annuì ed entrò in casa.
Giles fece per dirigersi verso il fornello, quando improvvisamente ebbe la sensazione che la stanza stesse girando intorno a lui e che decine di voci si affollassero nella sua testa. Chiuse gli occhi per un attimo e quando li riaprì si rese conto di essere in ginocchio sul pavimento con Sofia che lo scuoteva preoccupata.
- Shad? Shad, che hai?! -
L'Osservatore scosse la testa senza comprendere.
- Cosa è successo? -
- Sono io che te lo chiedo. All'improvviso sei caduto a terra senza motivo. Ti senti male? -
- H-ho avuto un giramento di testa, ma è stato un attimo. Io... - Si interruppe vedendo una goccia di sangue cadere sul pavimento davanti a lui, seguita poco dopo da un'altra.
- Santo cielo, Shad, stai sanguinando! - Esclamò Sofia, preoccupata, porgendogli un fazzoletto e aiutandolo a rialzarsi. - Vieni, ti accompagno al pronto soccorso. -
Giles si premette il fazzoletto sul viso per asciugare il sangue.
- Sono certo che non è nulla di grave. -
Sofia lo trascinò verso la porta.
- Con le ferite che hai subito non mi pare il caso di essere imprudenti. Quando Lyra ti ha trovato stavi per morire dissanguato a causa di una emorragia del genere. -
L'Osservatore guardò il fazzoletto macchiato di sangue e annuì.
- Forse hai ragione. -