14. Willing Slave

Eudial allungò un pezzetto di pesce a Lili e la gattina lo prese delicatamente dalla sua mano, tornando in fretta ad acciambellarsi sulle gambe di Giles.
- Sono un po' gelosa, - disse Eudial sorridendo - quella dovrebbe essere la mia gatta e invece non si scosta un attimo da te. -
- Devi stare attenta, Xini hai una concorrente. - Disse Spike guardando l'ex dea.
Xinuxunil guardò la gatta, preoccupata, poi si rese conto che il vampiro stava scherzando e sorrise, arrossendo leggermente.
Eudial scoppiò a ridere.
- Non preoccuparti, ora ci penso io. Vieni qui, Lili. - Disse allungando una mano verso la gatta, chiamandola col suo potere.
Lili alzò il muso di scatto, guardando Eudial affascinata, ma non si mosse finché Giles non annuì leggermente dandole mentalmente il comando di andare.
Eudial la prese in braccio, carezzandole il dorso morbido come velluto e la guardò, seria.
- Strano... Di solito quando uso il mio potere per chiamare gli animali, vengono subito. Stavolta sembrava quasi resistere... Credi che abbia qualcosa che non va? - Chiese cercando lo sguardo di Giles. - L'unica altra volta che è successo è stato quando avevo perso i poteri... -
L'Osservatore sembrò quasi spaventato per un attimo, poi sorrise rassicurante.
- Sono certo che non è nulla di preoccupante. Forse sei solo un po' stanca, non dimenticarti che sei stata molto male, è normale metterci qualche tempo a riprendersi completamente. Probabilmente è anche colpa mia, ti ho fatta faticare troppo in allenamento in questi giorni. -
- Io mi sento bene, ma forse hai ragione... Oh, guardate! Michiru sta per iniziare a suonare! -
Giles guardò verso il palco, lieto che il diversivo avesse fatto cadere il discorso. Detestava mentire a Eudial e si disse che avrebbe dovuto stare più attento. Di certo non si aspettava che Lili potesse essersi tanto legata a lui da poter resistere al richiamo di Eudial e per un attimo i dubbi lo assalirono. Era giusto quello che stava facendo? Quel potere oscuro avrebbe avuto conseguenze negative?
Guardò Eudial, Spike e Xini che sorridevano ascoltando la musica del violino e ogni interrogativo si dissolse in un attimo. Quel potere li avrebbe protetti, grazie ad esso era stato in grado di salvare Eudial, no, quello non poteva essere sbagliato.

Michiru si appoggiò con la schiena al tronco di uno degli alberi del giardino e guardò le stelle che brillavano luminose in cielo. Era una serata fredda, ma il cielo era limpido e non c'era la Luna a offuscare la loro luce. La ragazza sentì i passi di Haruka accanto a sè e inclinò leggermente la testa per guardarla.
- Lo senti anche tu? -
La ragazza bionda annuì.
- C'è qualcosa nell'aria. Stanotte succederà qualcosa. -
Michiru guardò in direzione della porta del ristorante nel sentire le voci di gente che ne usciva e scorse l'Osservatore che stava parlando animatamente con la ragazza al suo fianco, mentre Eudial e Spike ascoltavano divertiti.
Michiru sorrise leggermente nel vederli tanti sereni. In passato avevano avuto parecchi contrasti con Giles ed Eudial, ma alla fine si era resa conto che l'Osservatore era una brava persona e che Eudial era cambiata enormemente da quando l'avevano conosciuta.
- Sembra che non si siano accorti di nulla. Credi che dovremmo avvertirli? -
Haruka si strinse nelle spalle, lei era ancora ostile nei loro confronti anche se non pensava più che fossero una minaccia..
- Mah, se vuoi, anche se io ritengo che avere quei quattro fra i piedi complicherebbe le cose... -
- Haruka guarda! - La interruppe Michiru indicando in alto.
Una grande sfera di fuoco stava solcando il cielo sopra di loro tracciando una scia luminosa sopra le loro teste.
La meteora sparì dietro gli alberi e pochi secondi dopo si sentì un forte rumore in lontananza.
Le due senshi si avvicinarono a Giles ed Eudial.
- Avete visto anche voi? Era reale? -
Eudial le guardò stupita.
- Era una meteora. Perchè avrebbe dovuto essere irreale? -
Haruka e Michiru si scambiarono uno sguardo, poi la guerriera di Nettuno riprese a parlare.
- Abbiamo avuto dei presagi, forse un nuovo nemico. Per un attimo abbiamo pensato che anche la meteora fosse una visione, ma se l'avete vista anche voi è ovvio che non è così. -
- Che genere di presagi? - Chiese Giles. - Forse ne ho sentito parlare nei miei libri. -
Michiru stava per rispondere quando fu interrotta da un grido soffocato di Xinuxunil.
- Il cielo, guardate il cielo!! -
Alzarono gli occhi contemporaneamente e per un attimo ebbero l'impressione che il tempo si fosse fermato: centinaia di altre palle di fuoco stavano piovendo sulla città e una di esse sembrava dirigersi proprio verso di loro.

Giles guardò la palla di fuoco che si avvicinava inesorabilmente e presto non ebbe più dubbi: li avrebbe colpiti in pieno prima che avessero il tempo di fuggire. Il panico lo paralizzò per qualche istante, poi si rese conto confusamente che le due senshi si erano trasformate e che Eudial si era messa davanti a lui, Xini e Spike come per proteggerli e si stava preparando ad usare i poteri.
Il potere oscuro.
Quello era il momento per usarlo.
Strinse la croce d'argento e si concentrò, sentendo la forza magica che cresceva, accumulandosi nel suo corpo e aspettò il momento giusto per rilasciarla.
Sentì le due senshi scagliare il loro attacco ed Eudial formare una specie di scudo e in quel momento lasciò che il potere dirompesse verso la cometa. Era molto più forte di quanto non si aspettasse e Giles lo sentiva scorrere attraverso ogni cellula del suo corpo senza riuscire minimamente a controllarlo: era come una corrente inarrestabile che scaturiva dal suo corpo e colpiva qualunque cosa si trovasse intorno a loro.
La cometa si dissolse, polverizzata da quella forza distruttiva, mentre tutti i vetri del ristorante esplosero in migliaia di frantumi e parecchi degli alberi del giardino caddero a terra divelti.
Haruka e Michiru fissarono Eudial stupefatte, convinte che la fonte di quel potere enorme fosse stata lei e la ragazza stessa si guardò intorno, confusa.
Giles lasciò andare la croce, l'aveva stretta talmente forte che il motivo che la decorava gli era rimasto impresso sul palmo con un livido, e si rese conto solo in quel momento che Lili gli aveva affondato le unghie nella spalla graffiandolo. Vide il sangue sul viso di Eudial e degli altri che colava da molti piccoli taglietti e capì che erano stati i frammenti di vetro delle finestre a colpirli come centinaia di minuscoli proiettili. Si accorse di essere stato colpito anche lui solo passandosi una mano sul volto e ritirandola sporca di sangue. Non sentiva dolore.
Per fortuna nessuno sembrava ferito in modo grave e Giles si sentì orgoglioso del potere che gli aveva permesso di salvare le persone che amava da una morte orribile.
Poi Eudial si lasciò cadere a terra scoppiando a piangere e lui e Spike corsero al suo fianco.
- Sei ferita? - Chiese il vampiro ansiosamente ed Eudial scosse la testa.
- Non volevo... - Singhiozzò. - Non volevo causare tutto questo... Non volevo ferirvi... -
Giles sentì una fitta al cuore: Eudial credeva di essere stata lei a causare quell'esplosione di potere! E ne era terrorizzata.
L'Osservatore ne capì il motivo immediatamente. Già una volta Eudial aveva perso il controllo dei suoi poteri di fronte ad Haruka e Michiru e quella volta le senshi avevano minacciato di ucciderla o di rimandarla sul suo pianeta se fosse successo di nuovo.
Sentendosi in colpa per quelle lacrime, Giles l'abbracciò tenendola stretta, fissando le due senshi con uno sguardo di sfida.
- Non è successo niente di grave, nessuno si è fatto male. Non piangere, va tutto bene ora. -
- Ma Giles! C'è qualcosa che non va in me! Prima non sono riuscita a chiamare Lili e ora è successo questo! -
Michiru le prese una mano con delicatezza e la strinse leggermente.
- Non importa, Eudial. Il tuo potere ha salvato la vita a tutti noi, non intendiamo condannarti per aver esagerato, era una situazione di emergenza e siamo stati tutti colti di sorpresa. Cerca solo di allenarti per riuscire a controllarlo meglio, ok? -
Eudial guardò Giles con aria smarrita, come a cercare conforto nello sguardo dell'Osservatore e Giles si sentì ancora più in colpa. A quel punto sarebbe bastata una sola parola per rassicurarla, sarebbe bastato confessare che non era stata lei a causare quell'esplosione per cancellare quello sguardo terrorizzato dai suoi occhi... Avrebbe solo dovuto dire la verità, quello era il momento adatto per dimostrare a se stesso di non essere schiavo di quel potere nero.
Eudial non aspettava altro che una parola di conforto da lui, ma Giles continuò ad abbracciarla restando in silenzio.