18. Just One Day

Eudial si strinse addosso il piumino e mordicchiò assonnata il collo del vampiro.
Spike si girò ad abbracciarla e le sorrise.
- Ciao. - Le sussurrò dolcemente. - Hai dormito bene? -
La ragazza si stiracchiò.
- Il sarcofago di pietra è un letto un po' duro, ma tu sei un ottimo cuscino. - Gli rispose ridendo.
- A proposito, che ore sono? - Chiese il vampiro. - Non dovresti allenarti con Giles e le altre Cacciatrici, oggi? -
Eudial guardò l'orologio: in effetti era tardi, ormai il sole doveva essere sorto da un pezzo.
- Si, sono in ritardo, ma forse, con Xini nei dintorni, Giles stesso non avrà tanta voglia di iniziare presto gli allenamenti... Meglio che mi sbrighi, comunque. -
Si preparò in fretta e, dopo aver salutato il vampiro con un bacio, si affrettò verso la casa dell'Osservatore.
Era appena uscita dal cimitero quando vide una macchina che rallentava, accostandosi al marciapiede e riconobbe l'auto che Giles aveva preso a noleggio.
Si avvicinò al finestrino del guidatore e salutò l'Osservatore.
- Scusami, sono in ritardo! Ma non c'era bisogno che venissi fino a qui, perché non mi hai chiamata sul cellulare? Sei arrabbiato? -
Giles le sorrise.
- Perchè dovrei? Dai, sali in macchina. -
Eudial gli obbedì e sedette sul sedile anteriore, allacciandosi la cintura di sicurezza.
- Beh, l'ultima volta che ho fatto tardi a un allenamento mi hai fatto quasi paura. -
- Ma quella volta ero sotto l'influsso del potere oscuro, non conta. E poi oggi non c'è nessun allenamento. -
- Come mai sei venuto a prendermi, allora? È successo qualcosa? Ci sono vampiri da combattere? -
- Troppe domande, non credo che risponderò. - Disse Giles, avviando il motore con un sorriso un po' inquietante.
Eudial lo guardò: quella mattina l'Osservatore sembrava di un umore strano, per metà divertito e per metà compiaciuto e aveva l'aria di nascondere qualcosa.
- Giles? - Chiese un po' preoccupata dopo qualche minuto. - Non hai ricominciato a usare i poteri, vero? -
L'Osservatore sorrise leggermente.
- Anche se è vero che qualche residuo di quel potere è rimasto in me, attualmente non saprei nemmeno come fare per usarlo. Probabilmente non è nemmeno possibile e in ogni caso non ne sono in grado. Non preoccuparti per questo. -
- Che hai allora? -
- Sono tanto trasparente? -
- Non credo che ci voglia un genio per capire che stamattina sei strano. Dove stiamo andando? -
- Fra poco lo scoprirai, è una sorpresa. -
Eudial rinunciò a capire che intenzioni avesse Giles, era chiaro che non le avrebbe detto nulla per il momento. In ogni caso sembrava allegro, quindi non c'era motivo di preoccuparsi.
- A proposito di sorprese, chi era quel tipo all'aeroporto ieri? -
- Quel pidocchio? Un collega di Xini. Ma non ho voglia di parlare di lui. -
- Giles! - Esclamò Eudial fingendosi spaventata. - Non lo avrai mica fatto fuori e ora stiamo fuggendo dalla polizia?! C'è un cadavere nel bagagliaio? -
L'Osservatore scoppiò a ridere.
- No nulla del genere, anche se l'idea è allettante. -
Giles svoltò in un parcheggio ai piedi di un grande edificio e spense il motore.
- Ecco, siamo arrivati. -
L'Osservatore scese dall'auto ed Eudial lo imitò guardandosi intorno.
- Questo è un centro commerciale, come mai siamo qui? -
Giles le sorrise.
- Volevo chiederti scusa, Eu. Quando Buffy è tornata in vita non ho nemmeno pensato che ti avrei fatto soffrire passando tanto tempo con lei. Non voglio assolutamente che tu pensi che lei possa rubarti il mio affetto... -
- Ma lo so! Sono stata una stupida a prendermela in quel modo per una gelosia irrazionale... Sono io che devo scusarmi per le cattiverie che ti ho detto! -
- In ogni caso, oggi non esistono Osservatore e Cacciatrici. Vorrei solo passare questa giornata con te, come farebbe un qualunque padre con la figlia. -
Eudial lo abbracciò, commossa.
- Giles, è un pensiero dolcissimo... Ma Xini? Siete stati lontani tanto a lungo, non sarebbe più giusto che uscissi con lei? -
L'Osservatore scosse la testa.
- Xini ha capito ed è d'accordo con me. È da troppo tempo che io e te non passiamo un po' di tempo insieme senza che ci siano disastri incombenti o apocalissi imminenti, non trovi? -
La ragazza gli sorrise, felice, e lo baciò sulla guancia con affetto.
- Te l'ho mai detto che sei il miglior padre che una ragazza possa desiderare? - Gli chiese dolcemente. - Ma come mai hai scelto il centro commerciale? -
Giles arrossì leggermente.
- Beh, Sunnydale non ha molti posti interessanti in cui andare, volendo escludere chiese, cimiteri, case maledette, Bocche dell'Inferno e roba del genere e per una volta volevo passare una giornata assolutamente normale. E mi pare che girare per centri commerciali non ti dispiaccia mai. - Concluse con un sorriso.
- Credevo che dispiacesse a te. -
- Forse di più alla mia carta di credito, ma ora che ho tre cacciatrici e tre stipendi non può certo lamentarsi. Siete redditizie, forse dovrei cercarne altre. -
Eudial scoppiò a ridere.
- Vuoi mettere su un allevamento di Cacciatrici? -
- Perchè no? Certo, spero che non ce ne siano troppe come Tera... -
- Una sola è più che sufficiente direi. -
- Allora, andiamo, o devo pensare che non ti piacciano più i centri commerciali? -
- Scherzi?! - Disse Eudial, aggrappandosi al suo braccio e trascinandolo verso l'entrata.

Giles prese una caramella dal sacchetto che Eudial gli aveva affidato e sorrise nel vedere la ragazza che guardava una vetrina, affascinata come una bambina. Si sentì felice per quel momento di spensieratezza: sapeva che non sarebbe durato, che una Cacciatrice e un Osservatore difficilmente avrebbero potuto avere una vita normale, ma pregò che almeno per un giorno non si presentassero demoni o vampiri a rovinare tutto.
"Solo un giorno." Desiderò con un'intensità tale da rasentare il dolore. "Che almeno per un giorno possiamo fingere di essere soltanto un padre e una figlia con una vita normale."
Eudial si voltò a guardarlo.
- Che hai? -
Giles le sorrise, rilassandosi.
- Niente, perché? -
- Eri così serio... -
- Va tutto bene, Eu, davvero. Guarda, - disse indicandole un ciondolo esposto in vetrina - quello ti starebbe bene. -
Eudial guardò il pendente d'argento a forma di croce e annuì.
- Hai ragione, è bello. -
- E ti proteggerà dai vampiri anche quando io non ci sarò più. -
- Hai intenzione di scappare all'estero con Xini? Perchè non dovresti esserci? - Eudial tentò di scherzare, ma era preoccupata.
Giles la guardò per qualche secondo, cercando di capire perché avesse detto una frase del genere. Non lo sapeva nemmeno lui, a dire il vero, quelle parole gli erano uscite di bocca spontaneamente, come se non fosse stato nemmeno lui a pronunciarle.
- Uh... Non lo so... -
- Giles? Stai bene, vero?! Non è che hai qualche brutta malattia o cose del genere? Si tratta del potere oscuro? Temi che stia tornando? -
- No, no, te lo assicuro, Eu, sto benissimo. E non ho intenzione da andare da nessuna parte. -
Eudial lo abbracciò e Giles si accorse che la ragazza era sull'orlo delle lacrime.
- E allora non dire più cose del genere! Quando Valerius aveva preso il tuo corpo, mi sono sentita morire... Non voglio perderti, Giles, ti voglio bene! -
L'Osservatore la tenne stretta, commosso nel vederla tanto preoccupata e vulnerabile e rendendosi conto ancora una volta di quanto fosse stato duro per lei vederlo schiavo del potere oscuro.
- Scusami, non volevo rattristarti, sono uno sciocco, ho parlato senza pensare... Quello che intendevo è che la croce potrebbe proteggerti le volte che ti trovi a combattere un vampiro senza che io o Spike siamo con te. Vorrei poter essere sempre lì a difenderti, lo sai? Vorrei poter affrontare io tutti i nemici e permetterti di vivere una vita normale... -
Eudial sorrise.
- E togliermi tutto il divertimento? -
- Quella sarebbe l'idea, ma temo di non esserne in grado. Però posso regalarti quel ciondolo. Meglio di niente, no? -
Eudial lo baciò sulla guancia.
- Prendine uno anche a Buffy. Anche lei deve affrontare i vampiri. -
- Vuoi che ne regali uno anche a lei? -
- Si. Sono stata una sciocca ad essere gelosa. Lei è la tua Cacciatrice e lo è stata da prima di me, è normale che tu le voglia bene e che voglia proteggerla. In un certo senso è come se io e lei fossimo sorelle. -
Giles le sorrise e si rivolse alla commessa chiedendo tre ciondoli a forma di croce.
Eudial lo guardò perplessa.
- Tre? -
- Anche Tera è una mia Cacciatrice. -
- Pensi che lo accetterebbe? Ci odia, Giles. -
- Probabilmente me lo tirerà in testa, ma sarebbe ingiusto escluderla. Tera non è mai stata simpatica, ma forse ho sbagliato anche io il modo in cui trattarla. Se non riesco a tenerla sotto controllo, il Consiglio la rinchiuderà a vita e, per quanto non la ami particolarmente, non è un destino che augurerei a nessuno. Devo fare almeno un tentativo, glielo devo dopo il modo in cui ho usato i poteri per ricattarla... -
- Sei troppo buono. Non credo che apprezzerà il regalo, ma è carino da parte tua averci pensato. Sei un bravo Osservatore. Il migliore. -