18. Supermarket Dragon

Giles aprì gli occhi, stupendosi di essere ancora vivo. Il drago era ancora accanto a lui e lo aveva tenuto caldo per tutto il tempo in cui era rimasto addormentato.
Si stupì nuovamente nel rendersi conto di non sentire alcun dolore e pensò che forse il suo corpo aveva perso sensibilità indebolendosi.
Però non si sentiva tanto debole, riflettè, e nemmeno male.
Provò a muoversi e si accorse di essere in grado di farlo. Mosse il braccio sinistro, che era certo di essersi fratturato in più punti quando il demone lo aveva scagliato contro la parete, e lo guardò incredulo.
Lo sentiva solo lievemente indolenzito, ma per il resto era perfettamente illeso. E lo stesso valeva per il resto del corpo. Anche la ferita sul torace era sparita e Giles avrebbe creduto di aver sognato se non fosse stato per i vestiti strappati e insanguinati e per il frammento di guscio che lo aveva ferito abbandonato sul pavimento della caverna.
Il drago si svegliò sentendolo muoversi e lo guardò per qualche secondo, per poi leccarlo nuovamente sulla guancia.
Giles lo fissò, spaventato, poi pensò che se il drago avesse voluto ucciderlo lo avrebbe già fatto e si rilassò leggermente, approfittandone per esaminarlo con calma. Era grande, con larghe ali morbide e la sua pelle era rosso scuro, con riflessi simili a quelli dei granati o del sangue e occhi di un verde profondo.
Guardandolo negli occhi, l'Osservatore si rese conto che quello non era lo sguardo di un semplice animale, che c'era un'intelligenza complessa e millenaria dietro a quelle iridi.
- Mi hai salvato. - Disse incredulo, alzando una mano a sfiorare il muso del drago. - Avevi tutte le ragioni per uccidermi e invece hai curato le mie ferite... -
Il drago lo guardò con un'espressione che sembrava quasi un sorriso, poi si alzò e gli voltò le spalle, uscendo dalla caverna.
Rimasto solo, Giles si guardò intorno e tentò di alzarsi, ma anche se le sue ferite erano scomparse, si sentiva comunque debole per la perdita di sangue e non era certo di potersi reggere in piedi. Inoltre non aveva mangiato nulla dal giorno prima e si sentiva affamato.
Con un sospiro si disse che per il momento non ce l'avrebbe fatta a spostarsi e tornò a stendersi accanto all'uovo superstite. Anch'esso era tiepido e Giles si riaddormentò dopo pochi minuti.

Xinuxunil afferrò il telefono e rispose con le mani che le tremavano.
- Eudial, sei tu... Lo avete trovato? -
- Ancora no. Non è tornato da te allora? -
- No. E il cellulare non è raggiungibile. Cosa può essergli successo?! Se solo potessi sentire la sua mente saprei dov'è! -
La ragazza riattaccò il cellulare, angosciata.
Quando aveva riportato Lyra da Sofia, avevano provato a chiamare Giles, ma il cellulare dell'Osservatore era spento o irraggiungibile. Lo avevano aspettato, ma lui non era tornato e quando era tramontato il sole avevano iniziato a preoccuparsi seriamente.
Xini si alzò.
- Vado a cercarlo anche io, non posso restare qui. - Disse a Valerius. - Tu resta a casa e se torna o se ci sono novità fammi uno squillo sul cellulare. -

Eudial e Tera entrarono in una libreria, in cerca di una cartina della zona e ne approfittarono per chiedere al negoziante se avesse visto Giles di recente.
- Si, lo conosco ? disse l'uomo ? è quel tipo che ha perso la memoria, l'inglese... L'ho visto spesso qui, ma è da qualche giorno che non si fa vedere. -
Eudial annuì e pagò la cartina.
- Grazie lo stesso. -
Un forte rumore dall'altra parte della strada le fece correre fuori dal negozio: il supermercato di fronte aveva la vetrina sfondata e la gente stava correndo in strada in preda al panico.
Le due Cacciatrici corsero in quella direzione per capire cosa stesse succedendo e in quel momento il drago rosso che avevano visto al concerto uscì volando dalla vetrina e si diresse fuori città.
Tera cercò di inseguirlo, ma in pochi secondi il drago era scomparso alla vista e la ragazza tornò in fretta al supermercato.
- Sei riuscita a capire dove sta andando? - Le chiese Eudial.
- Era troppo veloce per seguirlo, ma ho visto la direzione. Ha fatto vittime qui? -
- Pare di no. È entrato, ha terrorizzato tutti, ha preso i sacchetti di un paio di clienti ed è volato via. -
- Un drago che fa la spesa? -

Giles si svegliò sentendo dei colpetti sul braccio e vide che il drago gli aveva deposto accanto due sacchetti del supermercato.
Li fissò sorpreso e poi sorrise.
- Hai capito che avevo fame e sei andata a cercarmi del cibo? Grazie. -
Il drago lo guardò mangiare in silenzio e si accovacciò accanto all'uovo per mantenerlo caldo, poi mise il muso sulle zampe e si addormentò.
Giles bevve un succo di frutta e mise da parte i sacchetti della spesa sperando che il drago non avesse fatto male a nessuno per procurarseli. Ormai non pensava più che fosse feroce, ma non era certo di quanto potesse essere delicata. L'Osservatore aveva messo da parte le confezioni di carne cruda e i surgelati, ma per fortuna tra merendine, biscotti, pane e succhi di frutta c'era abbastanza per sfamarsi.
Ora Giles iniziava a sentirsi meglio e si chiese se avesse recuperato abbastanza energie per riuscire a tornare in paese con le proprie forze. Guardò la luce del sole che filtrava dall'apertura sulla volta della caverna e sospirò. Ormai Xini, Eudial e Tera erano certamente in ansia per lui e probabilmente lo stavano cercando. Si accorse con rimpianto di non aver potuto mantenere la promessa fatta a Xini di passare con lei la notte appena trascorsa.
Quel pensiero lo spinse ad aumentare gli sforzi per alzarsi e riuscì a mettersi in piedi a fatica.
Mosse qualche passo verso l'uscita della caverna, ma fu costretto a fermarsi quasi subito, esausto.
Il drago aveva aperto un occhio e lo controllava senza muoversi, ma quando lo vide vacillare, fu velocissimo a raggiungerlo e a sostenerlo prima che cadesse. Lo sostenne delicatamente con una zampa e lo riportò accanto all'uovo, facendolo stendere sulla paglia morbida che aveva ammassato per formare il nido. Giles fece per rialzarsi, ma il drago glielo impedì con la leggera pressione di una zampa, guardandolo intensamente.
L'Osservatore sospirò.
- Hai ragione. - Ammise. - Ancora non ce la faccio. -
Si rassegnò a riposare ancora, sperando che non si preoccupassero troppo per lui, ma si ritrovò a sorridere quando il drago gli leccò di nuovo il viso e lo coprì con un lembo della sua ala. Era una situazione assurda e per certi versi terrificante, ma Giles doveva ammettere che non era per niente spiacevole. Si sentiva caldo e al sicuro e ora non era più affamato. A parte la preoccupazione per i suoi cari, si sentiva piacevolmente rilassato e assonnato e la vicinanza del corpo caldo del drago era rassicurante. Chiuse gli occhi serenamente e si riaddormentò.

Eudial lanciò uno sguardo a Xini nello specchietto retrovisore, poi tornò a prestare attenzione alla stradina di campagna che sembrava restringersi ogni pochi metri.
L'ex dea le aveva raggiunte non appena aveva saputo del drago e ora tutte e tre insieme si erano dirette nella direzione in cui avevano visto sparire l'animale. Bloccò la macchina vedendo che la strada si interrompeva e le tre ragazze proseguirono a piedi in direzione della collina.
Non ci misero molto a individuare l'apertura nella roccia e il brandello di un sacchetto di plastica del supermercato confermò loro che erano giunte alla tana del drago.
Tera prese la borsa delle armi e le tre ragazze entrarono nella caverna. Subito dopo essere entrate videro il corpo morto di un demone, con la testa mozzata dal morso di denti enormi.
Proseguirono verso il fondo e giunsero in una stanza secondaria dove si bloccarono, impietrite per lo shock: il pavimento della grotta era pieno di sangue secco e pochi metri più avanti c'era il drago addormentato che teneva un'ala sul corpo di Giles.