2. I Hear Your Voice

Haruka Tenou tagliò in due un demone con la sua spada e lanciò un'occhiata rapida alla sua compagna: anche Michiru aveva annientato il suo avversario più vicino, ma almeno un'altra decina di demoni erano pronti ad attaccarle. Le altre senshi erano troppo impegnate o troppo distanti per poterle aiutare, avrebbero dovuto cavarsela da sole.
Le due ragazze si avvicinarono, coprendosi le spalle a vicenda mentre il cerchio di demoni intorno a loro si stringeva sempre di più.
- Ma cosa li ha scatenati?! - Chiese Haruka rabbiosamente, cominciando a pensare che quella volta avrebbero potuto davvero essere sconfitte e uccise. Ma non si sarebbero arrese.
Forse sarebbero morte, ma arrendersi mai.
Haruka strinse più forte la spada, il suo talismano, e si preparò a scattare in un ultimo attacco disperato contro i demoni, quando il mostro più vicino a loro cadde a terra, avvolto dalle fiamme.
Le due senshi alzarono gli occhi al cielo e trasalirono nel vedere sopra di loro la sagoma di un enorme drago che si stagliava contro il cielo illuminato dal plenilunio. Il drago roteò su di loro per un attimo, poi si gettò in picchiata in mezzo ai demoni, schiacciandone alcuni sotto il suo peso e uccidendo i rimanenti col fuoco o con potenti colpi di coda.
Dopo pochi minuti non restava traccia di demoni ancora in vita e il drago si voltò a guardare le due ragazze con occhi che brillavano di eccitazione.
Haruka e Michiru fissarono il drago, pronte ad attaccare. Certo, aveva ucciso i demoni, ma restava sempre un mostro feroce e pericoloso.
Rimasero a bocca aperta nel veder scendere dalla schiena del drago la figura di un essere umano e furono ancora più allibite nel riconoscere l'uomo che le salutò con un sorriso.
- Rupert Giles?! Non è possibile... Ci avevano detto che eri morto! -
L'Osservatore le guardò e Haruka si rese conto che si stava divertendo moltissimo a vedere la loro espressione stupita.
- Vi sembro morto? -
- Avrei dovuto immaginarlo che c'entravate voi in qualche modo. Cosa diavolo sta succedendo? Da dove sono spuntati tutti questi demoni?! -
- È esattamente quello che stavo per chiedervi. -
- Arrivi in groppa a un mostro enorme, fai strage di demoni e vorresti farci credere che non ne sai nulla?! -
?Ehi, mostro a chi?!? Ringhiò Seraphina facendo trasalire le due ragazze.
- Ha parlato?! -
- Seraphina è un drago. - Disse Giles come se ciò spiegasse tutto. - E quanto al resto, ne so meno di voi. Sono appena arrivato in Giappone dopo un volo intercontinentale e invece di andare a casa a riposare, io e Seraphina siamo venuti a salvare voi, quindi se avete qualche lamentela siete pregate di tenerla per voi oppure la prossima volta lascerò che i demoni vi mangino e saremo tutti più contenti. -
Seraphina sottilineò quelle parole con uno sbuffo di fumo e Michiru posò una mano sulla spalla di Haruka per impedirle di rispondere all'Osservatore. Si fece avanti e sorrise a Giles.
- Non litigate, ora. Siamo tutti stanchi e nervosi, ma fino a prova contraria siamo dalla stessa parte. Sono felice di constatare che stai bene, Rupert, ci era dispiaciuto sapere della tua morte. Grazie per il vostro aiuto, il vostro intervento è stato decisivo. Spero che in futuro mi lascerai ritrarre il tuo drago, è stupendo. -
Giles la guardò, colto alla sprovvista e leggermente imbarazzato dalla gentilezza della ragazza, ma le parole di Michiru erano riuscite a dissipare la sua irritazione e rispose al suo sorriso.
- Uh... grazie... Per il ritratto chiedilo direttamente a Seraphina, è lei che deve decidere. -
?Perchè no? Per una volta che qualcuno mi vuole ritrarre e non uccidermi per esporre la mia testa in salotto...? Disse la diretta interessata, compiaciuta, poi abbassò il muso a leccare la guancia di Giles. ?Sei stanco, fratellino.?
L'Osservatore annuì impercettibilmente e appoggiò il viso al muso del drago.
- Un po'. Un po' tanto a dire il vero, - ammise ? ma non importa. Tu invece sei piena di energie, riesco a sentirlo. -
?Combattere quei demoni ha fatto cantare il mio sangue. Mi fa quasi desiderare che ne arrivino altri... ma forse è meglio di no.? Concluse dopo aver guardato meglio Giles ed essersi resa conto che era davvero esausto. Si accucciò a terra per permettergli di salire sulla sua schiena più facilmente e lo guardò preoccupata. Nel giro di pochi giorni aveva ritrovato la memoria ed era rimasto ferito seriamente nella sua tana e sembrava ancora non essersi ripreso del tutto. Certo lei lo aveva curato, ma la perdita di sangue era stata abbondante, senza contare che i giorni successivi erano stati stancanti e stressanti sia per il suo corpo che per il suo spirito.
?Devi riposare, fratellino.?
Giles le salì sulla schiena.
- Hai ragione. Ragazze, passate alla villa domani pomeriggio, - disse rivolgendosi alle senshi ? così potremo parlare con calma e cercare di capire cosa abbia potuto scatenare i demoni. -
Michiru annuì e le due ragazze guardarono il drago che si allontanava in volo.
- Non mi piace questa storia. - Commentò Haruka di malumore. - Quando spuntano fuori lui ed Eudial significa che stanno arrivando guai. -
- Temo che i guai ci siano già. Quello che è successo stasera non è normale. E bisogna ammettere che se non fosse stato per Rupert Giles forse saremmo morte. -
- E poi dove ha preso quel drago? -
- Credo che ce lo spiegherà domani. In ogni caso non mi preoccupa più di tanto. In fondo Rupert Giles ha dimostrato di essere una brava persona in passato, mi fido di lui. -
- Devo essere gelosa? - Chiese Haruka, irritata e Michiru non potè resistere alla tentazione di stuzzicarla.
- Chissà... Deve essere divertente farsi portare in giro da un drago... -

Eudial guardò Seraphina che atterrava in giardino e sperò che il ragazzo delle pizze che era appena andato via non l'avesse vista.
Il drago fece scendere Giles e seguì l'odore del suo uovo fino a trovare la tana scavata nella roccia della scarpata che portava al mare. Esaminò la caverna con attenzione e dovette ammettere che Giles non l'aveva delusa, lì il suo uovo sarebbe stato al sicuro. Qualcuno aveva portato della paglia fresca e Seraphina vi riconobbe l'odore delle due cacciatrici mentre si stendeva accanto all'uovo. Avvolse un'ala intorno all'uovo e si addormentò soddisfatta.
Eudial andò incontro a Giles e riuscì a dargli un bacio sulla guancia nonostante avesse le mani occupate dai cartoni della pizza.
- Bentornato. Tutto a posto con i demoni? -
- Seraphina si è divertita moltissimo, avresti dovuto vederla. I draghi possono essere davvero letali in combattimento! Sailor Uranus in compenso non è stata molto felice di vederci. -
Eudial ridacchiò.
- Posso immaginarlo. Hai fame? - Chiese porgendogli una scatola della pizza. - Sono appena arrivate. -
L'Osservatore annuì e la seguì in casa, un po' emozionato nel rientrarvi dopo tanto tempo. L'ultima volta che era stato in quella casa era stato certo di essere condannato a morire entro breve tempo e che non l'avrebbe più rivista. Esitò per qualche secondo sulla soglia, immerso in quel pensiero, poi la voce di Tera lo riscosse.
- Ehi fallito, ti decidi a entrare prima che la pizza si freddi?! -
L'Osservatore la raggiunse in cucina, seguito da Eudial e tutti e tre sedettero al tavolo. In un angolo, Lili stava soffiando a Valerius per farlo allontanare dalle ciotole.
- Lili si è dimenticata del pulcioso, non lo vuole più in casa. - Commentò Tera addentando una fetta di pizza e il gatto fuggì lontano da Lili balzando in grembo a Giles.
L'Osservatore lo carezzò con una mano e gli porse un pezzetto di pizza per consolarlo.
- Le passerà, non preoccuparti. -
- Spero che le passi in fretta. Mi ha graffiato sul naso. - Si lamentò Valerius rivolgendosi a Tera, poi si voltò a guardare Giles sentendo che l'Osservatore aveva smesso di accarezzarlo di colpo.
- Val... Hai detto che ti ha graffiato sul naso? -
Il gatto lo guardò allibito e anche le due ragazze alzarono la testa a fissarlo.
- Mi hai sentito?! Mi hai davvero sentito?! -
Il gatto saltò sul tavolo e corse verso Tera, eccitato.
- Tera!! Riesce di nuovo a capirmi! -
Giles scosse la testa perplesso.
- Ora stai miagolando di nuovo... -
- Giles! Prova a toccarlo! - Disse Eudial. - Prima lo avevi in braccio. -
L'Osservatore allungò una mano, la mise sulla schiena del gatto e sorrise.
- Hai ragione Eu, ora lo sento di nuovo. -