2. A Song for Ripper

Giles vacillò leggermente sotto il peso della ragazza e quel bacio improvviso lo aveva colto di sorpresa. Arretrò di scatto, quasi spaventato.
- X-xini? Che fai?! I giornalisti... -
La ragazza lo fissò negli occhi e l'Osservatore vide le lacrime di rabbia in quelli di lei.
- Che vadano al diavolo i giornalisti! - Disse.
Giles guardò a disagio la folla che era ammutolita e decise di mettere le transenne tra loro e la massa di fan. Sollevò Xini fra le braccia e scavalcò l'ostacolo cercando con lo sguardo un posto più tranquillo.
Portò la ragazza dietro il palco e la depose a terra, tenendola abbracciata.
- Xini, non dovevi farlo. - Le sussurrò con dolcezza. - A me non importa se in pubblico fai finta di non conoscermi, davvero. Io so di avere il tuo amore e questo mi basta, anzi è molto di più di quanto potessi sperare, non voglio che rovini la tua carriera per me. Sei ancora in tempo per dire che era uno scherzo, una scommessa o qualcosa del genere. A te piace cantare e il pubblico ti adora, non rinunciarci per questo, ti prego. -
- Ripper, se il pubblico mi adora davvero allora i miei fan verranno ai miei concerti anche se sanno che ti amo. Sono stanca di trascurarti per gente che non può accettare che io abbia un cuore! Non sono il loro giocattolo e mi rifiuto di ascoltare persone che vogliono farmi vergognare di stare con te. Il nostro amore non si merita questo e non intendo rinnegarlo. Ormai è troppo tardi. -
- Hai ragione, è troppo tardi! - Gridò il regista, raggiungendola. - La tua carriera è finita, stupida ragazzina. Vattene pure col tuo amante, io mi rifiuto di lavorare con una come te. E non credo che ci saranno altri disposti a investire su una cantante che presto sarà detestata dal pubblico. -
Xini gli scoppiò a ridere in faccia.
- E chi se ne frega. Se nessuno vorrà ascoltarmi, canterò per Ripper. -
Giles sorrise e la tenne stretta.
Il regista li guardò disgustato.
- Tu davvero sei disposta a gettare via tutto per lui? -
Xinuxunil sorrise, enigmatica.
- L'ho già fatto. E non me ne pento. -
- Andiamo via, Xini. -
Un tecnico si avvicinò, agitato.
- Fra due minuti parte la diretta, cosa avete intenzione di fare? -
Xinuxunil si avviò verso il palco.
- Canterò. Ho preso un impegno e intendo mantenerlo. -
- E davvero credi che vogliano sentirti? - Chiese il regista, ironico.
- Non importa. La mia vita privata non deve interferire sul mio lavoro. Se sono una brava cantante lo sono anche se ho una relazione. Ripper, aspettami qui, ti prego. -
Giles annuì e la ragazza salì sul palco.
- Sachino è solo una ragazzina idiota, ma lei dovrebbe avere un po' di senso. Non si vergogna ad approfittarsi di lei in questo modo?! Quella cretina ha distrutto il suo successo per un'infatuazione!- Sbraitò il regista avvicinandosi all'Osservatore.
- Io la amo, chiaro? Xini... Seihoshi è perfettamente in grado di prendere da sola le sue decisioni, quindi la smetta immediatamente con queste schifose insinuazioni. -
- Mi sta minacciando?! -
Giles sorrise e l'altro fece un passo indietro, spaventato dall'espressione sinistra e minacciosa che scorgeva nel suo sguardo.
- Chi, io? No, ormai ho imparato che non è saggio minacciare la gente in pubblico. Se per caso dovessero morire, poi si rischiano guai grossi... -
Il regista lo fissò terrorizzato.
- Lei è uno psicopatico! - Gridò con voce stridula, arretrando ancora. - E Sachino è fuori di testa anche lei! -
- Può essere. - Disse Giles, imperturbabile. - Ma senza dubbio è più professionale di lei. Seihoshi è sul palco che canta come da contratto, mentre lei è qui a perdere tempo. Non ha del lavoro da fare? -
Il regista imprecò e se ne andò, furioso e terrorizzato dalla calma gelida di Giles.

Xinuxunil chiuse gli occhi, appoggiando il viso al torace di Giles, felice che le sue braccia la circondassero protettive, e sospirò.
- Mi dispiace, Xini. -
- È stato terribile. Il pubblico era gelido, sembrava di cantare davanti a una folla di statue... -
- È tutta colpa mia. Ho rovinato le tua carriera. -
La ragazza lo guardò negli occhi e lo baciò per cancellare l'espressione mortificata dal viso dell'Osservatore.
- Non ne sono pentita, Ripper. Quello che ho detto al regista è vero, tu sei più importante di tutti i miei fan, sei più importante della mia stessa vita. Quello che ho fatto è stato giusto e lo farei di nuovo. È solo che credevo che fossero le mie canzoni a piacere, non la mia immagine... -
Giles le sorrise.
- Le tue canzoni sono stupende, come sei meravigliosa tu, e sono certo che i tuoi fan torneranno da te. Secondo me ora sono solo gelosi. -
La ragazza lo guardò incuriosita.
- Gelosi? -
Giles le rivolse un sorriso malizioso, iniziando a baciarla lentamente sul collo.
- Si, perché loro non possono fare questo... oppure questo... -
- Oh, sei terribile, Ripper! - Ridacchiò Xini, ma non fece nulla per fermarlo.

- Venite! Venite a vedere, presto! -
Valerius saltò sul tavolo della cucina miagolando e Tera, Eudial e Spike lo fissarono perplessi.
- Che ha da miagolare? - Chiese Eudial.
- Dice di andare a vedere. - Tradusse Tera, alzandosi per seguire il gatto, seguita dagli altri due.
- Che ti prende micio? - Chiese vedendo che il gatto stava guardando una trasmissione scandalistica in tv. - Dovrebbe interessarci quella roba? -
- Da come gridava pensavo che come minimo i mostri stessero attaccando Tokyo... - Commentò Spike.
- O che Giles volesse portarlo dal veterinario... -
- Che vuoi che ci importi dei pettegolezzi... Oh Cavolo! Ma quello è il fallito e la mentecatta lo sta baciando! -
- Davanti alle telecamere! -
- Ecco perché sono tornati a casa insieme oggi pomeriggio! -
- E ora capisco perché sembravano strani... -
- ...e perché sono andati subito a letto senza nemmeno cenare. -
- Guardate le facce dei fan, se fossi in Giles avrei un po' di paura... -
- Certo che come attira i guai il fallito non li attira nessuno... -
Eudial, Spike e Valerius annuirono con aria grave.

Xinuxunil sedette davanti allo specchio e iniziò a spazzolarsi i capelli. Più tardi avrebbe dovuto incontrare il suo agente e decidere come comportarsi con i fan, probabilmente ci sarebbe stata anche una conferenza stampa. Ormai mancavano pochi giorni all'uscita del cd e ancora non sapeva se il produttore avrebbe fatto saltare tutto dopo quello che aveva fatto il giorno prima, baciando Ripper davanti a tutti.
Sorrise dolcemente guardando l'Osservatore che dormiva ancora e pensò che aveva fatto bene. Si sentiva felice al pensiero di non dover più nascondere il loro amore come se fosse stata una cosa di cui vergognarsi. Aveva già fatto soffrire Ripper per colpa della sua carriera e non voleva che la cosa potesse ripetersi.
Si chinò a sfiorargli la fronte con un bacio e sorrise di nuovo nel vederlo dormire tanto profondamente. Era davvero stanco e la ragazza si chiese nuovamente cosa avesse fatto nei giorni in cui era sparito. Per fortuna stava bene e sembrava aver accettato la perdita di Hope, ma lei sapeva che sicuramente stava ancora soffrendo per quello anche se finora non ne aveva mai accennato. Avrebbe voluto confortarlo, ma lui non aveva mai toccato l'argomento e lei non voleva rattristarlo.
Gli carezzò il viso e tornò all'armadio per decidere cosa indossare per la conferenza stampa, quando Giles si svegliò con un grido angosciato.
La ragazza corse da lui e lo abbracciò.
- Ripper, che hai?! -
L'Osservatore si strinse a lei, tremando, ma si rilassò dopo pochi secondi.
- Xini... Sei qui. Per fortuna... -
- Hai avuto un incubo, Ripper? -
Giles annuì.
- Si, ed era orribile. Eravate tutti con me, tu, Eudial, Spike, Tera e Valerius, poi iniziavate ad andare via, ad allontanarvi e io volevo seguirvi ma non potevo. E c'erano cose striscianti nel buio, non potevo vederle, ma so che erano lì e sussurravano... -
Xini lo baciò affettuosamente.
- Io sono qui e non ho intenzione di andare da nessuna parte senza di te.
Giles sorrise.
- Tranne che alla conferenza stampa ovviamente. -
- Non vuoi partecipare anche tu? -
- Meglio di no. Non credo che i tuoi fan abbiano voglia di vedermi. Lasciamo che accettino il fatto che sei mia prima di farli morire di invidia facendoci vedere insieme in pubblico. -
Xini scoppiò a ridere e Giles rise con lei, dimenticando l'angoscia che aveva provato per l'incubo di poco prima.