21. The Truth is: I Don't Know
Eudial scostò la tenda dalla finestra e guardò le luci delle automobili in strada. Spike la raggiunse da dietro e le passò le braccia intorno alla vita stringendola contro il suo corpo.
- Alla fine torniamo sempre qui. - Commentò il vampiro.
La ragazza sospirò.
- Peccato che sia sempre a causa di qualche evento catastrofico. Una volta tanto mi piacerebbe poter visitare l'Italia senza dover pensare a demoni, vampiri o a come prevenire la fine del mondo... -
- Facciamolo allora. -
- Cosa intendi, Spike? -
- Lasciamo che sia Rupert a fare le sue ricerche e stanotte andiamo in giro per Roma. -
Il vampiro spalancò la finestra e uscì sul cornicione, aspettando che lei lo raggiungesse prima di balzare sul tetto dell'edificio accanto all'albergo. Eudial sorrise e lo seguì.
Giles chiuse il libro che aveva esaminato fino a quel momento e si stupì nel vedere che il sole era tramontato da molto tempo. La biblioteca della sede del Consiglio era sempre a disposizione degli Osservatori perciò nessuno era venuto a disturbarlo. Si alzò, un po' indolenzito per essere rimasto per tanto tempo curvo sulle pagine ingiallite e ripose il pesante volume.
Non aveva trovato nulla di utile, ma non si scoraggiò: aveva ancora molti libri da esaminare. Non quella sera però. Seihoshi aveva voluto seguirlo in biblioteca e aveva ottenuto il permesso di esaminare un volume di antichi canti sacri, ma ormai era tardi e la ragazza doveva essere stanca.
Giles la trovò in una saletta di consultazione e Seihoshi gli sorrise.
- Questi testi sono bellissimi! Mi saranno di certo di ispirazione! -
- Ne sono lieto. Torniamo in albergo? E' molto tardi. -
La ragazza annuì e uscirono insieme dalla sede del Consiglio.
Camminarono per un po' nelle strade deserte e Giles si stupì di non vedere nessuno in giro: doveva essere notte fonda, più tardi di quanto avesse pensato. Sollevò il polso per guardare l'ora e in quel momento si rese conto che non erano soli.
Chiuse gli occhi per cercare di capire di chi si trattasse, ma il suo potere incontrò una barriera compatta e poi svanì come se non lo avesse mai avuto.
Trasalì per la sorpresa e si guardò intorno per cercare di capire chi fosse tanto potente da riuscire a bloccare il suo potere in quel modo, ma la strada continuava a sembrare deserta.
Seihoshi lo aveva visto irrigidirsi di colpo e lo fissò, un po' preoccupata.
- C'è qualcosa che non va, Rupert? -
Giles si avvicinò a lei e infilò una mano in tasca a stringere il pugnale che vi aveva messo prima di uscire dall'albergo.
- Resta accanto a me, ma sii pronta a correre se dovesse essere necessario. - Le sussurrò, sperando che la ragazza non si facesse prendere dal panico, ma Seihoshi si limitò ad annuire con aria seria.
Continuarono a camminare cautamente per qualche metro, poi diverse persone vestite di bianco sembrarono apparire dal nulla davanti a loro.
Giles notò un vicolo laterale e si rese conto che dovevano essere rimasti nascosti nelle stradine secondarie per poi uscirne all'improvviso. Si voltò, per nulla sorpreso di scoprire che quegli uomini erano anche alle loro spalle.
Li guardò meglio e trasalì nel vedere il medaglione col simbolo di Xinuxunil appeso al collo di quegli uomini.
- I Lug. - Disse in tono neutro. - Cosa volete? -
- Dovresti saperlo. -
- Non ho nulla che vi interessi. -
- Devi restituirci la Dea! La nostra stella sacra! -
Giles scoppiò in una risata amara.
- Arrivate tardi, lei non è più con me da molto tempo. E' tornata ad essere una dea, strano che i suoi adoratori non lo sappiano. -
Uno dei Lug si avvicinò e lo colpì alla spalla con quello che sembrava un bastone rituale, intagliato con simboli arcani.
- Non essere irrispettoso, eretico! Rispetta il sacro nome della Dea! -
L'Osservatore lo guardò male, ma non rispose alla provocazione per non mettere ulteriormente in pericolo Seihoshi. La ragazza si era stretta alle sue spalle e Giles la sentiva tremare leggermente, ma non aveva detto nulla.
Se fosse stato solo, probabilmente Giles avrebbe risposto male e avrebbe cercato di ribellarsi, ma non voleva fare nulla che potesse dar loro l'occasione di fare del male alla ragazza.
- Non so dove sia Xinuxunil. Sono sincero. Lei è andata via mesi fa e non ho più saputo nulla di lei da allora. -
- E questo, allora?! - Gridò uno dei Lug sbattendogli davanti un giornale. Giles intravide il suo annuncio per cercare Valerius e si chiese cosa avesse a che fare con Xinuxunil, ma il capo dei Lug gli strappò di mano la rivista e lo spintonò.
- Possiamo bloccare i tuoi poteri e leggere la tua mente. Se ci hai mentito morirai e così la ragazza. E' la tua ultima occasione per dirci la verità. -
- Non ho nulla da nascondere, fatelo pure. -
Il Lug gli mise una mano sulla fronte e protese la sua mente verso quella di Giles, esplorandola senza la minima delicatezza e infine si staccò da lui, lasciandolo ansimante per il dolore.
- L'eretico non ha mentito. Non sa nulla della Sacra Stella. -
Un brusio sorpreso attraversò le fila dei Lug prima che il capo tornasse a parlare.
- Ti lasceremo andare, ma se proverai a intralciarci, morirai. -
- Siete voi che vi siete messi sulla mia strada. Andiamo via, Seihoshi. -
Giles fece per incamminarsi, ma il gridolino di sorpresa della ragazza lo fece bloccare.
Si voltò di scatto e vide che uno dei Lug aveva afferrato Seihoshi per un polso e la tratteneva.
- Lasciatela stare! -
- Lei resta con noi. -
- Non potete! Lei non c'entra nulla! -
- Lei è nata dalla Dea. Sarà trattata bene, non temere. -
- Seihoshi non sa nulla di Xinuxunil, non avete nessun diritto di rapirla! -
Il capo dei Lug sorrise.
- Lei è importante per noi, ma mettiamola così, la ragazza sarà la nostra garanzia che non farai nessun tentativo di intralciarci. Quando la Sacra Stella tornerà da noi, tu potrai riaverla. Prova a fare qualche scherzo e non la vedrai mai più. -
- Rupert? Cosa vogliono da me? Chi sono queste persone? -
Giles la guardò e vide la paura e la confusione nei suoi occhi. Valutò che ribellarsi ai Lug sarebbe stato inutile e decise che avrebbe fatto meglio a rassicurare Seihoshi visto che non poteva fare nulla per liberarla.
- Non ti faranno del male, non devi aver paura. -
- Vedo con piacere che sei ragionevole, eretico. Ora andiamo. -
- Aspetta! Lasciami qualche momento per parlarle. Lei non sa niente. -
- Fai in fretta. - Concesse l'uomo.
- Non posso fare nulla per evitare che ti portino via adesso, Seihoshi, ma non ti preoccupare, questa gente avrà rispetto per te e io farò di tutto per liberarti. E' una promessa. -
La ragazza lo guardò in silenzio, poi annuì.
- Va bene. Mi fido di te, Rupert, ma quando ci rivedremo dovrai rispondere alle mie domande. -
- Avete parlato abbastanza. - Disse il capo dei Lug e fece un cenno all'adepto che impugnava il bastone.
L'uomo scattò in avanti e colpì l'Osservatore alla testa facendolo crollare a terra svenuto.
Seihoshi gridò spaventata, ma uno dei membri del Lug le premette sul viso un fazzoletto imbevuto di narcotico e, quando la ragazza perse i sensi, la sollevò da terra, portandola via di peso.
Tera si svegliò di colpo e arrossì di colpo ricordandosi il sogno che aveva appena fatto. Scostò le coperte con un calcio, irritata, e si alzò dal letto.
Cosa le prendeva per sognare cose del genere, si chiese, quello che le aveva fatto Doyle avrebbe dovuto essere un incubo, eppure nel sogno, con quello sconosciuto dai capelli neri, sembrava così giusto e naturale...
Bello, addirittura.
Si sfiorò il ventre leggermente arrotondato. Da quando Eudial la aveva aiutata a superare la nausea qualche giorno prima non era più stata male come nei primi tempi. Non sapeva se dipendesse dai poteri di Eudial o se fosse semplicemente passato il periodo delle nausee, ma in fondo non aveva importanza: era da molto che non si sentiva così bene.
Si disse che non era saggio lasciarsi prendere da quella felicità che inspiegabilmente sentiva da quando aveva scoperto di essere incinta: troppe volte era stata costretta a scoprire a sue spese che la gioia era un sentimento effimero che se ne andava in pochi attimi lasciandoti a pezzi e in preda alla disperazione. E poi avrebbe dovuto essere furiosa, distrutta dall'inganno di Doyle, eppure non poteva fare a meno di essere felice e continuamente sorpresa nel rendersi conto che una vita stava veramente nascendo in lei, che da un atto tanto malvagio potesse essere nata una cosa così meravigliosa.
Quel sogno con lo sconosciuto... Forse era così che avrebbe dovuto iniziare tutto, forse era un trucco del suo inconscio per negare i lati negativi della realtà e sminuire il ruolo avuto da Doyle nella sua vita.
Si, doveva essere così, doveva essere come quando da ragazzina sognava di essere al mare con la madre e poi si svegliava da sola in una città devastata dai bombardamenti, si disse Tera, anche se non riusciva ancora a spiegarsi come avesse fatto a immaginarsi in modo tanto realistico certi dettagli.
Si costrinse a non pensare più a quel sogno e iniziò a vestirsi visto che ormai non aveva più sonno. Guardò l'ora e vide che erano quasi le quattro di notte. Si chiese se Giles o Eudial fossero ancora svegli: era tardi, ma, col lavoro che facevano, gli orari non contavano più di tanto. In fondo i vampiri giravano di notte e spesso avevano fatto molto più tardi.
Tera spinse la porta della sua stanza e si affacciò allo spazio comune della suite su cui si affacciava anche la porta della stanza di Giles. Eudial e Spike e Sachino Seihoshi invece occupavano l'appartamento accanto al loro.
La ragazza raggiunse la porta di Giles e bussò leggermente. Nessuna risposta. Provò la maniglia e la porta si aprì rivelando una stanza vuota: era evidente che l'Osservatore non era ancora rientrato.
Tera si accertò che Midnight fosse ancora tranquillamente addormentato e uscì dalla suite per andare a bussare alla porta di Eudial, senza ottenere risposta nemmeno da lei.
Fissò la porta, improvvisamente inquieta, e si chiese dove potessero essere tutti. Certo, Giles, Eudial e Spike potevano essere usciti a caccia di vampiri, ma Seihoshi? Sarebbe stato stupido portarsi dietro anche lei.
Si frugò in tasca ed estrasse un coltellino tascabile. Trafficò per qualche secondo sulla serratura e dopo pochi attimi la porta si aprì: per fortuna le porte degli alberghi erano facili da aprire anche senza la chiave. Tera entrò nella suite e una rapida ispezione le confermò che non c'era nessuno, solo la finestra della camera di Eudial era spalancata.
Tera tornò in camera sua a prendere il cellulare e compose il numero di Giles, ma il telefono suonava a vuoto senza che nessuno rispondesse.
La ragazza iniziò a preoccuparsi: se fosse stato in biblioteca o a caccia di vampiri, l'Osservatore lo avrebbe tenuto spento, ma perché non rispondeva se il telefono era acceso?
Chiamò Eudial, ma la suoneria del cellulare risuonò dalla stanza accanto e Tera lo trovò appoggiato sul comodino della ragazza.
Un movimento fuori dalla finestra la fece trasalire: c'era qualcuno sul cornicione!
Tera si spostò silenziosamente di lato rispetto alla finestra, pronta a sorprendere chiunque si arrischiasse a entrare nella stanza. In un attimo fu addosso alla persona che stava entrando e si trovò a stringere il collo di Eudial che a sua volta le aveva puntato un paletto all'altezza del cuore.
Tera la lasciò andare ed Eudial abbassò il paletto.
- Razza di cretina, ti sembra il modo di entrare in camera?! Non ti hanno insegnato a usare le porte?! -
- E tu che diavolo ci fai in camera mia?! -
- Ragazze, - disse Spike affacciandosi dalla finestra - se non vi dispiace potreste spostarvi a litigare un po' più in là e lasciarmi entrare? Il cornicione è scomodo e poi qualcuno potrebbe vedermi. -
Il vampiro entrò nella stanza, lanciò un'occhiata alle due Cacciatrici e si allontanò, andando a sedersi davanti alla televisione: quando le due ragazze iniziavano a bisticciare era più saggio tenersi alla larga.
- Allora che ci fai tu qui? Come sei entrata in camera nostra? -
- Stavo solo cercando di capire dove foste finiti. A che diavolo serve avere i cellulari se uno non risponde e una non se lo porta dietro? A proposito dov'è il fallito? Almeno lui ha avuto il buon senso di rientrare dalla porta? -
Eudial la guardò, improvvisamente preoccupata.
- Come dov'è Giles? -
- Non era insieme a voi?! -
La ragazza scosse la testa.
- Io e Spike eravamo soli. Giles dovrebbe essere andato in biblioteca con Seihoshi, ma a quest'ora dovrebbe essere tornato da un pezzo! -
Eudial prese il cellulare e compose il numero del Consiglio degli Osservatori. Parlò per qualche minuto, poi tornò a rivolgersi a Tera.
- Hanno detto che lui e Seihoshi sono usciti dalla biblioteca più di due ore fa! -
- Andiamo a cercarlo, potrebbe essere in pericolo. -