9. Prophecy

Un brusio percorse il pubblico nel vedere la ragazza che era appena salita sul palco e il presentatore della trasmissione fissò Xini e Giles, allibito.
- Ma quella è Sachino Seihoshi! - Mormorò al suo assistente. - Che diavolo ci fa qui? -
- E quello sul palco con lei non è il suo amante? Quello che ha baciato? -
- Che facciamo? Sono certo che nessuno li ha invitati come ospiti. -
- Infatti. Si sono messi in fila con i dilettanti... -
- I produttori non ne saranno contenti. -
- Ma non possiamo nemmeno mandarli via... Il nostro motto è sempre stato "Chiunque può cantare con noi". -
- Aspettiamo di vedere che intenzioni hanno. Hanno scelto loro la canzone? -
- No, si sono affidati alla scelta casuale del computer. -
Presentatore e assistente rimasero in silenzio a guardare cosa sarebbe successo mentre la musica partiva.
- Incredibile... - Sussurrò tra sè il presentatore dopo pochi secondi. Sapeva che Sachino Seihoshi aveva talento, ma non avrebbe mai immaginato che la voce dell'uomo accanto a lei potesse sposarsi tanto perfettamente a quella di lei. Aveva pensato che la voce di un qualunque cantante avrebbe sfigurato nel confronto, ma quella dell'uomo sul palco sembrava intrecciarsi alla perfezione con la voce di Seihoshi, di modo che alla fine entrambe risultavano esaltate e migliorate.
- Quei due cantano con una sola anima... - Disse l'assistente accanto a lui e il presentatore pensò che lui non avrebbe potuto trovare una definizione migliore.
- Guardali, si stanno anche divertendo... Hai mai visto Seihoshi cantare in quel modo? È sempre stata brava, ma ora ci sta mettendo il cuore... Comincio a credere che i produttori abbiano fatto un grande errore a chiuderle la porta in faccia. -
- Anche il pubblico se ne sta accorgendo... -
Il presentatore guardò la folla davanti al palco: inizialmente sorpresi e freddi, si stavano lentamente lasciando prendere dal ritmo della canzone e sembravano quasi incantati.
Quando le ultime note si spensero ci fu un attimo di silenzio, poi esplose un applauso travolgente.
Xini spostò lo sguardo dal pubblico a Giles, quasi incredula.
- Ripper... Stanno applaudendo! Stanno davvero applaudendo! -
L'Osservatore sorrise.
- Ne ero certo. -
Entrambi si voltarono verso il presentatore che era salito sul palco.
- Sachino Seihoshi. Questa è stata davvero una sorpresa! Non mi aspettavo di averti come ospite oggi! Vuoi dire qualcosa al pubblico? -
Xini sorrise dolcemente, commossa.
- Grazie per avermi dato la possibilità di cantare ancora una volta. Grazie a tutti. -

Giles sedette sull'erba, appoggiandosi con la schiena al tronco dell'albero e guardò Xini che firmava autografi, circondata dai fan. Sorrise soddisfatto: se i fan tornavano ad apprezzare Xini, forse anche i discografici avrebbero cambiato idea.
La ragazza firmò un ultimo autografo e si diresse verso di lui. Giles si alzò in piedi per andarle incontro, ma, dopo pochi passi ebbe la sensazione di non riuscire a respirare bene e le gambe gli cedettero facendolo crollare in ginocchio.
Xini lo guardò, spaventata, e corse da lui per aiutarlo.
- Ripper? Che hai?! Ti senti male?! -
L'Osservatore si appoggiò a lei, ansimando e chiuse gli occhi. Gli girava la testa e aveva l'impressione di essere sul punto di perdere i sensi, quando le visioni gli riempirono la mente all'improvviso.
- Ripper?! - Xini lo scosse leggermente. - Ti prego rispondimi! -
Giles riaprì gli occhi con un brivido e si rese conto di riuscire a respirare di nuovo normalmente e che il malessere era svanito insieme alla visione.
- Xini... -
La ragazza scoppiò in lacrime.
- Come ti senti? Vuoi che chiami un medico? -
Giles rimase appoggiato a lei, non stava male ora, ma si sentiva esausto e spaventato.
- Non ce n'è bisogno, è passato. Era... era una visione. -
- È stata molto più forte delle altre volte, vero? Riesci a ricordarla? -
L'Osservatore annuì.
- Era molto confusa, ma ricordo alcune delle immagini che ho visto. Era notte, ero in giardino e le stelle brillavano molto e alzando gli occhi al cielo ho visto una cometa. Era molto bella, ma non so perché mi dava una sensazione di angoscia... - Giles si interruppe. - Poi non ricordo molto altro, solo una forte sensazione di pericolo. -
Non era vero, ricordava anche un'altra scena, ma non l'avrebbe descritta a Xinuxunil. Aveva visto Eudial, in lacrime tra le braccia di Spike che piangeva chiamando il suo nome.
Giles si chiese se avesse previsto la propria morte e decise che non ne avrebbe parlato con gli altri. Se il futuro si poteva cambiare, avrebbe fatto tutto il possibile per cambiarlo, ma se era inevitabile sarebbe stato crudele da parte sua far soffrire le persone che amava anche prima della sua morte.
Una delle fan di Xini si avvicinò e chiese se avessero bisogno di aiuto.
Giles si fece forza e si rialzò.
- Non serve, grazie. È stato solo un capogiro, niente di serio. Probabilmente una conseguenza dell'influenza, forse è stato sciocco da parte mia uscire tanto presto, ma era una giornata così bella che non ho potuto farne a meno. In ogni caso è molto gentile da parte tua preoccuparti per me, grazie ancora. -
Rivolse un sorriso caloroso alla ragazzina che arrossì e tornò di corsa dalle sue amiche che la accolsero ridacchiando.
Xini guardò Giles, rassicurata nel vedergli tornare il colore sul viso e gli sorrise.
- Sembra che tu abbia fatto colpo, Ripper. Se non starò attenta mi ruberai tutti i fan... -
Giles ridacchiò, iniziando a dimenticare la sensazione di terrore che la visione gli aveva lasciato.
- Certo, è il mio malvagio piano segreto, non lo sapevi? Tutti i tuoi fan saranno ai miei piedi e mi adoreranno! - La attirò a sè mettendole un braccio intorno alle spalle. - Ora vogliamo continuare il nostro appuntamento? -
- Sei sicuro di stare bene? Prima mi hai spaventata... -
- È tutto passato, te lo assicuro. Non voglio che una cosa del genere rovini questa giornata, Xini. Se dobbiamo preoccuparci di quella cometa, lo faremo domani, oggi voglio solo stare con te ed essere felice. -
"Anche perché potrebbe essere l'ultima occasione per farlo." Aggiunse mentalmente, ma scacciò subito quel pensiero. Non avrebbe permesso a una profezia di rovinargli la vita. Quella scena poteva significare anche altre cose, in fondo. Non aveva visto la sua morte dopotutto, solo Eudial che piangeva e chiamava il suo nome, poteva esserci un altro significato. E in ogni caso non poteva fare molto di più che stare attento e organizzare le cose in modo che se fosse davvero morto, Eudial e Xini non avrebbero avuto problemi legali da affrontare. Per il resto era inutile preoccuparsi prima del tempo.
Sfiorò le labbra di Xini con un bacio e uscirono insieme dal parco.

- Esci subito da lì sotto! - Intimò Tera, minacciosa.
- Non ci penso nemmeno. Giles ha avuto una visione su di me, non intendo correre rischi. -
- Ah, certo, e un divano ti proteggerà da ogni pericolo... Esci subito, stupido gatto, non ho intenzione di guardare la tv con te sotto il divano. -
- Non guardarla allora, io non mi muovo di qui. E poi che ti importa? Hai paura che possa raccontare a qualcuno quello che guardi? -
- Non sono affari tuoi, ora esci. -
- No. -
- Idiota di un gatto. È da stamattina che sei lì sotto, se sporchi per terra ti riempio di mazzate, sappilo. -
Valerius si rintanò ancora più in fondo sotto al divano, a disagio. Le parole di Tera gli avevano riportato alla mente il problema che lo stava tormentando da qualche ora.
- Se esco mi succederà qualcosa di brutto. - Miagolò, infelice.
- Possibile che tu sia tanto fifone e ingenuo? - Chiese Tera addolcendosi leggermente. - Il fallito ti ha solo preso in giro, possibile che non te ne rendi conto? -
Valerius si affacciò da sotto il divano e la guardò.
- Lo credi davvero? -
- Se avesse davvero visto qualcosa te lo avrebbe detto chiaramente. Secondo me si è solo voluto vendicare dei segni delle unghie sulla copertina di quel libro antico che hai nascosto dietro gli altri libri in soffitta. -
- Dici che se ne è accorto? -
- Solo tu potevi credere che non lo avesse fatto... Esci pure, cretino, non ti succederà nulla. -
Il gatto schizzò via da sotto il divano, verso la lettiera e Tera sedette davanti alla tv, sorridendo divertita.