2. Feel the Music

Le acque che lo circondavano erano gelide e la loro profondità le faceva sembrare nere. Giles si costrinse a fare un'altra bracciata, ma la riva opposta non sembrava avvicinarsi e lui si sentiva esausto. Il freddo gli dava l'impressione di non sentire più le estremità e braccia e gambe gli sembravano pesanti come piombo. Non credeva che sarebbe riuscito ad arrivare sull'altra riva del fiume, ma il pensiero di annegare in quell'acqua nera lo terrorizzava e lo spingeva ad andare avanti nonostante la stanchezza e il dolore.
I fantasmi lo guardavano preoccupati incoraggiandolo.
Buffy lo vide andare sotto con la testa un paio di volte e si rivolse allo spettro accanto a lei.
- Non ce la fa, Jenny. Vado ad aiutarlo. -
La ragazza saltò in acqua, iniziando a nuotare verso l'Osservatore.

Valerius arretrò stringendosi la testa fra le mani, mentre Xini avanzava cantando.
- Cosa sta facendo? - Chiese Spike, confuso.
- Ma è chiaro! - Disse Eudial, comprendendo di colpo. - Le canzoni! Xini usa le canzoni come incantesimi per entrare nella mente di Valerius! Deve averle scritte con questo scopo! Lei sapeva che Giles le avrebbe ascoltate più volte e ha fatto in modo che pian piano creassero una specie di porta nella sua mente! E ora le sta usando per attaccarlo! -

Xini entrò nella mente di Valerius, cercando di ritrovare Ripper e di riportarlo indietro.
- Non puoi farlo, è morto. - Disse il mago oscuro, ma Xini lo ignorò, cercando la distorsione della realtà che separava il regno dei vivi dall'aldilà.
Valerius si rese conto di quello che voleva fare e tentò di attaccarla, ma il potere oscuro svanì semplicemente nel corpo di Xini, assorbito dalla ragazza.
- Come hai fatto?! - Gridò lui in preda al panico e Xini sorrise dolcemente e gli pose un dito sulla fronte, iniziando a sottrargli potere con quel semplice contatto.
- In queste settimane non ho fatto altro che prepararmi a questo momento, Valerius Da Silva. Ho una conoscenza millenaria e non ci ho messo molto a mettere in pratica le mie conoscenze su come neutralizzare un mago oscuro. Non ti lascerò uccidere Ripper, essere indegno. Non ruberai la sua vita. -
Xini affondò ancora di più nella sua mente e improvvisamente scorse il varco. Bloccò Valerius, impedendogli di intervenire e protese le sua mente in quella direzione, cercando di ritrovare Giles.

Giles si sentì affondare e chiuse gli occhi, incapace di muovere ancora le braccia per tenersi a galla. Tra poco sarebbe sprofondato in quell'oscurità gelida per il resto dell'eternità e non voleva vedere quel buio intorno a sè. Improvvisamente si sentì strattonare e un braccio si strinse intorno a lui e lo riportò in superficie. Aprì gli occhi, stupito di vedere Buffy che lo stava aiutando a tenersi a galla.
La Cacciatrice lo sostenne, riprendendo a nuotare verso la riva. Giles avrebbe voluto dirle qualcosa, ma il freddo e la stanchezza gli annebbiavano la mente, rendendogli impossibile parlare.
Presto fu evidente che anche per Buffy era quasi impossibile attraversare il fiume e Giles sentì la speranza che lo abbandonava... Stavolta non ce l'avrebbe fatta, sarebbe morto.
Improvvisamente una luce accecante lo abbagliò e Giles si trovò separato da Buffy, avvolto in una spirale di luce e calore. Sorrise debolmente riconoscendo quella sensazione confortante e la mente che era affondata delicatamente nella sua.
- Xini... - Sussurrò. - Sei qui... non sopportavo di morire senza poterti rivedere... -
- Ripper, non morirai. Vieni con me, ora, è tempo di tornare indietro. -
Giles chiuse gli occhi affidandosi a lei e si rese conto di essere tornato nel suo corpo. Doveva essere steso nella neve perché sentiva un freddo terribile e si sentiva debolissimo, ma era vivo. Sentiva la mente di Xini ancora in contatto con la sua e per qualche secondo si chiese come fosse possibile, ma si sentiva troppo stordito per arrivare a una conclusione sensata. Da qualche parte dentro di lui, sentiva anche la presenza di Valerius Da Silva, debole e impotente, stretto nella morsa della mente di Xini. Il terrore del mago e la sua angoscia gli davano un vago senso di nausea.
Xini gli sfiorò il viso delicatamente, guardandolo serenamente.
- Non potrà più farti del male. Gran parte del suo potere ora è dentro di me, sei salvo Ripper. -
Giles rabbrividì per il freddo, passare dal calore di poco prima al gelo della neve che gli inzuppava i vestiti era una sensazione orribile, ma la presenza di Xini era sufficiente a fargli dimenticare il malessere fisico.
- Sei venuta da me... Ero sicuro che non volessi più vedermi... -
La ex-dea lo strinse a sè.
- Anche se mi hai ferita, non posso smettere di amarti, Ripper. Posso stare lontana da te, ma non permetto a nessuno di farti del male. -
Giles la guardò, commosso.
- Tornerai da me, Xini? -
La ragazza lo guardò, pensierosa.
- Devo pensarci, Ripper... -
Giles annuì, deluso.
- Capisco... Forse è ancora troppo presto, vero? -
- Non è il momento giusto. Ti amo, Ripper, ma... -
Giles si strofinò gli occhi, cercando di alleviare il mal di testa. La presenza di Valerius nella sua mente che continuava a ripetere di non voler morire non contribuiva certo a farlo sentire meglio.
- Hai ragione, non parliamone ora... Piuttosto, cosa ne sarà di Da Silva? -
- La decisione è tua, Ripper. Posso rimandarlo da dove è venuto. Ormai non ha più potere, non può fare nulla per ribellarsi. -
Giles riflettè per un attimo, mentre Valerius lo supplicava in preda al panico.
- Ti prego, Rupert Giles! Non voglio restare solo, non costringermi a morire di nuovo, non posso sopportarlo! Ti prego non farmi questo! -
L'Osservatore si guardò intorno, come in cerca di qualcosa, poi annuì, guardando Xini.
- Va bene, ti permetterò di vivere, Valerius. Non sarà la vita che desideravi, ma è tutto quello che puoi avere. Fallo, Xini. -
La giovane interruppe il contatto mentale con l'Osservatore, trascinando con sè l'anima di Valerius e Giles ricadde indietro sulla neve, sentendosi improvvisamente vuoto.
Xini si chinò sul corpo del gatto ucciso dai teppisti e pose una mano sulla testa dell'animale: improvvisamente il gatto si mosse, fissandola con occhi di un verde intenso.

Eudial corse ad abbracciare Giles, aiutandolo a mettersi seduto. Le sembrava incredibile: aveva temuto di averlo perso per sempre e invece era lì, piuttosto malconcio, ma vivo e libero dal potere oscuro che aveva minacciato di ucciderlo.
- Scusami! - Singhiozzò scoppiando in lacrime. - Hai rischiato di morire per colpa mia! -
L'Osservatore la tenne stretta, iniziando a rendersi conto solo in quel momento che le cose sarebbero sicuramente migliorate e che l'incubo che lo aveva oppresso in quelle settimane non esisteva più.
Non sapeva se Xini sarebbe tornata da lui, ma sapere che comunque lo amava lo faceva sentire meglio e gli faceva sperare che tutto si sarebbe sistemato prima o poi.
Spike lo aiutò ad alzarsi in piedi e lo sostenne.
- Bentornato Rupert. Sono contento che tu sia vivo. -
Giles gli sorrise.
- Anche io, Spike, grazie. -
Xini tornò da loro tenendo il gatto per la collottola e lo porse a Eudial, che lo afferrò saldamente, stando attenta a non farsi graffiare.
- Eudial, ti presento Valerius. - Disse Giles e il gatto gli soffiò contro, gonfiando il pelo.
Xinuxunil sfiorò con una carezza il viso dell'Osservatore, scostandogli dalla fronte una ciocca di capelli umidi.
- Sei debole e sofferente, Ripper, dovresti andare in ospedale... Se... se vuoi ti accompagnerò... -
Giles scosse la testa, sorridendole.
- Sto bene, devo solo riprendere le forze. E poi tu hai un concerto, se non sbaglio. -
- Cosa? -
Giles indicò il palazzetto davanti a loro.
- Tutta quella gente sta aspettando di sentirti cantare, sono tutti qui per Sachino Seihoshi. E anche io. -
- Ma ora non ha più senso, le canzoni hanno fatto quello per cui erano state create, ora non servono più. -
L'Osservatore si staccò dal sostegno di Spike e si avvicinò a Xini, vacillando leggermente.
- Non è vero. Se tutte quelle persone sono qui è perché le tue canzoni hanno significato qualcosa per loro. Sono belle, non sono solo incantesimi. C'è il tuo cuore dentro, e so che ti piace cantare anche se non te lo aspettavi. Non è così? -
- È vero. Quando cantavo... era l'unico momento in cui riuscivo a non pensare a quanto mi sentissi sola... -

Eudial si avvicinò a Spike, tirandolo per un braccio.
- Che ne dici di entrare nel palazzetto? Prendi pure il biglietto di Giles, credo che lui stia cercando di guadagnarsi un posto dietro le quinte... Un posto molto vicino a Sachino Seihoshi... -
Sorrise guardando Giles e Xini e Spike annuì allontanandosi insieme a lei.
- Pensi che torneranno insieme? -
- Non vedi come si guardano? -
Spike ridacchiò, poi indicò il gatto che tentava ancora di divincolarsi dalla presa di Eudial.
- Che ne facciamo di lui? Quello che è successo è tutta colpa sua, mi stupisce che Rupert abbia avuto pietà di lui dopo quello che gli ha fatto passare... -
Eudial guardò Valerius: in teoria era un gatto dal mantello simile a quello di un siamese, ma il pelo chiaro era bagnato, arruffato e sporco di sangue e gli dava un aspetto piuttosto miserabile.
- Credo che la prima cosa da fare sarà fargli un bagno... -
Il gatto soffiò tentando di graffiarla ed Eudial lo scrollò leggermente, guardandolo negli occhi.
- Ascolta bene, carino, stavi per uccidere Giles e ciò non mi porta ad essere molto bendisposta nei tuoi confronti. Ora, prima di fare un altro mezzo soffio, guardati bene intorno e rifletti bene: è inverno, c'è la neve, questa città è piena di auto e pericoli inimmaginabili per un gatto, figuriamoci per un gatto con la mente di un uomo vissuto 500 anni fa. Non hai più un briciolo di potere e non hai la più pallida idea di come sopravvivere. Se ti mollassi qui, non dureresti tre giorni. Noi possiamo concederti cibo, riparo e la compagnia di qualcuno che sa davvero chi sei. Ora pensaci bene e decidi tu come ti conviene comportarti. -
La ragazza aprì la mano, lasciandolo cadere a terra.
Valerius le soffiò contro iniziando ad allontanarsi, lui aveva un orgoglio, non si sarebbe ridotto a supplicare un po' di cibo. Aveva un corpo da gatto, ma la sua intelligenza e la sua cultura gli avrebbero garantito una facile sopravvivenza. Improvvisamente si vide a piombare addosso un enorme carro di metallo sferragliante, che correva senza essere guidato da cavalli di nessun tipo e che lo evitò per pochi centimetri, emettendo un suono lacerante. Il gatto si appiattì a terra, terrorizzato. Cos'era quella mostruosità? Ne scorse un altra che si stava avvicinando rumorosamente e fuggì a precipizio, gettando l'orgoglio alle ortiche. Tornò di corsa verso Eudial e si nascose dietro le gambe della ragazza tremando.
Eudial lo sollevò da terra con una risata e lo infilò nella borsa senza che Valerius opponesse la minima resistenza.
- Spike, te lo avevo detto che alla prima automobile avrebbe cambiato idea. -