14. Painful Truth

Quando entrambi ebbero smesso di ridere, Giles guardò la donna accanto a lui e le sorrise commosso.
- Grazie Sofia. Grazie di tutto, ti voglio bene. -
Lei gli prese una mano con affetto e si alzò a sedere.
- Senti, ora che abbiamo detto addio a Shad, perché non mi parli un po' di Rupert Giles? -
L'Osservatore la guardò un po' incerto.
- Potresti non credermi. -
- Andiamo, mettimi alla prova. Non puoi avere una vita tanto assurda. -
Giles raccolse un fiorellino giallo e lo guardò per qualche istante prima di decidersi.
- E va bene, ma poi non dire che non ti avevo avvertita. -
L'Osservatore iniziò a raccontare.

Lyra si lavò il viso per svegliarsi del tutto, poi uscì dal bagno in cerca della madre.
La casa vuota e silenziosa la metteva in ansia, ma il biglietto di Sofia la rassicurò: lei e Shad erano andati a fare una passeggiata e sarebbero tornati presto.
La ragazzina sorrise, tranquillizzata: se Shad e Sofia andavano a fare passeggiate da soli era un buon segno. Lei sperava che si innamorassero, allora sarebbe stata certa che Shad sarebbe rimasto per sempre con loro, sarebbe diventato suo padre e lei non desiderava altro.
Prese una merendina e si stese sul divano afferrando il telecomando. Accese la tv e girò distrattamente per i canali fino ad arrivare a una trasmissione che parlava del concerto della sera prima.
C'erano vari ospiti che commentavano quello che era successo e un paio di cosiddetti esperti continuavano a ripetere che il drago volante non era stato altro che un effetto speciale ben studiato.
- Col cavolo. - Disse fra sé Lyra. - Quel mostro era vero. -
Gli esperti finirono di discutere e il conduttore fece partire un filmato che parlava della carriera di Sachino Seihoshi prima del debutto europeo.
Lyra lasciò cadere il telecomando nel vedere uno spezzone in cui la cantante era su un palco e cantava insieme a un uomo. La voce narrante del documentario lo chiamava Rupert Giles e diceva che era il compagno morto di Sachino Seihoshi, ma Lyra non aveva dubbi: quello era Shad.

Sofia scosse la testa.
- Non so se augurarmi che tu sia diventato pazzo oppure crederti e morire di paura. Se anche la metà di quello che dici è vero è terrificante. -
Giles sorrise appena.
- Lo sapevo che non mi avresti creduto. -
- Eppure quell'essere di ieri... Era reale? Era davvero un drago? -
- Credo di si. -
- È assurdo... Demoni... vampiri... draghi... -
- È per questo che esiste la Cacciatrice, per proteggere il mondo dal male. -
- E tu, tu sei un Osservatore... -
Giles annuì.
- Ora capisco cosa intendevi dicendo che avresti potuto scegliere una vita normale... È molto pericoloso il tuo lavoro, vero? -
- Non credo che morirò di vecchiaia, mettiamola così. -
Sofia gli strinse una mano.
- E vuoi tornare a fare questa vita? -
- È il mio destino. Ma se ci pensi la vita di una cacciatrice è molto più pericolosa. -
- Non mi hai risposto. Vuoi davvero essere un Osservatore di nuovo? -
Giles sospirò.
- Non lo so, davvero. È stato bello poter vivere come una persona normale, senza dovermi preoccupare di mostri e demoni, davvero molto bello. Non mi succedeva da quando ero bambino. Ma ora che ricordo chi sono, non posso sfuggire alle mie responsabilità. Se non ci fossero quelli come me a difendere il mondo, le persone normali sarebbero in pericolo e vivrebbero nel terrore. E poi voglio bene alle mie Cacciatrici, non le lascerò combattere da sole. -
Sofia annuì.
- Stai attento Rupert. Non voglio che ti succeda nulla di male. E ricordati che se vorrai prenderti una vacanza dal tuo lavoro, tu e le tue Cacciatrici sarete sempre i benvenuti. -
- Grazie Sofia. -
- Sei più tranquillo ora? Non ci sono più segreti tra noi. -
Giles annuì e le sorrise, grato.
- Quando partirai? -
- Non lo so. Prima devo parlare con Tera ed Eudial e vedere se riesco a farmi perdonare da Xini prima che mi ammazzi. E poi prima di andare via dovrò dirlo a Lyra... -
Sofia sospirò.
- Non la prenderà bene, temo. Si è molto affezionata a te e quando mio marito ci ha lasciate ha faticato molto ad accettarlo. -
- Forse è meglio aspettare qualche giorno, adesso credo che sia ancora sconvolta per il drago... -
- Già, cercherò di starle più vicina quando tu andrai via, anche se con il lavoro sarà difficile. -
- Non pensare al lavoro, stai con lei. Per qualunque cosa ci penserò io, non dovrai più ammazzarti di fatica per garantire il futuro di Lyra. Per fortuna l'unica cosa davvero positiva del lavoro di Osservatore è lo stipendio. -
- Ma non posso accettare... -
- Sofia, io desidero solo che voi due possiate essere serene e felici anche senza di me. I soldi non contano niente, te lo assicuro e io mi sentirò meno in colpa ad andare via sapendo di potervi aiutare in qualche modo. Mi avete salvato la vita e mi avete aiutato e io ho con voi un debito che non potrò mai ripagare, lasciami almeno pagare gli studi di Lyra, è il minimo che posso fare. Lo avrei fatto se fossi rimasto, permettimi almeno di aiutarvi. -
Sofia lo abbracciò con affetto.
- Te lo avevo già detto che sei un angelo, vero? -
- No, non lo sono, un angelo non vi farebbe soffrire. -
La donna si alzò in piedi e gli tese una mano per aiutarlo ad alzarsi.
- Dai, ora basta con i sensi di colpa. Io sono felice di averti conosciuto e non mi pento di nulla. Andiamo a casa, non voglio lasciare Lyra sola troppo a lungo e tu hai l'aria di aver bisogno di riposare un po'. -

Lyra fissò con ostilità la porta che si apriva.
La madre la salutò con un bacio e andò in cucina a preparare un the.
- Ciao Lyra. - Disse Giles, sorridendole.
- Ciao Rupert. - Rispose la ragazzina, gelida e l'Osservatore la fissò sconcertato.
- C-come fai a saperlo? -
- Allora ti ricordi! - Gridò fremendo di rabbia. - Ti ricordi e me lo hai tenuto nascosto! -
Sofia tornò nella stanza sentendo gridare la figlia.
- Lyra?! Cosa succede? -
- Lo sai mamma?! Shad ci ha ingannato! Si ricorda tutto e non ce lo ha detto! -
La donna guardò Giles che era rimasto come paralizzato.
- Rupert? Come lo ha scoperto? - Gli chiese senza pensare a quello che diceva e rendendosi conto dell'errore solo quando la figlia la fissò, sconvolta.
- Rupert? Lo hai chiamato Rupert?! Allora lo sapevi anche tu! -
Giles sembrò riscuotersi.
- Sofia non lo sapeva fino a pochi minuti fa, te lo assicuro... E anche io... -
- Stai zitto! - Gridò Lyra. - Non voglio sentire le tue bugie! Ora te ne andrai vero?!
L'Osservatore non rispose. Non poteva mentirle, ma non poteva nemmeno dirle che sarebbe andato via.
- Sei un bugiardo! Sei un bugiardo e ti odio! -
Giles fece per avvicinarsi alla ragazzina per calmarla.
- Non avvicinarti! Non voglio più vederti Shad! Non avvicinarti mai più a me! - Lyra afferrò la prima cosa a portata di mano, un fermacarte di vetro e glielo lanciò contro, colpendolo in testa.
L'Osservatore arretrò portandosi le mani al viso e cadde a sedere sul divano dietro di lui.
Lyra guardò il sangue con gli occhi dilatati dall'orrore, poi corse verso la porta di casa e fuggì via prima che la madre potesse fermarla.