3. Star Lover

Giles guardò le due clienti davanti a lui, leggermente a disagio. Le due ragazzine, che non potevano avere più di quattordici o quindici anni, lo stavano fissando in silenzio da almeno cinque minuti.
- Posso aiutarvi? -
- Maiale. - Disse una delle due guardandolo negli occhi.
- Scusa? - Chiese Giles, credendo di non aver capito bene
- Approfittarsi in questo modo di una ragazza innocente come Seihoshi, non si vergogna?! - Gridò la ragazzina, con le lacrime agli occhi.
- Se Sachino Seihoshi smetterà di cantare è solo colpa sua! - Disse l'altra scoppiando in lacrime apertamente.
- Un uomo della sua età... sedurre una ragazza pura come era Seihoshi... Che schifo! -
- Ehi! - Disse Giles cercando di riprendersi dallo stupore. - Io non mi approfitto di nessuno! -
Fece un passo verso le due ragazzine, ma la più alta delle due lo colpì con un calcio alla caviglia.
- Non osare avvicinarti, maniaco! Povera Sachino-san! Chissà cosa è cosa è costretta a subire! -
Le due ragazze scapparono fuori dal negozio singhiozzando e Giles le guardò allontanarsi, allibito.
Anya si avvicinò e gli toccò la spalla in un gesto compassionevole.
- Sei fortunato che non ci siano demoni della vendetta in giro. Quelle due esaltate sarebbero state felici di farti diventare un verme o uno scarafaggio... -
Giles le rivolse un'occhiataccia.
- Ehi, non guardarmi così, che ho detto di male? - Si difese Anya. - Non capisco perché se la prendano con te, in fondo sei più simpatico tu di Xinuxunil. -
- Non voglio pensare a quello che dovrà affrontare lei. - Sospirò l'Osservatore. - Oltre a tutto questo, rischia anche di non poter più cantare. -
- In fondo se lo è cercato lei tutto questo, tu non hai fatto nulla. È stata una sua scelta, è abbastanza antica per poterlo fare. -
- Già. Sarebbe bello se potessero capirlo anche i fan. -
- Almeno è pubblicità gratis per il negozio. Anche se tutte quelle ragazzine isteriche non comprano nulla... -
Alzarono la testa sentendo la porta che si apriva e Giles sorrise vedendo entrare la vecchietta del negozio di dolci.
- Non sarà venuta a insultarmi anche lei, spero? -
La signora ridacchiò.
- No, non si preoccupi, non sono più una ragazzina. Ma ora capisco perché era tanto infelice da tentare di togliersi la vita. Amare una persona famosa come Sachino Seihoshi deve essere difficile e doloroso. -
- Già, ma ne vale la pena. -
- Come va ora? Mi sembra un po' abbattuto. -
- Con Xi... con Seihoshi va tutto bene, a parte le fan che mi prendono a calci. - Sorrise Giles, poi sul suo viso apparve un'espressione malinconica. - È solo che mi manca Hope. -
- Ah, sua figlia? -
- Già. È andata a vivere con la madre, all'estero. Ma per lei è meglio così, so che sarà felice. -
La vecchietta annuì, comprensiva.
- Deve essere dura per lei. Ha altri figli? -
- Si, Eudial, forse l'ha vista in negozio. -
- Ah, la ragazza con i capelli rossi. Allora è fortunato, sono certa che le vuole molto bene. L'ho vista quando è arrivata l'ambulanza, lei e la sua amica erano davvero preoccupate per lei. -
- Si, lo so. Sono fortunato. Ho una famiglia che mi ama. -
- Senza contare che attualmente è l'uomo più invidiato del Giappone. - Ridacchiò la signora porgendogli un fascio di riviste scandalistiche. - Guardi qui. -
Giles e Anya si curvarono sul bancone a guardare le fotografie che immortalavano il bacio tra lui e Xini.
- Però, sei fotogenico. - Commentò Anya.
- Le ho portato anche questi. - La vecchietta appoggiò sul bancone anche un vassoio di biscotti.
- Grazie, ma come mai? -
- Sono un ringraziamento. -
Giles la guardò stupito.
- Uh? Per cosa? -
La donna sorrise furbescamente.
- Mi sta facendo fare affari d'oro. Tutte le ragazzine che vengono al suo negozio a vedere chi è il fidanzato di Sachino Seihoshi, poi decidono di consolarsi con una fetta di torta o con un po' di biscotti. Non ho mai venduto tanto come oggi. -

- E così tu ci prendi i calci e lei vende i biscotti?! - Disse Eudial, scoppiando a ridere.
Giles lanciò un'occhiataccia alle due Cacciatrici sedute sul bancone del negozio.
- Non è divertente. Quelle ragazzine mi considerano una specie di maniaco. - Disse, offeso.
Eudial scese dal balcone e lo baciò sulla guancia.
- Scusami Giles, non volevo prenderti in giro. -
- No? E allora perché tu e Tera avete le lacrime agli occhi per le risate? -
- Fallito, mi dispiace per te, ma è divertente. -
Giles ignorò entrambe e prese il cappotto.
- Dove vai? -
- Vengo con voi a caccia di vampiri. Se stasera dovessi vedere anche solo un'altra ragazzina esaltata, non garantisco delle mie azioni. -
Eudial ridacchiò e lo seguì, contenta che avesse deciso di andare con loro.

Il vampiro corse verso le due ragazze, e le due cacciatrici si prepararono a combattere, quando il loro avversario si fermò, fissando Giles.
- Ma tu... sei quello che sta con Sachino Seihoshi! -
L'Osservatore si lasciò sfuggire un gemito di esasperazione.
- Adesso anche i vampiri leggono i giornali scandalistici? Credevo che Spike fosse l'unico. -
- È intollerabile che Seihoshi stia con un Osservatore! - Ringhiò il vampiro avventandosi su di lui.
- Ragazze, lasciatelo a me, vi prego. - Disse Giles, fermando con un gesto le due Cacciatrici.
- Prego, fai pure. -
Disse Tera, sedendosi su una lapide a guardare l'Osservatore che combatteva contro il nemico. Eudial le passò un sacchetto di patatine.
- Però se la cava bene, non trovi? -
Tera annuì.
- Si, è decisamente in forma. -
- Quel vampiro avrebbe fatto meglio a stare zitto... -
- Ok, ora è pronto per essere messo in un portacenere. Bravo fallito! -
Giles si girò a guardare le due Cacciatrici con un ghigno soddisfatto.
- Allora, che ne dite? Se non state attente potrei rubarvi il lavoro. -
- Non male, davvero. - Rispose Eudial, poi saltò giù dalla lapide con un grido, indicando qualcosa alle spalle dell'Osservatore. - Oh cavolo! Giles, stai attento! -
Giles fece per voltarsi, ma qualcosa lo colpì con forza alla schiena prima che potesse vedere chi o cosa lo avesse attaccato. L'Osservatore sentì qualcosa di acuminato conficcarglisi nella schiena dopo aver perforato la stoffa pesante del cappotto e subito dopo uno strattone lo fece volare per qualche metro. Giles atterrò contro una lapide e rimase a terra, stordito, mentre le due Cacciatrici scattavano ad attaccare il demone che lo aveva aggredito.
Tera colpì il mostro con una spada e il demone emise un urlo agghiacciante, attaccando a sua volta selvaggiamente. Le due ragazze lo schivarono saltando di lato e rotolando a terra, ma non poterono fare nulla per bloccare la sua fuga nei boschi.
- Accidenti! - Imprecò Tera rialzandosi e correndo verso Giles. - Stai bene, fallito? -
L'Osservatore si rialzò, aiutato dalle due Cacciatrici.
- Si, credo di si. - Disse, un po' confuso. - Ma che cos'era? -
- Sembrava un demone, ma non l'ho visto bene. Di sicuro aveva un sacco di tentacoli. -
- Sei sicuro di stare bene? Ti ha fatto letteralmente volare e devi aver preso una bella botta contro quella lapide... -
- Sono sopravvissuto a cose peggiori, ho solo qualche livido, niente di preoccupante. -
- Ma stai sanguinando! - Esclamò Eudial indicando la macchia di sangue sulla schiena di Giles.
- Oh, deve essere stato quando mi ha afferrato, deve avere qualche specie di artiglio alla fine dei tentacoli. Interessante, non avevo mai sentito di demoni con caratteristiche del genere. Mi chiedo se esistono libri che ne parlano. -
- Si, si, dopo potrai fare tutte le ricerche che vuoi, - disse Tera nervosamente - ma ora togliti il cappotto e lasciami vedere la ferita. -
La ragazza esaminò attentamente la schiena dell'Osservatore, mentre Eudial le faceva luce con una torcia, poi disinfettò la ferita e la coprì con un cerotto.
- Niente di grave, poco più di un graffio, non servono nemmeno punti. Evita i combattimenti per un paio di giorni e tornerai come nuovo. - Gli mise una mano sotto il mento, costringendolo ad alzare la testa verso di lei e controllò anche i graffi sulla guancia che si era procurato lottando contro il demone per difendere Hope. - Anche questi stanno guarendo bene. E sei fortunato, non dovrebbero lasciarti cicatrici. -
- Oh, è confortante. Almeno verrò meglio sulle foto dei giornali scandalistici. - Disse con aria rassegnata.