10. Hypotheses

Le due ragazze si affacciarono alla porta della stanza quasi timidamente per poi entrare in silenzio. Hope era aggrappata al collo di Eudial e sembrava quasi spaventata dalle apparecchiature mediche accanto al letto di Giles che monitoravano i suoi segni vitali.
La bambina scoppiò a piangere, nascondendo il viso contro il collo di Eudial.
- Papà! Gli stanno facendo male! -
La ragazza la tenne stretta consolandola e rassicurandola, ma anche lei aveva voglia di piangere. Giles era immobile sul letto, pallidissimo, e solo il pulsare ritmico del battito cardiaco sul monitor la rassicurava sul fatto che fosse davvero vivo.
Tera gli sfiorò il viso con una mano, assorta, e sospirò.
- Stupido di un fallito. - Sussurrò con un tono tanto basso che Eudial la sentì appena, poi si allontanò di scatto dal letto e dall'altra ragazza e finse di guardare fuori dalla finestra per nascondere le lacrime che minacciavano di sgorgare da un momento all'altro.
Eudial mise a terra Hope e la bambina si avvicinò al letto, appoggiando la guancia alla mano di Giles.
- È caldo. Sta dormendo? - Chiese sottovoce.
- Si Hope. Ha la febbre e deve riposare per guarire presto. -
Eudial distolse gli occhi dal viso dell'Osservatore e guardò l'infermiera che era appena entrata con una borsa del ghiaccio.
La donna le sorrise rassicurante, chinandosi su Giles per controllare le sue condizioni e per rinfrescargli la fronte con il ghiaccio.
- Non abbiate paura, presto starà meglio. È forte e si riprenderà in fretta, glielo assicuro. -
Tera si staccò dalla finestra e si avvicinò alla donna.
- Non potete dargli qualcosa per la febbre? È troppo caldo. -
L'infermiera indicò la borsa del ghiaccio.
- Quella è la cosa migliore per ora. Il dottore ritiene che con tutto il veleno che ha nel sangue, non sarebbe opportuno somministrare altri farmaci. Man mano che il suo organismo elimina le tossine, anche la febbre diminuirà. E poi, se posso essere sincera, stare da schifo per qualche giorno magari gli farà passare la voglia di riprovarci. -
Le due ragazze la guardarono allibite e la donna rivolse a Giles uno sguardo duro.
- Non so che problemi abbia, ma mi dispiace, non riesco ad essere comprensiva con chi tenta il suicidio. Lavorando qui vedo morire talmente tante persone che non se lo meritano, che vedere qualcuno che vuole gettare via la propria vita mi fa arrabbiare. -
La donna se ne andò ed Eudial e Tera rimasero a guardare Giles in silenzio per un po'.
- Ha ragione. - Disse Tera tetramente ed Eudial la guardò interrogativamente. - L'infermiera ha ragione. È stupido. Ha fatto una cosa idiota e non riesco ancora a capire perché. Ha superato cose peggiori, perché deve tentare il suicidio per quelle due cretine?! -
Eudial sospirò.
- Probabilmente i problemi con Xini e Jenny sono stati solo la causa scatenante. Credo che sia crollato dopo tutto quello che è successo negli ultimi tempi. E forse tornare a usare i poteri oscuri gli ha fatto più male di quanto pensassimo. -
- Allora è davvero colpa mia... -
- No! Non intendevo questo! Giles ha ripreso a usare i poteri per creare il golem. Quella è stata un'esperienza sconvolgente per lui. -
- Già. Quella volta per un po' ho creduto che non ce l'avrebbe fatta. Tu non lo hai visto in quelle condizioni: era ferito e sconvolto. Eppure non era disposto ad arrendersi sapendo che voi eravate in pericolo. Però hai ragione, probabilmente quella esperienza lo ha segnato profondamente. E poi è arrivata Hope. - Aggiunse abbassando il tono per non farsi sentire dalla bambina.
- E ha smesso di fare l'Osservatore... Eppure ultimamente sembrava sereno... -
- Forse fingeva. La sua reazione al litigio con la dea non mi è sembrata tanto serena. Insomma, una persona rilassata e tranquilla non tenta di staccare la testa alla propria Cacciatrice solo perché ha litigato con la fidanzata. -
- A volte tu fai venire voglia di prenderti a bastonate però. Ma è vero, Giles mi ha spaventata in quell'occasione. -
Tera la guardò, colta da un pensiero improvviso.
- Hai detto che ultimamente sembrava sereno... E se lo fosse stato perché aveva già deciso di farla finita?! A volte i suicidi si sentono sollevati quando hanno preso quella decisione. -
- E il negozio? Perchè avrebbe dovuto comprare il negozio se aveva deciso di morire? -
- Forse perché piaceva a Hope. Per farla contenta. E questo spiega anche perché ha dato retta ai nostri consigli per arredarlo. -
- Per accontentarci... -
- Non avrei mai creduto che avrebbe acconsentito a mettere un Vorlon a grandezza naturale in negozio... Mi ha sorpreso quando lo ha ordinato sul serio... -
- E quando ha portato me e Hope al luna-park... Forse non lo ha fatto temendo di non sopravvivere all'incantesimo per aiutare te, ma perché aveva deciso di non sopravvivere... -
Le due ragazze scoppiarono di nuovo in lacrime.
- Povero fallito... - Singhiozzò Tera. - Avremmo dovuto capirlo... -
- Già... Ma ora dobbiamo fare di tutto per farlo stare bene... Non deve più soffrire da solo... Dobbiamo aiutarlo... -
- No, non deve più soffrire. Dobbiamo proteggerlo da tutto quello che può rattristarlo ed evitare che si faccia del male. Ci ha sempre aiutato, ora tocca a noi. Non lasciamolo più solo. -
Le due ragazze si strinsero la mano in un tacito patto, unite nella determinazione di proteggere Giles come non lo erano mai state prima.
- Papà! -
La voce di Hope le fece girare di scatto verso Giles e le due ragazze corsero accanto al letto nel vedere che l'Osservatore aveva aperto gli occhi.
- Giles?! Come ti senti? -
- Ehi, fallito... -

Giles guardò le due ragazze, confuso. L'ultima cosa che ricordava era la voce del Distruttore che lo chiamava Triplice, poi il resto era immerso nella nebbia e nel dolore e non aveva idea di come fosse finito in quel letto e di quando fossero arrivate Tera ed Eudial. Vedere Hope accanto a lui, viva e illesa lo riempì di gioia e il saperla al sicuro dava un significato alla sofferenza della prova e al malessere che provava in quel momento. La testa gli faceva male e si sentiva debole, ma non era nulla rispetto al dolore atroce che lo aveva quasi ucciso quando il veleno aveva fatto effetto. L'espressione delle due ragazze lo preoccupò e gli fece temere che fosse accaduto qualcosa di brutto, poi si rese conto di colpo che Eudial e Tera erano in ansia per lui. Ne fu profondamente commosso e si sforzò di rassicurarle, ma si sentiva talmente debole da non riuscire nemmeno a parlare e fu costretto a restare immobile mentre qualche lacrima di commozione gli scivolava sul viso. Si sentiva tremendamente stanco e dolorante e fu con sollievo che si sentì di nuovo scivolare nel sonno, felice di aver visto che sia Hope che le due Cacciatrici erano sane e salve.

Eudial si chinò a baciarlo sulla guancia e gli asciugò le lacrime con un fazzolettino di carta.
- Si è riaddormentato. Povero Giles... -
Tera gli sfiorò la mano con una carezza leggera.
- Ha pianto quando ci ha viste... È stato perché si è accorto di essere ancora vivo? - Chiese tristemente.
- È possibile... Forse il dottore aveva ragione... Quando starà meglio dovremmo chiedere aiuto a uno psicologo... Forse quello che possiamo fare per lui non è sufficiente, ha bisogno di tutto il sostegno possibile... -