12. Mine!

Tera mosse leggermente la testa per guardare l'Osservatore, facendo attenzione a non svegliarlo. Giles si era addormentato appoggiato a lei mentre guardavano la tv e Tera non si era mossa per non disturbarlo, limitandosi a circondargli le spalle con un braccio in un gesto protettivo. Ancora non capiva come facesse Giles a fidarsi e a trovare sostegno in una persona come lei, ma in fondo ne era felice.
La ragazza sentì la porta di casa che si apriva e provò un misto di sollievo e malinconia: ora che era tornata Xini, Giles si sarebbe sentito sicuramente più tranquillo e si sarebbe distolto da quei pensieri angoscianti, ma lei, Tera, sarebbe tornata a essere inutile.
Alzò una mano per svegliare Giles, ma in quel momento Xinuxunil entrò nella stanza e la guardò, gelida.
- Stai lontana da Ripper. - Sibilò. -Lui è mio. -
Tera rimase a bocca aperta, sinceramente sorpresa.
- Cosa? -
- So cosa vuoi fare, ma non ci riuscirai. -
- Ma sei scema? Cosa ti salta in mente? C'era un demone e ne è rimasto sconvolto, stavo solo tenendogli compagnia... -
- Si, avvinghiandoti a lui. Vattene e non avvicinarti più a Ripper! -
Tera si alzò in piedi di scatto, svegliando Giles di colpo.
- Tu sei malata! - Disse, rivolta a Xini, poi guardò l'Osservatore che ancora non si era reso conto della discussione tra le due donne e il tono di Tera si addolcì leggermente. - È arrivata la tua ragazza, io vado a caccia di vampiri. -
Giles la guardò andar via, un po' stupito dal nervosismo che aveva sentito nella sua voce, poi l'abbraccio di Xini lo distrasse.
- Mi sei mancato, Ripper. Vieni, raccontami cosa è successo... - Gli disse in tono seducente e lo condusse verso la loro camera tenendolo stretto a sè.

Giles aprì gli occhi, svegliato dall'abbaiare del cane al piano di sotto. Si alzò dal letto, leggermente dolorante e sorrise a Xini che si era già alzata e si stava pettinando davanti allo specchio.
- Sei riuscito a stupirmi stanotte. Dove hai imparato a mordere in quel modo? -
La ragazza gli sorrise maliziosamente.
- In migliaia di anni ho imparato parecchie cose interessanti, Ripper, se vuoi più tardi te ne mostro anche altre. -
Giles ridacchiò, sentendo che l'angoscia della sera prima stava lentamente svanendo. Ora, alla luce del giorno, accanto alla donna che amava con tutto il cuore, la minaccia sembrava più lontana e meno terribile.
- Non devi andare al lavoro? Se non sbaglio domani uscirà il cd. -
Xini annuì.
- Però per te un po' di tempo lo trovo sempre, lo sai. -
L'Osservatore la strinse a sè e la baciò, poi si staccò da lei, iniziando a vestirsi.
- Meglio che vada a vedere cosa succede di sotto, sembra che quel cane voglia svegliare tutta Tokyo. -
Scese le scale e trovò Valerius aggrappato alle tende del salotto, mentre il cane gli abbaiava furiosamente.
Giles afferrò il collare dell'animale e lo trascinò in giardino, richiudendogli la porta a vetri alle spalle, poi tese le braccia a Valerius per aiutarlo a scendere dalla tenda.
Il gatto lo ignorò, balzando a terra da solo e andando a rifugiarsi sotto il divano.
- Sei cattivo, Rupert Giles. Mi hai raccontato un sacco di bugie e invece di scusarti per avermi terrorizzato, porti a casa quel... quel mostro feroce! -
L'Osservatore si inginocchiò a terra, allungando un braccio per recuperare Valerius. Il gatto si lasciò prendere in braccio passivamente, con aria infelice e Giles gli carezzò il pelo pensierosamente.
- Hai ragione, Valerius. Sono stato crudele con te, mi dispiace. Non avrei dovuto prenderti in giro a quel modo. Se ti può consolare, ieri sera ho avuto più paura di te, probabilmente me lo sono meritato. -
Il gatto non rispose, ma si appoggiò a lui rilassandosi e lasciando che l'Osservatore gli arruffasse il pelo anche sulla pancia. Giles sorrise nel sentire che dopo qualche minuto Valerius aveva iniziato a fare le fusa.
- Ti perdono solo perché mi hai salvato da quella belva feroce. - Concesse Valerius.
- Eudial e Spike non ci sono? -
- La rossa è andata a indagare sull'omicidio di ieri, mentre il vampiro dorme e non credo che abbia intenzione di muoversi per venire a salvare me. Tera invece non è tornata stanotte, ma ha telefonato prima per dire che non ci sono novità. -
- Hai risposto tu? -
- Ha lasciato un messaggio nella segreteria telefonica. -
Giles si alzò dal divano, continuando a tenere Valerius in braccio.
- Ora vado in negozio, vieni anche tu? -
- Posso dormire su uno di quei cuscini morbidi che vendi? -
- Se dormi sempre sullo stesso senza lasciare peli sugli altri, te lo regalo. -
Il gatto si arrampicò sulla spalla dell'Osservatore e rimase fermo lì, continuando a fare le fusa.
- Affare fatto. -

Tera sferrò un calcio a un sasso e lo guardò rotolare in acqua con un sospiro. Sedette sulla riva del canale per poi stendersi sul pendio erboso con le braccia dietro la testa.
Guardò le nuvole che si muovevano pigramente nel cielo senza riuscire a capire se si sentiva furiosa o triste. La scenata che le aveva fatto Xinuxunil era riuscita a ferirla e ciò la irritava moltissimo: perché doveva sentirsi tanto male per l'isteria di una mentecatta?
Giles le aveva detto che era forte solo poche ore prime, eppure perché si tormentava per quello di cui Xini l'aveva accusata?
Si impose di essere onesta con se stessa e si chiese se quelle parole l'avevano colpita tanto perché erano vere.
Era vero che Giles era l'unica persona che fosse riuscita a toccare il suo cuore da anni, l'unico a cui poteva dire di voler bene. Ma ne era innamorata? Avrebbe davvero voluto portarlo via a Xinuxunil?
Ci riflettè per un po' e concluse che la risposta era no. A volte si era sentita un po' gelosa del tempo che lui passava con Eudial o con Xinuxunil, ma sapere che le cose fra lui e la ex dea andavano bene non le dava fastidio. Giles era felice con Xini e a Tera andava bene così. Anzi, pensava di essere più gelosa del rapporto di Giles con Eudial che non con Xini. Per lei, l'Osservatore era soprattutto un amico, l'unica persona che le volesse bene e di cui riuscisse a fidarsi, ma non era interessata a lui romanticamente e che non lo era mai stata.
Tera si rese conto che avrebbe potuto sacrificare la propria vita per Giles, ma non lo amava, non come aveva insinuato Xini.
Aver fatto chiarezza nei suoi sentimenti la faceva sentire meglio, ma non diminuiva di una virgola l'irritazione che provava nei confronti della ex dea, anzi la aumentava. Era stata accusata ingiustamente e senza motivo, ma non sapeva cosa fare, mettersi a litigare con lei avrebbe solo fatto soffrire Giles e quella era l'ultima cosa che voleva.
- Devo essermi rammollita. - Sussurrò tra sè. - Un tempo me ne sarei fregata dei sentimenti del fallito e le avrei risposto a tono. -
Si rialzò a sedere e lanciò in acqua un altro sassolino osservando i cerchi che si allargavano sulla superficie dell'acqua, poi un movimento nell'ombra di un ponte poco distante attirò la sua attenzione e la ragazza si avvicinò per controllare.
Vide una figura vestita di nero che svanì letteralmente non appena si accorse della presenza di Tera e la ragazza trattenne il respiro nel vedere il cadavere mutilato abbandonato sotto al ponte. Esaminò le ferite della vittima, un giovane uomo, rendendosi conto che l'assassino doveva essere il demone tanto temuto da Giles e che lei lo aveva intravisto.
Un luccichio tra l'erba attirò il suo sguardo e la ragazza raccolse un oggetto che si rivelò un orecchino a forma di spirale.
Forse lo aveva perso il demone, o forse era lì dal giorno prima, ma in ogni caso avrebbe dovuto avvisare Giles.
Si avviò in fretta verso il negozio sperando che l'Osservatore non la prendesse troppo male.