13. I'm Not the One You Love

Sofia controllò che Lyra dormisse tranquillamente prima di uscire dalla stanza. La ragazzina si era svegliata più volte per gli incubi, ma ora sembrava essersi calmata.
La donna uscì in giardino e attraversò i pochi metri che la separavano dall'appartamentino dove viveva Giles.
Bussò appena alla porta e l'inglese venne ad aprirle.
- Ti ho svegliato, Shad? -
- No, non ti preoccupare. Stai bene? E Lyra è ancora spaventata? -
Sofia lo guardò, un po' preoccupata.
- La paura sta passando per entrambe. Ma tu? Ti senti bene Shad? Hai un aspetto orribile, hai dormito almeno un po' stanotte? -
- No, non ci sono riuscito. -
Non ci aveva nemmeno provato, a dire il vero. Era rimasto a pensare tutta la notte per cercare di decidere cosa avrebbe dovuto fare. La proposta di Tera gli era sembrata quasi allettante la sera prima, ma man mano che i ricordi si mettevano a posto, anche i suoi sentimenti sembravano risvegliarsi e lui non sapeva cosa fare. La sua anima anelava a riunirsi a quella di Xini e voleva riabbracciare Eudial, ma non poteva abbandonare Sofia e Lyra tanto facilmente. Era stato sul punto di innamorarsi della donna ed era evidente che la bambina si era affezionata a lui, non poteva andare via come se niente fosse. E poi restare in Italia con loro avrebbe significato poter vivere una vita normale e probabilmente molto più lunga di quella che lo aspettava come Osservatore.
Sofia lo prese per mano.
- Ti va di fare una passeggiata lungo il fiume? - Gli chiese e si incamminò tirandolo leggermente senza nemmeno aspettare una risposta.
Camminarono per qualche minuto lungo gli argini erbosi, in silenzio e Sofia notò che l'umore di Shad era strano: l'aveva seguita docilmente, ma sembrava distante, abbattuto e completamente perso nei suoi pensieri.
L'essere che aveva attaccato il pubblico durante il concerto era stato terrificante, ma quella dell'inglese le sembrava una reazione esagerata. Inoltre più che spaventato, sembrava nervoso e triste.
La donna si fermò e lo guardò. Per qualche secondo Giles nemmeno se ne accorse, poi lei gli scosse un braccio, costringendolo a riscuotersi dai suoi pensieri.
- Shad? Ma che hai oggi?! Shad?! -
Lui la guardò per un attimo, poi tornò a distogliere lo sguardo.
- Giles. - Disse piano.
- Cosa? -
- Rupert Giles. È il mio nome. -
- Ti sei ricordato? - Gli chiese, senza fiato per la sorpresa.
L'inglese annuì appena.
Sofia cercò di guardarlo in faccia, ma Giles teneva lo sguardo fisso a terra, incapace di guardarla.
Sembrava tanto triste e a disagio che Sofia si sentì intenerire anche se poteva intuire il motivo di quel comportamento. Gli mise una mano sul viso e lo costrinse, dolcemente ma con fermezza, ad alzare lo sguardo e a guardarla.
- E hai ricordato anche la donna che ami e ora non sai come dirmelo. -
Il guizzo di dolore che gli vide apparire negli occhi le confermò che non si era sbagliata.
- Non voglio fare soffrire te o Lyra, non voglio. Ti voglio bene Sofia e mi piaci tantissimo... -
- Ma non sono io quella che ami. -
Giles fece per chinare di nuovo la testa con quello che era una via di mezzo tra un sospiro e un singhiozzo, ma Sofia glielo impedì e lo guardò negli occhi rivolgendogli un sorriso triste ma comprensivo.
- Non sentirti in colpa, Shad... Rupert. Io lo sapevo. -
Giles la guardò, addolorato.
- Lo sapevo, - continuò Sofia ? l'ho sempre saputo che non eri mio, che potevo averti solo per poco. -
- Perdonami, ti prego... -
- Non ho nulla da perdonarti, tu sei sempre stato onesto con me. Io ho deciso di volerti bene anche sapendo che non sarebbe durata. Ho accettato le conseguenze, ma non ne sono pentita. È stato molto bello, il tempo passato con te sarà sempre un ricordo dolcissimo. È vero, ora fa un po' male, ma verrà il momento in cui sarà solo piacevole ripensarci. -
Giles la abbracciò e la tenne stretta, cercando di non scoppiare a piangere.
- È così facile volerti bene, Sofia. - Le sussurrò. -Se non mi fosse tornata la memoria, sarei stato felice di restare per sempre con te, non mi sarebbe pesato il non ricordare nulla di me stesso. Mi veniva così naturale innamorarmi di te... e credimi, non è facile dovermi separare da te. Te lo giuro, non è facile... -
Lei gli carezzò i capelli con affetto.
- Ed è per questo che stanotte non hai dormito... -
L'Osservatore annuì.
- Tera, la ragazza che era con me ieri, mi ha suggerito di fare finta di nulla, di restare con te e vivere una vita normale. E te lo assicuro, ci ho pensato seriamente. Se non fosse per Xini, se le nostre anime non fossero legate, non potrei desiderare altro che restare qui. -
Sofia lo guardò.
- Rupert? Posso... posso chiederti una cosa? Non devi accettare se non vuoi... - Parlò con un tono insolito per lei, esitante, quasi indifeso. -Potresti, potresti essere ancora Shad soltanto per cinque minuti? Voglio dirgli addio e non posso baciare Rupert Giles. -
L'inglese annuì e appoggiò le labbra su quelle di lei in un bacio inizialmente tenero che divenne sempre più appassionato dopo pochi secondi.

Valerius alzò il muso dalla ciotola e guardò Tera.
- Pensi che lo rivedremo? -
- Una persona intelligente prenderebbe l'occasione al volo e ne approfitterebbe per vivere una vita lunga, serena e normale, ma lui è uno scemo. Quindi si, credo proprio che lo rivedremo. -
Il gatto masticò in silenzio per un altro po', poi tornò a fissarla.
- È per questo che non hai letto la lettera? -
- Già. Il fallito l'ha scritta pensando di morire, ma è vivo. Non mi sembra giusto leggere cose scritte in punto di morte se chi le ha scritte sopravvive. Avrei l'impressione di spiare cose che non è mio diritto leggere. -
- Ti fai troppi problemi. -
- Ha parlato quello che legge i diari altrui... Lo sai vero che se ti ritrovo a leggere il mio ti faccio la ceretta? -

Sofia guardò le nuvole che solcavano lentamente il cielo azzurro e si scostò dalla guancia un ciuffo d'erba che le faceva il solletico.
Guardò l'uomo accanto a lei, un po' preoccupata. Doveva essere solo un bacio di addio, ma entrambi si erano lasciati trasportare dall'emozione e avevano finito per fare l'amore in mezzo all'erba alta.
- Va tutto bene Sh... Rupert? -
- Shad. Ora sono Shad. - Sussurrò Giles tenendola abbracciata. - Restiamo così ancora per un po', lasciami essere Shad per l'ultima volta. -
Sofia lo tenne stretto e sorrise rendendosi conto di sentirsi più rilassata. Improvvisamente seppe che avrebbe perduto l'amore di Shad, ma che aveva trovato un amico in Rupert Giles.
Si accorse che la stava guardando, anche lui più sereno.
- Perchè sorridi così? - Le chiese e lei lo baciò in fronte con affetto.
- Mi chiedevo quanti sensi di colpa ho aggiunto a quelli che già avevi. -
Giles sorrise leggermente.
- Non ne sono pentito se è questo che vuoi sapere. E comunque credo che Xini mi ammazzerà in ogni caso. -
- Perchè? -
- Sai chi è Xini? Sachino Seihoshi. -
- La cantante? Sei tu il suo amore perduto?! -
Giles annuì con una risatina.
- Esatto. E io le ho chiesto un autografo senza nemmeno riconoscerla. E al concerto ci ha visti insieme. -
Sofia lo guardò esterrefatta.
- Sei morto. - Disse seria, guardandolo in volto. Giles ricambiò lo sguardo e scoppiarono a ridere entrambi fino a restare senza fiato.