4. Not Everyone

- Dovresti essere contento. - Disse Anya. - Oggi ancora non ti hanno insultato o preso a calci. -
- È vero. Forse i fan di Xini stanno iniziando a calmarsi. Lo spero davvero. -
- Devo ammettere che quello che ha detto durante la conferenza stampa mi ha sorpreso, un tempo non era così... romantica. Gli esseri umani erano solo creature inferiori per lei, invece da quello che ha detto ai giornalisti sembrava davvero innamorata di te. Peccato che io non sia più un demone della vendetta, sarebbe stato divertente ascoltare i suoi desideri quando tu la tradirai. -
- Io non la tradirò! -
- Oh certo, come no. È quello che dicono tutti gli uomini eppure io ero sempre piena di lavoro. -
Giles la guardò male, ma entrambi smisero di discutere nel vedere entrare una cliente.
- Oh no, - sospirò Giles nel vedere la ragazzina che era entrata e che lo fissava - deve essere un'altra fan di Xini... -
- Vuoi che ci pensi io? -
- Non serve, grazie, è solo una ragazzina e sembra abbastanza inoffensiva. - Sussurrò ad Anya, poi si rivolse alla cliente. - Posso aiutarti? -
La ragazza fece un passo verso il bancone, esitando leggermente.
- No! Cioè si... ecco... lei è Rupert Giles? -
- Si, sono io. -
- Potrebbe... potrebbe dare questa a Seihoshi? E le dica di non smettere di cantare, io continuerò sempre a seguirla! -
La ragazzina gli porse una busta e scappò via, imbarazzata.
Giles guardò la lettera, ancora un po' stupito per la fuga improvvisa della ragazza, e sorrise. La ragazzina aveva decorato la busta a mano con disegnini e scritte di incoraggiamento e chiaramente aveva dovuto vincere la timidezza per venire a consegnarla.
- Xini ne sarà felice. - Disse mettendosi in tasca la busta.
- Perchè non vai a portargliela? Tanto è quasi l'ora di chiudere, posso pensarci io. -
- Ottima idea! Grazie Anya. A quest'ora dovrebbe essere a casa. -

Xinuxunil spense la tv, abbattuta per l'ennesima trasmissione in cui la criticavano ferocemente per la sua relazione con Giles. Dopo la conferenza stampa, il produttore le aveva detto di non voler più aver nulla a che fare con lei e anche le altre case discografiche non erano sembrate per nulla interessate a una cantante in mezzo a uno scandalo.
Sospirò, rannicchiandosi sul divano e chiuse gli occhi, stanca.
Si svegliò poco dopo sentendosi baciare sul collo e sorrise all'uomo che la teneva tra le braccia.
- Ciao Ripper, sei tornato... - Sussurrò, ancora un po' assonnata.
- Scusami, non volevo svegliarti, ma non ho potuto fare a meno di baciarti. -
La ragazza lo guardò, divertita.
- Se lo fai sempre così, puoi svegliarmi quando vuoi. Sei autorizzato. -
Giles la strinse a sè e Xini si appoggiò a lui.
- Stanca? -
Xinuxunil annuì.
-Ho girato tutto il giorno in cerca di un contratto, ma nessuno vuole lasciarmi cantare. È così ingiusto, Ripper! Noi non abbiamo fatto nulla di male, è assurdo. Sembra quasi che mi odino per essermi innamorata! -
L'Osservatore le asciugò le lacrime con un gesto tenero.
- Sono solo ragazzini esaltati e sono gelosi della dea più bella del mondo, la smetteranno. E poi non tutti sono arrabbiati, guarda. -
Le porse la busta decorata e Xini la prese, quasi incredula.
- Me l'ha data una ragazzina che è venuta al negozio poco fa. Sembrava molto timida, ma ha trovato il coraggio di darmela e ha detto che non devi smettere di cantare. -
La ragazza aprì la busta e lei e Giles lessero insieme le parole di incoraggiamento scritte nella lettera.
- Ripper, non trovi che sia bellissima? - Chiese Xini, commossa.
- Lo è. Mi dispiace di non essere riuscito a ringraziarla, è scappata via subito... -
- Guarda, c'è l'indirizzo... Le rispondiamo? -
- Certo. - Rispose l'Osservatore, felice di vedere l'espressione felice degli occhi di Xini dopo la tristezza che vi aveva scorto poco prima.

Tera si girò nel sonno, rischiando di schiacciare Valerius che si era intrufolato sotto le coperte dopo che lei si era addormentata.
Il gatto si svegliò di colpo, col pelo gonfio e soffiò al buio, poi si rese conto che le fiamme che lo avevano circondato erano svanite insieme all'incubo. Era da tanto che non sognava l'incendio che lo aveva ucciso, da tanto che non aveva incubi del genere. Guardò la ragazza addormentata accanto a lui, felice che non si fosse svegliata: se lo avesse sorpreso a infilarsi nel suo letto, gli avrebbe fatto passare guai enormi. Tera sembrava agitata e Valerius pensò che forse anche lei stava facendo un brutto sogno. Quando la vide piangere nel sonno, allungò una zampa per colpirla delicatamente sul viso e svegliarla, dimenticandosi che non doveva farsi scoprire.
Tera aprì gli occhi con un piccolo grido e si guardò intorno ansimando.
- Hai avuto un incubo anche tu? - Chiese il gatto.
- Era terribile... - Confermò Tera, poi afferrò Valerius per la collottola e lo sollevò bruscamente. - Che diavolo ci fai tu nel mio letto?! -

Giles si svegliò nel sentire il miagolio straziante che veniva dal piano di sotto e scese per controllare cosa fosse successo.
Trovò Tera in cucina che teneva Valerius sotto il rubinetto dell'acqua fredda e il gatto che si dibatteva per liberarsi.
- Che state combinando? - Chiese irritato.
Tera scosse il gatto inzuppato.
- Questo maniaco si è infilato nel mio letto! Gliene sto facendo passare la voglia. -
- Salvami! È una pazza, ti prego salvami, Rupert Giles! - Implorò Valerius.
- Smettetela tutti e due! Vi rendete conto che sono le tre di notte?! Se dovete ammazzarvi fatelo in silenzio, almeno! -
Tera lo guardò un po' stupita.
- Ehi, fallito, che ti prende? Sei di cattivo umore? -
Giles si massaggiò gli occhi con aria sofferente.
- Ho mal di testa e sentire gridare in questo modo nel cuore della notte non mi fa certo sentire meglio. -
- Mal di testa? Strano, eppure saranno tre o quattro giorni che non vieni messo ko da qualcuno... In ogni caso, se stai male perché non ti prendi un'aspirina invece di arrabbiarti con noi? -
- Forse perché siete voi a fare rumore alle tre di notte?! Quanto all'aspirina, credo proprio di averne bisogno. -
Tera lasciò andare Valerius e guardò meglio Giles.
- In effetti sei pallido. È una mia impressione o stai anche tremando? -
- Ho freddo, in effetti. -
La Cacciatrice gli toccò la fronte con una mano.
- Beh, non c'è da stupirsi, sei bollente. Mi sa che ti sei beccato l'influenza. -
- Temo di si, mi sento a pezzi. -
- Torna a letto, allora. Noi non faremo più rumore, promesso. La prossima volta che metto Valerius sotto l'acqua fredda lo imbavaglierò. -
Giles sorrise debolmente e tornò in camera.
Tera guardò il gatto.
- Non credere che ti abbia perdonato, pulcioso. -
- Ehi, strega, non ho fatto niente di male! -
- Infilarti nel mio letto ti pare poco, maniaco? -
- Volevo solo stare caldo, figurati se mi interessa una donna violenta e rozza come te. -
- Ah, osi insinuare che non mi trovi abbastanza femminile per i tuoi gusti? -
- Esatto! Zero femminilità e poi ti agiti troppo nel sonno! -
Tera afferrò il gatto e fece per rimetterlo sotto l'acqua.
- Ehi, cretina, non vorrai di nuovo svegliare Giles? -
- Hai ragione... Povero fallito... - Disse la ragazza, tappando la bocca a Valerius con una mano e rimettendolo sotto il rubinetto.