13. Creature of the Night


Giles sorrise alla donna che era appena entrata nel negozio, poi aggrottò le sopracciglia, stupito nel notare che l'anziana signora lo stava osservando attentamente, quasi esaminandolo con lo sguardo.
- Posso aiutarla? -
- Allora è vero... - Disse quasi fra sè. - Ma pensavo che fosse diverso. -
- Prego? - Giles la guardò senza capire e la vecchietta lo fissò quasi spazientita.
- Lei, lei è diverso da come mi aspettavo. Mi avevano detto che era tornato a lavorare, ma non ci ho creduto fino ad ora. -
L'Osservatore non riusciva a capire di cosa stesse parlando quella donna e guardò Anya in cerca di una spiegazione, ma la ragazza era impegnata a sistemare alcuni oggetti sugli scaffali.
La vecchietta prese Giles per un braccio con un gesto affettuoso e gli mise in mano un sacchetto di carta.
- Sono la proprietaria del negozio di dolci lungo la strada, in questi giorni si è parlato molto di lei, sa? Non capita tutti i giorni che un collega che ha appena inaugurato il negozio tenti il suicidio. Quei pettegoli degli altri negozianti della zona hanno fatto un sacco di ipotesi su di lei, lo sa? E scommetto che nessuno di loro ha avuto il coraggio di venire a conoscerla di persona come ho fatto io. Però ora che la vedo non capisco cosa possa averla spinta a fare una cosa del genere: insomma, il suo negozio sembra ben avviato, lei è più giovane di quello che pensassi e non sembra così disperato! Scommetto che sono problemi d'amore, vero? Ma ascolti il mio consiglio: non ne vale la pena. Lei è un bell'uomo e sono certa che può avere tutte le ragazze che vuole, non getti più la sua vita per qualcuna che non se lo merita. Piuttosto, se si sente giù, venga pure al mio negozio e si confidi con me, non c'è nulla al mondo che non sembri migliore dopo un po' di biscotti. -
Giles la ringraziò, allibito per quella raffica di parole e la vecchietta uscì dopo avergli dato una pacca affettuosa sulle spalle, evidentemente convinta di aver salvato la vita a un aspirante suicida.
- Ma c'è qualcuno che non mi ritenga matto? - Chiese l'Osservatore, un po' sconfortato, quando la vecchietta fu uscita dal negozio.
- Cosa ti aspetti? Ti sei fatto notare. Un giorno inauguri il negozio e il giorno dopo ti vengono a prendere in ambulanza mentre rantoli sul pavimento del negozio perché ti sei avvelenato. Non è certo il modo migliore per passare inosservati, soprattutto se non hai una spiegazione per il tuo gesto. Cosa ti ha dato la vecchietta? -
Giles aprì il sacchetto di carta e sorrise porgendolo ad Anya.
- Biscotti. Gentile da parte sua, direi. La ringrazierò di nuovo la prossima volta che la incontro. -
- Buono. - Commentò Anya masticando un biscotto. - Passerai anche per pazzo, ma almeno ti regalano i biscotti, dovresti essere contento. -
Giles ridacchiò, poi si girò sorridendo nel vedere che Eudial era tornata con Hope. Prese la bambina fra le braccia e la tenne stretta per qualche secondo, poi Hope vide i biscotti e Giles la affidò ad Anya, lasciandola libera di scegliere quello che preferiva mentre lui parlava con Eudial.
La ragazza lo guardava ansiosamente, come per cercare di capire come si sentisse.
- Stai bene, Giles? Non è troppo pesante per te restare al negozio da solo? -
- Non sono solo, c'è Anya. E sto bene, Eu, davvero. -
L'Osservatore notò lo sguardo dubbioso di Eudial e l'abbracciò d'impulso.
- Mi dispiace, Eu, ti sto facendo soffrire e non voglio. Ma ora va tutto bene, non devi più preoccuparti per me. -
Eudial si lasciò sfuggire un sospiro.
- Come posso stare tranquilla se non so nemmeno perché lo hai fatto? Non c'era nulla di più strano del solito e da un giorno all'altro hai tentato di ucciderti senza dirci nemmeno una parola. Senza il minimo preavviso e senza che ne avessimo il minimo sospetto. E anche ora non dici nulla, non ne hai mai parlato, non vuoi parlarne nemmeno con un dottore... Giles, sei vivo per miracolo, all'ospedale non sono riusciti a capire come hai fatto a salvarti! Se penso che stavamo per perderti mi sento male, ti voglio bene, non so come farei senza di te... Ma se non mi dici perché soffri, perché lo hai fatto, come posso aiutarti? -
- Eu, ti prometto che un giorno ti dirò tutto, ti spiegherò tutto, ma ora non posso, perdonami. Ho fatto una cosa stupida e vi ho ferito tutti, ma ti giuro che non succederà mai più. Non voglio morire, te lo assicuro, non avere più paura. Ora sto bene, ti prego fidati di me. -
- Scusami, non volevo piangere. - Disse Eudial, asciugandosi le lacrime, e Giles si rese conto di non averla convinta e che continuando a insistere l'avrebbe solo ferita ulteriormente.
Con un sospiro, si staccò da lei e tornò accanto a Hope prendendo un biscotto.

- Allora?! Dov'è? - Chiese Tera ansiosamente, rientrando a casa.
- Ha voluto restare al negozio. -
- Da solo?! Sei matta?! -
- Ha assunto una nuova commessa e c'è anche Hope con lui. Ho detto ad Anya di tenerlo d'occhio e di chiamarmi in caso di problemi. -
- Sarà, ma non sono tranquilla. È lì che... -
Eudial sospirò.
- Lo so, ma sembrava tenerci tanto che non ho avuto il coraggio di negarglielo. -
- Già. Forse gli farà bene distrarsi un po'... -
- Quello che mi preoccupa è il fatto che sembri aver rimosso di aver tentato di suicidarsi. Si comporta come se non fosse successo nulla. -
- Povero fallito... -
- Tu che ne pensi, Spike? -
Il vampiro guardò le due ragazze.
- Non lo so, a dire il vero. Ho l'impressione che ci abbia raccontato un sacco di bugie e che stia continuando a farlo. Ora sembra sereno, ma chi può dire a cosa stia pensando davvero? -
- Pensate che Hope c'entri qualcosa? - Chiese Eudial. - Sappiamo che non è sua figlia, ma Giles non ci ha mai detto nulla. L'ha sempre trattata come se lo fosse. -
- Sembra una normale mocciosa. Ma forse scoprire chi è davvero potrebbe dirci qualcosa. E poi dovremmo cercare di trovare informazioni sulla tipa resuscitata. -
- Jenny Calendar? -
- Effettivamente lei e Hope sono le uniche tracce che possiamo seguire per cercare di capire cosa è successo a Giles. -
- Allora domani cercherò di entrare nel database degli Osservatori e voi potreste esaminare i libri del fallito in cerca di notizie su persone tornate dalla morte. -
- Ora che facciamo? -
- Il sole è appena tramontato e prima che sia orario di chiusura del negozio abbiamo un paio d'ore. Potremmo andare a caccia di vampiri. -
Le due Cacciatrici annuirono, ansiose di sfogare la tensione nel combattimento.

- Puoi aiutarmi con questo coso, Anya? - Chiese Giles fissando irritato lo schermo del computer del negozio. - Non riesco a trovare nulla di quello che sto cercando. -
La ragazza ridacchiò.
- Tu davvero pensi di trovare informazioni sul Triplice e sulle Anomalie su Google?! Non mi sembra il genere di cose che la gente mette su un sito internet. Non erano segreti tramandati tra quei Distruttori? -
- Anche io preferirei sfogliare i miei libri antichi, ma secondo Eudial e Tera non mi farebbe bene, quindi questo stupido scatolone è l'unica possibilità che ho di cercare informazioni. E solo perché Eudial non sa che abbiamo un collegamento a internet in negozio. -
Anya lo fece alzare e sedette al suo posto, iniziando a schiacciare i tasti velocemente.
- Vediamo... Se vuoi libri antichi allora dovremmo accedere all'archivio della biblioteca. Ecco... E ora vediamo la lista dei libri... -
- Anya? Ma tu non ne hai mai sentito parlare? In fondo hai centinaia di anni... -
- No, mi dispiace, ero troppo concentrata sulla vendetta. Senti, è inutile che stai qui a perdere tempo, occupati del negozio, se trovo qualcosa ti chiamo, ok? -
Giles acconsentì volentieri e tornò dietro al bancone sorridendo nel vedere Hope seduta in terra a pochi metri da lui che giocava tranquillamente con una bambola.

La creatura contemplò per un attimo lo scempio che aveva compiuto e rise sguaiatamente alla visione del corpo straziato della giovane donna. Immerse quella che sembrava una mano dotata di artigli nel corpo della sua vittima e leccò voluttuosamente il sangue che gli gocciolava dalle dita prima di dedicarsi all'altro essere spaventato che tremava senza avere la forza di fuggire.
L'odore della paura che proveniva dal corpo della bambina esaltava la creatura demoniaca e la rendeva impaziente di uccidere anche lei, di assaporare quel sangue potente.
Allungò una mano a graffiare il braccio della piccola e assaporò il sangue che ne sgorgava, contraendo subito dopo il viso in una smorfia furiosa: quello non era il sangue che cercava! Ma non importava, si disse subito dopo, era sempre un pasto, in fondo.
- Lasciala stare! -
La creatura si girò nel sentire il suono di una voce femminile e ghignò nel vedere le due ragazze e il vampiro che lo fissavano minacciosamente.
- Ma guarda... Due Cacciatrici e un vampiro. Che strano terzetto... Cosa volete da me, ragazzine?-
- Allontanati dalla bambina! - Gridò Eudial facendo un passo in avanti, seguita da Tera.
Le due ragazze scorsero in quel momento il corpo martoriato della donna e impallidirono, fissandolo con orrore. Che razza di essere era uno che poteva fare una cosa del genere a una persona?
La creatura approfittò di quel momento di esitazione per attaccare e le sue unghie avrebbero ferito seriamente le due ragazze se Spike non le avesse spinte a terra da dietro.
Tera si guardò il braccio, sconvolta: il mostro l'aveva appena sfiorata con un'unghia, ma le aveva procurato un taglio profondo.
La creatura tornò alla carica e le due Cacciatrici rotolarono di lato, evitando l'attacco. Eudial cercò di bloccarlo e colpirlo con i suoi poteri, ma l'essere era troppo veloce e sparì tra gli alberi prima che potessero fermarlo.
Spike prese in braccio la bambina che aveva perso i sensi.
- Dobbiamo portarla subito in ospedale. Voi state bene? -
- Tera è ferita. -
- Non è niente, è solo un graffio, ma quel mostro è terribilmente pericoloso, le sue unghie sono più affilate di un rasoio. Dobbiamo eliminarlo prima che faccia altre vittime. -
- Non sarà facile trovarlo, è furbo e veloce. E in ogni caso ci servono altre armi. Spike, porta la bambina in ospedale, noi andiamo a casa a studiare i libri di Giles, per combatterlo dobbiamo capire che cosa sia! -
- Il fallito! Dobbiamo andare a prenderlo al negozio. È quasi l'orario di chiusura e non mi piace l'idea che lui e la mocciosa possano tornare a casa da soli con quell'essere in giro! -
Eudial annuì e le due ragazze si avviarono di corsa verso il negozio, mentre Spike si occupava della bambina.