7. Would You Love a Cat?

- Visioni profetiche? - Spike guardò Giles, incuriosito. - E sarebbero questi gli effetti collaterali della tossina del demone? -
- Così parrebbe. Certo, ancora non ne sono sicuro del tutto, è successo solo due volte per ora... -
- Ehi, fallito, non è che hai visto il risultato della partita di baseball della settimana prossima? Oppure delle corse di cavalli... -
- Tera! -
- Ehi, non guardarmi così, lo dicevo per te. Se davvero vedi il futuro, potresti diventare ricco con qualche scommessa ben piazzata. -
Giles la ignorò.
- Per fortuna dovrebbe essere una cosa temporanea. -
- Certo che è strano che ti ricordi il sogno ma non quello che hai detto a Valerius stamattina. -
- Già. In ogni caso poteva andarti peggio, Rupert. In fondo potrai vedere il futuro solo per qualche giorno, è improbabile che possano succedere eventi importanti in un arco di tempo tanto ristretto. Credo che alla fine queste visioni ti potranno servire giusto a quello che diceva Tera. E se nemmeno le ricordi non ti disturberanno più di tanto. - Disse Spike.
- È vero, ci sono poteri molto più fastidiosi. - Confermò Eudial. - Pensa se il demone ti avesse dato la possibilità di sentire i pensieri della gente. -
Giles la guardò, fingendo di essere spaventato.
- Considerato chi mi trovo attorno, sarebbe terribile, in effetti. -
- Ehi! Non è quello che intendevo! -
- Cosa intendi, fallito?! -
Giles scoppiò a ridere.
- Scherzavo. In ogni caso è vero, poteva capitarmi di peggio. -
Eudial lo guardò divertita.
- Sono contenta di vedere che sei di buon umore. Allora se per te va bene, io e Tera portiamo gli scatoloni al negozio. -
Spike prese una coperta.
- Eu, vengo anche io. -
Le due ragazze e il vampiro uscirono e Giles rimase solo con Xinuxunil.
Le rivolse uno sguardo dolce.
- Devi lavorare anche oggi? -
La ragazza scosse la testa con aria triste.
- Ormai credo di aver bussato a tutte le porte e nessuno mi vuole. Non credo che potrò più cantare... -
Giles sospirò e la strinse fra le braccia.
- Mi dispiace, Xini. Vorrei poter fare qualcosa, mi sento così in colpa per quello che è successo... È stato così stupido da parte mia venire al parco. -
- No, Ripper. Ho deciso io di dire la verità. E né io né te abbiamo colpe, il nostro amore non potrà mai essere una cosa di cui vergognarsi. Solo che non pensavo che la gente fosse tanto superficiale... -
- Io ti vorrò sempre, Xini. - Le sussurrò guardandola con amore e desiderio, poi la baciò dolcemente e Xini lo tenne stretto, sorprendendosi come sempre di quanto fossero intense le sensazioni che il suo corpo umano le faceva provare ogni volta che lui la toccava.
Rispose al bacio con passione e lasciò che le loro menti diventassero una cosa unica, al pari dei loro corpi.

Eudial sistemò l'ultimo scatolone sugli scaffali del magazzino e si girò a guardare Spike.
- Ok. ho finito. Poi ci penseranno Anya e Giles a fare l'inventario. Ma Tera dov'è finita? -
- Di là a spiegare la storia di Babylon 5 ad Anya. Perchè pensavi davvero che ti avrebbe aiutata? -
- Nemmeno per un istante. Già è tanto che ci abbia dato una mano a caricare il furgone. -
Spike sorrise e si chinò a mordicchiare il collo di Eudial.
- È vero, sembra che si sia attaccata parecchio a Rupert ultimamente. -
- Sembra incredibile, vero? Si comporta quasi come una Cacciatrice normale adesso. Ma Giles tende ad avere questo effetto sulla gente... Guarda noi: io volevo distruggere la Terra, tu eri un vampiro crudele, Valerius voleva rubare il corpo di Giles e Xini era una dea spietata... -
- Ehi, - disse il vampiro, attirandola a sè - io sono cambiato per te, non per Rupert. Sei tu quella che mi ha fatto innamorare. -

Giles guardò Xini e le sorrise.
- Se i tuoi fan avessero potuto vedere questo, non potrei biasimarli per essere scandalizzati... -
La ragazza soffocò una risatina.
- E allora sarebbe davvero colpa tua, Ripper. -
Giles la guardò con aria innocente.
- Mia? Tu piuttosto dove hai imparato a mordere in quel modo? Hai preso lezioni da qualche vampiro? -
Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere entrambi.
Giles la tenne stretta.
- Che ne dici di uscire? - Le chiese dolcemente.
- Uscire? -
- Si, uscire insieme, andare a fare una passeggiata, guardare i negozi, mangiare da qualche parte. Come un normale appuntamento. Non lo abbiamo mai fatto. -
- Sarebbe bellissimo, Ripper. Ma i giornalisti... -
- Che ci fotografino pure. Non abbiamo più nulla da nascondere no? -
- Hai ragione! -
- A parte i morsi ovviamente. - Disse Giles, serio, e scoppiarono di nuovo a ridere.

Giles sedette sul divano, sfogliando distrattamente una rivista mentre aspettava che Xini finisse di prepararsi.
Valerius saltò sul bracciolo del divano, fissandolo curiosamente.
- Sembri un gatto pronto a fare le fusa, Rupert Giles. -
L'Osservatore mise da parte la rivista e gli sorrise.
- Effettivamente posso dire di essere piuttosto felice. Non pensavo di potermi sentire ancora così...-
Il gatto gli si acciambellò in grembo con un sospiro.
- Deve essere bello essere innamorati. Mi piacerebbe provare cosa si prova. Ma chi potrebbe amare un gatto? -
- Ci avevo pensato, Valerius. -
- A chi potrebbe amare un gatto? -
- No, che deve essere difficile per te vivere in quel corpo. Forse potrei creare un altro golem per te. -
- È inutile, Rupert Giles, non funzionerebbe. Deve essere la persona che lo userà a crearlo e io non ne ho più il potere. Tu potresti creare un altro golem, ma potresti usarlo solo tu. -
- Mi dispiace... -
- Non importa, almeno sono vivo. E poi essere un gatto ha i suoi vantaggi... Posso andare ovunque in casa senza che nessuno faccia caso a me, dormire dove voglio, arrampicarsi sulle tende e divertente, il frigorifero è a mia completa disposizione senza che nessuno sospetti che riesco ad aprirlo e per qualunque danno posso sempre incolpare Lili... Ops... mi sa che ho parlato troppo, vero? -
- Decisamente. Però oggi starei attento a quello che fai, se fossi in te. -
Il gatto lo guardò, leggermente preoccupato.
- Perchè dici così? -
Giles lo guardò come se avesse pietà di lui.
- No, niente,dimentica quello che ho detto, non volevo farti preoccupare. Ma ricorda che ti considero un amico. -
Valerius lo guardò, iniziando ad agitarsi.
- Hai visto qualcosa?! Hai avuto una visione che mi riguardava?! -
- Credimi, Val, a volte è meglio non conoscere il futuro. - Giles si alzò vedendo che Xini era scesa. Depose il gatto sul divano, guardandolo intensamente. - Ora devo andare, ma tu stai attento, ok? -
- No! Aspetta! - Gridò il gatto, in preda al panico, ma Giles uscì con Xini senza dirgli altro e Valerius si rifugiò sotto il divano, senza osare muoversi.

Xini guardò Giles, un po' preoccupata.
- Hai avuto un'altra visione? -
L'Osservatore ridacchiò.
- A dire il vero, no. -
- E allora perché gli hai fatto credere che gli stia per succedere qualcosa di terribile? -
- Io? Gli ho solo detto che lo considero mio amico e di stare attento. -
La ragazza scoppiò a ridere.
- Sei tremendo, Ripper, lo hai terrorizzato. -
Giles sorrise.
- Spero che almeno per oggi non combinerà guai. -