13. A New Menace?

Haruka sedeva pigramente sulla cornice della finestra, guardando la pioggia battente che scivolava sul vetro, e ascoltava le dolci note del violino di Michiru che la raggiungevano dalla stanza accanto. Per una volta era bello non doversi preoccupare di qualche nemico che minacciava di distruggere il mondo. A parte qualche vampiro occasionale e il mostro tentacolato alla festa di Halloween, da quando Birurugatesu era stato sconfitto non c'erano stati altri attacchi.
Era rilassante potersi permettere di stare in casa senza fare nulla una volta tanto.
Michiru smise di suonare e la raggiunse, avvicinandosi a lei con un'espressione seria.
- Che succede, Michiru? Qualcosa che non va? -
- Stanotte non hai sognato? -
Haruka riflettè per un attimo.
- No, non mi pare. Nulla di particolare in ogni caso. -
- Io si. E non è stato bello. -
- Un incubo? -
- Lo spero, ma assomigliava a una visione. Come quella del giorno in cui Eudial ha trovato i talismani nei nostri cuori. -
- Un sogno premonitore, allora? Era molto brutto? -
- Non è stato molto chiaro. C'era una figura completamente avvolta dalle ombre, molto inquietante, che sembrava sprigionare un enorme potere e si fermava a guardarmi con quattro occhi luminosi. Poi alzava una mano e tutto quello che mi circondava perdeva di significato: il tempo, lo spazio... Era il chaos. -
- Un nuovo nemico? -
- Temo di si. -

Tera tempestò di pugni il sacco da allenamento, lo colpì con un calcio, gettandolo a terra e desiderò di poter riservare lo stesso trattamento a Giles. Il freddo disprezzo che provava inizialmente per l'Osservatore si era tramutato in un odio gelido. Come osava quel fallito trattarla in quel modo?
Tera era furiosa con se stessa per essersi lasciata intimorire dal potere oscuro di Giles, ma non aveva potuto farne a meno e ora quel bastardo si stava prendendo la rivincita con lei, costringendola a fare tutto quello che voleva, inclusi quegli stupidi esercizi di meditazione.
Avrebbe voluto denunciarlo al Consiglio, ma l'Osservatore doveva aver usato un incantesimo su di lei perché non riusciva a parlare a nessuno di quello che aveva visto nel vicolo.
Attualmente non aveva altre alternative se non obbedirgli, ma il solo pensiero di essere stata sconfitta da Giles le bruciava in modo insopportabile: doveva assolutamente trovare un modo per vendicarsi.

Eudial lanciò una pallina contro il muro facendola rimbalzare e sorrise nel vedere gli scatti che la gattina faceva per afferrarla. Poi Lili si stese sul pavimento a pancia in su per farsi carezzare e la ragazza la accontentò, affondando la mano nel lucido pelo nero.
Spike si avvicinò a lei da dietro e si chinò a baciarla sul collo.
Eudial si voltò verso il vampiro e si rialzò da terra sollevando la gattina fra le braccia.
- Eccoti qui. Sei pronto? Ti sei nutrito abbastanza? -
Spike annuì. Sapeva che Eudial era ancora preoccupata per lui, ma ormai si sentiva bene e da due notti era tornato a procurarsi il sangue uscendo da solo.
- E Rupert? -
- Dovrebbe essere in giardino. - Disse Xini scendendo le scale. - Ti stavamo aspettando. Vado a chiamarlo. -
Si avviò verso la porta, ma Lili la precedette, saltando giù dalle braccia di Eudial e si fermò sulla soglia miagolando. Pochi secondi dopo la porta si aprì e l'Osservatore entrò in casa.
Lasciò che la gattina gli saltasse sulla spalla e sorrise a Eudial, Xini e Spike.
- Ah, sei arrivato. Vogliamo andare? -

Giles avviò il motore del furgone e si sentì felice vedendo Xini accanto a lui che gli sorrideva tenendo Lili in braccio. Eudial era seduta accanto a Spike ed entrambi sembravano sereni.
L'Osservatore non avrebbe potuto sentirsi più soddisfatto nel pensare che quella era la sua famiglia e che finalmente era in grado di proteggerla.
Quella sera sarebbero andati a cena in un ristorante molto elegante, situato in una villa antica di proprietà di un gentiluomo inglese che l'aveva arredata con gusto ed eleganza. Certo, Spike non avrebbe mangiato, ma Giles era contento che avesse deciso di andare lo stesso con loro.

Haruka lasciò scivolare lo sguardo sul vestito elegante di Michiru, godendosi la vista della pelle candida delle spalle della ragazza lasciate scoperte dalla scollatura.
- Secondo me non dovresti sprecare così il tuo talento... -
Michiru le sorrise pazientemente.
- Lo sai anche tu che il proprietario del ristorante è un vecchio amico di famiglia, non potevo negargli questo favore. E poi che male c'è a suonare il mio violino per i clienti? Questo è un ristorante molto esclusivo, qui si sono esibiti solo musicisti famosi. -
Haruka inarcò un sopracciglio guardando in direzione della porta.
- Esclusivo, dici? Guarda chi è appena entrato. -
Michiru sorrise.
- Rupert Giles. E ci sono anche Eudial, Spike e Xinuxunil. -
- Quei quattro sono sinonimo di guai. Meglio stare all'erta. -
- Non essere sempre così pessimista, Haruka. Alla fine si sono dimostrati dalla nostra stessa parte. Vieni, andiamo a salutarli. -

Il cameriere all'ingresso vide la gattina sulla spalla di Giles e aggrottò le ciglia.
- Signore, mi dispiace doverle dire che in questo locale non sono ammessi animali... -
L'Osservatore sorrise leggermente, sfiorando leggermente la croce d'argento con la punta di un dito.
- Animali? Lei vede animali da qualche parte? - Sussurrò in modo che solo il cameriere lo potesse sentire e l'uomo si fece da parte con un sorriso.
- Prego, accomodatevi, vi mostro subito il vostro tavolo. -

Giles carezzò delicatamente la gattina e sorrise alle due ragazze che gli stavano venendo incontro.
Michiru rispose al sorriso, mentre Haruka lo guardò sospettosa.
- Che ci fate qui? -
- Haruka! Devi per forza essere scortese? -
- Non c'è stata una sola volta in cui abbiamo incontrato quei due, - disse accennando a Giles ed Eudial - senza che succedesse qualcosa di sgradevole. Credo che sia un mio diritto chiedere cosa stanno combinando stavolta. -
Giles ed Eudial si scambiarono uno sguardo divertito.
- Mi dispiace deluderti, Uranus, ma siamo venuti a fare una cosa molto normale... Cenare. - Disse Giles. - E non siamo seguiti da demoni, vampiri o mostri. L'unica cosa un po' sgradevole forse è stato tamponare una fuoriserie gialla parcheggiata qui fuori... -
- Cosa?! - Gridò Haruka, terrorizzata da quello che poteva essere successo alla sua macchina.
Giles scoppiò a ridere.
- Scherzavo. -
- Non è divertente. - Brontolò Haruka, lanciando un'occhiata indispettita a Michiru che era scoppiata a ridere anche lei.
- Sarai tu a suonare stasera? - Chiese Giles, notando il violino di Michiru. - Mi avevano detto che avrebbe suonato una violinista famosa, ma non sapevo che fossi tu. -
La ragazza annuì sorridendo.
- Un giorno o l'altro potresti cantare qualcosa con il mio accompagnamento. Ad Halloween ho notato che hai una bella voce e mi sono chiesta come sarebbe stata insieme al suono del violino. -
- Perchè no? Volentieri. -
- Perfetto. Ora devo andare a prepararmi, tra poco devo suonare. A dopo. -

Haruka lanciò un'occhiataccia al tavolo di Giles e Michiru sorrise.
- Non sarai mica gelosa? -
- Io? Di uno che avrà il doppio dei tuoi anni? Ma figurati. -
- Però ha fascino. - La stuzzicò Michiru. - E con quel nuovo look sembra più giovane. -
- Cosa?! -
- Ecco, vedi? Sei gelosa! - Concluse, scoppiando a ridere.