Everything for my Child

"Madre?"
Seraphina spalanco` gli occhi nel sentire la voce che le parlava nella mente.
Il suo piccolo aveva gia` trovato la sua voce di drago!
Era molto presto, si disse, mentre il suo cuore ardeva di gioia e orgoglio mater­no, di solito i piccoli draghi iniziavano a parlare molto piu` tardi.
Sollevo` debolmente il muso per guardare meglio il suo cucciolo e si preoccupo`: il drago blu era molto piu` grande di quando avrebbe dovuto essere alla sua eta`, se aveva deciso di accelerare la crescita la situazione doveva essere piu` grave di quanto avesse pensato.
"Sei ferita, Madre." La voce del giovane drago era preoccupata.
Seraphina si sforzo` di alzarsi sulle quattro zampe.
Era doloroso, ma riusciva a stare in piedi.
"Guariro`. Tu sei cresciuto, piccolo mio."
"Midnight."
"Midnight?"
"É il mio nome."
Seraphina sorrise.
"La giovane umana ha scelto bene, ti si addice."
Midnight guardo` in alto con un ringhio: il drago nero continuava a volare sulla casa senza pero` riuscire ad avvicinarsi.
"Chi e` quello?"
"Non lo so. Ma e` malvagio, non e` come noi."
Midnight tese i muscoli, pronto a spiccare il volo.
"Lo mandero` via, non deve stare qui."
"No! Non ti avvicinare a lui! É molto potente e comunque non puo` superare le protezioni magiche."
- Cosa e` successo qui?! - La voce di Tera interruppe il dialogo tra i due dra­ghi. - Lucertolona! Sei tornata! -
La ragazza guardo` meglio il drago azzurro e sgrano` gli occhi.
- Midnight... Come e` possibile? Sei raddoppiato rispetto a ieri sera! -
"Come cucciolo non avrei potuto proteggere te e tuo figlio, Madre."
- Da quando parli? No, lascia perdere, me lo spiegherai dopo, adesso ditemi cosa e` quel coso - indico` il drago nero - e cosa e` successo alla casa. -
Sofia era rimasta a guardare i draghi, allibita, ma alle parole di Tera si riscosse e guardo` la finestra sfondata con preoccupazione. Dall'interno provenivano gri­da di spavento e il pianto isterico di Herta.
- Meglio controllare che nessuno si sia fatto male. - Disse, voltandosi verso la casa per rientrare, ma i suoi occhi si illuminarono di sollievo nel vedere Lyra che veniva verso di loro dalla porta principale, perfettamente illesa.
- Mamma? -
La ragazzina era preoccupata, ma non sembrava troppo spaventata.
- Stanno tutti bene in casa? -
- Qualcosa ha sfondato la finestra della cucina, ma nessuno si e` fatto male. Herta si e` messa a piangere e suo padre e Sachino Seihoshi stanno cercando di calmarla, ma nulla di grave. Lili invece e` scappata in giardino e io sono venuta a cercarla. Oh! - Lyra si interruppe con un grido nell'accorgersi di Seraphina. - Ma quello e` il drago del concerto! -
Sofia si rese conto che la figlia sapeva ben poco della vita e del lavoro di Giles e ricordo` con apprensione che l'unica volta che aveva incontrato Seraphina era stata quando il drago, appena risvegliato dalla musica di Xinuxunil aveva attaccato il pubblico del concerto. Cerco` le parole per rassicurarla, ma Lyra le rese superflue avvicinandosi al drago con aria preoccupata.
- Ma e` ferito... Mamma, presto, vai a prendere qualcosa per curarlo! -
Sofia sorrise, era tipico di Lyra prendersi a cuore ogni creatura ferita che si tro­vasse sul suo cammino, del resto era cosi` che avevano conosciuto Rupert Giles...
Il drago nero emise un acuto grido di rabbia, poi riprese quota e volo` via.
- Dove va? - Chiese Tera guardandolo allontanarsi.
"Ha capito che non puo` piu` raggiungermi." Rispose Seraphina. "Quando sono fuggita si stava dirigendo verso il centro del potere malvagio che sta contaminando la citta`."
In citta`.
Dove erano Eudial, Valerius, Spike e Giles.
Non bastava il nemico da affrontare, ora c'era anche la minaccia di un drago furioso a incombere sulla sorte dei suoi amici.
Il gelo della paura le strinse lo stomaco in una morsa improvvisa e per un atti­mo Tera penso` che avrebbe vomitato sul prato.
Chiuse gli occhi e inspiro` a fondo per placare la nausea, ma li riapri` immediata­mente nel sentire un tocco delicato sulla guancia.
Il muso di Midnight le sfioro` delicatamente il viso e quel semplice contatto, fre­sco e caldo allo stesso tempo, fece svanire ogni traccia di malessere dalla mente della ragazza.
Le ali del drago la circondarono, stringendola in un abbraccio protettivo e Tera non si scosto`, la faccia premuta contro le scaglie vellutate del giovane drago.
"Non temere, Madre. Non permettero` a nessuno di farti male."
- Non e` per me che ho paura. -
Seraphina allargo` le ali.
"Andro` io da loro. Proteggero` il fratellino con la mia stessa vita."
Lyra grido`, aggrappandosi alla zampa del drago.
- Sei ferita, non puoi volare con le ali ridotte cosi`! -
Sofia era impallidita nel vedere la figlia tanto vicina agli artigli affilati del drago, ma sostenne l'obiezione di Lyra.
- Non andresti lontano in queste condizioni. Sarebbe un sacrificio inutile. -
- E poi devi ammetterlo, lucertolona, - intervenne Tera - se quella bestiaccia ti ha ridotto in queste condizioni, cosa ti fa pensare di poterlo sconfiggere ora? -
Seraphina emise uno sbuffo di frustrazione.
"Odio essere cosi` impotente."
- Credi che per me sia tanto diverso? Stupida. -
Tera parlo` a bassa voce, ma sia Seraphina che Midnight potevano sentire l'urlo di dolore imprigionato nell'anima della ragazza e la guardarono rientrare in casa senza dire nulla.
Midnight guardo` la madre, incerto, e Seraphina lo allontano` gentilmente da se', spingendolo col muso.
"Vai da lei, piccolo mio. Stalle accanto."
"Ma... non so cosa dirle..."
Sofia allungo` una mano a carezzargli la testa: era cresciuto tanto in fretta che era facile dimenticarlo, ma dopotutto era ancora un cucciolo.
- E allora non parlare. Stai vicino a lei e basta. -

Earh Donovan aveva guardato fuori dalla finestra rotta per capire cosa avesse sfondato il vetro ed era rimasto allibito a fissare i due draghi sul prato.
Durante il viaggio aveva notato la piccola creatura blu che era sempre vicino a Tera e aveva cercato di convincersi che non fosse altro che uno strano rettile esotico addomesticato, ma ora i due esseri enormi che erano di fronte a lui non lasciavano spazio ad alcun dubbio: erano veri e propri draghi.
A un certo punto il drago blu aveva stretto a se' Tera e il professore era impallidito nel vedere la figlia tanto vicina a una creatura potenzialmente letale.
- Si e` incantato, professore? -
Il suono della voce di Seihoshi lo fece trasalire e Donovan si giro` a guardare la ragazza. Herta si teneva aggrappata a lei e singhiozzava sommessamente col viso affondato nel vestito della giovane.
Un frammento di memoria, una semplice immagine di una Herta molto piu` piccola che si faceva consolare da sua madre per un ginocchio sbucciato, gli baleno` nella mente e gli causo` una improvvisa e inaspettata fitta di rimorso.
Da quanto tempo non pensava alla madre di Herta? E da quanto non era piu` capace di consolare sua figlia? Sempre che lo fosse mai stato...
- Fanno paura, vero? - Chiese Seihoshi guardando i draghi e distogliendolo di nuovo dai suoi pensieri. - Pero` sono anche stupendi... Guardi l'eleganza e la forza racchiuse nei loro corpi e quante sfumature hanno le scaglie, sopratutto li`, all'estremita` della coda... Credo che prima o poi scrivero` una canzone su di loro. -
Donovan annui`, ma non rispose: Tera stava tornando verso casa con un'espressione cupa sul volto.
- Torno subito. - Disse a Seihoshi, con un tono inusualmente gentile. - Per favore, resta con Herta. -
La ragazza lo guardo`, un po' perplessa da quell'insolita cortesia, poi sorrise alla bambina, facendole alzare lo sguardo verso di lei con una carezza.
- Mi aiuti a mettere un po' in ordine? Guarda, il tuo papa` per la paura ha fatto volare la pastella delle frittelle fin sul soffitto... -
Il professore si irrito` per quella presa in giro, ma prima che potesse protestare con Seihoshi, fu interrotto dalla risata divertita di Herta e si affretto` a uscire dalla stanza prima di farla piangere di nuovo.

Tera era appena entrata in casa quando vide il padre che le veniva incontro. Si fermo` di colpo e si giro` per tornare in giardino, ma trovo` la porta bloccata dalla mole di Midnight che aveva tentato di seguirla in casa, ma era rimasto bloccato tra gli stipiti.
"Ops..." Il drago cerco` di divincolarsi per liberarsi, ma ottenne soltanto di far ci­golare sinistramente il legno intorno alla porta.
- Smettila o farai crollare la parete. - Gli intimo` Tera e il drago smise di muover­si e rimase a guardarla con aria avvilita.
"Scusa. Avevo dimenticato di essere cresciuto cosi` tanto..."
Tera gli appoggio` una mano sul lato del muso.
- Solo ieri potevo coprire quasi tutta la tua testa con una mano e ora... Come hai fatto a crescere tanto in una sola notte? -
Midnight abbasso` lo sguardo, a disagio. Non voleva rispondere a quella domanda, l'avrebbe fatta preoccupare e sentire in colpa, ma non voleva nemmeno mentire a Tera.
- Thera. -
Earh Donovan si avvicino` alla figlia, ma Tera non si volto` verso di lui.
- Se non mi vuoi parlare, ascoltami almeno. - Continuo` Donovan.
Il professore guardo` la figlia, sperando in una minima reazione, ma la ragazza continuava a voltargli le spalle.
Si senti` scoraggiato, ma non si permise di arrendersi: Thera era tutto cio` che gli restava del tempo felice in cui aveva vissuto al fianco di Admina e non era di­sposto a perderla di nuovo.
- Lo so che ti sei sentita tradita, che hai pensato che ti avessi abbandonata, ma te lo giuro, ero convinto che foste morte... -
- Non ti sei sbattuto piu` di tanto per appurarlo pero`. -
- Thera, pensi davvero che se avessi saputo che eri ancora viva ti avrei lasciata li`? Io sono tuo padre... -
- Questo lo diceva anche Darth Vader e si e` visto che schifo di padre che era! -
- Cosa? -
- Lascia perdere. Non conta niente che tu sia mio padre. Non c'eri quando ave­vo bisogno di te. -
Donovan sospiro`.
- Non hai idea del dolore che ho provato quando mi hanno detto che eravate morte, credevo che sarei morto anche io. La notizia veniva da una fonte molto affidabile, se avessi avuto il minimo dubbio che potesse essere falsa sarei cor­so a cercarvi, anche a costo di venire a piedi. Thera tu non puoi nemmeno im­maginare cosa potrebbe arrivare a fare un genitore per sua figlia... -
Tera si giro` a guardarlo, tremando e Donovan si preparo` a essere riempito di insulti, ma la reazione della ragazza fu l'unica che non si aspettava: un pianto disperato.
- Credi che non lo sappia? Pensi che io stia qui ad aspettare che i miei amici va­dano a farsi ammazzare solo perche' non ho abbastanza coraggio per combat­tere?! Se dipendesse da me sarei al loro fianco, non c'e` nessun altro posto dove vorrei essere adesso, ma non posso. Devo proteggere mio figlio e per questo sono disposta a tutto, anche a portare per sempre sulla coscienza la morte delle uniche persone a cui voglia bene! Pensa quanto posso capirlo! -
- Thera... -
Donovan fece per avvicinarsi a lei, ma la ragazza lo respinse con uno spintone e corse su per le scale, rifugiandosi nella camera di Eudial e sbattendosi la por­ta alle spalle.
Il professore rimase a guardare le scale deserte, quasi inebetito.
Le lacrime di Thera lo avevano turbato e le sue parole avevano impiegato qual­che secondo a farsi strada nella sua mentre, ma quando aveva realizzato il loro significato, Donovan era rimasto senza parole: un figlio? Thera aspettava un bambino?
Suo nipote...
I movimenti del drago alle sue spalle lo riscossero dallo stupore.
"Dovrei andare da lei, ma proprio non ci passo..." Si lamento` Midnight, frustra­to da quella situazione ridicola.
Donovan lo guardo` per un attimo, soppesando un'idea pazzesca che si stava facendo strada nella sua mente.
- Drago, tu tieni molto a Thera, vero? -
Midnight alzo` il muso a guardarlo, stupito che quell'umano si fosse rivolto a lui.
"Tera e` come una madre per me." Rispose. "Darei la vita per lei."
- Forse e` proprio quello che succedera`... -
"Cosa intendi, umano?"
- Tu sai dove sono le persone di cui parlava Thera, vero? -
"No. Ma posso trovarle. Perche' me lo chiedi?"
Donovan esito` per un attimo. Quello che stava per dire era davvero folle e probabilmente se ne sarebbe pentito, ma le parole che aveva detto a Tera poco prima, che un padre era disposto a tutto per una figlia, erano sincere e quella era l'occasione per metterle in pratica.
- Se lei non puo` farlo, andremo noi ad aiutare i suoi amici. -
Midnight lo guardo` a bocca aperta.
"Cosa?!"
- Tu sei un drago, sei grosso, sei forte, voli e puoi combattere. Io non posso contare sulla forza fisica, ma ho tradotto un antico testo pieno zeppo di incan­tesimi di ogni tipo, a qualcosa serviranno... -
"Io dovrei stare accanto a lei, proteggerla se le cose si metteranno male..." Pro­testo` debolmente Midnight. Sapeva che le parole di Valerius erano ragionevoli, che avrebbe dovuto restare a difendere Tera, ma il suo sangue giovane e impe­tuoso ribolliva al pensiero del drago nero e delle ferite che aveva inflitto a Sera­phina.
- Da quello che ho capito, se gli amici di Thera dovessero essere sconfitti, non restera` molto da difendere. Meglio fare in modo che vincano. -
"Non hai tutti i torti, umano. Va bene, mi hai convinto, volero` per te."
- Perfetto. Andiamo subito prima che Thera se ne accorga. -
"Solo una cosa..."
- Cosa? -
Midnight lo guardo`, imbarazzato.
"Puoi darmi una spinta? Sono ancora incastrato nella porta..."