23. Running After a Wishing Star

Giles lanciò uno sguardo attraverso il vetro posteriore dell'auto: la macchina gialla di Haruka ancora non si vedeva, ma era sicuro che le senshi non si sarebbero arrese tanto facilmente.
Eudial era seduta davanti, accanto a Spike, ma si era inginocchiata sul sedile e lo stava guardando un po' incredula, come se avesse scoperto nell'Osservatore un lato inaspettato.
Giles le sorrise alzando la boccetta che aveva usato per minacciare le senshi e ne bevve un sorso.
-Non ci credo! Stavi davvero bluffando! -
Eudial era colpita dall'audacia dell'Osservatore. Se Sailor Uranus lo avesse smascherato si sarebbe trovato in guai enormi.
- The alla pesca. - Disse Giles con un'espressione soddisfatta. - Ne vuoi? -
Eudial scoppiò a ridere.
- Ora che facciamo? -
Spike sterzò di colpo, facendoli sbattere contro il lato interno dello sportello.
Eudial si massaggiò la testa e guardò la causa di quel brusco cambiamento di direzione: la macchina di Haruka era spuntata da una via laterale e stava agilmente muovendosi nel traffico per raggiungerli.
La ragazza controllò che la cintura di sicurezza fosse ben allacciata: da quel che poteva vedere, Spi­ke aveva uno stile di guida non troppo diverso dal suo.
- Ok, questo risponde alla mia domanda... Scappiamo, giusto? -
- Giusto. - Confermò l'Osservatore tenendosi ben aggrappato al sedile.

L'auto gialla stava riducendo velocemente le distanze e ben presto si trovò subito dietro alla macchi­na di Giles.
Eudial guardò indietro, preoccupata.
- Lo sapete che Haruka è una pilota vero? -
- E io sono un vampiro! - Ribattè Spike.
Eudial e Giles lo guardarono perplessi.
- E allora? -
- Che c'entra adesso? -
- Allora sono malvagio! E posso fare questo! -
Frenò di colpo e la macchina di Haruka li tamponò violentemente, per poi essere deviata verso il marciapiede.
Spike premette sull'acceleratore ripartendo con una risata.
- Ma sei scemo?! - Gridò Giles. - Potevi farci ammazzare! -
- Le ho fermate no? -
- No. - Disse seccamente l'Osservatore. - Sono appena ripartite. Le hai solo fatte arrabbiare di più. -
- Non era meglio se guidavo io? - Si lamentò Eudial.
- Osservatore, da quando tempo non fai il pieno? - Chiese Spike in tono preoccupato.
- L'ho fatto ieri. Perchè? - Giles si sporse in avanti per guardare gli indicatori sul cruscotto. - Acci­denti! Il serbatoio è quasi vuoto! -
Eudial abbassò il finestrino e guardò indietro: la macchina di Haruka si avvicinava, mentre dietro alla loro auto c'era una striscia di gocce bagnate.
- Credo che stiamo perdendo benzina. L'incidente deve aver danneggiato il serbatoio. -
- Cretino. - Sibilò Giles, rivolto a Spike.
- Abbiamo anche un altro problema. - Disse Eudial cupa indicando il cielo verso est.
- L'alba! - Gridò Spike. ? Tra poco sorgerà il sole! -
- Gira a sinistra! - Ordinò Giles girandosi a prendere dei borsoni dal bagagliaio. Ne passò uno a Eu­dial e mise l'altro vicino a sè su sedile. - Ora lascia guidare me. -
Spinse Spike da parte e passò al posto del guidatore, mentre il vampiro scivolò sul sedile posteriore.
La macchina gialla stava riducendo la distanza: non avevano nessuna speranza di seminare le sailor prima che la benzina finisse del tutto. Forse c'era una sola possibilità.
Girò bruscamente a destra e fu sollevato nel vedere in lontananza l'edificio dalle ampie vetrate.
- Quella è la stazione! - Disse Eudial. - Stiamo andando lì? -
Giles annuì.
- Devo tentare di avvicinarmi il più possibile. Riparatevi. -
- Perchè? -
L'Osservatore non rispose, ma continuò a dare istruzioni.
- Prendete un borsone per uno, io terrò i talismani. Appena la macchina si ferma, state pronti a corre­re. -
Premette a fondo l'acceleratore dirigendosi verso la scalinata d'accesso alla stazione. La macchina sfondò la vetrata penetrando all'interno dell'edificio per un bel tratto prima di fermarsi definitiva­mente.
Giles aprì con un calcio la portiera e corse verso i binari. Eudial e Spike lo imitarono prontamente.
L'Osservatore corse il più velocemente possibile in direzione del treno in partenza: non sapeva quanto vantaggio avessero ancora rispetto alle senshi, ma non aveva intenzione di perdere secondi preziosi per girarsi a guardare. Sentiva il rumore dei passi di Eudial subito dietro di lui e questo gli bastava.
Saltò sul predellino del vagone proprio mentre il treno iniziava a muoversi e si girò indietro aggrappandosi alla maniglia della porta per aiutare Eudial a salire. Prese la borsa della ragazza e la lanciò all'interno del treno, poi le tese una mano, aiutandola.
Spike corse verso di lui cercando di ripararsi dai raggi del sole nascente col borsone. Giles lo afferrò per un braccio e trascinò quasi di peso anche lui all'interno del vagone.
Finalmente si concesse il tempo per guardare indietro: il treno stava acquistando velocità.
Vide le figure delle senshi che correvano lungo i binari nel tentativo di salire sul treno anche loro. Gi­les si sporse dalla porta, agitando i talismani in modo che le ragazze lo notassero, poi li lanciò nella sterpaglia a lato dei binari: in quel modo si sarebbero dovute fermare per cercarli e avrebbero smesso di inseguirli.
L'Osservatore chiuse la pesante porta scorrevole ed esaminò il vagone: erano saliti al volo su un tre­no merci diretto chissà dove e si trovavano in una carrozza che trasportava cavalli.
La luce entrava solo da piccole feritoie in alto e il vagone era in penombra. Spike si era rifugiato nell'angolo più buio e, nonostante il caldo, si era coperto con una delle coperte usate per i cavalli per proteggersi ulteriormente dai raggi del sole.
Eudial si era gettata su un mucchio di fieno e ansimava per la corsa. Giles si lasciò cadere accanto a lei, altrettanto stanco. Ora che la tensione si era allentata sentiva la fatica fisica ed emotiva di quei giorni.
Però era felice, ce l'avevano fatta.
Senza nemmeno accorgersene, si addormentò.

Giles si svegliò sentendo un tocco umido sul viso. Aprì gli occhi e fece un salto nel trovarsi a fissare il muso di un cavallo a pochi centimetri dalla sua faccia.
Si girò sentendo la risata di Eudial.
La ragazza tornò seria improvvisamente e gli venne vicino rannicchiandosi sul fieno.
- Potrai mai perdonarmi? -
- Non sono arrabbiato. Credo di non esserlo mai stato sul serio. Avevo paura di averti persa. -
- È per Spike vero? - Accennò al vampiro, ancora addormentato sotto la coperta.
- Si. È stato uno shock scoprire che uscivi con un vampiro. Mi sono trovato davanti a tutti i timori che mi rifiutavo di ammettere. Eppure così si spiegava tutto: il tuo tardare ogni notte, il voler restare sola, i lividi e le ferite sul collo... -
- Te ne eri accorto? -
Giles sorrise.
- Avrei dovuto essere cieco per non farlo. Però non volevo credere che tu frequentassi un vampiro tenendomelo nascosto. La mia mente non voleva vedere l'evidenza. -
- Mi dispiace. -
- Avrei voluto saperlo da te. -
Eudial sospirò.
- All'inizio temevo che non avresti capito, non volevo che pensassi che stavo diventando un vampiro o che ti preoccupassi perché correvi rischi inutili. Poi, quando è arrivato quel demone e siamo stati costretti ad allearci, non ho voluto dirti niente di proposito. Quel mostro ti aveva quasi ucciso, non avrei permesso a nessun costo che potesse succedere di nuovo. Neanche io voglio perderti, Giles. -
L'Osservatore la circondò con un braccio in un gesto protettivo.
- Anche se hai paura di ferirmi, ti prego, non nascondermi più nulla. Non c'è niente che faccia più male del non sapere. Niente. -
Restarono in silenzio per un po', poi Giles si schiarì la voce.
- A proposito di confessioni... - Iniziò, arrossendo leggermente.
Eudial lo guardò con aria interrogativa.
Giles frugò nel borsone e le porse il quaderno rilegato in pelle nera. La ragazza si lasciò sfuggire un leggero grido e si affrettò a prenderglielo dalle mani.
- È il mio diario! Lo hai letto?! -
- Solo in parte. Era l'unico modo per capire dove sarebbe apparso il demone... Ma non ho curiosato, te lo assicuro! -
Eudial posò il diario sul fieno e annuì.
- Capisco. Se fossi stata sincera non lo avresti mai toccato, vero? -
Fece per riprendere il diario per nasconderlo nella borsa, ma la sua mano trovò il vuoto.
Si voltò come una furia verso il vampiro che stava sfogliando il quaderno come se nulla fosse.
- Cosa stai facendo, pezzo di idiota?! - Gridò colpendolo con un calcio in faccia e sbattendolo contro la parete del vagone.
Spike si affrettò a mollare il libretto prima che la Cacciatrice lo facesse a pezzi.
- Volevo solo leggere cosa avevi scritto di me. - Si lamentò.
Eudial lo spinse con forza in un angolo e tornò rabbiosamente verso Giles.
- Ho scritto che sei un cretino, - disse rivolta al vampiro ? non vedo cos'altro si possa scrivere su di te! -
Spike la guardò contrariato.
- Sei insopportabile! -
- Liberissimo di andartene. -
Eudial aprì la porta del vagone facendo entrare la luce del sole e Spike fece un balzo indietro.
- Che fai, sei pazza?! -
Eudial richiuse la porta con un sorriso.
- Scusa tanto, pensavo che te ne volessi andare... -
Spike tornò nel suo angolo e sedette in terra, di pessimo umore.

Eudial porse una manciata di fieno a uno dei cavalli, sorridendo quando l'animale le fece il solletico sulla mano col muso tenero.
- Cosa faremo ora? -
- Beh, intanto dovremo restare sul treno almeno fino al tramonto se non vuoi che Spike debba essere trasportato in un posacenere. -
- Ah ah ah, spiritoso. - Disse il vampiro, irritato.
- Dove sarà diretto questo treno? - Chiese Eudial guardando fuori da una fessura della porta.
- Non ne ho idea, non avevamo molto tempo per leggere l'orario ferroviario. -
- Non sei arrabbiato? Per colpa mia non puoi più tornare a Tokyo neanche tu... - Disse la ragazza sentendosi in colpa. - Se non ti fossi messo dalla mia parte, avresti ancora tutto: la casa, i tuoi libri... Setsuna... -
Un lampo di amarezza passò nello sguardo dell'Osservatore nel sentire il nome della ragazza, ma Gi­les si affrettò a sorridere.
- Non importa. È meglio che sia andata così. Probabilmente non avrebbe funzionato in nessun caso. -
- Era una storia importante? -
Giles ci riflettè un po'.
- Non lo so. È stato tutto molto improvviso, né io ne lei abbiamo avuto molto tempo per capirlo. -
Eudial guardò il vampiro, che stava osservando un cavallo con aria famelica, e sospirò. Nemmeno lei sapeva dove l'avrebbe portata il rapporto con Spike.
Rimasero in silenzio a guardare il paesaggio che scorreva veloce davanti a loro.
- E con i demoni che si fa? Io sono la Cacciatrice, non posso scappare e nascondermi senza fare nulla! -
- I mostri e i vampiri non sono solo a Tokyo. Per ora lasciamo che a quelli ci pensino le sailor, peggio per loro. Noi siamo sempre stati pronti a collaborare, la situazione che si è creata adesso l'­hanno voluta loro, lasciamo che si arrangino per il momento. -
- Ben detto, Osservatore! - Intervenne Spike. - Quelle streghe si meritano una lezione! -
Giles si inginocchiò a terra e stese una pergamena antica sul pavimento. Fece cenno a Eudial e a Spi­ke di avvicinarsi.
- Cos'è? - Chiese Eudial, scrutando il foglio. - Cosa c'è scritto? -
- Avete mai sentito parlare di Xinuxunil? -
Eudial e Spike scossero la testa.
- Ultimamente ho avuto modo di leggere molto e ne ho approfittato per cercare informazioni sui no­stri nemici. Non riuscivo a capire che legame avessero tra loro quei mostri così diversi tra loro che infestavano Tokyo, poi ho trovato questo... - appoggiò un secondo foglio su quello a terra e conti­nuò a spiegare. - Parla di un essere antico, una specie di antica e crudele divinità chiamata Biruru­gatesu che ha la capacità di attirare tutti gli spiriti maligni a sè. Dona loro il potere e in cambio trae energia dalle loro azioni malvagie. Probabilmente questo antico demone è tornato a vivere e sta cre­scendo nel cuore di Tokyo in attesa di conquistare il mondo. -
- Ma allora dobbiamo tornare indietro! Le senshi non riusciranno ad uccidere un essere del genere da sole! -
- Nemmeno tu e Spike potreste farlo. - Disse Giles con un mezzo sorriso. - È una specie di divinità, ricordate? -
- E allora che facciamo? Ci nascondiamo finché non distruggerà il mondo? -
- È qui che entra in gioco Xinuxunil. Da quello che ho potuto scoprire, questo è il nome azteco di un'altra divinità antica che in ere antiche riuscì a sconfiggere un essere simile a Birurugatesu, se non addirittura lui stesso. Sconfiggere demoni e vampiri potrà rallentare la sua crescita, ma solo un essere simile a lui potrà sconfiggere Birurugatesu per sempre. -
- Allora dobbiamo trovare questo Xinu-coso! Dove possiamo trovarlo? -
Giles sorrise imbarazzato.
- Su questo la pergamena non era molto chiara. Qui parla di un rito per invocarlo vergato su mano­scritti antichi, ma non spiega dove possiamo trovarli. Potrebbero essere ovunque. -
- Ovunque in Giappone? -
- Ovunque nel mondo. -
- Dobbiamo trovarli! -
- Scordatevelo! - Sbottò Spike. - Non so chi me l'abbia fatta fare di aiutarvi finora. Guardate dove sono finito per colpa vostra: su un treno puzzolente diretto chissà dove! Non ho la minima intenzione di affrontare altri disagi e pericoli solo per salvare questa patetica umanità che ormai non mi serve più nemmeno come cibo! -
Giles sorrise accomodante.
- Come vuoi. Suppongo che non ti interessi sapere che Xinuxunil era anche chiamato ?Stella Sacra dei Desideri?. Si dice che avesse il potere di esaudire i desideri delle persone che lo evocavano. -
Spike lo guardò, improvvisamente interessato.
- Desideri? Che tipo di desideri? -
- Non lo specifica, qualunque tipo di desideri suppongo. -
- Potrebbe anche farmi ritornare il vampiro di una volta? -
- Non capisco perché tu ci tenga tanto, ma credo che non sarebbe un problema per una creatura dalla potenza di Xinuxunil... -
- Ok, sono con voi. - Disse in tono leggero. - Ma se mi hai mentito, Osservatore, la pagherai cara. -

Il treno continuò la sua corsa sferragliante verso il tramonto: al suo interno Giles, Eudial e Spike uni­rono le loro mani nel silenzioso giuramento di trovare Xinuxunil, l'ultima speranza per l'umanità.