8. Spring

Giles socchiuse gli occhi, abbagliato dal sole che si rifletteva sulla vetrina del negozio e si girò verso la ragazza al suo fianco. Xini gli sorrise e l'Osservatore pensò che il sole primaverile non poteva competere con la radiosità di quel sorriso.
- Hai visto Ripper? - Chiese la ragazza indicando un albero lungo la strada. - Stanno spuntando le gemme... L'inverno sta finendo. -
- Ti piace la primavera? -
- È la stagione che preferisco. Tanto tempo fa mi piaceva vagare sui pendii dell'Argentario, lungo le coste e nelle pinete e sentire la natura che si risvegliava. Lasciavo che la mia essenza si confondesse con le nebbie che scendevano dalla cima dei monti, sfioravo le menti degli animali selvatici, crescevo con le piante... C'era un posto, un prato che si riempiva di fiori gialli, era bello, pieno di pace. -
- Era questo che facevi quando eri una dea? -
- Si, quando nessuno mi evocava per esprimere un desiderio. Mi piaceva la Toscana. -
- Eppure non sei sempre stata in quei luoghi... -
Xini rimase in silenzio per qualche istante prima di rispondere e i suoi occhi si velarono di tristezza.
- No, mi hanno portato lì i Lug. Mi hanno strappato dalla mia terra ed ero costretta a seguirli ovunque si fossero stabiliti. -
- Ti hanno costretta?! -
- Per secoli e secoli ho vissuto nelle foreste dell'America centrale, adorata e riverita dalle popolazioni locali. Costruivano templi per me e mi offrivano sacrifici. Quelli che nei libri di storia sono chiamati Aztechi mi hanno dato il nome che porto ancora. Poi alcuni di quegli adoratori si riunirono in un gruppo, desiderosi di essere gli unici a potermi evocare, di essere superiori agli altri... -
- I Lug. -
- Si. Hanno usato il mio stesso potere per legarmi a loro. Hanno sacrificato il loro sangue e le loro vite per vincolarmi a loro con un desiderio e da allora sono stata costretta a seguirli nei loro spostamenti. Hanno vagato per mezzo mondo prima di stabilirsi all'Argentario e in quel posto ho trovato una nuova casa. -
- Quei bastardi ti tenevano prigioniera? -
- Non proprio. Vincolata è la parola più giusta. Ma ora sono libera, Ripper, e lo devo solo a te e a Eudial. -
- Ti manca l'Argentario? -
- Un po' si. -
- Ci torneremo. È una promessa, Xini. Ti porterò ovunque vorrai andare. -
La ragazza si alzò sulla punta dei piedi per baciarlo, poi notò che la gente li guardava con curiosità e gli prese la mano, affrettandosi a girare in una strada laterale.
- Credo che qualcuno dei passanti di prima mi abbia riconosciuta... - Sorrise la ragazza, ma con una punta di amarezza. - Una ragazzina ha fatto una faccia inorridita nel vedere che ti baciavo. -
- Sono tanto brutto? - Chiese Giles, cercando di sdrammatizzare e Xini lo guardò divertita.
- Oh, si, bruttissimo. Tanto brutto che non riesco a guardarti senza desiderare di baciarti per vedere se ti trasformi in un principe. - Disse la ragazza accompagnando le parole con un bacio.
- E funziona? -
Xinuxunil finse di studiarlo attentamente, poi riprese a baciarlo. - No, direi di no, per questo devo continuare a provare. -
L'Osservatore scoppiò a ridere.
- Forse è meglio che continuiamo a provare a casa più tardi, altrimenti va a finire che ci arrestano... -
Xini ridacchiò anche lei.
- Hai ragione, Ripper. Mi avevi promesso un gelato o sbaglio? -
- Tutto quello che desidera la mia dea. -

Giles e Xini entrarono nel parco e l'Osservatore tenne stretta la mano della ragazza mentre passeggiavano per i viali alberati. Il sole filtrava tra le fronde creando disegni di luce sul terreno e intorno a loro il parco era pieno di vita, ma le risate dei bambini che giocavano e le voci della gente sembravano distanti a Giles. Era da tanto che non si sentiva così sereno e rilassato e in quel momento la stretta della mano di Xini nella sua era l'unica cosa che contava.
La vicinanza della ragazza lo faceva stare bene e gli faceva quasi dimenticare il dolore per l'assenza di Hope e la vaga preoccupazione per le visioni causate dal veleno del demone, l'amore di Xini era un balsamo per le ferite del suo animo e le era immensamente grato per il sacrificio che aveva fatto decidendo di rivelare il loro amore al pubblico.
Però pensare alla reazione delle case discografiche e delle reti televisive lo rattristava: anche se il cd di Xini era ormai pronto per essere lanciato, si erano tirati tutti indietro e nessuno era più disposto a lasciarla cantare. L'Osservatore sapeva che lei soffriva di questa situazione e si sentiva in colpa per esserne stato la causa, ma non aveva idea di cosa fare per aiutarla.
Xini incrociò lo sguardo di Giles e gli carezzò la guancia delicatamente.
- Non ci pensare più, mi basta cantare per te. -
- Mi hai letto nella mente? -
La ragazza scosse la testa.
- Nei tuoi occhi, Ripper. -
Giles sorrise, arrossendo leggermente.
- Sono così trasparente? -
- Solo per chi ti ama. - Disse Xini, poi indicò un folto gruppo di persone che era radunato in uno spiazzo del parco. - Guarda, sembra che ci sia uno spettacolo... Andiamo a vedere cosa fanno?-
Giles annuì e raggiunsero la folla.
In mezzo al piazzale era stato eretto un palco con microfoni, altoparlanti e grandi schermi e alcune persone erano in fila dietro le quinte.
- Di che si tratta? - Chiese Giles a Xini.
- Il palco sembra attrezzato per il karaoke. Se non sbaglio questa è una trasmissione che va in onda su una rete minore: il palco viene montato sempre in luoghi diversi e la gente può salire e cantare. -
L'Osservatore guardò il palco, pensieroso.
- Chiunque può cantare, giusto? E viene trasmessa in tv? In diretta? -
- Si, ma... -
Giles la afferrò per un polso e si diresse verso la fila di gente in attesa di cantare.
- Ripper! Cosa vuoi fare? -
- Fidati di me. Scusate, - disse rivolgendosi al gruppo di ragazzini in fila davanti a loro - vi interessano buoni acquisto per un negozio di collezionismo? Se ci lasciate cantare subito, sono vostri. Si, abbiamo anche fumetti. -
I ragazzini accettarono di buon grado e Giles trascinò Xini sul palco.
La ragazza lo guardò, stupita, ma divertita. - Che intenzioni hai, Ripper? Ad Anya verrà un colpo nel vedere tutti quei buoni omaggio... -
- Possono escluderti dalle loro case discografiche, ma nessuno può vietarti di cantare al karaoke, giusto? Oggi avrai di nuovo un pubblico. E poi non abbiamo mai cantato insieme, sarà divertente, che ne dici? -
Xinuxunil annuì con un sorriso incerto. Non vedeva l'ora di cantare di nuovo per un pubblico, anche se aveva il terrore della reazione della gente nel rivederla dopo lo scandalo. Cosa avrebbe fatto se nessuno avesse applaudito o se si fossero messi a fischiare?
Giles le strinse la mano e lei ritrovò il coraggio. Non era sola, c'era Ripper accanto a lei e poi almeno una dei suoi fan voleva sentirla cantare ancora, si disse, ripensando alla lettera che l'Osservatore le aveva portato qualche giorno prima.
Attraversò il palco con decisione e prese il microfono.