17. Secret Obsession

Giles si svegliò per il rumore della porta che si chiudeva al piano inferiore della casa. Ad occhi aperti nel buio ascoltò i passi di Eudial che scivolava leggera su per la scala e rientrava in camera. Uno sguardo all'orologio gli fece notare che anche quella notte era rientrata più tardi del solito: da qualche tempo, dopo aver cacciato insieme i vampiri, la ragazza amava passare molto tempo da sola. L'Osservatore aveva l'impressione che ogni sera rientrasse un po' più tardi.
Era un po' preoccupato e si chiese come mai non gli parlasse mai di quello che faceva di notte. Con un sorriso cercò di convincersi che in fondo tutti avevano qualche segreto e che Eudial ultimamente sembrava incredibilmente forte e serena.
Già, tutti avevano qualche segreto. Anche lui, si disse, ne aveva uno che Eudial non conosceva. Affondò di nuovo il viso nel cuscino, respirando il profumo dolce di Setsuna Meiou che era rimasto sulle lenzuola anche dopo che lei se ne era andata e si riaddormentò, sereno.

Spike tirò un calcio a una lattina vuota, furioso. La situazione che si era creata era intollerabile. Ancora non era riuscito a capire quali fossero i piani dei vari demoni di cui brulicavano i sotterranei di Tokyo e già questo lo innervosiva, ma era il pensiero della Cacciatrice che lo faceva imbestialire. Tirò un pugno al distributore automatico,rompendone il vetro e facendo rotolare parecchie lattine lungo la strada, e si guardò intorno per accertarsi che nessuno avesse notato il suo gesto.
Quella ragazza lo avrebbe fatto impazzire, ne era certo. Ogni volta si riprometteva di succhiarle il sangue e di ucciderla, ma, quando si trovavano l'uno di fronte all'altra, qualcosa lo bloccava e si tro­vava a baciarla, travolto dalla passione. Poi, quando riusciva a ritrovare la lucidità sufficiente ad attaccarla seriamente, lei riusciva sempre ad anticipare le sue mosse e a difendersi, mettendolo in fu­ga. Quella specie di gioco pericoloso, ormai si ripeteva sempre più spesso. Notte dopo notte, il vampiro e la Cacciatrice si scambiavano colpi violenti e momenti di pura passione. Spike detestava lo sguardo che la ragazza aveva ogni volta che riusciva a metterlo in fuga: era come se gli dicesse che avrebbe potuto ucciderlo in qualunque momento, ma che lo lasciava andare perché la divertiva. Ave­va tentato di imporsi di evitarla, ma il pensiero di essere stato sconfitto da lei lo faceva bruciare di rabbia e gli impediva di ignorarla. Un odio furioso si mischiava al desiderio di affrontarla di nuovo.
Spike imprecò: era un'ossessione. E non conosceva nemmeno il suo nome.

Eudial si svegliò tardi: il sole era già alto e buona parte della mattina doveva essere trascorsa. La notte precedente era rientrata tardi, doveva essere quasi l'alba. Ormai quello col vampiro biondo era diventato quasi un appuntamento fisso: tutte le notti, quando lei restava sola dopo aver cacciato i vampiri, appariva e l'attaccava. Non avrebbe voluto ammetterlo, ma quei combattimenti le piacevano, così come le piacevano i baci e i morsi appassionati del vampiro. Prima o poi avrebbe dovuto ucci­derlo, in fondo era sempre un vampiro, un essere crudele senza anima, ma non aveva fretta né voglia di farlo, per il momento. Non ne aveva più parlato con Giles dopo il primo combattimento, quando aveva ammesso di aver assaggiato il sangue per la seconda volta, perché aveva la sensazione che l'Osservatore non avrebbe capito né approvato quel gioco pericoloso.
Non riusciva a capire del tutto nemmeno lei perché lo facesse, ma quegli incontri notturni le davano l'impressione di correre nel vento su un filo sottilissimo che avrebbe potuto spezzarsi in qualunque momento. L'eccitazione che provava in quei momenti era quasi come una droga e credette di intuire cosa provasse Haruka quando sfrecciava nel vento sulla sua moto.
Si sentiva bene.
Scese in cucina per mangiare qualcosa e notò che Giles non era in casa. Con una fitta di senso di colpa realizzò di esserne sollevata. La lotta con il vampiro le aveva lasciato vari lividi e una vistosa escoriazione sul collo dove si era lasciata mordere. Fino ad allora era riuscita a confondere i morsi e i segni di quegli incontri notturni con quelli che si procurava cacciando i vampiri ogni notte, ma l'Os­servatore non era uno sciocco, prima o poi si sarebbe insospettito.
Eudial pulì e disinfettò la ferita sul collo e la coprì con un cerotto che nascose lasciando i capelli sciolti, poi cercò di far sparire i lividi più evidenti con il trucco. Quando fu soddisfatta del risultato, infilò un paletto in borsa per precauzione e uscì di casa.

Offis emise un grugnito di soddisfazione nell'osservare i suoi demoni che si affrontavano in duelli all'ultimo sangue: alla fine solo i più robusti e feroci sarebbero sopravvissuti e lui avrebbe potuto formare delle squadre ben addestrate per dare del filo da torcere alle sailor e alla Cacciatrice.
Nel frattempo continuava a mandare all'attacco gli ultimi sottoposti di Mikorsot: non avevano la mi­nima speranza di battere il nemico, dopo che quell'idiota di un vampiro era riuscito a potenziare la Cacciatrice, ma almeno non avrebbero dato tregua agli avversari.
Ma presto, molto presto, la Cacciatrice sarebbe morta.

Setsuna Meiou sorrise e liquidò con un gesto della mano le proteste di Haruka e Michiru.
- Non c'è nulla di cui preoccuparsi, a parte i nemici. Eudial non farà male a nessuno. -
- Come puoi esserne tanto sicura? L'hai vista combattere di recente? È diventata molto potente, forse troppo. -
- È dalla nostra parte, è un bene che sia forte. -
- Sempre che lo sia davvero. - Obiettò Michiru.
- Ha bevuto il sangue di quel vampiro, lo avete visto. Chi ci garantisce che non ci abbia preso gusto? -
- Ha salvato la vita di Michiru, non vi basta? E Rupert Giles è pronto a garantire per lei. -
- Bella garanzia. Quel pazzo stava per piantare una freccia in testa a Michiru. -
Le due ragazze uscirono dalla stanza, inquiete. Ma in ogni caso, se Eudial non faceva del male a nes­suno, non potevano agire contro di lei.
Setsuna sospirò. Non le piaceva discutere con le sue compagne per difendere una ex nemica, ma Gi­les era molto legato a Eudial e Setsuna si fidava del giudizio dell'Osservatore.
Sorrise ripensando alla notte appena trascorsa: la relazione con l'inglese l'aveva colta di sorpresa, nessuno dei due si aspettava una cosa del genere. Un minuto prima stavano decifrando un antico li­bro scritto in latino e l'attimo dopo erano abbracciati e si baciavano con passione.
Non era pentita per quello che era successo dopo, anzi si sentiva compiaciuta, ma se Haruka e Mi­chiru lo avessero saputo, non si sarebbero più fidate del suo giudizio.

Giles passò al volo un paletto a Eudial e la ragazza lo affondò nel cuore di un vampiro. Cacciatrice e Osservatore si scambiarono un sorriso, ignari della creatura nascosta nell'ombra a pochi metri da lo­ro.

Offis rise tra sè, il volto mostruoso distorto da un ghigno malvagio: presto avrebbero sperimentato la ferocia del primo dei suoi demoni speciali. Rimase nascosto, pronto a godere della morte della Cacciatrice.

Eudial uccise l'ennesimo vampiro e non si accorse della presenza del demone finché un grido strozzato di Giles non la indusse a voltarsi. Il mostro, più grande dei vampiri e col corpo ricoperto da squame verdastre, stringeva il collo dell'Osservatore con una delle grandi mani. Gli artigli affilati sca­vavano solchi sanguinolenti sulle pelle del collo di Giles e gli occhi del demone splendevano di una spettrale luce verde. Fissò Eudial e scagliò via Giles, facendolo sbattere con violenza contro un mu­ro. L'Osservatore rimase immobile a terra.
Eudial guardò con orrore il demone e il corpo inerte dell'Osservatore: il muro chiaro era macchiato del sangue dell'uomo e una chiazza scura si allargava sul pavimento intorno alla testa di Giles.
Eudial sentì che gli occhi le si riempivano di lacrime e si maledisse per non essersi accorta in tempo della presenza del demone. Diresse tutto il suo potere e la sua forza in un attacco furioso verso la creatura.
Colpì il mostro finché non fu senza fiato, ma il demone non crollò a terra colpito a morte: scoppiò a ridere e colpì la ragazza con una manata sul viso.
Eudial ebbe l'impressione che la testa stesse per staccarsi dal corpo e atterrò pesantemente sulla schiena a pochi metri dal demone.
Faticò per riuscire a riprendere fiato e con un gemito si accorse che il mostro si stava avvicinando per finirla.
Non era possibile... Quell'essere era molto più forte dei demoni che aveva combattuto fino ad allora, probabilmente più potente dello stesso Mikorsot. Aveva colpito Giles, forse lo aveva ucciso, e ora stava per ammazzare anche lei. Tutto il suo potere e i suoi attacchi sembravano avergli fatto il solle­tico e tra poco la avrebbe annientata.
Lo fissò come ipnotizzata senza trovare la forza per muoversi.
Qualcosa si frappose fra lei e gli occhi del demone e colpì con forza quest'ultimo, facendolo arretrare con un grido di sorpresa. Eudial si ritrovò a fissare la figura ormai familiare del vampiro biondo senza capire del tutto cosa ci facesse lì.

Spike colpì nuovamente il demone, rabbioso. Sapeva che i suoi attacchi non sarebbero stati suffi­cienti a ucciderlo, ma intendeva sfruttare il fattore sorpresa.
- Lasciala stare! - Gridò - Quella è la mia preda! Se c'è qualcuno che deve ammazzarla, quello sono io! -
Il demone rispose all'attacco, furente per essere stato distolto dall'uccisione, e il vampiro fu costretto a schivare i colpi micidiali del mostro.
Fissò con rabbia Eudial: ancora una volta quella donna era riuscito a metterlo nei guai. Non sapeva spiegarsi perché si fosse immischiato in quella faccenda, semplicemente gli era sembrato intollerabile che fosse un altro demone a eliminare la Cacciatrice.
Le unghie del mostro avevano tracciato quattro graffi paralleli sul viso di lei e Spike poteva quasi pregustare il sapore del sangue che le colava lungo la guancia.
Ma prima doveva eliminare il mostro.
Con un ringhiò si rivolse a Eudial.
- Che stai facendo lì ferma? Vieni ad aiutarmi, cretina! -
Eudial si riscosse sentendo la voce del vampiro e si rimise in piedi a fatica: le tremavano le gambe per lo shock ed era dolorante per il colpo ricevuto, ma non era ferita in modo grave.
Raccolse il pugnale che era caduto di mano a Giles quando era stato colto di sorpresa e si avventò sul demone, cercando di restare alle sue spalle.
Il combattimento sembrò durare in eterno, ma alla fine il demone cedette e crollò a terra, sfinito dalle pugnalate della Cacciatrice e dai colpi del vampiro.
Eudial gettò a terra il pugnale e corse a verificare le condizioni di Giles. Sospirò di sollievo nel constatare che respirava ancora anche se era ferito.
Sentì la presenza del vampiro alle sue spalle e un senso di inquietudine la assalì: se avesse voluto ucciderla non avrebbe avuto la forza di lottare ancora.
Spike si chinò su di lei e leccò il sangue che le sporcava il viso. Eudial chiuse gli occhi e per un atti­mo le sembrò un gesto quasi tenero.
- Potrei ucciderti ora, Cacciatrice. - Sussurrò Spike.
- Lo farai? - Eudial si voltò a guardarlo. - Se lo farai, lascia solo che chiami un ambulanza per lui. - Accennò a Giles. - Il cellulare è nella borsa, ci vorrà un attimo. Poi potrai fare quello che vuoi. -
Spike la guardò rabbioso. Possibile che fosse tanto esasperante? Lui la stava per uccidere e lei gli po­neva delle condizioni?
Le diede uno spintone, staccandola da sè.
- Per il momento mi servi viva. -
Lei lo guardò stupita.
- Quel demone - proseguì il vampiro - non era normale. Non sarei riuscito a batterlo da solo e nemmeno tu. E se ce n'è uno, ce ne saranno altri...-
Un lampo di comprensione passò negli occhi di Eudial.
- È una tregua quella che proponi? -
Spike annuì, contrariato. L'ultima cosa che voleva era allearsi con la Cacciatrice, ma non aveva molta scelta. Aveva ucciso un demone e ora i suoi compagni avrebbero dato la caccia anche a lui.
- Quando avremo eliminato tutti i demoni, ti ucciderò. -
Eudial sorrise.
- Oppure sarò io a piantarti un paletto nel cuore. -
Spike le voltò le spalle e si allontanò trascinandosi dietro il corpo del demone.
- Domani notte parleremo ancora. Dobbiamo stabilire un piano di battaglia. Ormai sta per sorgere il sole. -
Eudial lo richiamò, prima che sparisse nella notte.
- Aspetta! Come ti chiami? Io sono Eudial. -
Il vampiro si fermò e la guardò. Aveva la netta impressione che quella temporanea alleanza con la Cacciatrice gli avrebbe portato solo guai.
- Spike. - Ringhiò e sparì nelle tenebre.