3. Reaction

Eudial aprì la porta di casa ed entrò tenendo per mano Hope.
- Papà? -
Eudial le sorrise.
- Credo che ora Giles abbia da fare, ti va di giocare un po' con Spike mentre io preparo la cena? -
La bambina annuì ed Eudial la accompagnò in cantina.
Baciò velocemente Spike e gli affidò Hope.
- Xini è arrivata vero? -
- Non lo so, ho dormito fino a poco fa, ma credo di si. -
- Meglio non disturbarli allora. Vado a preparare la cena, quando avranno fame si faranno vivi. Stai tu con Hope, ok? -
Eudial risalì le scale della cantina canticchiando e si diresse in cucina. Makoto aveva fatto dei biscotti buonissimi quel pomeriggio e ad Hope erano piaciuti tanto che l'aveva supplicata di farglieli anche lei. Makoto le aveva insegnato la ricetta, ma mentre tornava a casa le era venuto il dubbio sulle dosi da usare. Cercò il cellulare in borsa per chiamarla, ma si accorse di non averlo, poi ricordò di averlo lasciato sul tavolino del salotto quella mattina.
Varcò la soglia della stanza e, prima ancora di accendere la luce, si rese conto di non essere sola.
Entrò in silenzio, al buio, senza fare il minimo rumore per cercare di capire se si trattasse di un demone o di un vampiro, poi si rese conto che la persona seduta sul divano era solo Giles.
Si avvicinò, preoccupata, e sedette accanto a lui.
- Giles? Stai bene? -
L'Osservatore non rispose ed Eudial cercò di guardarlo in faccia, ma nella penombra non riusciva a vedere la sua espressione.
- Aspetta, accendo la luce. -
Fece per alzarsi, ma Giles la trattenne per un polso.
- No. Resta qui. - Mormorò.
Eudial tornò a sedersi, iniziando a preoccuparsi sul serio.
- Perchè sei qui da solo? Credevo che fossi con... - Si interruppe, intuendo all'improvviso cosa poteva essere successo. - Oh. Xini. Avete litigato di nuovo? -
Il sospiro di Giles le fece capire di avere indovinato e gli carezzò la mano che era ancora stretta intorno al suo polso.
- È stato tanto brutto? -
- Orribile. -
Eudial si girò verso di lui, colpita dal tono della voce di Giles.
- Le cose andranno a posto, vedrai. Avete già avuto momenti di crisi in passato e si sono sempre risolti. -
- Non lo so, Eu. Stavolta non lo so. -
Eudial lo abbracciò e Giles si appoggiò a lei.

La ragazza finì di affettare le verdure e le versò nella padella, poi si girò a controllare Giles. L'Osservatore era seduto al tavolo della cucina con un'aria miserabile, ma almeno era riuscita a smuoverlo dal suo angolino di divano al buio.
Erano rimasti a lungo in salotto senza parlare: lei lo aveva tenuto stretto carezzandogli la schiena e i capelli con affetto, mentre Giles era rimasto immobile, aggrappato a lei. Forse aveva pianto in silenzio, non ne era certa, ma Eudial era sicura del dolore che percepiva.
Non sapeva come fosse andato il litigio con Xini, ma di certo doveva essere stato brutto. La reazione di Giles poteva essere esagerata, certo, ma raramente lo aveva visto tanto abbattuto. Xini doveva essere passata nel primo pomeriggio e Giles non si era mosso dal divano per tutto il pomeriggio, quasi sotto shock.
Dopo un po' si era alzata e lo aveva trascinato in cucina e lui l'aveva seguita docilmente. Forse anche troppo, si disse Eudial, avrebbe preferito che si arrabbiasse o si sfogasse in qualche modo piuttosto che vederlo seduto in un angolo come uno straccio.
- Dovresti mangiare qualcosa, ti farebbe bene. -
- Non posso, Eu. Grazie. -
- Almeno bevi un po' di the. -
Giles stava per rifiutare anche quello, quando si aprì la porta e Tera entrò in cucina reggendo Valerius per la collottola e l'Osservatore preferì concentrarsi sul the piuttosto che dover parlare con la ragazza.
Tera ignorò sia lui che Eudial, si diresse al lavandino, aprì l'acqua e mise Valerius sotto il getto, poi lo lasciò cadere a terra e il gatto schizzò via, lasciando una serie di pozze d'acqua dietro di sè.
Eudial la guardò come se fosse impazzita e Tera si strinse nelle spalle, aprendo il frigorifero per prendere una lattina.
- Tu non vuoi sapere quello che ha combinato. Fallito, non ti preoccupare per i danni, ho sistemato tutto... Più o meno. -
Giles non rispose e Tera lo guardò, perplessa, poi si rivolse a Eudial.
- Che gli prende? Ha la faccia di uno che è stato mollato come un cane. -
Eudial le allungò un calcio.
- Cretina. - Le sibilò, pronta a rivolgerle anche qualche altro insulto, ma si interruppe sentendo che Giles aveva sbattuto la tazza sul tavolo.
- Non mi ha mollato come un cane! -
Eudial lo guardò: Tera era riuscita a farlo arrabbiare in meno di trenta secondi, ma era anche riuscita a scuoterlo dall'apatia e dalla tristezza. Forse gli avrebbe fatto bene, si disse e decise di non intervenire.
Tera ridacchiò.
- Ah, allora ci ho preso. -
Giles la guardò, furioso e Tera gli diede una pacca sulla spalla con aria compassionevole.
- Su su, non prendertela, fallito. L'ho sempre detto che era una mentecatta isterica. -
- Smettila... -
Tera gli sorrise.
- Perchè, sennò che mi fai? Io ho solo detto la verità. La tua ex-ragazza è solo una cretinetta arrogante che si è montata la testa. -
Tera evitò il fendente di Giles che aveva staccato uno dei bastoni da allenamento appesi alla parete e che si era avventato su di lei. Bloccò il bastone con le mani e spinse Giles fuori dalla porta, facendolo atterrare sulla neve fresca, poi prese l'altro bastone e fece per raggiungerlo.
- Tera! - La chiamò Eudial. - Non fargli male. -
- Tranquilla, cercherò di non mandarlo al pronto soccorso stavolta. Lo faccio solo saltare un po' così non pensa al suo cuoricino spezzato. -

Eudial prese il ghiaccio dal freezer e lo passò a Giles.
L'Osservatore si era calmato notevolmente rispetto a un'ora prima e sembrava piuttosto imbarazzato.
- Ora se avete finito con la violenza gratuita, che ne dite di cenare? - Disse Eudial, poi guardò Tera e scoppiò a ridere. - Non riesco a credere che ti sia fatta stendere da Giles! -
L'Osservatore mise il ghiaccio sulla guancia di Tera, guardandola dispiaciuto.
- Scusa... Non... non volevo ferirti... -
Tera lo guardò.
- Ma sei cretino o cosa? Stavi cercando di staccarmi la testa a bastonate e non volevi ferirmi? Sembravi un pazzo psicopatico. -
Giles abbassò lo sguardo e sembrò voler sprofondare.
- Ho... ho perso la testa... mi dispiace... -
- A momenti la perdo io la testa. Ma ora smettila di guardarmi con quello sguardo da cane bastonato, fallito. Per una volta che hai fatto un combattimento degno di tale nome non dovresti prendertela tanto. Ti sei dato una calmata ora? -
Giles annuì.
- Ok, allora siamo a posto. Piantala di farti venire i sensi di colpa, mi hai solo colto di sorpresa e non mi hai fatto nemmeno tanto male in fondo. -
Eudial si chinò a baciare Giles sulla guancia.
- Ma si, non prendertela, Tera ha la pelle dura e le Cacciatrici guariscono in fretta. -
- La prossima volta le bastonate le prendi tu, mentecatta. -