22. The Three of Us Against the World

Spike bevve una lunga sorsata di whisky direttamente dalla bottiglia e la offrì a Eudial.
La ragazza scosse la testa.
- Vacci piano. Il demone si farà vivo fra poco, non sarà una cosa piacevole se ti ubriachi prima di combatterlo. -
Il vampiro lasciò la bottiglia sul tavolo e osservò i talismani: rilucevano debolmente nella penombra della stanza.
- Chi userà la spada e chi lo specchio? A te la scelta. -
Eudial riflettè per qualche tempo prima di decidere. La persona che avrebbe tenuto lo specchio avrebbe corso il rischio maggiore: doveva stare immobile davanti al demone, a pochi centimetri dai suoi artigli e incantarlo con il riflesso del talismano. In quel modo, dopo qualche tempo, il centro del potere del mostro sarebbe diventato evidente e l'altra persona avrebbe potuto colpirlo con la spada e uccidere il demone. Un minimo movimento dello specchio e l'incantesimo si sarebbe spezzato.
In compenso chi avesse usato la spada avrebbe dovuto avere una mira eccellente e una forza non indifferente.
Eudial si sfiorò la ferita: Haruka era riuscita a colpirla e ora il braccio le pulsava dolorosamente. Non era sicura di poter imprimere la forza necessaria alla spada.
Allungò una mano e prese lo specchio.
Era rischioso, ma in quel momento non le importava.
Si sentiva l'anima a pezzi e l'unica cosa che le impediva di scivolare nell'apatia era il pensiero di dover uccidere quel demone a tutti i costi.
Spike raccolse la spada e la agitò in aria un paio di volte per abituarsi a maneggiarla.

Giles continuò a girare per Tokyo in cerca dei segni dei precedenti combattimenti contro i demoni: sapeva che il demone sarebbe apparso al centro della stella formata dai luoghi dove erano apparsi gli altri cinque demoni, ma non sapeva dove Eudial avesse lottato contro di loro.
Uno era il posto dove era stato ferito. Lo segnò sulla piantina.
Aprì un quaderno rilegato in pelle nera, sentendosi a disagio: quello era il diario di Eudial, si sentiva in colpa a violare quelle pagine alle quali la ragazza aveva affidato i suoi sentimenti più intimi, ma era la sua ultima speranza di trovarla prima delle sailor.
Saltò le prime pagine, vincendo la tentazione di scoprire se, e in quali termini, Eudial avesse scritto di lui. Sfogliò velocemente le pagine fino a raggiungere la data in cui il demone lo aveva ferito.
Le annotazioni di quei giorni erano scritte con una grafia tremolante e l'inchiostro era macchiato e scolorito in alcuni punti. Giles si rese conto che Eudial doveva aver pianto mentre scriveva quelle righe e che erano state le sue lacrime a macchiare il foglio in quel modo.
Represse la commozione e continuò a sfogliare il diario cercando di leggere il meno possibile delle riflessioni personali di Eudial. Individuò in fretta i resoconti dei combattimenti coi demoni e rabbrividì pensando al pericolo che aveva deciso di affrontare da sola.
Segnò altri quattro punti sulla cartina.
Non c'era cenno di un quinto combattimento, ma se Eudial aveva rubato i talismani, il pericolo doveva essere imminente.
Non era importante: con quattro punti su cinque poteva calcolare il centro della stella con una buona approssimazione.

Il demone avanzò travolgendo tutto quello che trovava sul suo cammino. Era enorme, Eudial se ne rese conto osservandolo calpestare un albero senza fermarsi. Per fortuna il parco dove si trovavano era chiuso al pubblico perché doveva essere rimesso a posto con dei lavori.
Il mostro rovesciò senza fatica una scavatrice e allargò le narici, cercando la sua preda.
Eudial si sentiva tremare le gambe: si sentiva così insignificante davanti alla massa enorme di quell'essere.
Spike non si vedeva.
Secondo il piano, doveva restare nascosto fino a che il demone non fosse stato incantato, ma lei si trovò a desiderare la sua presenza.
Il mostro posò lo sguardo su di lei ed Eudial ebbe la certezza che sarebbe morta e che sarebbe stato tutto inutile.
Eppure nonostante tutto doveva tentare.
Sollevò lo specchio e diresse il suo luminoso riflesso verso il demone.

Spike si sistemò meglio sul ramo dell'albero sul quale era rannicchiato e sbirciò la figura enorme del demone. Imprecò, nemmeno lui si aspettava che fosse così grande.
Eudial sembrava minuscola al confronto eppure restava immobile davanti al demone.
Spike strinse l'impugnatura della spada, sperando che i talismani fossero potenti come diceva Eudial.
Si preparò a saltare, in attesa di scorgere il chiarore che avrebbe segnalato il momento giusto per attaccare.

Eudial chiuse gli occhi per non trovarsi a fissare quelli del demone: sapeva che se lo avesse fatto avrebbe ceduto al terrore che la assaliva in ondate roventi. Tenne sollevato lo specchio per quella che le sembrò un'eternità, sperando che finisse tutto in fretta.
Il braccio ferito le pulsava dolorosamente ed Eudial si rese conto che non sarebbe riuscita a tenere lo specchio immobile ancora per molto tempo.
Sperò che Spike riuscisse lo stesso a terminare il lavoro e ad eliminare il demone prima che potesse fare del male ad altre persone.
Stavolta non ce la avrebbe fatta, stava per morire e credeva di meritarselo per tutto il dolore che aveva causato.
Sentì allentarsi la presa delle sue dita sullo specchio: tra un istante le sarebbe scivolato di mano e il demone l'avrebbe dilaniata.
Confusamente si accorse che due braccia forti l'avevano circondata da dietro sostenendola.

Giles chiuse le sue mani intorno a quelle di Eudial, aiutandola a tenere stretto lo specchio.
Trattenne il respiro in attesa di vedere se il demone avrebbe attaccato.
Quando era arrivato al parco e aveva visto Eudial affrontare da sola quella bestia enorme si era sentito morire, ma non aveva esitato a correre incontro al pericolo per aiutarla.
Però ora l'aveva trovata e, qualunque cosa fosse successa, l'avrebbero affrontata insieme.

Eudial socchiuse gli occhi, voltando lentamente la testa verso l'Osservatore.
- Giles... - Sussurrò incredula.
- Sono qui. Non avere paura, ora sono qui. -
L'Osservatore e la Cacciatrice rimasero immobili, continuando a tenere lo specchio davanti agli occhi del demone e sostenendosi a vicenda.
Il tempo sembrava congelato.

Spike scosse la testa vedendo Giles: quell'umano doveva essere pazzo. Però il suo intervento sembrava aver salvato una situazione disperata, questo glielo doveva riconoscere.
Il vampiro avanzò lungo uno dei rami più alti di quell'albero secolare: ora si trovava esattamente al di sopra del demone. Con i nervi tesi e i muscoli pronti a scattare osservò la schiena del mostro: forse era solo un riflesso, ma gli sembrava che un gruppo di scaglie alla base del collo avesse iniziato a brillare debolmente. No, la luminosità si intensificava, il piano stava funzionando.
Spike prese la mira e saltò dall'albero, conficcando la spada nella schiena del mostro.

Il demone gridò di dolore alzandosi sulle zampe posteriori per poi ricadere in avanti.
Giles ed Eudial lasciarono cadere a terra il talismano e si abbracciarono disperatamente per proteggersi a vicenda: il corpo del mostro li avrebbe schiacciati di sicuro.
Per un interminabile attimo attesero la morte, ma li colpì solo una pioggia di cenere: il mostro si era polverizzato.
L'Osservatore ci mise qualche secondo a realizzare che non sarebbero morti, poi si rese conto che tutto era andato per il meglio, che il demone era morto e che Eudial era lì tra le sue braccia, sana e salva.
La tenne stretta con un braccio e con l'altra mano le asciugò le lacrime.
- Mi dispiace, Giles, ti ho ingannato... - Singhiozzò la ragazza.
L'Osservatore le mise un dito sulle labbra: non importava, erano ancora vivi ed erano insieme, il resto era irrilevante.

Spike si schiarì la voce.
- Non vorrei interrompere questo quadretto idilliaco, ma direi che abbiamo un problema... -
Giles ed Eudial si guardarono intorno: le tre sailor li avevano circondati!
- Arrendetevi! - Gridò Haruka con aria minacciosa. - Non avete speranze, siete in trappola! -
L'Osservatore raccolse in fretta lo specchio e si avvicinò a Spike, spingendo Eudial tra sè e il vampiro.
- Mossa generosa, Osservatore, ma non servirà. - Disse Michiru fissandolo con freddezza. - Ha scelto da che parte stare, non ci faremo scrupoli ad attaccare. Se si farà da parte non resterà ferito, ma la scelta è sua. -
Giles ricambiò lo sguardo della sailor con decisione e prese anche la spada dalle mani di Spike.
- So bene che cercare di difendere Eudial facendole scudo col mio corpo sarebbe inutile, ma non ho la minima intenzione di farlo. -
- Ci restituirai i talismani, Rupert? - Chiese Setsuna.
Giles scoppiò a ridere.
- Non sono così ingenuo da credere che basti a risolvere le cose. Se io ora vi consegno i talismani, voi catturerete comunque Eudial e ucciderete Spike non appena li avrete nelle mani. Non che mi importi della sorte del vampiro, ma non vi permetterò di rimandare Eudial sul suo pianeta, se lei non vuole. -
- Grazie tante. - Disse Spike ironico. - Anche io ti voglio bene. -
Eudial guardò l'Osservatore, esterrefatta.
- Giles, ma che vuoi fare? -
L'Osservatore le sorrise ed estrasse una boccetta dalla tasca, tolse il tappo con i denti e tenne sospesa la bottiglietta sopra i talismani.
- In questa boccetta c'è una sostanza in grado di dissolvere i talismani. Lasciateci andare o li distruggerò! -
- Stai bluffando! - Lo accusò Haruka.
Giles le rivolse un sorriso cattivo.
- Credi pure quello che vuoi, ma i libri della mia biblioteca sono stracolmi di formule di magia nera. Qui dentro potrebbe esserci acqua fresca oppure la fine per la tua spada. Vuoi rischiare, Uranus? -
- Rupert, smettila, se non ci restituisci subito i talismani dovremo considerare un nemico anche te... -
- E allora fatelo! - Gridò l'Osservatore con rabbia. Poi fissò Setsuna negli occhi e, quando riprese a parlare, il suo tono era pieno di amarezza. - Mi avete accusato di essere accecato dall'affetto per Eudial, ma voi lo siete ancora di più dall'odio e dai pregiudizi. Se volete considerarci nemici, fatelo pure. Non mi interessa. -
- Spike prendi le chiavi della macchina nella mia tasca e iniziate ad avviarvi in quella direzione. - Disse rivolgendosi al vampiro. Poi tornò a rivolgersi alle senshi. - Ora ce ne andiamo, non ostacolateci se ci tenete ai talismani. -
Eudial e Spike si diressero verso la macchina e Giles li seguì tenendo d'occhio le sailor.
Il vampiro si mise alla guida e accostò la macchina al marciapiedi, Giles si gettò sul sedile posteriore con i talismani e la macchina ripartì sgommando prima che le senshi potessero fermarli.