3. I'll Watch Over You

Giles camminò fino al furgone portando Eudial in braccio, tanto furioso con Tera da non accorgersi nemmeno del peso della ragazza fra le sue braccia. Eudial non si era mossa da quando l'aveva sollevata e gli aveva circondato il collo con le braccia appoggiando la testa sulla sua spalla con abbandono.
L'Osservatore la depose delicatamente sul sedile del passeggero e le scostò i capelli dal viso con una carezza.
- Sicura di stare bene? -
Eudial sospirò.
- Mi dispiace, Giles... -
Giles la guardò perplesso.
- Uh, perché ti dispiace? -
- Ho perso. Quella donna odiosa mi ha sconfitta e ora andrà in giro a dire che è colpa del tuo addestramento se mi ha battuta. -
- Non importa, davvero. Ne dice già tante di cattiverie che una in più non cambierà le cose. -
- Non credevo che fosse tanto forte, mi ha colto di sorpresa come una principiante. -
Eudial sorrise stancamente e Giles si chinò a sfiorarle la fronte con un bacio.
- C'è qualcosa che non va, vero? Ti ho vista mentre combattevi, c'era qualcosa che ti impediva di combattere come al solito... No, non negarlo, puoi ingannare una persona qualunque, ma non il tuo Osservatore. E poi sei così pallida... Che ti succede, Eudial? -
Eudial distolse lo sguardo senza rispondere, ma Giles le mise una mano sul viso e, delicatamente ma con decisione, la costrinse a guardarlo in faccia.
- Ti prego, non nascondermi nulla. Sono preoccupato per te, ma se ci sono problemi li affronteremo insieme. Lo sai, puoi contare su di me per qualunque cosa. -
Gli occhi dell'Osservatore erano oscurati dall'ansia e lei alzò a fatica una mano per sfiorargli il volto con una carezza.
- Non lo so, Giles. È da qualche tempo che non mi sento più la stessa. All'inizio mi sentivo solo un po' più stanca del solito, ma ho pensato che dipendesse dallo stress della morte di Xini. In quel periodo non mi ero fermata un attimo, ma anche dopo le cose hanno continuato ad andare peggio. Dormo molto più del solito, ma mi sento sempre stanca e senza energie e anche i miei poteri ne risentono. -
- Pensi che possano essere stati i Lug quando ti hanno aggredita? -
- No, non credo, loro avevano posto un sigillo sul mio potere, ma l'ho spezzato e poi era diverso. I Lug bloccavano solo il mio potere, ma fisicamente ero in forma, ora mi sento proprio debole. -
- Credi che sia una malattia? Dovremmo andare da un medico, fare esami... -
- È stata la prima cosa che ho fatto. - Lo interruppe Eudial - Ho chiesto al professor Tomoe di farmi tutte le analisi possibili. Lui non è un medico, ma è comunque uno scienziato e forse è il più qualificato per aiutarmi, in fondo era lui che creava le demoni e si occupava di noi Death Busters.-
- E allora? Cosa ha detto? -
- Per quello che ha potuto vedere, gli esami sono tutti normali. Dovrei stare bene, secondo lui questa debolezza è inspiegabile. Farà analisi più approfondite, in ogni caso. -
Giles la guardò preoccupato: era pallida e debole e il non sapere cosa l'aveva ridotta in quel modo lo terrorizzava.
- Potrebbe essere un incantesimo? Controllerò su tutti i miei libri, non ti preoccupare, se si tratta di magia troverò una soluzione! -
- E come farai con Tera? Ricordi quello che ha detto il Consiglio? Non devi sottrarle tempo. -
Lo sguardo dell'Osservatore si indurì.
- Non me ne importa nulla. Tu sei più importante. Se non le va bene che si faccia assegnare un altro Osservatore! Che mi licenzino pure, non ho bisogno di essere parte del Consiglio per essere il tuo Osservatore! -
Eudial sorrise.
- Ti ha fatto proprio arrabbiare oggi, eh? -
- Ha passato il limite! Poteva ucciderti. Quella ragazza è pericolosa... -
- Forse è per questo che te l'hanno assegnata, se c'è qualcuno che può controllarla, sei tu. -
- O forse è una punizione per essere sparito senza farmi più vivo? -
Eudial scoppiò a ridere.
Giles la guardò con affetto, poi si frugò in tasca alla ricerca di qualcosa e infine porse alla ragazza alcuni fogli di carta piegati in quattro, arrossendo leggermente.
Eudial allungò la mano per prendere i fogli, ma Giles esitò prima di lasciarli ed Eudial lo guardò interrogativa.
- Cos'è? -
Giles la fissò timidamente.
- Ecco... uh, Eudial, sai di essere molto importante per me... - Si interruppe, imbarazzato ed Eudial lo guardò in silenzio, aspettando che andasse avanti. L'Osservatore fece un respiro profondo e proseguì con più decisione. - Questi sono dei documenti che avrei voluto richiedere molto tempo fa... S-se accetti di firmarli potrò adottarti. Vuoi essere davvero mia figlia, Eudial? -
La ragazza lo guardò allibita.
- Mi stai prendendo in giro, Giles? -
L'Osservatore allentò la presa sui fogli e lasciò che Eudial li prendesse. Nervosamente si girò, distogliendo gli occhi da quelli di lei e fece qualche passo voltandole le spalle.
- Naturalmente puoi pensarci tutto il tempo che vuoi e se... se non vuoi firmarli lo capisco, ti prometto che non cambierà nulla, accetterò qualunque decisione tu prenda... -
- Giles... -
- Si, si lo so. Tu hai già una famiglia sul tuo pianeta, vero? Se non te la senti è normalissimo, te lo assicuro... -
- Giles! - Lo chiamò di nuovo Eudial, interrompendolo. - Stai zitto un attimo e guardami! -
L'Osservatore si girò a guardarla timidamente ed Eudial gli mise davanti agli occhi i fogli firmati, sorridendo.
Giles la fissò, quasi incredulo e lei annuì, tendendogli le braccia per abbracciarlo.
- Giles, non potrei desiderare un padre migliore. Tu, Spike e Xini siete la mia famiglia. - Gli sussurrò con un sorriso stanco, appoggiandosi a lui.
L'Osservatore la tenne stretta, commosso e pregò che quella strana debolezza non fosse nulla di grave.
Eudial chiuse gli occhi, rannicchiandosi contro il torace di Giles.
- Ho sonno... - Sussurrò. - Scusa Giles, mi sento così stanca... -
Lui la prese in braccio delicatamente e la portò nel retro del furgone, sul materassino dove spesso dormiva Spike durante il giorno e si stese con lei, continuando a stringerla protettivamente.
Le sfiorò di nuovo la fronte con un bacio, guardandola preoccupato.
- Dormi pure, - sussurrò - io veglierò su di te. Sempre. -

- Come sarebbe a dire che non vuoi combattere con me?! -
Giles sollevò gli occhi dal libro e guardò Tera con indifferenza.
- Esattamente quello che ho detto. Non ho la minima intenzione di addestrarti ancora nel combattimento. Ho due costole incrinate, ferita che tu mi hai provocato tra l'altro, non sono tenuto ad allenarti in queste condizioni.Inoltre sei già sufficientemente esperta nel combattimento perché tu abbia bisogno di un partner in allenamento. Potrei allenarti nella meditazione, ma a quanto pare sembri considerarla inutile. Quindi... fai quello che ti pare e lasciami in pace. -
- Ah, ma guarda, l'Osservatore che fa l'offeso... Se credi di poter avere la meglio su di me, ti sbagli, sei solo un fallito. -
- Appunto, sono un fallito. Visto che non sono in grado di farmi rispettare dalla Cacciatrice che alleno, tanto vale che non faccia proprio niente e che mi riposi. -
- Mi chiedo cosa dirà il Consiglio quando ne saranno informati. Rischi il posto, Osservatore da quattro soldi. -
Giles le porse un foglietto.
- Già lo sanno. Sono ufficialmente in malattia. Se non ci credi questo è il certificato medico. -
Tera lo guardò rabbiosamente, poi se ne andò sbattendo la porta.
Giles si concesse un sorriso soddisfatto, poi tornò al libro che stava leggendo. Ormai era tutta la notte che cercava informazioni sulla debolezza che aveva colpito Eudial, ma per ora non aveva ottenuto risultati. Cominciava ad essere stanco dopo la notte insonne e gli bruciavano gli occhi. Si tolse gli occhiali per massaggiarseli, poi riprese a leggere.
Non aveva intenzione di arrendersi finché non avesse capito cosa aveva Eudial. Il giorno prima la ragazza lo aveva supplicato di non dire nulla a Spike e a Xini per il momento e lui aveva acconsentito, ma sentiva il peso di non poter sfogare la sua preoccupazione con qualcuno.
Scosse la testa: le lettere sulla pagina che stava leggendo cominciavano ad essere confuse e senza senso, aveva bisogno di riposarsi un po'. Chiuse il libro con uno sbadiglio e si alzò, dirigendosi verso la cucina per mangiare qualcosa e in quel momento Xini apparve sulla porta, ancora assonnata.
- Non sei venuto a letto, Ripper. Ti ho aspettato. -
Giles la prese tra le braccia e la baciò, trovando sempre sorprendente come quel semplice gesto fosse in grado di farlo sentire incredibilmente felice, indipendentemente da quello che succedeva nella sua vita.
- Mi dispiace Xini, mi sono lasciato prendere dai libri. -
Xinuxunil sorrise e lo guardò maliziosamente.
- Immagino che dovrò abituarmi a dividerti con quegli ammassi di carta polverosi, ma se è la storia antica che vuoi, sono io quella di cui hai bisogno. Posso raccontarti tante cose interessanti a cui ho assistito personalmente. Di alcune cose particolarmente interessanti posso darti anche una dimostrazione pratica... -
- E immagino che per tutto questo ci sia un prezzo da pagare... - Le sussurrò sorridendo.
- Non credo che ti dispiacerà pagarlo... Sempre che tu non sia troppo stanco, ovviamente! -
- Ti sembro stanco?! - Chiese Giles sollevandola fra le braccia e portandola di sopra mentre lei ridacchiava stringendosi a lui.