16. Reflection. Surprise. Terror

Eudial si svegliò, destata dal movimento della mano di Giles che aveva continuato a stringere anche nel sonno e guardò l'Osservatore.
Giles aprì gli occhi lentamente e la fissò per qualche secondo, poi ritrasse la mano di scatto, lasciandosi sfuggire un gemito per la fitta di dolore che gli attraversò l'altro braccio per quel movimento brusco.
- Giles? -
L'inglese la fissò gelido.
- Non osare toccarmi, strega! -
Eudial sostenne quello sguardo e gli rispose freddamente.
- Sei tornato, demone. Esci subito dal corpo di Giles. -
Il demone le rivolse uno sguardo sarcastico.
- E perché dovrei farlo? Solo per far piacere a te? -
- Mettiamola così, se esci senza fare storie ti uccido e basta. In caso contrario ti farò pagare tutto il male fatto da te e da tutti i tuoi simili. -
- Non faresti mai del male al tuo caro Osservatore. -
Eudial gli guardò il polso, inarcando leggermente un sopracciglio.
- Ne sei certo? -
Il demone la guardò, un po' meno baldanzoso.
- In ogni caso non lo uccideresti, quindi scordati pure che mi muova da qui. La vita di questo patetico umano è mia, ormai, non puoi farci niente. -
- Questo lo vedremo. -
- Oh, si, lo vedremo. - Ripetè il demone con un sorriso sinistro, gettando di lato le coperte per avventarsi su Eudial. - Voglio divorare le tue viscere, strega! -
La ragazza rimase immobile e accennò un leggero sorriso nel vederlo ricadere all'indietro sul letto, contorcendosi di dolore come se fosse stato percorso da una scossa elettrica.
Si chinò su di lui e lo guardò negli occhi.
- Dicevi? -
Il demone ansimò cercando di riprendere fiato.
- Cosa... cosa mi hai fatto?! -
- Diciamo che adesso Valerius è più pericoloso di te. - Eudial indicò il gatto. -Lui può graffiarti, tu non puoi più fare male a una mosca. -
- Non avrò pace finché non avrò sparso i tuoi pezzetti per la stanza, strega. -
- Provaci pure se sei tanto masochista da voler provare un dolore tanto forte a ogni tentativo. A me sembra stupido. E poi, se posso essere sincera, fai un po' schifo con questa storia delle viscere sparse. Voi demoni dovete per forza essere tanto di cattivo gusto? -
Il demone emise una specie di ringhio rabbioso, ma non accennò a muoversi ed Eudial sorrise con cattiveria.
- Non credo che ti divertirai tanto nel corpo di Giles e io farò di tutto per renderti il soggiorno ancora più spiacevole. Pensaci. -
Raccolse il gatto e uscì dalla stanza lasciandolo solo.
Il demone fece per inseguirla, ma la barriera magica lo bloccò sulla soglia.

- Allora, come sta Rupert? -
- Il demone ha di nuovo preso il controllo. -
Il vampiro scosse la testa tristemente e indicò la tv accesa.
- Guarda. Sembra incredibile, ma lei è lì. -
- Xini?! -
- Sta presentando il suo cd come se nulla fosse. -
- Vuole rubare sul serio la sua vita... -
- E probabilmente se non avessi sorpreso Giles che cercava di uccidere Tera, sarebbero riusciti a ingannarci... -
- Quello non era Giles. È un demone schifoso che si approfitta di lui. Hai trovato nulla sui libri di Giles? -
- Non ancora, ma devo controllarne ancora parecchi. -
- Resti tu a tenerlo d'occhio? -
- Vai in ospedale? -
- Si. -
Valerius si mise davanti a lei, miagolando.
- Che c'è, micio? Vorrei poter capire quello che dici. -
Il gatto le saltò in braccio, nonostante la zampa dolorante ed Eudial lo prese al volo, per evitare che si facesse ulteriormente male.
- Vuoi venire anche tu? - Chiese, rendendosi conto di quello che voleva Valerius. - Ma i gatti non possono entrare in ospedale... -
Valerius la guardò con aria supplichevole e la ragazza lo infilò nella borsa.
- ...quindi devi fare silenzio e non farti scoprire. A dopo Spike, stai attento. -

Il demone tornò a sedere sul bordo del letto ribollendo di rabbia: aveva esplorato attentamente la stanza e il bagno comunicante, ma non c'era modo di uscire e di spezzare la barriera né alcunchè da usare come arma per aggredire quella stupida strega. Eudial aveva rimosso ogni oggetto che potesse essere minimamente pericoloso e in ogni caso l'amuleto che gli aveva messo al collo lo avrebbe fermato. Forse avrebbe potuto infierire sul corpo di Giles, ma non era certo di volerci provare: il dolore acuto che proveniva dal polso fratturato e dal taglio non era affatto gradevole e lui non era ansioso di aggiungervene altro. Il demone cominciava a pensare di aver fatto un errore a possedere quel corpo e non poteva abbandonarlo perché Eudial lo avrebbe ucciso di certo non appena si fosse mosso.
Sferrò un pugno rabbioso al cuscino, ottenendo solo di finire a contorcersi sul letto per il dolore che proveniva dal braccio ferito.

Eudial entrò nella stanza in silenzio e richiuse la porta delicatamente. Non che facesse molta differenza visto che, a detta dei medici, Tera era in un coma da cui non avrebbe potuto svegliarsi. La ragazza provò una stretta al cuore nel vedere la ragazza tanto pallida e immobile nel letto, ma si costrinse ad avere fiducia nei poteri di guarigione della Cacciatrice.
Valerius si affacciò dalla borsa di Eudial e, dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno in giro, saltò sul letto, acciambellandosi sul cuscino, accanto al viso di Tera con un sospiro triste.
Eudial distolse lo sguardo dalla Cacciatrice e prese dalla borsa il libro di incantesimi, iniziando a recitare l'incantesimo di protezione che avrebbe impedito a Xini di finire il lavoro.
Quando ebbe finito ripose il libro a malincuore, consapevole che ora non poteva più usarlo come una scusa per non pensare a quello che stava succedendo.
Da quando era entrata nel negozio e aveva visto Giles che stava aggredendo Tera, si era imposta di essere forte e in fondo non aveva avuto nemmeno il tempo di fermarsi a riflettere, ma ora non aveva più nulla da fare e i pensieri stavano iniziando ad affollarsi nella sua mente.
Le sembrava incredibile che fossero passate soltanto poco più di un giorno da quel momento, e poco meno di due da quando Giles era venuto a caccia di vampiri con loro l'ultima volta.
Guardando Tera, Eudial provava dispiacere per lei e una rabbia immensa verso quei demoni che non facevano altro che distruggere la vita della gente. Ripensò a quello che aveva provato nel combattere contro il golem con le sembianze di Giles e si disse che per Tera doveva essere stato ancora peggio visto che Giles era l'unica persona al mondo per la quale avesse dimostrato di provare affetto.
- Non voleva farlo, - le disse con le lacrime agli occhi - Giles non voleva farti del male. Quello scemo ha tentato di uccidersi perché non potesse succedere di nuovo, figurati. Ma lo salveremo, distruggeremo il demone che lo controlla, stanne certa e per allora devi stare bene anche tu così potrai aiutarci a farlo a pezzi. Abbiamo bisogno di te, Tera, resisti. -
Tera non si mosse ed Eudial sospirò.
- Meglio tornare a casa, Val. Non voglio lasciare Spike solo con quel mostro troppo a lungo. - Disse, ma il gatto non accennò a muoversi, limitandosi a fissarla con aria risoluta.
- Cosa? Vuoi restare qui? -
Eudial stava per dirgli di non essere stupido, ma si rese conto di quanto fosse difficile la situazione anche per lui. Le uniche due persone con cui potesse parlare erano in pericolo e Valerius era completamente solo. Gli carezzò la testa e il gatto la guardò, sorpreso da quel gesto.
- Stà attento. - Gli disse semplicemente, poi uscì dalla stanza in silenzio.