14. Panic

Giles alzò gli occhi verso la porta del negozio che si era aperta di colpo e guardò sorpreso le due ragazze che erano entrate ansimando per la corsa.
- Eu! Tera! È successo qualcosa? -
Le Cacciatrici si guardarono intorno con un sospiro di sollievo nel vedere che al negozio tutto era tranquillo.
- No, niente, non preoccuparti. -
- Tera... ma sei ferita! Stai sanguinando! -
Giles si avvicinò alla ragazza per controllare la ferita, ma lei scosse la testa.
- Non è niente, solo un graffio. C'era un demone abbastanza aggressivo e volevamo solo essere sicure che stessi bene. -
- Lo avete ucciso? -
- No, è fuggito, ma non devi preoccuparti, ora ti accompagniamo a casa e poi lo troveremo. Non era tanto grosso, ci ha solo colte di sorpresa. -
- Volete una mano? -
- No! - Dissero entrambe contemporaneamente.
- Tu non devi più pensare a queste cose, abbiamo tutto sotto controllo! -

Eudial saltò all'indietro e lanciò l'ascia verso l'essere, mentre Tera lo attaccava dall'alto con una lancia. La creatura si mosse fulmineamente evitando l'ascia che roteando si conficcò nel tronco di un albero e spezzò il manico della lancia con un colpo di artigli, poi si girò per afferrare Eudial, ma la ragazza si trasportò qualche metro più in là e gli lanciò contro un pugnale, riuscendo a colpirlo in un occhio. Tera estrasse l'ascia dal tronco dell'albero e la affondò nella testa del mostro con tutte le sue forze, continuando a colpirlo finché non rimase a terra immobile.
- Stavolta è morto, vero? - Ansimò guardando la testa fracassata della creatura.
- Spero di si. - Rispose Eudial, anche lei senza fiato.
Le due ragazze avevano lottato a lungo contro quel mostro ed erano sfinite: quel demone era uno degli esseri più potenti che avessero affrontato e non era stato facile batterlo. L'aiuto di Spike sarebbe stato molto utile, ma entrambe preferivano saperlo a casa a tenere d'occhio Giles.
Seppellirono il corpo del mostro e si avviarono stancamente verso casa, ma si fermarono a metà strada vedendo molte macchine della polizia e un'ambulanza ferme accanto a un parco giochi.
- Cosa succede? - Chiese Eudial a uno dei poliziotti e l'uomo, pallidissimo, la guardò preoccupato.
- Due ragazze come voi non dovrebbero andare in giro da sole di notte. C'è un pazzo omicida in giro, forse una belva feroce. Hanno appena fatto a pezzi una donna e la sua bambina, ma quando siamo arrivati il colpevole era già fuggito. -
- Quando è successo? -
- Hanno sentito le grida meno di venti minuti fa. Andate a casa di corsa ragazze. -
Eudial e Tera si scambiarono un'occhiata preoccupata: se era successo venti minuti prima, non poteva essere stato il mostro che avevano ucciso.
- Ce n'è più d'uno! - Sussurrò Eudial. - Cosa facciamo? -
Tera scosse la testa.
- Andiamo a casa. Dobbiamo cercare sui libri di Giles se ha qualche punto debole. In questo momento non ce la farei ad affrontarne un altro e nemmeno tu e buona parte delle nostre armi sono rovinate o distrutte. -
Eudial annuì. Non avrebbe voluto ammetterlo, ma Tera aveva ragione: non sarebbero riuscite a sopravvivere allo scontro con un altra di quelle creature senza prima riposare.
- Chiamerò le senshi. - Disse. - Per stanotte ci penseranno loro. -

Giles spense la tv, pallido come un morto.
Il telegiornale aveva appena trasmesso la notizia di vari omicidi, tutti di giovani madri o padri fatti a pezzi in modo orribile insieme alle loro figlie. Il cronista invitava la gente a non uscire di casa di notte e di non recarsi in luoghi isolati finché l'assassino non fosse stato catturato.
Giles corse in bagno, travolto da una nausea improvvisa nel sentire la descrizione dei cadaveri: lui aveva già visto le foto di corpi straziati in quel modo e il ricordo lo faceva stare male. La persona o la cosa che aveva ucciso tutte quelle persone era la stessa che aveva massacrato i genitori di Hope e lui era certo che stesse cercando la bambina!
Quando i crampi allo stomaco si furono attenuati, Giles crollò in ginocchio sul pavimento del bagno, tremando: se erano arrivati a Tokyo, trovare Hope era solo una questione di tempo. Giles non sapeva chi fosse a volerla morta, ma era sicuro che fosse letale: aveva ucciso due Osservatori giovani e allenati e non si era fatto scrupolo a uccidere genitori e bambini innocenti.
Si costrinse a respirare a fondo: era terrorizzato, ma non doveva lasciarsi prendere dal panico, doveva riflettere e riuscire a essere più intelligente dell'assassino.
Forse, si disse, avrebbe dovuto raccontare la verità a Eudial e Tera, chiedere a loro di difendere Hope. Respinse l'idea quasi subito, non poteva chiedere alle due ragazze di affrontare un nemico del genere, non poteva rischiare anche le loro vite.
Un leggero bussare alla porta del bagno lo fece trasalire.
- Rupert, stai bene? - Chiese la voce di Spike con tono preoccupato.
Giles si sciacquò il viso con l'acqua fredda, poi aprì la porta, cercando di non sembrare troppo sconvolto.
Il lampo di preoccupazione apparso negli occhi del vampiro gli fece capire di non essere riuscito nel suo intento e cercò di prendere tempo, mentre nella sua mente si era già formata una decisione su come comportarsi.
- Ti senti male? - Chiese di nuovo Spike. - Sei più pallido di me e non è un buon segno. -
- Hai ragione, non mi sento bene. Forse ho preso l'influenza... Spike, ti dispiace prepararmi un the caldo? Io credo che mi stenderò un po'. -
Il vampiro annuì e scese al piano di sotto e Giles entrò in camera, ma invece di mettersi a letto come aveva detto, prese un borsone da viaggio, lo riempì in fretta, poi corse in camera di Hope, prese fra le braccia la bambina addormentata e scese in silenzio dopo aver chiuso Valerius in bagno.
Lasciò Hope sul divano del salotto, staccò dal muro uno dei bastoni da allenamento ed entrò in cucina.
Spike si girò sentendolo entrare.
- Rupert, non dovresti essere a letto? Hai bisogno di qualcosa? - Disse il vampiro, poi si fermò stupito nel vedere che indossava il cappotto.
- Scusami Spike. - Disse sottovoce, poi sollevò il bastone e colpì Spike in testa con forza, facendolo cadere a terra svenuto.
Si accertò che non fosse in pericolo, poi tornò a prendere Hope ed uscì di casa, allontanandosi in fretta col furgone prima che Eudial e Tera ritornassero.

Le due ragazze entrarono in casa e si guardarono intorno, allarmate dal silenzio innaturale. Era ancora abbastanza presto e Giles e Spike avrebbero dovuto essere ancora svegli.
- Credi che siano stati attaccati? - Chiese Eudial allarmata.
- La porta era chiusa e non ci sono segni di lotta. Io controllo di sopra, tu guarda qui e in cantina.-
Tera corse su per le scale, mentre Eudial si diresse in cucina, notando la luce accesa e si lasciò sfuggire un gridolino vedendo Spike immobile a terra.
Corse accanto al vampiro, scuotendolo leggermente per farlo riprendere, poi si morse un polso e lo premette sulle labbra di Spike affinché potesse bere il sangue.
Tera la raggiunse poco dopo, seguita da Valerius.
- Non ci sono né Giles né Hope! Il gattaccio dice che il fallito lo ha chiuso in bagno all'improvviso. Che è successo al vampiro?! -
Spike si svegliò con un gemito.
- Dov'è Rupert? - Chiese subito, rialzandosi.
- Non è in casa. Ma cosa è successo? Siete stati attaccati? Chi ti ha ferito? -
Spike si lasciò sfuggire un'imprecazione.
- Mi ha fregato! Nessun attacco, è stato Rupert a colpirmi. -
- Giles?! Ma perché? -
- Non ne ho idea. Stava guardando la tv e io mi stavo scaldando una sacca di sangue nel microonde e quando sono tornato non era più lì. Ho sentito chiudersi la porta del bagno e mi sono limitato ad aspettare che tornasse, ma dopo un po' mi sono preoccupato e sono andato a chiamarlo. Quando è uscito era molto pallido, credo che sia stato male, e mi ha chiesto di preparargli un the mentre lui si riposava. Dopo un po' è sceso in cucina, mi ha chiesto scusa e mi ha colpito. Temo che sia scappato. -
- E ha portato via Hope? -
- Ma perché?! -
Spike scosse la testa.
- Sono uno stupido, avrei dovuto capire che non era influenza quello che aveva. Era agitato, tremava. Avrei dovuto capire che mi ha mentito. Forse dovremmo chiamare la polizia, non era molto in sè, non vorrei che facesse qualcosa di stupido. -
- Non possiamo! - Disse Tera. - Se chiamiamo la polizia, poi gli toglieranno la bambina sicuramente. Se magari ora non intende suicidarsi ed è scappato per qualche altro motivo, non sopravviverebbe se gli portassero via la mocciosa! -
- È vero, ma se volesse suicidarsi insieme a Hope? - Chiese Spike.
- No, Giles non le farebbe mai del male. -
- Ma perché portarla via allora? -
- Dobbiamo trovarlo. Anche se non vuole farsi del male, ci sono quei demoni in giro, potrebbe essere comunque in pericolo. Eudial, chiama le sailor, ci aiuteranno a cercarlo. -
- Spike, chiamale tu e avvisa anche Xini e Jenny, io controllerò col computer se ha lasciato tracce.-
Il vampiro si allontanò per telefonare e Tera si rivolse al gatto.
- Tu resta a casa e se tornano, avvisaci immediatamente. -
Valerius annuì pensieroso.
- Trovatelo. Anche se è uno stupido mi mancherebbe se dovesse succedergli qualcosa. -
Spike tornò nella stanza.
- Le senshi inizieranno subito a cercarlo, mentre Xinuxunil e Jenny Calendar vogliono venire con noi, dobbiamo passare a prenderle. -
- Puoi usare il computer anche dalla macchina? - Chiese Tera ad Eudial e la ragazza annuì. - Allora andiamo. Il fallito ha preso il furgone, ma possiamo usare la mia auto. -
Spike e Tera misero le armi nel bagagliaio, mentre Eudial faceva partire il programma di ricerca.
Tera avviò l'auto e poco dopo si fermò nel punto dove avevano dato appuntamento a Jenny e Xini. Le due ragazze salirono in auto, preoccupate e guardarono Eudial che in quel momento si era lasciata scappare un'esclamazione.
- Lo hai trovato?! -
- No, ma un paio di ore fa ha prelevato una grossa cifra da un bancomat qui vicino. Non ci aiuterà a trovarlo ma è un buon segno. -
- È vero. Se ha bisogno di soldi vuol dire che non ha intenzione di uccidersi. Non subito perlomeno. -