7. Just Shad

Valerius corse attraverso il prato con la pancia a terra, evitando i ragazzini che giocavano a palla sull'erba. Arrivato a pochi passi dall'uomo che avevano visto dalla finestra, rallentò e lo esaminò attentamente. Non aveva dubbi, quello era Rupert Giles, era troppo identico a lui per non esserlo, e il suo odore era quello dell'Osservatore.
Con un paio di balzi lo raggiunse e gli saltò in grembo, miagolando.
- Rupert Giles! Sei davvero tu! Ci sei mancato così tanto! Credevamo che fossi morto, dove eri finito?! -
Giles trasalì spaventato nel trovarsi il gatto in braccio all'improvviso e Lyra, seduta accanto a lui, scoppiò a ridere.
- È solo un gatto, Shad! -
L'inglese ridacchiò anche lui, arrossendo un po'.
- Mi ha colto di sorpresa. Chissà cosa vuole. -
Allungò una mano a carezzarlo in testa e Valerius lo guardò allibito.
- Ehi, sono io, sono Valerius! Perchè fai finta di non conoscermi?! -
- Che strano gatto, - disse Giles voltandosi verso Lyra ? continua a miagolare. -
- Forse ha fame. -
Giles prese un panino dallo zaino per dargli un po' di prosciutto, ma il gatto era corso via con aria spaventata.

Tera lo accolse ansiosamente.
- Allora?! -
Valerius la guardò con aria smarrita.
- Quando mi sono avvicinato, ero certo che fosse lui, è identico a lui, persino l'odore è quello di Giles, ma era strano! -
- Cosa intendi per strano? -
- Si comportava in modo strano! Mi ha trattato come se fossi stato un semplice gatto, mi ha carezzato senza ascoltare quello che gli dicevo... ha detto che miagolavo! -
- Ma tu miagoli, in effetti. Però se quello è davvero Giles dovrebbe poterti capire... -
Il gatto la guardò con aria infelice.
- E se non fosse lui? -
Tera non rispose. Il cuore le diceva di correre dall'Osservatore, di abbracciarlo e chiedergli perdono per quello che era successo, ma qualcosa la bloccava.
Aveva il terrore di illudersi, di lasciare aperta una porta alla speranza per poi scoprire che quell'uomo era solo un sosia di Giles. Non aveva riconosciuto Valerius ed era insieme a una bambina bionda in una gita per genitori e figli. Che motivo avrebbe avuto il suo Osservatore di trovarsi in un posto del genere? E chi era la ragazzina?
- Ah, sei qui, micetto. -
Tera trasalì nel trovarsi faccia a faccia con Lyra che aveva seguito Valerius fino alla stalla. Anche la ragazzina guardò sorpresa la ragazza pallida dai lunghi capelli neri seduta in mezzo alla paglia.
- Oh è tuo il gatto? Prima ha spaventato Shad. -
- Shad? -
Lyra annuì, avvicinandosi alla finestra e indicando Giles.
- Si, è lui. È un mio amico. -
- E si chiama Shad? -
- Si anche se non è il suo vero nome. -
- E come... come si chiama? -
- Non lo so e non lo sa nemmeno lui. Sai, ha perso la memoria e non ricorda assolutamente nulla del suo passato. -
Tera e Valerius si scambiarono uno sguardo, comprendendo in quel momento il motivo dello strano comportamento dell'uomo.
- Davvero? -
Lyra annuì.
- L'ho trovato ferito e sanguinante un paio di mesi fa. Se non avessi chiamato un'ambulanza sarebbe morto, sai? I dottori non sanno cosa gli fosse successo, di sicuro si era scottato in un incendio, ma nessuno sa dove sia successo. -
Tera soffocò un grido di sorpresa e la guardò preoccupata.
- Ora sta bene, vero? -
- A parte il fatto che non ricorda nulla, è guarito completamente. Sei gentile a preoccuparti per lui anche se non lo conosci. Come ti chiami? Io sono Lyra. -
-Tera... -
- Piacere di averti conosciuta allora! Ora è meglio che vada o Shad si preoccuperà. Ciao Tera, ciao gattino! -
La ragazzina scese in fretta dalla scala e Tera prese meccanicamente in braccio Valerius. Sia lei che il gatto tremavano per lo shock.
- Mio Dio... - Sussurrò la ragazza. - È lui, è davvero lui... -
- Ed è vivo... -
- Ha perso la memoria... Per questo non ce lo ha detto... -
Il gatto le appoggiò le zampe sulla spalla, leccandole le lacrime che le scendevano sul viso e non riuscendo a capire chi di loro due stesse tremando più forte.
- Cosa facciamo ora? Andiamo da lui? -
Tera si riscosse.
- No. Non possiamo. Non così. -
- Perchè no? -
- Guardalo. -
- Sembra che stia bene. -
- Appunto. Lo hai mai visto tanto sereno? -
- Quando usciva con la ex-dea era felice. -
- Si, ma c'era sempre la minaccia dei vampiri o di qualche pericolo. Un Osservatore può essere felice quanto vuole, ma non può dimenticare i rischi del suo lavoro. Non può smettere di essere un Osservatore più di quanto io possa smettere di essere una Cacciatrice. -
- E ora può invece? -
- Non sa nemmeno cosa sia un Osservatore, ora. Non ha idea che esistano i vampiri, non si ricorda degli orrori che ha visto nella sua vita. È una persona normale. È l'unica occasione che potrebbe avere per vivere una vita normale... -
- Vuoi dire che non intendi dirgli la verità?! -
- Non lo so, Valerius. Per lui potrebbe essere meglio non sapere nulla. -
- Ma così non potremo più averlo con noi! Non sarà più nostro amico, non avremo più modo di stare con lui! -
La ragazza prese in braccio il gatto.
- È vivo, Val, è vivo ed è già tanto di più di quello che potevamo sognare fino a pochi minuti fa. Non sai quanto mi renda felice sapere che sta bene, che non l'ho ucciso, non puoi immaginarlo. Prima di decidere cosa fare voglio essere certa che sarà la cosa migliore per lui. -
Valerius ammise che Tera aveva ragione.
- Cosa facciamo allora? -
- Dobbiamo fare una telefonata, vieni. -

Eudial sollevò la cornetta del telefono e subito dopo rimase sorpresa nel riconoscere la voce dall'altro capo del filo.
- Tera?! Sono mesi che non ti fai viva, dove eri finita?! Devo darti una lettera, l'aveva scritta Giles per te. -
- Sono rimasta in Italia, ma ora non ha importanza. Tu e il vampiro dovete venire qui immediatamente e portate anche la dea. -
- Cosa succede, c'è un nuovo nemico? Non so se Xini potrà venire... Da quando Giles...- Si interruppe, incapace di proseguire. - Da allora si è gettata nel suo lavoro. Ha scritto delle canzoni bellissime dedicate a lui, tutte in inglese e sta per partire per un tour all'estero per promuovere il cd anche fuori dal Giappone. -
- Non me ne frega nulla di quello che fa la mentecatta. Venite qui e portate anche lei, anche a costo di farle inserire un concerto in Italia nel suo tour. È importante. -
- Ma di cosa si tratta? -
- Ti spiegherò tutto quando arriverai qui. Ora devo andare, venite appena possibile. -
Tera le dettò in fretta il nome dell'aeroporto più vicino e riagganciò il telefono.
Valerius la guardò perplesso.
- Perchè non glielo hai detto? -
Tera gli sorrise, il primo vero sorriso che il gatto le vedeva fare dal giorno dell'incendio.
- E perdermi le facce che faranno quando lo vedranno? -