16. Tonight

Xinuxunil aveva l'impressione che il tempo si fosse fermato intorno a lei, che fosse tutto un sogno.
Quante volte aveva vissuto quella scena solo per svegliarsi non appena si avvicinava a lui? Quante lacrime aveva sparso per la delusione quasi ogni notte?
Forse si era solo addormentata senza accorgersene e stava sognando di nuovo.
Chiuse gli occhi, determinata ad allontanare da sé quell'illusione. Era certa che riaprendoli, Ripper sarebbe sparito, ma lui era ancora lì che la guardava.
- Ripper... - Sussurrò appena, come se la sua voce potesse spezzare l'incanto, e lo vide trasalire come se anche lui non avesse creduto davvero a quello che vedeva.
Si avvicinò a Giles, alzando una mano a sfiorargli il viso e lo sentì fremere al contatto.
- Sei tu... sei davvero tu... -
Fece il gesto di abbracciarlo, ma l'Osservatore si ritrasse con un sussulto e distolse lo sguardo.
Xini lo fissò stupita e improvvisamente si rese conto che ora Giles non osava guardarla.
Aveva paura di lei? Come era possibile? Eppure poco prima lui l'aveva riconosciuta, lo aveva letto nel suo sguardo di poco prima, ne era certa.
La ragazza gli prese una mano dolcemente e protese la sua mente verso quella di Giles, reprimendo un sospiro di frustazione nel non percepire nulla. Di solito sentiva il potere di Giles rispondere automaticamente al suo, un legame che non si spezzava mai anche se erano lontani, come se una parte di Ripper vivesse sempre in lei. Ma dal giorno dell'incendio quella rassicurante presenza era sparita e ora la mente di Giles era come quella di una persona qualunque.
- Ripper? - Lo chiamò, stringendogli la mano. - Cosa c'è? Ti prego dì qualcosa... Stai soffrendo? Posso cercare di guarire le tue ferite col mio potere... Lascia che unisca la mia mente alla tua... -
L'Osservatore alzò la testa di scatto e la guardò spaventato.
- No! Non farlo! -
Xini lo guardò, stupita da quella reazione.
- Perchè no? Voglio solo aiutarti, Ripper, non ti farò del male. -
- Mi odierai. - Disse in un sussurro.
- Come potrei? Da quando ho conosciuto il tuo cuore non ho mai potuto smettere di amarti. Io sono tua, Ripper. Cuore, corpo e anima, ogni cellula del mio corpo appartiene a te, come puoi pensare che potrei mai odiarti? Credevo che fossi morto per salvarmi e non potevo perdonarmelo in nessun modo. Avrei voluto essere morta anche io. -
Smise di parlare, bloccata da un pensiero improvviso. Forse Giles stava per dirle che non voleva più stare con lei, che si era innamorato della donna bionda che aveva visto con lui. Era per questo che aveva paura ad aprire la sua mente alla sua? Ripper voleva lasciarla e non ne aveva il coraggio?
Lo guardò con le lacrime agli occhi.
- Vuoi lasciarmi? Non mi ami più? -
L'Osservatore la fissò, sconcertato da quelle parole disperate, ma sembrò riscuotersi e la prese fra le braccia, come per proteggerla.
- No, non piangere, ti prego. Ti amo, non potrei amarti di più, Xini. -
- E allora? Lasciami entrare nel tuo cuore, ti prego. -
Giles la guardò, smarrito, poi annuì debolmente.
Xini chiuse gli occhi e appoggiò la fronte a quella di Giles cercando il contatto con la sua mente e trattenne il respiro quando lo trovò.
I danni causati dal'aver forzato il blocco di Eudial erano peggiori di quello che pensasse: miracolosamente la mente di Giles non aveva subito danni permanenti, ma il potere oscuro era letteralmente devastato e lei non era certa di poterci fare molto. Xini usò il suo potere per guarire le ultime tracce della ferita che aveva causato la perdita di memoria, poi tentò di sanare e rimettere a posto quello che restava del potere, ma dopo un po' fu costretta ad ammettere di non poter fare altro. Con le sue capacità non sarebbe riuscita a guarire anche quelle lesioni.
Per fortuna la salute di Ripper non ne sarebbe stata compromessa, ma molto difficilmente avrebbe recuperato i poteri.
Solo dopo aver fatto il possibile per guarire le sue ferite, Xini si concesse di guardare i ricordi di Giles e di sentire le sue emozioni. Il suo cuore divenne pesante nel rivivere il ricordo dei lunghi giorni passati in ospedale, tutti apparentemente uguali e interminabili, pieni di dolore, sofferenza e del terrore di non conoscere nemmeno il proprio nome. Si trovò a voler bene a Lyra senza conoscerla solo per il sollievo che la sua compagnia aveva procurato a Giles quando andava a trovarlo in ospedale e poi la vita normale e tranquilla a casa di Sofia, l'emozione nel fare l'amore con lei la prima volta, il terrore che lo aveva colto quando aveva iniziato a ricordare e la dolcezza un po' triste di quello che era successo solo poco prima sulla riva del fiume...
Xini interruppe il contatto e riaprì gli occhi, per nulla sorpresa di vedere le lacrime sul viso di Giles.
L'inglese si lasciò cadere in ginocchio sul pavimento, cedendo alla debolezza che gli faceva tremare le gambe.
- M-mi odi? - Le chiese sottovoce senza riuscire a guardarla e lei lo attirò a sé, abbracciandolo e tenendolo stretto.
- Fa male, Ripper, mentirei se lo negassi. Fa tanto male. - Si interruppe per guardarlo e gli carezzò i capelli teneramente. Giles teneva gli occhi chiusi e si appoggiava a lei con un abbandono sfinito. Xini gli mise una mano sulla guancia umida di lacrime e chinò la testa a sfiorargli le palpebre con un bacio delicato prima di continuare. - Ma ho sentito il tuo amore. Sei qui ora, sei vivo e sei con me. Non avrei mai osato sperarlo, sai? Siamo insieme adesso, il resto non conta. -
Giles si aggrappò a lei quasi con disperazione e Xini lo sentì singhiozzare sommessamente contro il suo corpo. Improvvisamente si sentì serena e incredibilmente calma, come se il dolore disperato degli ultimi mesi si fosse sciolto, scivolando via insieme alle lacrime.
Quello che aveva detto a Giles era vero: il pensiero di lui e Sofia insieme non le piaceva e la faceva sentire ferita, ma quello che provava per Ripper era tanto enorme da eclissare tutto il resto.
- Ti amo. - Disse in un tono talmente calmo e sicuro che Giles alzò il viso a guardarla. I loro sguardi si incontrarono e l'amore che entrambi potevano scorgere negli occhi dell'altro scacciò via le nuvole del dolore e dei sensi di colpa.
Giles le sorrise e Xini provò il desiderio urgente, quasi doloroso di baciarlo, di sentire i loro corpi che si univano, di essere una cosa sola con lui.
Lo baciò con irruenza, senza preoccuparsi di essere delicata, quasi mordendolo e trascinandolo a terra insieme a lei. L'Osservatore ricambiò con la stessa passione ed entrambi sentirono il sapore del sangue sulle labbra, poi il bacio divenne più lento e più profondo, intriso dei loro sentimenti.
- OK, ora respirate. -
La voce di Tera li riportò alla realtà di colpo ed entrambi rimasero a fissarla senza rispondere.
- Non è che io voglia interrompere una scena tanto interessante, - la ragazza sorrise divertita nel vedere Giles che arrossiva di colpo ? ma volevo ricordare al fallito che c'è un drago libero di svolazzare dove vuole e fare colazione con la mocciosa e poi qui fuori c'è un tipo che cerca te, ex-dea. Voleva salire, ma ho pensato che avrei fatto meglio a chiamarvi io. -
- Hai ragione Tera. - Ammise Giles alzandosi da terra e arrossendo ulteriormente al pensiero di essersi dimenticato completamente del pericolo.
- Deve essere il mio manager... Gli avevo detto di aspettare in macchina e che ci avrei messo solo cinque minuti! -
L'Osservatore la guardò senza riuscire a smettere di sorridere.
- Devi lavorare? -
Xini annuì.
- Ho una trasmissione in diretta tra circa.... - Controllò l'orologio e trasalì. - ...venti minuti! -
Giles la abbracciò per un attimo e la baciò sulle labbra.
- Allora vai, non fare tardi per colpa mia... Io devo cercare Lyra prima che si metta nei guai... -
Xini gli sorrise.
- Stanotte resterai con me? - Gli sussurrò in un orecchio.
- Stanotte. - Promise Giles.