23. Going Home

Usciti dal locale, Giles ridacchiò nel vedere l'espressione delle due Cacciatrici.
- Allora? Non vi è sembrato di scorgere una gioia incontenibile negli occhi di Quentin quando mi ha visto? -
Le due ragazze scoppiarono a ridere anche loro.
- Giles, quando hai imparato a essere così meravigliosamente arrogante? - Gli chiese Eudial, ammirata. - Lo hai completamente intimidito. -
- Però non capisco una cosa. - Disse Tera quasi a se stessa.
- Cosa? -
- Gli hai detto che l'ultima volta che lo hai visto gli hai fatto capire che aveva un debito verso di te, ma l'ultima volta che hai avuto rapporti col Consiglio non è stato quando ti hanno mollato la mocciosa? -
Giles sorrise leggermente, a disagio e arrossì un po'.
- Uh... no... non proprio... -
Tera ed Eudial lo fissarono incuriosite, aspettando che proseguisse e Giles si rese conto che ormai non poteva fare altro che parlare.
- Vi ricordate che quando Hope è andata via sono sparito per qualche giorno? -
- Certo, eravamo tutti preoccupati che avessi potuto fare qualche stupidaggine... -
- Oh, in un certo senso l'ho fatta... - L'Osservatore ridacchiò nervosamente. - Se prendere il primo volo per l'Inghilterra per andare ad ammazzare Quentin Travers è una stupidaggine, l'ho fatta... -
- Eri qui?! -
- E volevi uccidere Travers?! -
- Inizialmente l'intenzione era quella, devo ammetterlo, ma per fortuna il volo è stato abbastanza lungo da permettermi di calmarmi un po'. -
- E? -
- E mi sono limitato a prenderlo a pugni... - Ammise, imbarazzato.
- Giles! - Disse Eudial fingendo un'aria scandalizzata. - Ma non ti vergogni?! Picchiare Travers da solo! -
- Già, ti avremmo aiutato volentieri! - Concluse Tera e scoppiarono a ridere tutti e tre.
- Ecco perché sembrava preoccupato quando ti avvicinavi a lui! -
- Forse non è stata la cosa più saggia da fare andare a prendere a botte il mio capo, ma devo ammettere che dopo mi sono sentito meglio. E visto che dopo non mi ha fatto buttare fuori dal Consiglio a calci, immagino che fosse perfettamente consapevole dei rischi e della sofferenza che avrei dovuto affrontare quando mi ha affidato Hope. -
L'Osservatore sospirò appena e rimase in silenzio a guardare le stelle che iniziavano ad apparire nel cielo.
Eudial notò il velo di tristezza che era sceso sul suo viso di colpo e gli passò un braccio intorno alla vita, appoggiando la testa sulla sua spalla.
- Ti manca, vero? -
- Già... Mi chiedo spesso se sia felice a Sunnydale. Chissà se si ricorda ancora il periodo che abbiamo passato insieme o se per lei è solo una memoria confusa ormai... -
- È con l'altro Giles, quindi sono certa che sta benissimo. - Lo consolò Eudial, e Tera lo abbracciò anche lei, ma rimase in silenzio.
- Grazie ragazze. - Sussurrò Giles chiudendo gli occhi e tenendole strette.

Seraphina agitò la coda nervosamente e socchiuse gli occhi guardando con sospetto l'aereo.
?Non prendermi in giro, fratellino. Una cosa del genere non può volare.?
Valerius guardò il drago, poi si rivolse a Tera.
- Io avevo detto la stessa cosa, poi Giles mi ha messo a forza nel trasportino. Vediamo se farà lo stesso con lei. -
- Pulcioso, credo che la lucertolona sia meno fifona e un po' più intelligente di te. -
Giles carezzò il muso di Seraphina con dolcezza.
- Volerà, te lo assicuro. Non c'è nulla da temere e io sarò con te. Il tuo uovo è già a bordo, se sali anche tu possiamo partire anche subito. Ti fidi di me? -
Il drago chinò leggermente la testa e salì cautamente sull'aereo. Eudial la accompagnò per mostrarle il suo posto, e Tera salì a bordo anche lei, tenendo saldamente Valerius per la collottola.
L'Osservatore li guardò salire sull'aereo e sorrise leggermente, poi si voltò verso Xini e la strinse fra le braccia.
- Vorrei poter venire con te, Ripper, ma non posso cancellare il tour, non dopo che gli ultimi due concerti sono stati interrotti per cause sovrannaturali... - Sospirò la ragazza.
Giles la baciò dolcemente e le sorrise.
- Sono solo due settimane, ti aspetterò a Tokyo. Tra Seraphina e le pratiche per tornare nel mondo dei vivi credo che sarò abbastanza impegnato anche io. Senza contare che dovrò convincere Anya a ridarmi la gestione del negozio. -
- Quella credo che sarà la parte più difficile. - Ridacchiò Xini, poi tornò seria e guardò Giles con le lacrime agli occhi. - Mi mancherai tanto, Ripper... Ti prego, stai attento, se ti dovesse succedere qualcosa non lo sopporterei. -
L'inglese la baciò di nuovo.
- Andrà tutto bene. Promesso. - Guardò l'aereo pronto a partire e fece un passo verso il portello, staccandosi da lei. - Ti chiamerò non appena saremo a Tokyo. -
Xinuxunil annuì e guardò il portellone che si chiudeva. Poi, protese la sua mente verso quella di Giles, mandandogli tutto il suo amore. Probabilmente lui non avrebbe potuto sentirlo, ma non importava.

Valerius girò intorno al corpo del drago e scorse Giles che leggeva un libro, seduto sulla paglia accanto a Seraphina. Si avvicinò a lui e gli saltò in grembo iniziando a fare le fusa. L'Osservatore gli era mancato ed era contento che non fosse morto.
Giles lo carezzò delicatamente e gli sorrise.
- Non riesci a dormire nemmeno tu? - Chiese guardando verso la porta della saletta per i passeggeri dove Eudial, Spike e Tera si erano addormentati dopo qualche ora di volo. Lui aveva preferito restare accanto a Seraphina e all'uovo per essere certo che lei non si agitasse. - Sai Val? Mi sembra così strano tornare a Tokyo, è come se fossi stato via per anni... Però è bello avere una casa a cui tornare, forse era quello che mi terrorizzava di più quando avevo perso la memoria... Il non sapere se c'era qualcuno che mi aspettava intendo. -
Il gatto gli sfiorò una mano con una zampata leggera, rimpiangendo di non potergli dire nulla. Forse gli altri non ci avevano fatto caso, ma lui aveva notato che quell'esperienza doveva aver segnato profondamente l'Osservatore. Probabilmente era normale dopo tutto quello che gli era successo, ma Giles ultimamente tendeva a scivolare in un umore malinconico e a isolarsi, come se i suoi pensieri lo portassero in un territorio dove nessuno poteva seguirlo. Erano solo brevi periodi, ma Valerius non poteva fare a meno di preoccuparsi per lui e rimpiangeva di non potersi fare più capire.
L'Osservatore gli sorrise leggermente e continuò a carezzarlo distrattamente mentre lasciava vagare i pensieri. Seraphina mosse cautamente la coda e lo toccò sulla spalla delicatamente.
Giles appoggiò a terra il libro e la guardò.
- Va tutto bene? Il volo ti da problemi? -
?Avevi ragione. Questo blocco di metallo vola davvero e non ha bisogno di sbattere le ali. Ma non è di questo che volevo parlare.?
- Di cosa allora? -
Seraphina puntò la coda verso Valerius.
?Il piccoletto è preoccupato per te, pensavo che ti interessasse saperlo.?
Giles la guardò sorpreso.
- Cosa?! -
?E non solo lui credo. Ti vedono diventare triste di colpo e distante, come se ti distaccassi dal mondo intero e non sanno come comportarsi con te.?
- Non... non pensavo che fosse tanto evidente... -
Il drago lo leccò.
?È evidente per chi ti vuole bene.?
L'Osservatore sorrise al gatto.
- Grazie Val. Sto bene, te lo assicuro, è solo che ultimamente mi capita spesso di pensare alle persone a cui ho dovuto dire addio... Ma è solo un po' di malinconia, passerà, non preoccuparti. -
Il gatto miagolò una risposta e Giles lo carezzò sulla testa con aria dispiaciuta.
- Vorrei riuscire a capirti ancora... -
?Oh, ma puoi ancora farlo, fratellino. Forse non riuscirai a comprendere le sue parole, ma sono certa che puoi sentire il suo cuore.?
Giles guardò il gatto negli occhi e sul suo volto si accese un sorriso di comprensione nel leggervi l'affetto e la leggera preoccupazione di Valerius.
- Ora capisco quello che vuoi dire. Hai ragione, Seraphina, grazie. -
Lei ridacchiò e lo avvolse in un'ala, attirando a sé lui e il gatto.
?Perchè non riposate un po' entrambi? Sembri stanco.?
Giles annuì e si stese sulla paglia tiepida accanto al drago tenendo Valerius stretto a sè.
- Non ho molto sonno, ma effettivamente è meglio che riposi un po', a Tokyo mi aspettano dei giorni abbastanza faticosi anche senza calcolare eventuali vampiri. -

Eudial si affacciò in silenzio alla porta che separava la cabina dei passeggeri dalla stiva di carico e sorrise nel vedere l'Osservatore che dormiva abbracciato al gatto con un'ala del drago che lo copriva come per proteggerlo.
La ragazza voltò la testa a guardare il vampiro accanto a lei.
- Sembra sereno... -
Spike le cinse la vita con un braccio.
- Credo che in fondo lo sia. -
- È uno scemo... - Sussurrò Tera avvicinandosi a Eudial. - Poteva avere una vita normale e ha scelto noi... -
- Spero che sia davvero quello che vuole... -
- In ogni caso... - Tera guardò Giles per un attimo prima di proseguire. - ...sono contenta che lo abbia fatto. -
Eudial annuì e richiuse la porta senza fare rumore. Tornò a sedere al suo posto e guardò fuori dal finestrino: le nuvole erano accese di rosa dalla luce del sole ed Eudial pensò che le ricordavano i ciliegi in fiore.
Sorrise.
Presto sarebbero arrivati in Giappone.
A casa.