12. Last Chance

Giles guardò incredulo il drago che volava a poche decine di metri da lui. Come era possibile una cosa del genere? Forse il trauma alla testa gli stava causando allucinazioni, ma in questo caso perché erano ammutoliti tutti?
Si mosse per tornare da Sofia e da Lyra, non poteva lasciarle sole in una situazione del genere, ma in quel momento il drago iniziò a sputare fuoco e lui si bloccò, paralizzato da un terrore raggelante. Le immagini di altre fiamme, di quelle fiamme che lo avevano terrorizzato in tanti incubi, apparvero nella sua mente e lui rimase immobile, incapace di fare il minimo movimento, cieco alla folla che stava fuggendo in preda al panico e che minacciava di travolgerlo da un momento all'altro.
- Ma cosa fa quel cretino?! - Gridò Tera, spaventata, accorgendosi della situazione. - Fallito, spostati da lì, è pericoloso! -
La ragazza corse verso di lui e lo afferrò con forza, trascinandolo verso il backstage, lontano dal pubblico in fuga. Lo spinse in un punto tranquillo, poi corse a controllare cosa stesse facendo il drago.
La creatura continuava a volare e a sputare fuoco e sembrava furiosa contro Xini, ma la ragazza sembrava in grado di tenerla a bada con il potere oscuro.
Tera si chiese se avrebbe dovuto andare a darle una mano, quando sentì la voce di Valerius che la chiamava.
- Tera! Vieni, presto! Ha qualcosa che non va! -
La Cacciatrice tornò di corsa da Giles e lo guardò, preoccupata: l'Osservatore era crollato in ginocchio coprendosi la testa con le braccia e tremava convulsamente.
- Al diavolo il drago! Xini si può arrangiare da sola. - Disse quasi fra sé, poi cercò di capire cosa avesse Giles per aiutarlo.
Gli toccò un braccio delicatamente, ma lui trasalì violentemente e si sottrasse al contatto con un gemito, fissando il vuoto con orrore, come se davanti a lui ci fosse un pericolo che solo lui riusciva a vedere.
- Ehi, fallito, cosa ti prende?! - Chiese la ragazza, sconcertata da quella reazione. - Vogliamo solo aiutarti... -
- È terrorizzato. - Disse Valerius. - Non l'ho mai visto così... -
Tera lo afferrò per le spalle e lo scosse.
- Ehi! Guardami! Gil... Shad! Ascoltami! Sei al sicuro, nessuno ti farà del male. -
Giles la guardò vacuamente, continuando a tremare.
- Il fuoco... - Sussurrò in preda al panico. - Il fuoco è ovunque... Non voglio morire... Non voglio... -
Tera gli carezzò i capelli cercando di rassicurarlo.
- Il fuoco è lontano, non ti farà del male. Stai tranquillo, va tutto bene. -
- Ma il soffitto sta per crollare, non lo capisci, Tera?! Sta per crollare e io sono in trappola! - Gridò Giles alzandosi di scatto, poi si bloccò di colpo e la guardò, come se si fosse svegliato da un incubo.
- Tera... Sei tu, Tera? - Sussurrò come stordito, poi si lasciò cadere nuovamente in ginocchio, coprendosi il viso con le mani.
La ragazza lo abbracciò senza dire nulla e Giles si aggrappò a lei, appoggiando la testa alla sua spalla e tenendo chiusi gli occhi.
Si sentiva terribilmente confuso e la testa gli faceva molto male. Centinaia di pensieri e ricordi sembravano accavallarsi nella sua mente in un ammasso incoerente e nulla sembrava avere senso. L'unica cosa ferma e solida in quel mare di confusione sembrava essere l'abbraccio della ragazza e il tocco delicato della sua mano sulla sua testa.
- Va tutto bene, - ripetè Tera in tono rassicurante ? stai tranquillo fallito, va tutto bene. -
Valerius le mise le zampe anteriori sul ginocchio, protendendosi a guardare Giles.
- Ti ha chiamata Tera... - Disse sottovoce come se temesse di far male all'Osservatore con.le sue parole. - E prima... Prima ha ricordato l'incendio... Per questo aveva paura... -
Tera annuì.
- Povero fallito... Non ricordava nulla di demoni e vampiri e si è trovato davanti un drago sputafuoco, ci credo che è rimasto traumatizzato... A proposito, pulcioso, vai a vedere com'è la situazione là davanti. -
Valerius si allontanò e tornò poco dopo di corsa.
- La gente del pubblico è fuggita e nel frattempo sono arrivati Spike ed Eudial. Sono sul palco insieme a Xini e stanno ancora combattendo contro il drago. -
- Bene, possono pensarci loro allora. - Disse la ragazza, sollevata e tornò a rivolgersi a Giles ? Ehi? Come ti senti? -
L'Osservatore sollevò leggermente la testa e si lasciò sfuggire un singhiozzo. I frammenti di ricordi stavano lentamente ritornando al loro posto e l'improvvisa consapevolezza di quello che significavano era terrificante. Fino a poco prima era stato convinto che la vita fosse piuttosto semplice, che la complicazione più grande potesse essere quella di dire a Lyra che si stava innamorando di sua madre, mentre ora il ricordo di una vita fatta di responsabilità troppo grandi per chiunque, di infiniti combattimenti contro mostri e vampiri gli era piombato addosso con tutto il suo peso.
- Tera... - Disse debolmente e la ragazza gli carezzò il viso.
- Sono qui. Ora ti ricordi vero? -
Giles annuì appena.
- È tutto così orribile e confuso... -
- Non ti preoccupare, andrà tutto a posto. Devi solo stare calmo e andrà tutto bene. -
Tera gli sollevò il viso e iniziò a tamponarglielo con un fazzoletto.
- Ti sanguina il naso, sicuro di stare bene? -
- Non... non è niente. G-grazie. -
La ragazza sorrise leggermente e lo aiutò a sedersi in terra, facendogli appoggiare la schiena contro il palco, poi sedette accanto a lui tenendogli una mano.
- Riposati un po' e non pensare a nulla, mi sembri esausto. -
Giles chiuse gli occhi per qualche secondo, respirando a fondo per cercare di schiarirsi le idee, poi guardò Tera con uno sguardo pieno di tristezza.
- Come ho potuto dimenticare? -
- Non è colpa tua, fallito. Da quello che abbiamo potuto sapere sei rimasto ferito piuttosto gravemente. -
- Ma perché non mi avete detto nulla? -
Tera sospirò.
- Credevamo che fossi morto. Abbiamo scoperto che eri qui solo pochi giorni fa. -
Giles la guardò come se si fosse reso conto di qualcosa solo in quel momento.
- Ma allora... le canzoni di Xini, quelle canzoni tanto tristi, erano... per me? -
Tera annuì e si asciugò una lacrima.
- Ci sei mancato, fallito. Ci sei mancato tanto. -
La ragazza fece per abbracciarlo, ma Giles si ritrasse, distogliendo lo sguardo con aria colpevole.
- T-ti ho quasi uccisa... Dovresti odiarmi... -
- Vieni qui, scemo. - Gli disse abbracciandolo. - È stato il demone, non tu. Io invece avrei dovuto proteggerti e invece ti ho solo fatto rischiare la vita. Sei tu che dovresti avercela con me. -
Giles la tenne stretta e con una mano carezzò il gatto che gli era saltato in grembo.
- Valerius sei qui anche tu... Mi dispiace, non riesco più a capirti... -
L'Osservatore sospirò, avvilito. Si sentiva ancora parecchio stordito: si era trovato ad aver vissuto due vite completamente diverse che entravano in contraddizione l'una con l'altra e ora si sentiva costretto a prendere una decisione molto dolorosa.
In quel momento, come in risposta ai suoi pensieri, gli giunse la voce preoccupata di Lyra che lo chiamava.
Giles rivolse a Tera uno sguardo sperduto e la ragazza gli prese una mano.
- Non devi dirlo a nessuno, fallito! Non devi sacrificarti per noi solo perché ti è tornata la memoria! È la tua unica occasione di avere una vita normale, non buttarla via! Noi possiamo cavarcela da soli, ci accontenteremo di sapere che stai bene e sei felice. Io e Valerius manterremo il segreto, puoi fidarti. Vai da loro, scappa da questa vita finché sei in tempo! -
- Ma come posso... -
- Aspetta! Non devi prendere decisioni affrettate. Per ora fai finta che non sia successo nulla e pensaci con calma, magari dopo una una bella notte di sonno. Ora sei confuso, sconvolto e spaventato, non sei abbastanza lucido per prendere una decisione importante. Finchè non sarai sicuro di quello che vuoi davvero, non fare nulla. Ma sappi che noi avevamo deciso di non dirti nulla. Eravamo tutti d'accordo nel lasciarti vivere una vita normale e serena, quindi non sentirti in colpa nei nostri confronti e fai quello che vuoi tu. -
- Shad! - Gridò Lyra, spuntando da dietro al palco, seguita da Sofia. - Finalmente ti abbiamo trovato! -
La ragazzina corse ad abbracciarlo e scoppiò in lacrime.
- Meno male Shad. - Disse Sofia, raggiungendolo. - Temevamo che fossi rimasto ferito e non riuscivamo a trovarti da nessuna parte! Stai bene? Cosa ti è successo? -
Giles guardò Tera e la ragazza gli rivolse un impercettibile cenno di assenso.
- La folla mi ha trascinato lontano da voi, non sono riuscito a raggiungervi, poi devo aver preso un colpo in faccia. L-la signorina mi ha aiutato. - Mentì Giles. - Non piangere Lyra, va tutto bene ora.-
- Credevo di averti perso, Shad! Non lasciarci mai più, ti prego! - Singhiozzò la ragazzina. - Non voglio che ti succeda nulla di male! -
Giles si rialzò, rivolse un ultimo sguardo a Tera, poi cercò di sorridere a Sofia e a Lyra.
- Sono qui, non piangere più. Andiamo a casa, adesso. -