21. Broken

trinse Giles con forza, per evitare che l'Osservatore potesse allontanarla col suo potere, e cercò di penetrare le difese della sua mente. Non era facile, il potere oscuro formava una barriera quasi impenetrabile intorno ai pensieri di Giles, ma la ragazza non si arrese, continuando il suo attacco silenzioso. Per fortuna i suoi poteri telepatici erano diventati più forti grazie all'allenamento fatto per bloccare Xini quando ancora occupava il suo corpo, ma spezzare le difese di una mente protetta dalla magia nera non era semplice. I suoi attacchi erano dolorosi per Giles, se ne rendeva conto, ma erano necessari per sottrarlo a quel potere che lo possedeva. Però per riuscire a raggiungere il suo cuore, aveva bisogno di un varco, di un punto in cui le sue difese non fossero così forti...
Improvvisamente si ricordò quello che aveva fatto Lestat per accertarsi che l'Osservatore fosse stato sincero e si chiese se potesse essere utile anche a lei. Dopo una lieve esitazione, Eudial affondò i denti nel collo dell'Osservatore.
Era la prima volta che mordeva un essere umano e una parte della sua mente notò che il sangue di Giles aveva un sapore diverso da quello di Spike, ma questa nuova sensazione fu dimenticata in fretta perché per un attimo Eudial si trovò a leggere la mente dell'Osservatore. La barriera premette di nuovo contro di lei in pochi istanti, ma quel piccolo varco le era bastato per trovare Giles dietro quell'ondata turbinante di odio e potere e fu in quella direzione che raddoppiò i suoi sforzi, chiamandolo disperatamente.
Per un brevissimo istante l'Osservatore si accorse di lei e sussurrò il suo nome. Fu sufficiente: Eudial diresse tutta la sua forza verso la mente di Giles, travolgendo la barriera di potere e spezzando ogni sua difesa. Eudial ignorò le sensazioni di dolore e di paura che provenivano dall'Osservatore e si concentrò sul potere oscuro, circondandolo con la sua mente e comprimendolo finché non fu costretto a ritirarsi all'interno del cuore di Giles dove lo sigillò.
Eudial staccò le labbra dal collo di Giles e spezzò il contatto mentale quasi del tutto, mantenendolo solo quel tanto che bastava a tenere bloccato il potere oscuro.
L'Osservatore si era lasciato cadere in ginocchio tenendosi la testa fra le mani e sembrava sofferente. La guardò confusamente, quasi con orrore.
- Cosa... cosa mi hai fatto? -
Eudial lo fissò: ora che il pericolo più immediato era passato, si sentiva tremare le gambe per la tensione e sentì una rabbia sorda che le cresceva dentro.
- Cosa ti ho fatto?! - Gridò contro l'Osservatore. - Razza di stupido! Ti ho appena salvato la vita e mi chiedi cosa ti ho fatto?! Credevo che fossi il più responsabile tra tutti noi, e invece ti sei comportato come un pazzo, pazzo e stupido! Se fossi arrivata solo un minuto più tardi lo avresti ammazzato, te ne rendi conto? Avresti ucciso mio fratello! -
Giles sembrò tornare in sè a quelle parole e la guardò atterrito: iniziava a rendersi conto di quello che aveva fatto.
Eudial si fermò ansimando, come per riprendere fiato prima di continuare a gridare e Quartz ne approfittò per attirare la sua attenzione.
- Hey... È davvero tuo fratello? - Chiese, accennando a Rodocrosite che era ancora privo di sensi.
- Si... Sentite, - disse scorgendo Spike e Xini che si avvicinavano di corsa ora che il sole era sparito all'orizzonte - adesso portatelo via e prendetevi cura di lui. Avremo modo di parlare nei prossimi giorni, ora non è il momento.-
I due giovani annuirono, quasi sollevati e si smaterializzarono, portando con loro il compagno svenuto.

Giles si rialzò da terra a fatica, si sentiva a pezzi e gli faceva male la testa, ma la cosa peggiore era come si sentiva nell'animo. Sapeva di essersi comportato in modo orribile verso le persone che amava e ora era il momento di subirne le conseguenze. Eudial era furiosa, mentre Spike lo fissava con aria torva, ma la cosa peggiore erano le lacrime che brillavano sul viso di Xini: ognuna di esse sembrava scavargli un solco rovente nel cuore.
L'espressione dell'ex-dea era quasi spenta mentre si rivolgeva a Spike.
- Creatura Oscura, tu sapevi tutto e non hai detto nulla. Non posso perdonarti per questo. E tu, Eudial... sei tu la causa di tutto, se non fossi stata in pericolo non sarebbe successo nulla di tutto ciò... Non è colpa tua, lo so... ma... perdonami, non posso sopportare la tua vista, ora. - Voltò le spalle a Eudial e Spike e si voltò a guardare Giles con un'espressione dolente che gli fece desiderare di essere morto. - Ripper... - la voce della giovane era bassa e tremava leggermente, ma qualcosa nel suo tono fece ricordare a Giles la prima volta che si era rivolta a loro dopo essere stata evocata. - Tu conoscevi il sacrificio che ho fatto per te, sapevi a cosa ho rinunciato per starti vicina. Ero una dea, Ripper, una dea immortale e sono diventata umana per poterti amare. Volevo essere come te, non desideravo altro, ho infranto ogni regola, ho gettato via tutto per essere come te. E tu mi hai lasciata indietro. Ti sei impossessato di un potere enorme che ti ha reso di nuovo diverso da me. Avresti potuto rinunciare ad esso dopo aver salvato Eudial, almeno avresti potuto dirmelo, ma non lo hai fatto. Mi hai volutamente lasciata all'oscuro di tutto, proteggendomi dalla verità come se fossi una ragazzina ingenua. Ma io ero una dea, sono più forte di quello che pensi. È questo il tuo modo di amarmi? Decidendo per me quello che è giusto? Mi dispiace, ma a queste condizioni non posso accettarlo. Non cercarmi, Ripper, sarà meglio per entrambi. -
Xinuxunil si allontanò di corsa prima che Giles potesse risponderle, ma l'Osservatore non provò nemmeno a fermarla, restando a fissare il suolo come se si augurasse di potervi sprofondare.
Spike guardò la ragazza che si allontanava, colpito dal dolore che aveva sentito nelle sue parole e guardò tetramente Giles.
- Mi dispiace Rupert, ma non puoi biasimare nessuno se non te stesso per quello che è successo. Io ti avevo avvertito. -
Il vampiro si avviò verso il furgone e Giles lo vide fermarsi a trascinare fino ad esso il corpo svenuto di Tera.
Giles riabbassò lo sguardo: ora, dopo Spike e Xini, anche Eudial se ne sarebbe andata senza che lui potesse fare fare niente per evitarlo e non voleva vederla andare via. Non aveva il diritto di fermarla, anche se si sentiva il cuore a pezzi; sapeva di essersi meritato di restare solo. Anche Lili era saltata via dalla sua spalla ed era sparita sotto un cespuglio, spaventata.
Aveva voglia di piangere, di sfogare in qualche modo quel dolore opprimente che minacciava di soffocarlo, ma si sentiva come prosciugato, incapace di lasciar uscire le lacrime.
Si rese conto che Eudial era ancora lì accanto a lui e che lo stava fissando in silenzio, con un'espressione seria.
La ragazza sospirò brevemente.
- Andiamo. -
Giles la guardò confuso.
- Uh? Cosa? -
- Spostiamoci da qui. Tra poco pioverà. -
- Non... non andrai via anche tu? - Le chiese debolmente, non osando guardarla in faccia.
- Vuoi che lo faccia? -
- No! No... ma... se tu lo volessi... io... non mi detesti anche tu ora? -
Eudial si avvicinò a lui e afferrò di scatto il cordoncino a cui era appesa la croce d'argento, tirandolo e costringendo L'Osservatore a guardarla negli occhi.
- Sono furiosa Giles, vorrei riempirti di botte per non avermi detto nulla... Accidenti, ma non ti fidi di noi?! - Si interruppe vedendo l'espressione ferita dell'Osservatore e lasciò andare il cordoncino con un sospiro. - Ok, non importa... In fondo credo di poterti capire... È come quando ho iniziato a vedere Spike. Sapevo benissimo di fare una cosa pericolosa e sbagliata, ma non potevo farne a meno. -
- Volevo... volevo solo essere in grado di proteggervi... - Mormorò Giles, sentendo che il gelo che lo attanagliava iniziava a sciogliersi in un dolore rovente - È solo per questo che ho cercato questo potere... Ma ora... ora è lui che ha preso me. Non riesco a controllarlo, è sempre lì in agguato, pronto a prendere il sopravvento sul buon senso. Se non mi avessi fermato... prima... lo avrei ucciso, avrei infierito sul suo corpo come una belva feroce e solo perché temevo che potessi andare via da me... Anche se ti avevo promesso di rispettare la tua scelta... Volevo ucciderlo per questo... - L'Osservatore si coprì il volto con le mani, scosso dai singhiozzi. - Mio Dio, cosa sono diventato?! -
Eudial sentì gli ultimi residui di rabbia scivolare via dalla sua mente e prese le mani di Giles tra le sue, allontanandogliele dal viso e guardandolo negli occhi con affetto.
- Stai calmo. So come ti senti, ma se ti lasci prendere dalle emozioni rischi solo che il potere oscuro si scateni di nuovo. Ho faticato a sigillarlo e ci sono riuscita solo perché me lo hai lasciato fare, solo perché il tuo cuore era ancora lì. Se dovesse succedere di nuovo, se ti perdessi in esso, non so se potrei portarti indietro di nuovo. Ora calmati, Giles, troveremo una soluzione. Ti prometto che non ti lascerò da solo. -
L'Osservatore lasciò che Eudial lo abbracciasse e si strinse a lei, cercando di respirare a fondo e smettere di tremare.