10. Darkness Gathering

- Una cometa, hai detto? No, su internet non c'è nessun riferimento a comete che dovrebbero passare vicino alla Terra entro breve tempo. - Disse Eudial sollevando lo sguardo dal portatile.
- Eppure è quello che ho visto. -
- Forse ti sbagli, fallito. Oppure hai visto qualcosa molto lontano nel tempo. -
- Non lo so, lo spero. - Disse dubbioso, soffocando uno sbadiglio.
- Sei stanco, Giles? -
L'Osservatore annuì.
- È strano, quella visione mi ha prosciugato di ogni energia, è da ieri che ho solo voglia di dormire. -
- Forse dovresti andare da un medico vero. - Suggerì Tera. - A me sembra che tu stia bene, ma potresti fare qualche esame per sicurezza. -
- Tera ha ragione, Giles. Ieri sera Xini sembrava molto preoccupata per te. -
- Non è niente, state tranquille. Mi sento bene, davvero. E in ogni caso come potrei spiegare a un medico il segno che ho sulla schiena? - Giles depose la tazza di the sul tavolo e si alzò.
- Dove vai, ora? -
- In negozio. Non posso costringere sempre Anya ad occuparsi di tutto. -
- Soprattutto dopo che ti ha visto cantare in tv dopo che ti sei dato malato. -
Giles arrossì leggermente.
- Oh. Lo avete visto anche voi? -
- Si, Giles. Tu e Xini avete cantato benissimo. -
- Dopo la trasmissione di ieri, pare che si sia sbloccato qualcosa per il cd. Probabilmente lo faranno uscire come previsto. Non è meraviglioso? -
Eudial sorrise.
- Ne sono felice, siete così carini insieme, sono contenta che le cose vadano bene. -
- Anche io, Eu. Ma ora meglio che vada a prepararmi oppure farò tardi. -
L'Osservatore uscì dalla cucina e le due ragazze si scambiarono uno sguardo.
- Mi sembra che stia bene. -
- Pare di si, anche se quelle profezie mi preoccupano un po'. -
- Già. Fino a qualche mese fa avrei detto che il fallito ha solo problemi mentali, ma ultimamente ho visto troppe cose strane... -
- Se si tratta davvero di una cometa, gli astronomi la avrebbero avvistata. -
- In ogni caso è presto per preoccuparsi. - Disse Tera alzandosi.
- Dove vai? Non dovremmo allenarci? -
- Non mi va e quello che faccio non sono affari tuoi. -

Xinuxunil chiuse gli occhi, appoggiandosi allo schienale della poltrona. Era contenta che la frattura con la casa discografica stesse risanandosi, ma era tutto il giorno che continuava a discutere di contratti e programmi per l'uscita del cd e si sentiva stanchissima. Inoltre quella notte aveva dormito male facendo un incubo dopo l'altro ed era tutto il giorno che aveva mal di testa e la sensazione di sentire un brusio di voci che sussurravano nella sua mente.
Si alzò con un sospiro e si affacciò alla finestra per respirare un po' d'aria fresca, ma per un attimo il cielo le sembrò troppo azzurro e la luce le ferì gli occhi. Dopo qualche istante tutto tornò ad apparirle normale, ma aveva avuto la sensazione di essere completamente distaccata da tutto ciò che la circondava e il mondo le era sembrato fastidiosamente alieno.
Scosse la testa come per svegliarsi del tutto e allungò una mano per accendere le luci dello specchio per truccarsi, ma, come toccò l'interruttore, le lampadine esplosero.
Xini trasalì, sorpresa nel sentire il potere oscuro di Valerius che si agitava in lei.
Con un respiro profondo si concentrò e lo represse, chiedendosi come avesse potuto perderne il controllo in quel modo.
"Devo stare più attenta." Si disse. "Non devo sottovalutare la potenza di questa magia e non dimenticare quello che è successo a Ripper. "

Giles finì di aggiornare l'inventario e selezionò l'icona con il dischetto sullo schermo del computer, salvando il file.
- Ehi, credo di esserci riuscito! -
Anya si chinò verso lo schermo e annuì.
- Incredibile, stai imparando. A vedere come avevi iniziato, non credevo che fosse possibile. -
Giles le rivolse uno sguardo irritato.
- Il fatto che non mi piacciano i computer non significa che sono troppo stupido per usarne uno. -
- Ehi! Non c'è bisogno di usare questo tono! Ho solo detto che sei migliorato. -
- Si, ma lo hai detto come se il fatto che io possa capirci qualcosa sia un miracolo. -
- Non lo è? Oh, ciao Eudial! - Disse alla ragazza che era appena entrata.
- Oh, Giles che usa un computer, non ci credo! -
- Eu, non ti ci mettere anche tu ora! - Brontolò Giles, offeso.
- Visto? Anche lei la pensa come me. - Disse Anya, soddisfatta, poi tornò a rivolgersi a Eudial. -Non farci caso, quando si avvicina a un pc diventa estremamente irritabile. -
- Anya, vorrei farti notare che io sono qui, nella stanza con voi e non è carino parlare come se non ci fossi. -
- Che ti dicevo? Irritabile. -
Eudial sorrise divertita e abbracciò Giles.
- Dai, non prendertela. Non volevo prenderti in giro, secondo me è una buona cosa che tu abbia deciso di imparare a usare un computer anche se non ti piace. -
L'Osservatore sentì svanire l'irritazione, e lasciò che la ragazza lo baciasse sulla guancia.
- Te ne approfitti perché sono troppo buono. - Disse con un sorriso. - Stai andando a caccia di vampiri? -
- Si, vuoi venire? -
- Perchè no? Anya, chiudi tu? -

Eudial socchiuse gli occhi, lasciando che il vento fresco della notte le scostasse i capelli dal viso e ascoltò i leggeri rumori che spezzavano il silenzio: in basso, tra le lapidi sentiva i passi di Giles, mentre poco più lontano Spike si muoveva senza fare rumore e lei riusciva a percepire la sua presenza solo perché sapeva che era lì. Più avanti la loro preda camminava rumorosamente, ignara della loro presenza, in cerca della prossima vittima.
Giles, Eudial e Spike scattarono contemporaneamente, senza bisogno di segnali, e attaccarono da direzioni diverse, bloccando ogni via di fuga al nemico, poi si fermarono di colpo e si scambiarono uno sguardo allibito nel vedere il loro avversario.
- Un cane? - Disse Giles guardando l'animale che si era appiattito al suolo, spaventato nel vedersi circondare da tre persone armate e dall'aria pericolosa. - Eu, non avevi detto di aver visto un vampiro? -
- Si... Che strano... ero certa che ci fosse un vampiro. -
- Questo di sicuro non lo è. - Disse Spike indicando il cane.
- Che ci fa un cane al cimitero di notte? Non sembra un randagio. - Osservò Giles, arretrando per non spaventare ulteriormente l'animale.
- Infatti ha un collare. E guardate... c'è ancora attaccato un pezzo di guinzaglio. Deve averlo rotto ed essere scappato. Poverino, lo abbiamo terrorizzato... - Eudial frugò nella borsa in cerca di qualcosa da mangiare e porse una merendina all'animale, usando il suo potere per tranquillizzarlo, e il cane superò la diffidenza e divorò il biscotto in un boccone solo.
- Odora di sangue. - Notò Spike. - Ma non sembra ferito. -
- Chissà cosa gli è successo. -
Il cane si allontanò da loro, tornando nella direzione da cui era venuto, ma si fermò dopo pochi passi con un guaito, guardandoli e iniziando ad abbaiare.
- Sembra che voglia farsi seguire. -
- Visto che qui non ci sono vampiri, non abbiamo molto altro da da fare no? -
Eudial, Giles e Spike seguirono l'animale attraverso tutto il cimitero, arrivando in una parte più antica, seminascosta da una siepe alta.
Il cane sparì dietro un cespuglio e si fermò, accucciandosi a terra con aria abbattuta. Giles lo raggiunse per primo e arretrò con un grido soffocato nel vedere il cadavere accanto all'animale. Eudial e Spike si avvicinarono all'Osservatore e scorsero anche loro il corpo straziato.
- Questa... questa non è l'opera di un vampiro... - Disse Giles, impallidendo.
Eudial gli mise una mano sulla spalla.
- Forse è stato l'essere che avevo visto prima... -
- Che aspetto aveva? - Chiese Spike.
- Non l'ho visto bene. Ho scorto da lontano una figura vestita di nero, con una specie di cappuccio e aveva il viso chiaro, ma non sono riuscita a capire se fosse umano, demone o vampiro. -
L'Osservatore si costrinse a guardare il corpo, cercando di capire cosa potesse averlo ridotto in quel modo. Aveva visto altri cadaveri in vita sua, troppi forse, ma quello che aveva davanti agli occhi lo faceva stare male, aveva la sensazione di aver già visto ferite come quelle. All'improvviso il ricordo gli invase la mente e Giles corse via in preda alla nausea.
Eudial e Spike si scambiarono un'occhiata perplessa.
- Non mi ricordavo che Rupert fosse tanto impressionabile. - Disse il vampiro.
- Con tutto quello che gli è successo ultimamente è anche troppo equilibrato. Meglio che vada a controllare come sta. -
- Aspetta, guarda lì. - Spike indicò i resti di una mano del morto.
- Stringe ancora un pezzo di guinzaglio... Era il padrone del cane! -