17. Ethan


Xini si chinò sulla cartina, osservando i punti cerchiati in rosso: i posti dove erano cadute le sfere aliene. Una X nera segnava la sfera distrutta da Giles, unico punto nero in mezzo a migliaia di cerchietti rossi. La situazione era grave e preoccupante e le loro possibilità di riuscita erano minime, ma lei non poteva fare a meno di sentirsi felice nel vedere che l'Osservatore, concentrandosi nel tentativo di salvare il mondo, stava meglio.
La mano di Giles si chiuse sulla sua improvvisamente e Xini alzò il viso a guardarlo, trasalendo nel vedere il calore nei suoi occhi dopo tanto tempo. Eudial e Tera si erano allontanate qualche minuto prima, mentre Seraphina si era discretamente ritirata a sonnecchiare al sole. Ripper le aveva spiegato la situazione, poi aveva finito di parlare e lei si era chinata a esaminare la cartina.
Giles era rimasto in silenzio a guardarla, i riccioli d'oro rosso che le cadevano sul collo e sulle spalle e che scintillavano al sole, l'espressione seria del suo viso mentre studiava la situazione e quegli occhi verdi sempre pieni di amore che ultimamente dovevano aver pianto molto spesso per colpa sua. Mentre la guardava, Giles si accorse che qualcosa stava cambiando in lui. La piattezza che lo aveva accompagnato da quando era morto sembrava essersi spezzata e il solo guardare la ragazza accanto a lui gli faceva provare un'emozione strana, a metà tra il calore e la voglia di piangere.
Le prese una mano e la sorpresa sul viso di Xini acuì il suo rimorso. La attirò a sé e la tenne stretta, cercando di trattenere le lacrime: aveva l'impressione che se avesse iniziato a piangere non sarebbe riuscito a smettere per un bel pezzo.
- Perdonami. - Le sussurrò. - Scusami per averti fatto soffrire. -
La ragazza si strinse a lui e scoppiò a piangere.
- Sei tornato, Ripper. Ora ti sento, sei davvero qui! -
Giles le asciugò le lacrime delicatamente, sfiorandole appena il viso, anche lui sorpreso dalla verità che sentiva nelle parole di lei. Fino a poche ore prima si era sentito morto dentro, aveva dubitato di avere un'anima, poi qualcosa era cambiato in lui senza un motivo preciso, forse per la piccola dimostrazione di Seraphina. Ora non poteva dubitare di essere vivo, si sentiva vivo. Forse non tutte le sensazioni che provava erano piacevoli, ma era decisamente vivo.
E Xini era lì con lui e piangeva di gioia perché era riuscita a ritrovare il suo cuore.
La abbracciò nuovamente, affondò il viso tra i suoi capelli e chiuse gli occhi, restando immobile in quella posizione mentre il sole li scaldava.
Come poteva essere stato tanto stupido, si chiese, da desiderare di essere morto quando aveva lei?
Le sfiorò le labbra con un bacio delicato e la sentì tremare tra le sue braccia, poi una voce alle loro spalle fece trasalire entrambi.
- Che scena commovente... -
Giles si alzò in piedi di scatto nel riconoscere la voce e fissò con odio l'uomo che li guardava con un'espressione divertita.
- Tu?! -
- Sei sempre stato troppo sentimentale, Ripper. Ma devo ammettere che hai anche buon gusto quando si tratta di donne. - Disse l'uomo lasciando scivolare lo sguardo sul corpo di Xini.
L'Osservatore spinse la ragazza dietro di sé.
- Non provare nemmeno ad avvicinarti a lei, Ethan. Anzi, non avvicinarti nemmeno a questa casa, a Tokyo e al Giappone intero. Ti do esattamente trenta secondi per sparire dalla mia vista, prima che ti faccia pentire di essere venuto qui. -
- Andiamo, Ripper, è questo il modo di accogliere un vecchio amico? -
- Si. -
- Sei cambiato. L'ultima volta che ci siamo visti avevi rinnegato la magia, eri troppo codardo per usarla, ma ora... ora sei pieno di potere, posso sentirlo. -
- I trenta secondi sono trascorsi. - Disse Giles, non dando segno di aver sentito. - Seraphina! -
Il drago alzò il muso e guardò Giles in attesa delle sue parole.
- Mangialo pure. - Disse l'Osservatore voltando le spalle a Ethan e conducendo Xini verso la casa.
Seraphina si avvicinò all'uomo con aria minacciosa, ma Ethan fuggì prima che il drago potesse fare tre passi.
?Davvero volevi che lo mangiassi??
- Non avevo dubbi sulla capacità di fuga di Ethan. E poi non avevi detto che i draghi non mangiano gli umani? -
?Infatti.?
- Ripper, era Ethan Rayne, vero? -
Giles trasalì nel sentirla pronunciare il nome completo dell'uomo, poi si ricordò che Xini doveva averlo letto nella sua mente in passato.
- Si. -
- Cosa pensi che volesse? -
- Nulla di buono, sicuramente. -
Xini osservò Giles, un po' preoccupata. L'unica altra volta che lo aveva visto tanto furioso era stato quando Diam Kain l'aveva baciata. Gli mise una mano sulla schiena e si accostò a lui.
- Forse... forse avresti dovuto ascoltare cosa voleva, Ripper. Nella situazione in cui ci troviamo, anche lui potrebbe essere utile... -
- No, mai! -
- Ma hai detto a Eudial di cercare alleati tra i demoni... -
- Fidati, Xini, da Ethan Rayne non può venire nulla di buono. Meglio i demoni - Disse con un tono gelido, poi si addolcì un po' e la guardò negli occhi. - Ti prego, promettimi che non ti avvicinerai a lui. Se dovesse tornare tieniti lontana da Ethan, anche a costo di usare i tuoi poteri. -
Xini annuì, un po' perplessa.

Tera bussò alla porta di casa del professor Tomoe e una ragazza venne ad aprirle dopo pochi secondi.
- Ciao, tu sei Tera, vero? Io sono Hotaru Tomoe, entra pure, papà ti sta aspettando. -
La ragazza la fece entrare e la condusse dal padre, poi si scusò e uscì di casa per andare alla riunione con le altre senshi a casa di Giles.
Tomoe le sorrise.
- Piacere di conoscerti, quando il signor Giles mi ha chiamato per dirmi che aveva bisogno del mio aiuto, pensavo che avrebbe mandato Eudial. Hai portato la sfera? -
Tera annuì e depose uno scatolone sul tavolo del laboratorio.
- Ho iniziato a esaminarla, ma è ridotta male e non avevo gli strumenti adatti per poterla aprire. -
Una donna dai capelli lunghi e scuri si avvicinò al tavolo e porse un camice a Tera, prendendone anche un'altro per sé. Tera intuì che doveva essere Setsuna. L'aveva intravista solo una volta quando era arrivata per la prima volta a casa di Giles e aveva saputo che era stata lei a scatenare tutto quello che era successo. La donna sembrava abbastanza imbarazzata per la sua presenza e Tera si chiese cosa fosse successo esattamente tra lei e Giles.
In ogni caso ora l'importante era riuscire a scoprire il più possibile di quella sfera e Tera concentrò la sua attenzione su di essa mentre Tomoe iniziava ad esaminarla.

Hope si fece scivolare in tasca un braccialetto mentre fingeva di esaminare un ciondolo, poi si avviò verso l'uscita del negozio. Si pietrificò sentendo una mano che la toccava sulla spalla e si girò lentamente a guardare l'uomo che si trovava dietro di lei.
- Scommetto che tuo padre si arrabbierebbe moltissimo se sapesse che rubi nei negozi. -
- Non ho fatto niente! - Disse in fretta la ragazzina. Troppo in fretta per essere credibile.
- Si, certo, come no. E questo? - Chiese l'uomo sfilandole il braccialetto dalla tasca.
- La prego, non glielo dica, non lo farò più, lo giuro! - Supplicò, vedendosi scoperta e rimase allibita quando l'uomo scoppiò a ridere.
- Anche se glielo dicessi non sarebbe nella posizione di dirti nulla, da giovane Ripper ha fatto di molto peggio che non rubare qualche sciocchezza nei negozi. -
- Conosce mio padre?! -
- Sono un suo vecchio amico, mi chiamo Ethan. Andiamo piccola, ho forse la faccia da commesso? -
Le rimise in tasca il braccialetto con un sorriso d'intesa e uscirono dal negozio.