11. Creeping From Past

- Giles? Sei qui? - Chiamò Eudial, inoltrandosi tra gli alberi.
L'Osservatore apparve fra i cespugli, tremante e pallidissimo in volto e la ragazza corse ad aiutarlo e lo fece sedere sull'erba, abbracciandolo per sostenerlo.
- Come ti senti, Giles? - Gli chiese preoccupata, carezzandogli la schiena per calmarlo.
- S-so chi è stato. - Disse Giles a fatica.
- Hai già visto ferite come quelle? -
L'Osservatore annuì cercando di riprendersi.
- Diam Kain. - Disse con un brivido.
Eudial lo guardò spaventata.
- Vuoi dire che quel demone è ancora vivo?! -
- No, sono certo che quello sia morto, ma forse non era unico. -
Giles appoggiò la fronte alla spalla della ragazza e lei lo tenne stretto. Ora capiva il motivo della reazione dell'Osservatore: il ricordo del demone che aveva posseduto Spike la terrorizzava ancora, ma per Giles doveva essere ancora peggio.
- Credi.. Credi che possa essere dentro uno di noi? -
Giles si scostò dalla ragazza, irrigidendosi, poi si rilassò leggermente e scosse la testa.
- No. Quell'uomo è morto già da parecchie ore e noi non eravamo qui. Io ero in negozio con Anya. -
- E io a casa con Spike. Forse era nella persona che ho intravisto prima. E se fosse rimasto nel cane?! -
- Mi sembra improbabile, ma è meglio non correre rischi. -
- Non vorrai ucciderlo? -
- No, lo porteremo a casa e userò un incantesimo per vedere se il demone è dentro di lui oppure dentro uno di noi tre, visto che siamo stati vicini al cane. -
Giles si asciugò il viso con un fazzoletto e sospirò.
- Va un po' meglio? -
L'Osservatore annuì ed Eudial lo aiutò a rialzarsi.
- Scusami, Eu, mi sono lasciato prendere dal panico. -
- Ti capisco Giles, non è stato un bello spettacolo nemmeno per me, anche senza aver assistito alla morte di Diam Kain. Torniamo a casa ora, non possiamo fare più nulla qui. -

Giles recitò l'incantesimo e gettò nel braciere in sequenza una ciocca di capelli di ognuno di loro tre e un ciuffo di peli del cane.
- Niente. Se il demone fosse in uno di noi la fiamma cambierebbe colore. -
Eudial sospirò di sollievo.
- Mi sento più tranquilla ora. -
L'Osservatore chiuse il libro di incantesimi e si stese sul divano con aria sofferente guardando la fiamma che tremolava.
- Hai ancora mal di stomaco, Rupert? -
- Un po', ma devo ammettere che più che altro ho paura. Ho la sensazione di essere ripiombato in quell'incubo terribile... -
Eudial gli strinse una mano, comprensiva.
La porta d'ingresso si richiuse con un tonfo e pochi secondi dopo Tera apparve sulla soglia del salotto.
- Ehi, che sono quelle facce da funerale? Hai litigato di nuovo con la mentecatta, fallito? -
- No, cretina, - rispose Eudial - c'è in giro un altro demone come quello che ha ucciso Diam Kain.-
- Oh. È nel cane? - Chiese notando l'animale.
- No, non è in nessuno di noi. Il problema è che non sappiamo dove sia. -
- Capisco. Non contate su di me per gli incantesimi, una volta mi è bastata. -
- Tranquilla, non ci servi. - Disse Eudial in tono asciutto. - Giles, dovresti cercare di riposare un po', mi sembri a pezzi. -
- Non credo di poter dormire, ma tu e Spike andate pure a riposare, siete stanchi anche voi. Starò bene, Eu, te lo assicuro. -
- Ehi, fallito, ti va di guardare qualche episodio di Babylon 5? -
Giles rivolse un sorriso stanco a Eudial.
- Visto? Resta Tera con me. Dormi pure tranquilla. -
La ragazza lo guardò poco convinta, ma capì che Giles voleva restare solo con Tera e annuì, rendendosi conto che forse la ragazza avrebbe saputo come affrontare la situazione. In fondo, si costrinse ad ammettere reprimendo la gelosia, Tera gli era stata accanto durante la storia di Diam Kain ed era riuscita a non farlo crollare.
Eudial si chinò a baciare l'Osservatore sulla fronte e uscì dalla stanza insieme a Spike e al cane che avevano trovato.
Tera aspettò che se ne fossero andati e sedette in terra, guardando Giles.
- Beh, come ti senti? -
L'Osservatore fece un tentativo poco riuscito di sorridere.
- Sto bene. Andrà tutto bene. -
- La verità, fallito. -
Tera lo guardò in faccia e vide andare in frantumi la maschera di ottimismo che Giles aveva cercato di mostrare davanti a Eudial e a Spike.
- Da schifo. - Ammise Giles senza nemmeno tentare di nascondere l'angoscia. - Non so se ce la farò a dover affrontare di nuovo quel demone... Mi sembra quasi che il tempo sia tornato indietro a qualche mese fa... Non riesco a sopportarlo, Tera, non ci riesco! -
- Idiozie. -
- Ma non ti ricordi quello che ho passato a causa di quell'essere?! -
- Me lo ricordo benissimo, fallito. E ora stai dicendo un mucchio di sciocchezze. -
Giles la guardò e la ragazza proseguì.
- Adesso parli così perché sei sconvolto, ma ti assicuro che ce la farai. L'altra volta la situazione era molto peggiore eppure sei sopravvissuto lo stesso. Adesso il demone non ce l'ha espressamente con te e conosci già un modo per sconfiggerlo, stavolta sei tu in vantaggio. -
Giles scosse la testa.
- Non lo so Tera, ho una bruttissima sensazione. Forse la profezia si riferiva a questo... -
- Ma non avevi visto una cometa? Che c'entra ora? -
- Non quella profezia. Credo... credo di aver visto la mia morte... -
Tera lo fissò, preoccupata.
- Cosa? Hai visto come morirai?! -
- No... ho visto Eudial che piangeva chiamando il mio nome... -
- Potrebbe essere qualunque cosa, ma perché non ce lo hai mai detto?! -
- Come potevo dire una cosa del genere a Eu e a Xini? -
- E perché lo hai detto a me allora? - Gridò Tera con rabbia. - Sono così diversa da loro?! -
- Tu sei forte, Tera... -
- E allora? Razza di cretino! Credi che non me ne freghi niente di te solo perché non ti sto sempre appiccicata come quelle due idiote?! Perchè io devo essere forte e tu devi nascondere quello che provi per non ferirle? Ti sembra una cosa normale? Sei qui che tremi come una foglia e hai i crampi allo stomaco per la fifa e tutto quello di cui ti preoccupi è che Eudial dorma tranquilla. Sei un cretino, Rupert Giles. -
- Io... scusami... -
Giles sospirò, abbattuto e Tera lo abbracciò d'impulso, smettendo di gridargli contro.
- Ma si, scemo, non importa. In fondo se non fossi tanto stupido non avresti scelto una come me per sfogarti. Faccio schifo a consolare la gente, dovresti averlo capito ormai. Comunque contento tu... -
Giles sorrise fra le lacrime.
- Sei bravissima invece. Grazie Tera. -
- E di cosa, fallito? - Rispose la ragazza rispondendo al sorriso di Giles.