16. Among the Flowers, from a Dream

Giles chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi sul potere anche se gli faceva male la testa.
Le cose stavano peggiorando rapidamente nonostante i suoi tentativi disperati di limitare l'alterazione della realtà che circondava la bambina. Avrebbe voluto allontanarsi ancora da Tokyo, ma Hope non era in condizioni di viaggiare, il rapido sviluppo dei poteri dell'Anomalia la terrorizzava e la faceva stare male e la bambina riusciva a tranquillizzarsi solo quando Giles la teneva in braccio e cantava per lei.
Verso sera, finalmente Hope si era addormentata e Giles era rimasto a guardarla dormire col cuore che sembrava volerglisi spezzare. Era così innocente, eppure quel potere che aveva in sè avrebbe distrutto ogni cosa sulla Terra, sterminato miliardi di persone se lui non avesse fatto qualcosa per impedirlo.
E in quel momento di modi per impedire la distruzione lui riusciva a vederne solo uno, quello che non sarebbe mai riuscito ad attuare senza uccidere la sua stessa anima insieme a Hope.
Uscì dal furgone barcollando, incapace di guardare ancora Hope, e si lasciò cadere a terra, nella polvere nera e sterile che restava al posto del prato. Giles chiuse gli occhi, coprendosi il viso con le mani e sentendosi solo e disperato. L'Osservatore desiderò con tutto il cuore che Xinuxunil fosse lì con lui, sentiva un bisogno disperato della presenza della ragazza, di unire la mente alla sua e lasciare che il dolore svanisse.

Tera ed Eudial rientrarono a casa sostenendosi a vicenda, entrambe esauste e piene di graffi. Spike le seguiva da vicino, anche lui pieno di lividi ed escoriazioni, trascinando la borsa delle armi.
Jenny, Xini ed Anya si alzarono per aiutarli.
- Allora? -
- Ne abbiamo fatto fuori un altro. - Disse Tera lasciandosi cadere sul divano.
- Con questo siamo a tre. - Confermò Eudial. - Di cui due nello stesso giorno. -
- E con quello eliminato dalle senshi siamo a quattro. -
- Se quello che dice il gattaccio è vero, che si muovono a gruppi di cinque, ne è rimasto solo uno.-
Valerius guardò Tera, seccato.
- Certo che è vero, ne sono certo. Ma non è detto che siano solo cinque. -
Tera sospirò.
- È vero, potrebbero essere anche dieci, o quindici, o cento... -
- Chissà se Ripper sta bene... - Si chiese Xini desolatamente.
Eudial le rivolse un sorriso di incoraggiamento.
- Sono certa di si. Giles non si lascerà sorprendere da quei mostri, probabilmente a quest'ora è molto lontano, non lo troveranno mai. Piuttosto, tu sai nulla di questa Anomalia, Xini? -
La ex-dea scosse la testa.
- Forse l'ho sentita nominare nel corso degli anni, ma non me ne sono mai interessata. -
- Tutto quello che sappiamo è che Rupert è nei guai. - Disse Jenny. - E dobbiamo, aiutarlo, ma come? -
- L'unica cosa che possiamo fare è eliminare questi demoni in modo che possa tornare. -
Eudial annuì.
- Giusto. Lo so che è assurdo, ma sono contenta che siano i demoni a volerlo uccidere e non lui stesso a voler morire. -
- Capisco quello che vuoi dire. - Ammise Tera. - Un nemico possiamo affrontarlo per lui, ma quando si è avvelenato non sapevo cosa fare... -
Xini si alzò in piedi di scatto.
- Ripper! - Gridò, fissando il vuoto con aria trasognata.
Gli altri la guardarono ed Eudial la scosse.
- Xini? Che c'è? È successo qualcosa a Giles?! -
L'ex dea la guardò senza vederla realmente.
- L'ho sentito... Sento la sua sofferenza... È così solo... La sua anima sta sanguinando e ha bisogno di me... -
La ragazza si sottrasse al tocco di Eudial e chiuse gli occhi, affidandosi al potere oscuro per raggiungere Giles. Gli altri la videro sparire all'improvviso senza poter far nulla per fermarla.

Xinuxunil fece un passo sulla sottile polvere nera in direzione dell'uomo rannicchiato a terra, con le lacrime agli occhi per la disperazione che sentiva provenire da lui e lo chiamò dolcemente senza osare unire la sua mente a quella di Giles per paura di fargli male.
- Ripper. -
Giles si irrigidì per un attimo, poi alzò il viso a guardarla, lentamente, come se temesse di avere le allucinazioni.
- Xini... - Sussurrò incredulo. - Sei davvero tu? Sei venuta da me... -
In un attimo furono uno fra le braccia dell'altra e Giles chiuse gli occhi, sentendo che il dolore che gli spezzava il cuore si stava sciogliendo in un fiume di lacrime. Si strinse a Xinuxunil, iniziando a piangere disperatamente e lei lo tenne abbracciato senza parlare, carezzandogli i capelli e lasciando che si sfogasse.
- Non so che fare, Xini. - Singhiozzò Giles. - Lei distruggerà il mondo e io non so come posso evitarlo. Non posso farle del male, non posso, ma se non faccio nulla moriranno tutti! Devo salvarla, ma non ho più tempo... Ora capisco le parole del Distruttore... quando ha detto che mi sarei pentito di essere il Triplice! Il destino della Terra, la vita di Hope, dipendono dalla mia scelta... Ma mi ha mentito! Mi ha mentito! Ha detto che la scelta del Triplice è sempre quella giusta, ma non è vero! Non è giusto uccidere Hope e non è giusto condannare la Terra! Qualunque cosa decida, sarà sempre sbagliato! -
Xinuxunil pianse con lui, cercando un modo per sostenerlo e confortarlo... Se solo fosse stata ancora una dea dei desideri! Avrebbe potuto renderlo felice e fare qualcosa di veramente buono una volta tanto. Solo ora si rendeva davvero conto di quanto fossero stati vani i desideri che aveva esaudito nel corso dei millenni, di quanto fosse stato sprecato quel potere. E ora che avrebbe potuto salvare una vita innocente e l'anima dell'uomo che amava, lei non lo aveva più.
Socchiuse gli occhi per guardare il viso di Giles e li spalancò, incredula.
- Ripper! Guarda! - Disse, indicando la distesa di fiori gialli che li circondava e le lucciole che danzavano, luminose come centinaia di stelle intorno a loro.
Giles si guardò intorno, sfiorando uno dei fiori con una mano.
- È Hope. - Disse tristemente. - Sta sognando... -
- Ma è un miracolo... -
- Domani saranno polvere. E qui non cresceranno più fiori... È quello che succede alterando l'ordine naturale delle cose... Se non fermiamo tutto questo, il mondo intero diventerà una palla di roccia sterile... Non è orribile che tutta questa distruzione provenga dal sogno innocente di una bambina? -
- La salverai, Ripper. Ti aiuterò a salvarla e troveremo un modo. Se il tuo cuore ti dice che entrambe le scelte sono sbagliate, forse ha ragione, forse devi ancora trovare la strada giusta. Domani torniamo a casa e ti aiuteremo tutti. -
Giles scosse la testa.
- Ci sono quelle creature. Credo che la vogliano uccidere per sfruttarne il potere distruttivo. E poi non posso mettere in pericolo la città intera... -
- Eudial, Tera e Spike la proteggeranno e insieme possiamo contenere il suo potere, per ora. -
- Non posso chiedere alle ragazze di affrontare quei demoni, è troppo pericoloso... -
- Lo stanno già facendo. Ne hanno uccisi già quattro. Non ti lasceremo più solo, Ripper. Torna a casa con me e insieme troveremo una soluzione. Deve essercene una, una scelta che il tuo cuore riconoscerà come quella giusta. -
Giles alzò il viso verso quello di lei per guardarla e i loro sguardi si incrociarono attraverso un velo di lacrime. L'Osservatore la guardò, quasi incantato, come se solo in quel momento si fosse reso conto di quanto gli fosse mancata, di quanto la sua anima si fosse sentita sola e sperduta senza di lei. Ricordò di aver provato quella sensazione un'altra volta, quando l'aveva vista per la prima volta fra le tombe di quel cimitero romano e aveva saputo di averla ritrovata dopo averla creduta morta. Avvicinò il viso a quello di lei attratto lentamente, ma inesorabilmente dalle sua labbra e la baciò, perdendosi in quel bacio come se in quel momento niente avesse importanza se non i loro corpi e le loro anime che aspiravano a diventare una cosa sola.
Giles spinse la sua mente verso quella di Xini e la ragazza lo accolse con amore, intrecciando la sua anima a quella di lui mentre entrambi si lasciarono cadere a a terra, abbracciati tra i narcisi.