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Buffylon 5

- Allora, cosa dobbiamo affrontare stavolta? La solita apocalisse, qualche vampiro potenziato o il solito demone che vuole uccidermi? -
Chiese Buffy allegramente entrando nel Magic Box.
Giles la guardò serio.
- Io non ci scherzerei, stavolta l'intera città è in pericolo. -
- Che novità... Allora... incantesimo, rituale o semplice violenza? -
- Incantesimo. Dovremo unirci con la mente, raggiungere il sole e sfruttare la sua energia per purificare il nido dei vampiri. Avremo bisogno delle forze di tutti, anche della tua, Spike. -
- Ehi, ma sei scemo? - Intervenne il vampiro. - Sole, vampiro, mucchietto di polvere. Scordatelo! -
- Non correrai nessun rischio, Spike. Il tuo corpo sarà protetto, al sicuro, raggiungeremo il sole solo con la mente. -
- Perchè dovrei aiutarvi? -
Giles lo guardò, seccato.
- Perchè se non ci aiuti la città verrà distrutta e se non mi sbaglio in questo posto non ti trovi troppo male, e poi avresti la possibilità di rivedere la luce del sole dopo secoli che devi fuggirla. -
Spike lo fissò in silenzio, poco convinto.
- Ok. Se ci aiuti ti pago. - Concluse Giles con un sospiro.
Il vampiro sorrise.
- Cosa devo fare? -

Giles accese l'ultima candela del cerchio magico e sedette in terra fra Anya e Spike, prendendo le loro mani per formare una catena. Buffy, Xander, Willow e Tara fecero lo stesso, chiudendo il cerchio. Solo allora Giles iniziò a recitare la formula magica.
- Oltre le barriere del tempo e dello spazio, stella bianca, lascia che ti raggiungiamo, donaci la tua forza e dacci il potere... -
Giles si interruppe di colpo: una luce accecante aveva invaso il negozio e li aveva avvolti, distorcendo la realtà intorno a loro. Chiuse gli occhi, disorientato, ma continuò a tenere strette le
mani degli altri.
Qualcosa doveva essere andato storto nell'incantesimo e temeva che se le avesse lasciate, avrebbe rischiato di perdersi per sempre.


John Sheridan fissò lo spazio oscuro e punteggiato di stelle che si apriva davanti ai suoi occhi e si chiese cosa si nascondesse nelle sue profondità. Quello era un periodo oscuro e la minaccia delle Ombre
era sempre più concreta. Guardò Delenn seduta accanto a lui, grato di averla al suo fianco, e le rivolse uno sguardo d'intesa a cui lei rispose con un leggero sorriso.
In quel momento una luce abbagliante invase il ponte della White Star, costringendolo a chiudere gli occhi. Quando li riaprì, scorse la figura di un uomo steso sul ponte davanti a lui.
Estrasse l'arma e si avvicinò allo sconosciuto, esaminandolo cautamente: era chiaramente un umano, ma indossava abiti strani, di foggia antica e non sembrava pericoloso.
- Non si muova! - Gli intimò puntandogli addosso il ppg - Chi è lei e cosa ci fa sulla mia nave? -
Lennier annuì in direzione del minbari che gli aveva riferito un messaggio e si rivolse a Sheridan.
- Sono apparse altre cinque persone in vari punti della nave, a quanto pare sono giovani, ma una delle ragazze è molto forte, ha ferito tre persone prima di essere tramortita. -
- È tutto sotto controllo ora? -
- Si, per il momento li hanno rinchiusi in cella. -
- Bene. - Sheridan tornò a rivolgersi all'uomo a terra, che continuava a guardarsi intorno, disorientato. - Ora ci vuole dire chi siete? -
- Mi chiamo Rupert Giles. Dove sono Buffy e gli altri? Stanno bene? Cosa avete intenzione di farci? -
- Questo dipende dalle vostre intenzioni. Perchè siete qui? -
Giles si alzò in piedi.
- Non so cosa sia successo esattamente. Pochi minuti fa eravamo a Sunnydale e ci siamo trovati qui all'improvviso. Deve essere andato storto qualcosa nell'incantesimo. -
- Incantesimo? Vuole prendermi in giro? Lyta? -
La telepate si avvicinò a Giles e Sheridan lo fissò, serio.
- Accetta di farsi esaminare da una telepate per dimostrare che non sta mentendo? -
- Come posso essere certo che non mi farà del male? -
Sheridan mostrò il ppg.
- Se volessi farlo userei questo. -
Giles lo guardò e poi annuì.
- Va bene, se questo potrà convincervi della nostra buona fede, proceda pure. Immagino che comunque non potrei impedirlo nemmeno volendo, vero?-
- Si sbaglia. Se non accettasse di farsi esaminare da Lyta, nessuno la costringerebbe. Ma saremmo costretti a tenervi agli arresti finché non venisse dimostrata la vostra inoffensività. -
- Non siamo mostri, signor Giles. - Intervenne Delenn. - Questo è un periodo difficile e la fiducia data con troppa leggerezza può essere pericolosa. -
- Capisco. Non ho obiezioni, prego, controlli pure. -
Dopo qualche secondo Lyta si rivolse verso Sheridan.
- È sincero, capitano, sono giunti qui per un incidente. -
Sheridan ripose il ppg e porse la mano a Giles.
- Mi dispiace per l'inconveniente, sono John Sheridan, capitano della stazione terrestre Babylon 5 e questa è mia moglie Delenn. -
Giles guardò le stelle sullo schermo davanti a lui, notandole in quel momento per la prima volta e rimase senza fiato per un attimo.
- Siamo... siamo nello spazio? -
- Si, siete sulla White Star. -
- Come ha detto?! La White Star?! -
- Si, perché? -
- Ma certo! Ora capisco perché l'incantesimo ci ha portato qui! La formula che abbiamo recitato diceva "oltre le barriere del tempo e dello spazio, stella bianca, lascia che ti raggiungiamo". L'incantesimo originale si riferiva al Sole, ma deve esserci qualche errore di traduzione, per questo invece di raggiungere
la "stella bianca" siamo finiti sulla "White Star"... Non mi aspettavo che il trasferimento potesse avvenire fisicamente, però... -
- In questo caso, - intervenne Lennier - siete fortunati a essere finiti sulla White Star invece che nel Sole. -
Giles, con un brivido, dovette ammettere che aveva ragione.
Parte 2 -Sei sicuro che possiamo fidarci? - Chiese Buffy guardando sospettosamente gli alieni chepassavano. - Sembrano demoni... -
Giles sospiro`.
- No, non ne sono sicuro, ma gia` il fatto che siamo liberi di girare per la stazione eche ci abbiano assegnato degli alloggi senza chiederci nulla in cambio mi pare un buonsegno. Inoltre sono certo che il capitano Sheridan fosse umano e mi e` sembrato una bravapersona. -
- Cosa facciamo? - Chiese Xander. - Siamo bloccati in questo posto, nel futuro da quelloche ho capito, lontani anche dalla Terra, senza avere la piu` pallida idea di come tornareindietro e senza nemmeno un centesimo! -
- È una bella domanda, Xander, vorrei avere una risposta altrettanto bella. - RisposeGiles, cupo e Willow gli rivolse un sorriso di incoraggiamento.
In quel momento Anya arrivo` di corsa e si rivolse a Xander, eccitata.
- Non puoi immaginare che posto fantastico ho trovato! Ci sono dei tavoli e puoi fare deigiochi, e se vinci ti danno dei soldi! Non e` fantastico? -
- Una specie di casino`? -
- Non avevo nulla da puntare, ma un simpatico alieno con una strana pettinatura mi haprestato qualche credito e ho vinto! -
- Ti ha prestato dei crediti senza volere nulla in cambio? - Chiese Xander, ingelosito.
- Credo che fosse interessato a fare sesso, ma quando gli ho detto che poteva scordarselosi e` messo a ridere e ha detto che si sarebbe accontentato della fortuna che avrei potutoportargli. Ehi! Quello e` mio! -
Protesto` Anya quando Giles le sfilo` dalle mani il chip di credito.
- Consideralo un prestito al tuo datore di lavoro. Riavrai i tuoi soldi e anche unaumento di stipendio non appena torneremo a casa. - Le disse con un sorriso.
- Bene, ora abbiamo un po' di soldi, dobbiamo solo trovare un modo per tornare indietro.Willow, Xander, informatevi su dove possiamo trovare testi magici. Buffy, dov'e` Spike?Accertati che non si metta nei guai. Nel frattempo cerchero` di parlare nuovamente col capitano. -

I ragazzi si separarono e Giles rimase solo. Scorse una donna che indossava un'uniforme esi avvicino` a lei per chiederle del capitano.
- Scusi, signorina. - La chiamo`. - Potrebbe riferire al capitano Sheridan che avreibisogno di parlargli? -
La donna lo squadro`, con uno sguardo quasi minaccioso e Giles la guardo`, leggermente adisagio.
- Lei e` Rupert Giles? - Chiese infine.
- Si, ma... -
- Ivanova, Comandante Susan Ivanova. - Disse porgendogli la mano. - Il capitano mi hachiesto di occuparmi di lei. In questo periodo e` molto impegnato, ma posso rispondere ioalle sue domande e mostrarle la stazione. -
Giles annui` e la ringrazio` seguendola.
- E cosi` venite dal passato... Incredibile. -
- Esiste un modo per farci tornare alla nostra epoca? La vostra tecnologia lo permette? -
- No, mi dispiace. -
Giles sospiro`.
- Allora immagino che dovremo cercare di tornare a Sunnydale con la magia. C'e` unabiblioteca che possiamo consultare? -
- Faro` in modo che possa avere accesso al database del computer. Li` dovrebbe potertrovare tutti i testi di cui ha bisogno. -
Giles sospiro` di nuovo e Ivanova lo guardo`, incuriosita.
- C'e` qualcosa che non va, signor Giles? -
L'Osservatore si sfilo` gli occhiali, iniziando a pulirli con un fazzoletto.
- No, no, e` solo che non mi sento molto a mio agio con i computer, preferisco potertoccare le pagine, sentire l'odore della carta. -
- Temo che qui non ne trovera` molti, sarebbe troppo costoso portare libri veri su unastazione spaziale quando si puo` usare il computer. -
- Questo e` vero, comandante, - disse una voce alle loro spalle e Giles sussulto` leggermente nel trovarsi accanto un alieno dalla pelle maculata e con gli occhi rossi. - ma penso di avere qualcosa che potrebbe interessare il suo ospite. Mi e` capitato di sentire che il signore e` interessato ai libri... -
- Ah, ambasciatore! - Disse Susan Ivanova. - Signor Giles, questo e` G'Kar, l'ambasciatore di Narn. -
- Piacere, Rupert Giles. -
- Comandante, se permette, potrei mostrare io la stazione al signor Giles. Se non mi sbaglio, credo che il libro di G'Quan potrebbe essere di suo interesse. È un antico testo religioso che si tramanda di madre in figlia da tempi antichissimi. -
Giles lo guardo`, interessato, l'idea di un libro antico lo attirava molto di piu` dello schermo di un computer, anche se probabilmente il libro di G'Quan non era cio` che li avrebbe riportati a casa.
- Allora la affido all'ambasciatore G'Kar, signor Giles. Intanto faro` predisporre un accesso al database del computer nel suo alloggio. Se dovesse avere bisogno di qualsiasi cosa, chieda pure agli ufficiali della sicurezza e faccia il mio nome. -
Giles annui` con un sorriso gentile.
- D'accordo. La ringrazio molto, signorina Ivanova. Da quello che ho visto, state vivendo una situazione difficile e vi sono grato per essere riusciti a trovare il tempo per aiutarci. Se riusciremo a tornare a casa sara` solo grazie alla vostra disponibilita`. -
Ivanova gli restitui` un sorriso amaro.
- Gia`, sono tempi difficili. Siete stati sfortunati a capitare in questo periodo. Ma vedra`, in qualche modo riuscirete a tornare al vostro tempo. -
- Sa, non so se sia peggiore la minaccia che incombe sul vostro mondo o quella cheincombe sul nostro. Forse e` destino che l'umanita` debba sempre lottare controqualcosa... - Giles sospiro`, ma si riscosse subito dalla malinconia e sorrise di nuovoalla ragazza. - Ma non voglio rubarle altro tempo con pensieri deprimenti, torni pure alsuo lavoro, l'ambasciatore mi mostrera` il resto della stazione. Il libro di cui mi haparlato sembra molto interessante, ambasciatore. -
- Oh, lo e`. - Disse G'Kar. - Lei conosce il Narn, signor Giles? Perche` vede, il libro diG'Quan puo` essere letto solo nella nostra lingua...-
- Interessante... Purtroppo non ho mai avuto occasione di impararlo, ma pensa dipotermene insegnare le basi mentre sono qui? -
- Ne sarei onorato. Venga, le mostro lo Zocalo, e` l'area commerciale di Babylon 5... -
Susan Ivanova guardo` il narn e l'inglese che si allontanavano insieme e sorrise scuotendola testa, poi si avvio` verso il C&C.


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