1. River of Souls

Rupert Giles si guardò intorno, confuso: un attimo prima il potere oscuro gli aveva invaso la mente facendolo gridare di paura e dolore e ora sembrava essere svanito nel nulla. O forse era lui ad essere scomparso, il posto in cui si trovava era un prato con l'erba color verdino spento, quasi grigia, sulla riva di un fiume dalle acque immobili. Il colore del cielo non si vedeva, una nebbia pervasa da una luce diffusa impediva di guardare lontano. Al di là del fiume si vedevano delle ombre confuse, come se una folla di persone fosse in attesa nella nebbia.
Giles respirò a fondo: si era appena ricordato di aver visto quella luce qualche tempo prima, quando era in coma e aveva sognato Buffy.
"Sono morto?" Si chiese angosciato. "Il potere oscuro mi ha ucciso, infine?"
Un movimento sulla riva opposta del fiume attrasse la sua attenzione: un'ombra si era staccata dal gruppo avanzando verso di lui e rivelandosi per un uomo di poco più giovane di Giles, vestito di nero, con capelli scuri leggermente mossi e occhi di un verde intenso che sembravano quasi luminosi.
Lo sconosciuto e Giles rimasero a fissarsi per qualche secondo dalle rive opposte del fiume, poi l'uomo si diresse verso l'Osservatore camminando qualche centimetro sopra la superficie dell'acqua. Giles arretrò, spaventato: man mano che si avvicinava, lo sconosciuto stava assumendo il suo stesso aspetto!
- Chi sei?! -
L'uomo, ora identico a lui tranne che per gli occhi, sempre accesi da quegli strani riflessi, sorrise amabilmente.
- Il mio nome è Valerius Da Silva, ma presto diventerò Rupert Giles. Il tuo nome sarà mio per sempre. -
- Sei tu che hai causato tutto questo! Non te lo permetterò! -
- No? E cosa puoi fare per impedirlo? -
- Userò il mio potere per distruggerti. Tanto ormai sono perduto, non ha importanza se lo uso o no. -
Valerius scoppiò a ridere.
- Il "tuo" potere? Senti potere in te ora? Stupido! Credevi che il potere fosse tuo? Lo hai potuto usare perché a me faceva comodo. Ogni volta che lo usavi, contribuivi ad aprirmi la strada per tornare in vita, sappilo. -
- Non ti lascerò usare il mio corpo per far del male ai miei amici. -
Valerius gli rivolse uno sguardo genuinamente stupito.
- Male? Non ho intenzione di nuocere agli altri. Voglio solo vivere, non ho mai voluto altro. Quando ero in vita non ho mai amato nessuno, ero interessato solo alla mia magia, per questo nessuno era qui ad aspettarmi quando sono morto. Tutto quello che mi interessava era di poter continuare a studiare il mondo e scoprire cose nuove, per questo non potevo accettare che la morte potesse strappare via tutta la mia conoscenza. Ho passato anni a cercare una strada per l'immortalità, ma alla fine tutto quello che ho potuto fare è stato infondere il mio potere in un libro e sperare che fosse sufficiente a tornare in vita prima o poi. In questo desiderio di conoscere, tu sei molto simile a me, ma per te sarà tutto diverso quando sarai morto: hai amato, qualcuno ti aspetterà dall'altra parte del fiume, guarda! -
Fece un gesto con la mano e alcune delle Ombre si fecero avanti, uscendo dalla nebbia.
Giles le guardò incredulo.
- Jenny... e Buffy... e quello è il cane che avevo da piccolo... Piansi per giorni quando fu investito da un auto... -
- Vedi, non sarai solo una volta morto, non avere paura. Mi dispiace, ma ti assicuro che non farò del male ai tuoi amici, tu sarai l'unico a perdere la vita. -
- Che diavolo stai dicendo? Io non voglio morire! Eudial piangerebbe per me e non posso andarmene senza rivedere Xini almeno una volta! Anche Spike soffrirebbe per me... Non voglio causare altra sofferenza! -
- Prima o poi moriranno anche loro, li ritroverai e sarete insieme. Sei un egoista! Lo sai cosa significhi passare cinquecento anni completamente solo?! Lasciami vivere, Rupert Giles, voglio solo fare in modo che quando morirò di nuovo ci sarà qualcuno ad aspettare anche me... Perdonami se puoi, ma voglio la tua vita! -
Il mago toccò il torace di Giles col palmo della mano e un'esplosione di potere scagliò l'Osservatore dall'altra parte del fiume.
- Mi dispiace, davvero, ma non posso più restare solo. - Disse un'ultima volta, poi camminò verso una distorsione oscura nella nebbia, scomparendo.
Giles si rialzò da terra e si guardò intorno: gli spettri si erano avvicinati e lo incoraggiavano cercando di consolarlo. Tra loro c'erano le persone che aveva amato di più, ma anche altri di cui non aveva mai sospettato l'affetto, persone che aveva conosciuto solo di sfuggita nella sua giovinezza, ma che evidentemente avevano tenuto a lui. Una bambina corse ad abbracciarlo, stringendosi alle sue gambe e lui la guardò stupito.
- Lili! -
- Sei tornato! Sei tornato a trovarmi! -
Una donna dai capelli scuri si fece avanti sorridendo.
- È bello rivederti, Rupert. -
L'Osservatore arrossì leggermente nell'incontrare lo sguardo della donna che aveva amato perdutamente e che era stata uccisa da Angelus.
- Jenny... -
La ragazza sorrise.
- Non fare quella faccia colpevole. È normale che ti sia innamorato di un'altra, io sono morta. Ne sono felice, sai? La cosa che mi ha fatto più male quando Angelus mi ha uccisa è stato pensare che tu avresti pianto per me. Ma non devi arrenderti ora, devi lottare per tornare in vita! -
- Jenny ha ragione, signor Giles! - Intervenne Buffy decisa. - Non può permettere che quel mago asociale rubi la sua vita! -
Lili annuì.
- Devi vivere, noi ti aspetteremo qui e quando morirai saremo felici di accoglierti fra noi, ma ora è troppo presto. Se resti qui troppo a lungo non riuscirai a tornare, sbrigati! -
Giles guardò con affetto tutti gli spettri riuniti intorno a lui e capì che avevano ragione.
- Ci rivedremo. - Disse ed entrò nel fiume, iniziando a nuotare verso a riva opposta.

Eudial si strinse a Spike, angosciata.
- È colpa mia, Spike, è solo colpa mia! Se non fossi svenuta come una cretina non sarebbe successo! Accidenti! Combatto vampiri e demoni, e mi faccio mettere ko da una banda di teppistelli! -
Il vampiro le asciugò il sangue dalla fronte con un gesto delicato, cercando di confortarla.
- Sarebbe successo comunque prima o poi, non vedevi come la lotta contro il potere lo stesse esaurendo? Avrebbe ceduto o sarebbe morto. Se non fosse stato per te, sarebbe successo molto tempo fa. -
- Ma avremmo potuto trovare un modo per salvarlo! C'era ancora speranza! -
Spike la abbracciò.
- Forse eri solo tu ad averla, Eu. Credo che Giles si fosse reso conto di dover morire, soprattutto negli ultimi giorni, per questo ci teneva tanto a rivedere Xini almeno una volta... -
- Il vampiro ha ragione. - Disse Valerius. - Non aveva speranze di poter resistere al mio potere. Non addolorarti troppo, starà bene nell'aldilà. -
Eudial guardò l'uomo che aveva l'aspetto e il corpo del suo Osservatore, ma che non era più Giles.
- Assassino! Non puoi prendere il suo corpo! Ridammi Giles! Non puoi farlo morire, lascialo tornare! -
Una macchina nera si fermò alle spalle di Eudial e Spike, ma nessuno dei due ci fece caso.
Valerius rivolse uno sguardo di scusa ad Eudial.
- Mi dispiace, ma non puoi chiedermi di morire. -
- Io posso costringerti a farlo! -
Eudial e Spike si voltarono a guardare la persona che aveva appena parlato.
- Xini! -
La ex-dea scese dalla limousine nera e superò Eudial avvicinandosi a Valerius.
- E chi saresti tu? -
- Il mio nome è Xinuxunil. -
- Ah, avevo considerato l'ipotesi di chiederti l'immortalità in passato, ma avevo rinunciato perché i tuoi seguaci avevano la pessima abitudine di uccidere chi veniva a cercarti e non era degno. -
- Hai fatto bene a rinunciare, tu non sei degno. -
- Non sembri affatto una dea. -
- Non lo sono più infatti. -
- E allora come credi di affrontare il mio potere? -
- Così... -
Xini fece un passo avanti iniziando a cantare.
Eudial e Spike la guardarono perplessi, mentre lo sguardo di Valerius si offuscò per il terrore.