13. Surrender Your Soul

Tera entrò nel negozio, provando un moto di fastidio nel notare che Xinuxunil era lì e stava parlando con Giles. Anya non si vedeva, probabilmente aveva approfittato dell'arrivo della ex dea per prendersi una pausa, mentre Valerius sonnecchiava su un cuscino.
- Tu non eri a lavorare? - Chiese Tera acidamente.
Xini sorrise gelidamente.
- E tu non eri a caccia di vampiri? O forse hai deciso di andare a caccia di uomini? -
Giles guardò Xini, stupito dal tono insultante della ragazza, ma Tera la ignorò e sbattè l'orecchino sul bancone.
Prima che potesse iniziare a spiegare dove lo aveva trovato, Giles sorrise e prese il gioiello.
- Oh, lo hai trovato? Grazie Tera, sei stato molto gentile a riportarcelo al negozio, Xini non riusciva a ricordare dove lo avesse perso. -
Tera impallidì.
- Quell'orecchino è suo? Ne sei certo? -
- Si, glieli ho regalati io qualche tempo fa, sono pezzi unici. - Rispose l'Osservatore tranquillamente.
La ragazza si spostò inconsciamente tra Giles e Xini e alzò gli occhi a incrociare lo sguardo della ex dea, non riuscendo a trattenere un brivido nello scorgervi un odio gelido.
- Allontanati, fallito. Ora. -
- Che c'è Tera? - Chiese Giles senza capire.
- È lei! Il demone è dentro di lei! L'orecchino l'ho trovato accanto a un cadavere mutilato! Scappa, ti ho detto! -
- Ma cosa stai dicendo, Tera? - L'Osservatore la guardava incredulo, mentre Xini si limitava a sorridere.
- È gelosa, Ripper, non ti sei accorto che è innamorata di te? Chissà che altre bugie è disposta a inventarsi per allontanarmi da te! -
Giles scosse la testa confuso.
- Che assurdità state dicendo tutte e due? -
Xinuxunil fece un passo verso Tera e la colpì duramente, mandandola a sbattere contro il muro del negozio, poi guardò Giles.
- Mi dispiace, Ripper, avrei voluto aspettare ancora qualche giorno, ma non importa. -
Giles arretrò, guardandola con orrore, come se la vedesse per la prima volta.
- Xini... -
La ragazza lo raggiunse e lo bloccò contro il muro.
- Non te lo aspettavi, vero? Mi dispiace, amore mio, non volevo spaventarti tanto ieri sera con quel cadavere, ma sai, quando senti l'odore del sangue è difficile trattenersi... Oh, lo so Ripper, ti stai chiedendo da quanto tempo sono così, vero? Da ieri pomeriggio. Ripper... -
- Non chiamarmi così! Tu non sei Xini... - Disse Giles a fatica.
- Oh si che lo sono, ho tutti i suoi ricordi, tutte le sue esperienze e sai una cosa? Ti amo e ti voglio. -
- Smettila, mostro! -
- Oh, fai il difficile ora? Eppure stanotte ti piacevo... Si, caro, ero io stanotte. Te l'ho detto, ho preso questo corpo ieri pomeriggio. Non devo essere tanto diversa dalla tua dea se non te ne sei accorto... Forse sei meno intelligente di quello che credevo, ma non importa, sarai lo stesso un ottimo compagno, ora vieni, non fare resistenza. -
Il demone estrasse una pietra sferica luminosa dalla tasca e afferrò il collo di Giles.
L'Osservatore la guardò come ipnotizzato. Sapeva che avrebbe dovuto reagire, tentare di difendersi, ma non riusciva a trovare la forza di fare nulla. Il demone, il mostro dei suoi incubi aveva preso Xini, non riusciva a pensare ad altro e quel pensiero orribile gli toglieva ogni energia. Non combattere sarebbe stato un tradimento nei confronti di tutti i suoi cari, doveva usare i poteri, fare almeno un tentativo, ma era così stanco e terrorizzato... Non poteva colpire Xini, non ce la faceva. Ebbe l'impressione che qualcosa si fosse spezzato dentro di lui e in quel momento seppe di essere perduto. Si arrese alla stretta di Xini, inerte come un corpo morto e lasciò che la ragazza lo baciasse.
Sentì vagamente la voce di Tera che lo chiamava e chiuse gli occhi per non vedere la sfera luminosa che si avvicinava al suo viso. La luce penetrò nel suo corpo, invadendo ogni sua fibra e Xini sorrise trionfante.
Tera si rialzò a fatica dal pavimento e guardò Giles, inorridita: il bagliore lo aveva illuminato per un attimo, ma ora sembrava svanito all'interno del corpo dell'Osservatore. Tera si chiese se quella luce lo avesse ucciso nel vederlo così abbandonato tra le braccia di Xinuxunil, ma in quel momento Giles si mosse e riaprì gli occhi.
- Fallito! Che ti ha fatto? Ti senti bene?! - Gridò Tera ansiosamente e l'Osservatore sorrise sinistramente un attimo prima di stringere le mani di Xini, intrecciando le sue dita a quelle di lei.
- Cosa mi ha fatto? Non lo so, ma non mi sono mai sentito meglio. -
- Ti... ti ha posseduto! Cerca di resistere, fallito, so che puoi farcela! -
Giles inclinò leggermente la testa verso il viso di Xini e fece una risatina vacua.
- Resistere a cosa? A proposito... credo che sia arrivato il momento di insegnarti l'educazione, Tera. -
- Vuoi giocare tu con lei, Ripper? Oppure vuoi una mano? -
- Lasciala a me. Questo patetico umano non è mai stato capace di farsi rispettare, e ora che ho i suoi ricordi, mi darebbe immensamente fastidio lasciare impunite certe cose. -
Xinuxunil scoppiò a ridere apertamente.
- Allora divertiti pure, io andrò a lavorare, c'è un cd da fare uscire. -
- Vuoi continuare a cantare? - Chiese Giles, divertito.
- Non sarei la prima a farlo. È divertente e poi con tanti fan sarà facile procurarsi energia fresca.... -
L'Osservatore le sfiorò le labbra con un bacio e Xini usò il potere oscuro per trasportarsi via. Giles si voltò verso Tera e sorrise di nuovo.
- Scusa tanto, ora sono tutto per te. Anche se non credo che ti divertirai molto... -
La ragazza arretrò.
- Fallito, torna in te, smettila di parlare così... Il demone ti controlla, ma puoi sconfiggerlo, lo so che puoi farcela! -
Giles la colpì con uno schiaffo in pieno viso.
- Regola numero uno: piantala di chiamarmi fallito. - L'Osservatore la afferrò per le braccia e la sbattè contro il muro, prima che Tera potesse reagire. - Chi di noi due è un fallimento ora? Io che ho il potere e la donna che amo o tu che non sei capace di farti voler bene nemmeno da un cane e che ti aggrappi a un uomo che non hai fatto altro che insultare da quando lo conosci? Pensavi davvero che Giles potesse provare qualcosa per te? Ti odia e ti disprezza! -
- Non è vero! - Gridò Tera cercando di liberarsi. - Giles non mi odia! -
L'Osservatore scoppiò a ridere e le lasciò andare le braccia, continuando a tenerla bloccata con il suo potere. Affondò la mano in una tasca della giacca e ne estrasse un pugnale. Ne saggiò il filo con un dito, poi lo affondò in una gamba di Tera con un gesto fulmineo.
La ragazza gridò più per la sorpresa che per il dolore e Giles estrasse il coltello insanguinato e le sfiorò il collo con la lama affilata.
- Certo che ti odia, come potrebbe volerti bene dopo il modo in cui lo hai trattato? Non essere sciocca, Tera. Perchè credi che non tenti di impedirmi di fare questo? - Sottolineò l'ultima parola con un'altra coltellata. - Non si ribella a me perché in fondo è questo che vuole. -
Gli occhi di Tera si riempirono di lacrime.
- Bugiardo... Lui è il mio Osservatore... Ci tiene a me... -
- Non ci credi nemmeno tu, vero? Lo senti, non è vero? Il tuo caro Osservatore non è stupido, lo sai? È riuscito a capire come colpirti per vendicarsi. Ha fatto di tutto per guadagnarsi il tuo affetto solo per poi strapparti il cuore con le sue mani. È molto bravo nella vendetta, devo ammetterlo. Mi piace. E mi piace il suo gusto in fatto di armi. -
Continuò a colpirla con il pugnale, poi allentò la stretta di potere con cui la teneva ferma contro il muro e Tera scivolò in ginocchio davanti a lui.
- Fallito... Giles... Ti prego... -
L'Osservatore le prese la testa tra le mani e la guardò quasi con compassione.
- Oh, povera Cacciatrice... Stai soffrendo, vero? Ma non temere, tra poco passerà tutto. Ci pensi? Mi basterà solo un piccolo gesto per spezzarti il collo e poi sarai in pace per sempre. O forse no, ripensandoci. Una come te andrà di sicuro all'Inferno. Mi dispiace, Tera, ma è colpa tua. -
Giles tese i muscoli delle braccia, pronto a spezzare il collo della ragazza.