6. Where's Your Father?

Haruka, Michiru si scambiarono un'occhiata perplessa nell'ascoltare il racconto di Eudial, ma sorrisero leggermente nell'osservare Usagi: la ragazza sembrava perfettamente a suo agio e di ottimo umore e mangiava allegramente i dolcetti che le erano stati offerti.
- Sono così felice che il signor Giles stia bene! Non vedo l'ora di poterlo salutare! -
Eudial le sorrise.
- Dovrebbe arrivare a momenti, Tera dovrebbe essere andata a prenderlo. -
?Avrei potuto farlo io.?
Le senshi trasalirono nel sentire quella voce nella loro mente e il colpetto ai vetri della finestra che l'aveva accompagnata.
- Seraphina... - Disse Eudial, anche lei un po' sorpresa.
Usagi saltò in piedi con un gridolino.
- Oh, è lei il drago di cui ci hai parlato?! È bellissima! -
Seraphina la guardò attraverso il vetro, compiaciuta.
?Vieni fuori, piccola umana, voglio vederti meglio.?
Usagi guardò Eudial come per una conferma, poi aprì la porta finestra e uscì, mentre Haruka e Michiru la seguivano, apprensive.
Seraphina abbassò il muso ad annusare la ragazza, poi si rialzò, soddisfatta nel vedere che non la temeva.
?Sembri fragile, ma la tua forza è immensa, piccolina. In te c'è molto più di quello che appare. Mi fa piacere sapere che combatterai al fianco di mio fratello.?
- Fratello? - Chiese Usagi, incerta.
- Giles. Hanno stretto una specie di legame, ma non ne so molto di più, è una specie di segreto tra loro due. -
- Esatto, Eu. - Disse una voce alle sue spalle e la ragazza si girò con un sorriso.
- Giles! Sei tornato! -
?Voi umani non dite altro che ovvietà.? Disse Seraphina commentando l'esclamazione di Eudial e si fece avanti per leccare il viso di Giles. ?Stai meglio, fratellino.?
Giles annuì carezzando il muso del drago con affetto e riconoscenza, poi sorrise a Usagi.
La ragazza lo raggiunse accanto a Seraphina, chiaramente felice di vederlo.
- Bentornato Signor Giles, ci è mancato. -
- Grazie, Usagi. Sei gentile. -
- Tu invece cosa ne sai di quello che sta succedendo? - Intervenne Haruka bruscamente.
Giles scosse la testa.
- Non molto a dire il vero. Sono certo che sia tutto legato a quella cometa, ma non so ancora come e perché. Stiamo facendo ricerche, ma non abbiamo trovato nulla. -
- Rei ha visto nelle fiamme sacre che un grande pericolo si sta avvicinando, ma anche lei non ha potuto capire cosa fosse. -
- L'unica cosa che possiamo fare è continuare a fare ricerche e stare in guardia, temo. -
Le tre senshi annuirono, poi tutte e tre fissarono il loro comunicatore che aveva iniziato a suonare.
- Ci sono problemi? - Chiese Giles, preoccupato.
- Sta succedendo qualcosa in città, dobbiamo andare a vedere. -
- Veniamo anche noi. - Disse l'Osservatore guardando Tera ed Eudial.
?Serve un passaggio, fratellino??
-Non credo sia necessario, grazie. Ci faremmo notare troppo temo. -
?Come vuoi. Se hai bisogno di aiuto, chiamami.?

Hope si guardò rapidamente intorno prima di infilarsi in tasca il ciondolo in esposizione sul bancone. Fece per avvicinarsi all'uscita con aria indifferente, quando uno dei commessi le sbarrò la strada.
- Dove credi di andare senza pagare? -
- Pagare cosa? Non ho comprato nulla. -
- Quello che hai in tasca, signorina. - Disse l'uomo indicando la telecamera che inquadrava il negozio.
Hope guardò il commesso con un attimo di panico, poi iniziò a sussurrare in fretta un incantesimo di illusione. Sentì la familiare sensazione quasi solleticante del potere magico che si concentrava un attimo prima di formarsi nell'incantesimo, poi con un brivido si rese conto che qualcosa non andava. Il potere era troppo rispetto a quello necessario per un semplice incantesimo di illusione e per la prima volta, Hope ebbe l'impressione di non averne il pieno controllo, come se fosse qualcun altro a sfruttare il suo incantesimo per distorcerlo e approfittarsene per i suoi scopi.
Nello stesso istante, le altre clienti del negozio iniziarono a gridare in preda al panico e Hope vide le decine di esseri mostruosi che stavano galleggiando in aria intorno a loro.
Esseri creati dal suo stesso potere, ma completamente fuori dal suo controllo.
?Sono illusioni, sono solo illusioni.? Si disse, ma in quel momento una specie di gnomo grottesco allungò gli artigli su una donna, squarciandole il braccio.
Hope fissò il sangue che sgorgava a occhi spalancati.
- Non sono io. - Sussurrò. - Non sono stata io, quello non è opera mia! - Ma dentro di lei sentiva che era il suo potere quello che dava forza a quegli esseri, il suo potere che qualcuno stava sfruttando a suo piacimento.
Si sentiva violata da quell'interferenza e con rabbia tentò di contrastare il dominio sul controllo di quelle creature. Per un attimo gli esseri mostruosi persero consistenza, ma Hope fu subito respinta indietro e tornarono ad essere forti come prima.
Improvvisamente le vetrine del negozio esplosero e la ragazzina si trovò a fissare negli occhi un demone. Un demone in carne ed ossa, non un'illusione. Arretrò cercando di non mostrare la sua paura.
- Smettila di resistere, microbo. - Sibilò il demone con voce stridente. - Non oppormi resistenza e forse sopravviverai. -
Hope tentò di scagliargli contro un incantesimo di distruzione, ottenendo solo di veder apparire altri piccoli demoni intorno a lei.
I clienti e i commessi del negozio erano fuggiti tutti e lei era rimasta sola col demone. Non sapeva perché, ma quando aveva parlato, lei aveva avuto l'impressione che ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato in quell'essere, come se la voce che si era rivolta a lei non appartenesse a quel corpo.
- Non mi ucciderai, io ti servo e poi mio padre verrà a salvarmi! - Gridò cercando di prendere tempo.
- Tuo padre è un essere immortale per caso? Perchè in caso contrario mangerò le sue viscere davanti ai tuoi occhi. Poi vedremo se non obbedirai al mio volere. -
- Mio padre è un Osservatore e ha ucciso demoni molto più forti di te! -
Il demone scoppiò in una risata stridente che si interruppe di colpo quando una sfera di luce entrò nel negozio, annientando molte delle creature che aveva creato usando il potere di Hope.
Con un ringhio spinse da parte la ragazzina e guardò rabbiosamente le guerriere sailor che si erano radunate davanti al negozio insieme a un uomo armato di spada e a due ragazze che stringevano in mano dei paletti di legno.
Protese un tentacolo mentale a sondare le persone che si trovavano davanti a lui: tutte piene di energia e di forza. La ragazzina non gli serviva più a nulla, si disse, mollando il controllo sul suo potere e alzando una zampa per ucciderla, ma Hope aveva approfittato della sua distrazione per fuggire.
Il demone esaminò i suoi avversari in cerca della sua prossima vittima. Scartò subito la ragazza coi capelli neri raccolti in una treccia: molta forza, ma nessun potere magico. Eliminò anche le senshi, quelle ragazze usavano un potere troppo puro per i suoi gusti. Restavano la ragazza dai capelli rossi, piena di un potere alieno e oscuro e l'uomo.
Il demone socchiuse gli occhi nell'esaminare quest'ultimo. Potere, un grande potere oscuro dentro di lui, ma apparentemente nessuna capacità di usarlo. Era perfetto.
Fulmineo, allungò decine di tentacoli invisibili verso Giles.

L'Osservatore si lasciò sfuggire un grido nel sentire quella strana pressione contro la sua mente ed Eudial e Tera si voltarono a guardarlo.
- Che hai, Giles?! -
L'inglese guardò il demone, preoccupato.
- lMi sta facendo qualcosa, credo che mi stia attaccando! -
Le due ragazze scattarono verso il demone.
- Lascialo stare immediatamente! -
Il mostro si limitò a sorridere e improvvisamente decine di demoni più piccoli si materializzarono alle spalle delle due ragazze, attaccandole.
Giles gridò per avvertirle, riuscendo a evitare che venissero colte di sorpresa.
Eudial e Tera iniziarono a combattere contro quegli esseri e le senshi le imitarono, ma nessuna di loro riusciva ad avvicinarsi al demone principale che nel frattempo stava attaccando i passanti, assorbendo la loro energia.
L'Osservatore guardò la scena con terrore: quei mostri continuavano ad apparire più velocemente di quanto venissero distrutti e quel demone gli stava facendo qualcosa che non riusciva a capire. Sentiva il suo tocco nella testa, ma non poteva fare nulla per contrastarlo. Non gli faceva male, ma Giles non riusciva a capire cosa volesse da lui. Poi si rese conto all'improvviso che quei mostri attaccavano Eudial, Tera e le senshi, ma non si erano mai avvicinati a lui.
Con un gesto incosciente, Giles si gettò tra Eudial e il mostro che la stava attaccando. Il piccolo demone si bloccò di colpo e Giles lo tagliò in due con la spada.
- Giles, ma sei scemo?! - Gridò Eudial. - Poteva farti a pezzi! -
L'Osservatore guardò i demoni con un sorriso feroce.
- Non credo proprio, Eu, non credo proprio. -
L'Osservatore corse verso il demone con la spada in pugno e le ragazze guardarono incredule i mostri che si bloccavano per lasciarlo passare.
Il demone gettò a terra la sua vittima e si avvicinò a Hope. La ragazzina era intrappolata contro il muro e non aveva alcuna via di fuga. Il mostro la guardò con cattiveria.
- Con te ho un conto in sospeso, moscerino. Allora dov'è tuo padre ora? -
Il demone si interruppe con un grido di sorpresa nel vedere la lama che era spuntata dal suo petto dopo avergli trapassato la schiena.
- Proprio dietro di te. - Disse Hope guardando il demone che crollava a terra.
Giles estrasse la spada dal corpo del mostro, facendo forza, poi la roteò e lo decapitò. Con un sospiro di sollievo sentì svanire la sensazione di pressione nella sua testa e vide che tutti gli altri demoni si erano dissolti, proprio come aveva pensato.
Guardò la ragazzina che aveva salvato, aspettando di trovarla terrorizzata, ma l'espressione fiduciosa dello sguardo della ragazzina lo paralizzò. Non era possibile, doveva essere diventato matto di colpo per pensare una cosa del genere, si disse, ma non si sbagliava, ne era certo.
- Hope? - Chiese con un sussurro e la ragazzina sorrise.
- Ciao papà. -