11. Sleeping Dragon

Tera parcheggiò l'auto a poca distanza da quella di Sofia e sospirò nel riconoscere il posto in cui erano arrivati seguendo Giles.
- Non ci credo... Stanno andando al concerto della ex dea... -
Valerius alzò il muso verso di lei e mosse la coda nervosamente.
- Pensi che si sia ricordato qualcosa? -
- Non lo so. Xini ha detto che l'altro giorno le ha chiesto un autografo senza riconoscerla, quindi probabilmente no. Però non so se sia una buona idea che passino troppo tempo vicini se vogliamo che non gli torni la memoria. -
- Beh non possiamo impedirgli di andare al concerto. -
- Già. Stavolta non possiamo farci nulla. -
Il gatto guardò nervosamente le gambe della folla intorno a loro e decise che era più sicuro saltare in braccio a Tera. La ragazza gli carezzò distrattamente la schiena e il gatto la lasciò fare, rilassandosi sotto quelle carezze.
- Dove sono Eudial e Spike? -
- In giro a caccia di vampiri, ma dovrebbero venire qui anche loro più tardi. Andiamo ora, non dobbiamo perderli di vista. -
Tera si infilò tra la folla cercando di tenere d'occhio Giles senza farsi notare.
Trovò una posizione vicino al palco da dove poteva controllarlo senza dover stare in mezzo al pubblico e appoggiò il gatto su una cassa.
- Devo ammettere che l'idea di Xini di darci i pass della sicurezza non era tanto stupida. -
- Io non ho bisogno di pass, l'essere un gatto ha i suoi vantaggi. -
- Come quello di farsi calpestare dalla gente se non c'è nessuno che ti prenda in braccio? -
Valerius ignorò la frase di Tera e fissò lo sguardo su Giles, Sofia e Lyra.
- Sembra felice. - Disse dopo un po' in un tono a metà tra il triste e il compiaciuto. - Credo che abbiamo preso la decisione giusta. -
Tera gli mise una mano sulla schiena.
- Già. Ma spero che la dea non li veda. -
- Perchè no? Anche lei dovrebbe sentirsi meglio nel vederlo sereno. -
- Nel vederlo sereno si, nel vederlo con un'altra donna non credo. -
Il gatto spalancò gli occhi.
- Pensi che...?! -
La ragazza sbuffò.
- Ma come puoi essere così ingenuo, pulcioso? Non vedi come si guardano? -
Valerius li fissò attentamente.
- Tu dici? -
- Ma dai, è ovvio. -
- Se è così, effettivamente Xini non ne sarà felice. -

Sofia guardò con affetto la figlia che era qualche metro più avanti e guardava il palco come se non volesse lasciarsi sfuggire il minimo dettaglio.
- Non l'avevo mai vista tanto entusiasta. - Disse, voltandosi verso Giles. - Ho fatto bene a prendere i biglietti. -
- È vero. Questa cantante le piace parecchio, ieri Lyra mi ha chiesto di cantare alcune canzoni per lei e di insegnarle a suonare la chitarra. -
Sofia gli sfiorò le labbra con un bacio.
- Sei un angelo. Non avresti potuto renderla più felice. Lyra ha sempre adorato la musica, ma io non avevo mai tempo di cantare con lei o di portarla a lezione di musica. -
- A me fa piacere, mi piace cantare e poi Lyra mi sembra portata per la musica. -
- E a me piace ascoltarvi. - Concluse Sofia con un sorriso, poi lo guardò un po' preoccupata. - Tu piuttosto sei sicuro di stare bene? Forse avresti dovuto restare a riposarti. -
Giles le prese una mano e la tenne nella sua.
- Sto bene. Anche i medici hanno detto che non è stato nulla di preoccupante, non ricordi? Non devi preoccuparti per me. Oppure ? chiese con un lampo divertito nello sguardo ? avresti preferito lasciarmi a casa? -
La donna scoppiò a ridere.
- Lasciare a casa la persona migliore che abbia incontrato negli ultimi anni? -
Giles la guardò, commosso.
- Davvero pensi questo di me? -
Sofia gli carezzò una guancia delicatamente.
- Ancora non sono riuscita a trovare un difetto. Mi chiedo come fai. -
L'Osservatore ridacchiò.
- Forse li ho dimenticati. -
Anche Sofia rise, ma si allontanò di qualche centimetro da lui notando che Lyra stava tornando verso di loro.
La ragazzina prese entrambi per mano e li trascinò verso il palco.
- Venite più avanti, sta per iniziare! -

Xinuxunil si preparò a entrare in scena, quando notò Tera e Valerius accanto al palco e si chiese cosa ci facessero lì, poi con un tuffo al cuore vide Giles fra il pubblico.
Per un istante osò sperare che fosse lì per lei, poi lo vide sorridere alla donna accanto a lui e l'illusione cadde in frantumi.
Provò l'impulso di scendere dal palco, correre da lui e costringerlo a ricordare, gridargli tutto il suo amore finché non fosse tornato da lei, ma non si mosse.
Il suo cuore urlava di dolore, ma Xini non poteva dargli voce e allora fece l'unica cosa che le era possibile: iniziò a cantare.

La creatura emerse dal sonno secolare in cui era sprofondata molto tempo primo e ascoltò, cercando di capire cosa fosse stato a destarla.
Nel corso degli anni, soprattutto ultimamente, i rumori che le giungevano dalla superficie erano diventati più forti e avevano disturbato spesso il suo sonno, ma ora era diverso.
Intanto c'era qualcosa nell'aria che stimolava il suo istinto, una strana tensione come di attesa che la faceva sentire all'erta e piena di energie come era stata solo in gioventù, quando le sue ali la portavano a solcare il cielo in cerca di prede. Poi il rumore che proveniva da sopra era diverso dal solito, c'era del potere in esso, intrecciato alla musica, e una creatura intrisa di quel potere oscuro era la causa di tutto.
Il grande drago rosso aprì un occhio, poi l'altro e infine si alzò sulle zampe, scuotendosi via dal corpo la polvere che vi si era accumulata in secoli di letargo. Molto tempo prima si era rifugiato in quella grotta sentendo che il tempo dei draghi era ormai finito, ma ora era stato destato e il potere che sentiva intorno a sé lo riempiva di un'energia selvaggia e faceva correre il suo sangue come mai prima di allora.
Il drago distese le ali e volò fuori dalla caverna.

Giles si massaggiò una tempia senza farsi notare da Lyra e da Sofia. Forse la donna aveva ragione a consigliargli di riposare: da quando la cantante sul palco aveva iniziato a cantare, il mal di testa era tornato, anche se non molto forte.
Inoltre aveva una sensazione strana nel sentire quelle canzoni tanto tristi, come se quelle parole lo toccassero direttamente. Guardò la cantante e gli parve di notare il luccichio di lacrime sul volto di lei, poi la ragazza guardò nella sua direzione e i loro sguardi si incontrarono per un attimo.
Giles si appoggiò alle transenne davanti a lui, con la netta sensazione che senza quel sostegno sarebbe caduto a terra. Cercò di farsi forza e di superare quella sensazione di debolezza: Lyra era troppo felice per il concerto e lui non voleva rovinarle la serata né fare preoccupare Sofia.
Forse quel malessere era dovuto solo al volume troppo alto della musica e alla folla, si disse, probabilmente se si fosse allontanato un po' dalla confusione si sarebbe sentito subito meglio.
Si chinò a baciare il collo di Sofia e le disse che sarebbe andato a comprare qualcosa da bere, poi si allontanò da lei, cercando un posto più tranquillo.

Tera e Valerius avevano osservato i movimenti di Giles e si scambiarono un'occhiata.
- Che gli prende? - Chiese il gatto.
- Non lo so, ma ha qualcosa che non va. Prima aveva un'espressione quasi sofferente. Vieni pulcioso, seguiamolo e andiamo a vedere se ha bisogno di aiuto. -
Tera si mosse e Valerius le saltò su una spalla, aggrappandosi alla maglietta di lei per mantenere l'equilibrio mentre la ragazza si faceva strada tra il pubblico.
Erano arrivati a pochi metri da Giles quando qualcosa passò davanti ai riflettori oscurandone la luce. Tera si girò a guardare sentendo che il pubblico era ammutolito e che anche Xini aveva smesso di cantare nel mezzo di una canzone e le sfuggì un grido di sorpresa nel vedere il drago che volava roteando sopra al pubblico.
Per qualche secondo nessuno si mosse pensando a un effetto scenico, poi la creatura ruggì selvaggiamente, sputò una lingua di fuoco in direzione del palco e fu il panico.