8. The Treble

L'Osservatore fissò ad occhi spalancati la donna che era appena entrata e lei ricambiò con uno sguardo furioso.
- Ma tu sei quello che ha distrutto il mio pendente! -
- E tu mi hai aperto un buco nero in salotto! Sei... sei Anyanka, giusto?! Il demone della vendetta!-
La ragazza afferrò un fumetto da una pila di riviste accanto a lei e lo tirò in testa a Giles.
- Mi prendi in giro?! Sono un ex demone della vendetta e tutto per colpa tua! Come se non fossi stato tu a farmi diventare una ragazza umana! -
- Ehi! Ma ti rendi conto del disastro che avevi combinato?! Della gente poteva morire per colpa tua e non hai idea di quanto sia costato rimettere a posto quella stanza! -
- Stavo solo facendo il mio lavoro! Non è colpa mia se voi uomini non fate altro che far soffrire le donne e poi loro si rivolgono... si rivolgevano a me. -
- Ero un Osservatore, sei fortunata ad essere ancora viva. Il mio lavoro era quello di ucciderli i demoni. -
- Voi uomini siete tutti uguali. Promettete amore eterno a una donna e poi la tradite, è sempre così. Io vi davo solo quello che vi meritate. Scommetto che hai fatto soffrire anche altre donne dall'ultima volta! -
Giles sospirò.
- Cambiamo argomento, ok? -
- Vedi, ti ho punto sul vivo. Maiale. -
- Sei venuta qui solo per insultarmi? -
- No, ho visto il cartello "cercasi commessa". -
- E credi che assumerei proprio una che mi ha devastato la casa, che ha tentato di uccidermi e che mi ha fatto fare la peggiore figuraccia della mia vita davanti al mio capo? -
- I tacchi a spillo li avevi tu, non io. -
Giles fece per risponderle, ma si interruppe notando che era entrato un uomo.
Lo guardò per salutarlo, ma gli occhi dell'uomo gli fecero correre un brivido lungo la schiena: era chiaro che quello non era un normale cliente. Anche Anya se ne era accorta e si era spostata dietro il bancone, come per cercare riparo dietro Giles.
- Cosa vuole? - Chiese Giles, allungando una mano a prendere un pugnale sotto il bancone.
- Lei ha qualcosa che non le appartiene. E quello... - Fece un gesto verso Giles e la mano dell'Osservatore si aprì involontariamente, facendo cadere a terra il pugnale - ...non serve. -
Giles lo fissò, sorpreso.
- Non ho niente che possa interessarle. -
- Si che ce l'ha. E non si rende nemmeno conto del pericolo che corre. Ma noi siamo qui per questo. Mi consegni la bambina. -
Giles impallidì leggermente, ma sostenne lo sguardo dell'uomo.
- Non c'è nessuna bambina qui. -
- A parte quella che sta dormendo nel retro, forse? Quella che spaccia per sua figlia? -
- Hope è mia figlia. Non capisco di cosa stia parlando. -
- Signor Giles... Si risparmi le bugie per le sue Cacciatrici, tanto non ci credono nemmeno loro. I suoi colleghi hanno fatto un bel lavoro, non è stato facile rintracciarla. -
- Cosa c'entrano Eudial e Tera?! Se le avete ferite, io... -
L'uomo fece un gesto e Giles si bloccò, incapace di proseguire.
- Le due ragazze stanno bene, noi non versiamo sangue innocente. L'unica cosa che vogliamo è distruggere l'Anomalia. Ci consegni la bambina e non resterà ferito. -
L'Osservatore lo guardò con rabbia e si sforzò di rispondere.
- Non... non toccherà Hope nemmeno con un dito... se solo prova a guardarla, le staccherò la testa con le mie mani... -
L'uomo sorrise, allentando il controllo mentale su di lui.
- Notevole. Riesce a parlare nonostante il mio blocco. Si vede che è un Osservatore. Però come Osservatore dovrebbe essere pronto a sacrificare il singolo per il bene del mondo. -
- Lo sono sempre stato. -
- Allora mi consegni la bambina. Lei non ha idea di quello che sta proteggendo. L'Anomalia ha in sè il potere di devastare il mondo, va distrutta prima che sviluppi pienamente i suoi poteri. -
- La smetta di parlare di Hope come se fosse un oggetto! Se ne rende conto? Lei sta parlando di uccidere mia figlia! -
- Non è sua figlia, non lo è mai stata e non sarebbe dovuta venire al mondo. Non pensi a lei come a un essere umano, è un'Anomalia che va eliminata prima che sia troppo tardi. I suoi colleghi lo sapevano, ma quegli illusi credono di potere sfruttare quel potere per i loro scopi, perché crede che l'abbiano affidata a lei, per bontà d'animo? Ha mai sentito parlare dei Distruttori? -
Giles ansimò.
- I Distruttori?! Ne ho sempre sentito parlare come di una leggenda. Non sono mai esistiti... -
- Allora sta parlando con una leggenda. E pensare che un tempo noi e gli Osservatori eravamo una cosa sola... Ma non mi sorprende, il potere dell'Anomalia può accecare chi non è stato addestrato appositamente per eliminarlo. Per questo siamo diventati indipendenti dal Consiglio. Se c'è in ballo l'Anomalia possiamo fidarci solo delle Leggi, non di altri esseri umani. Ma vedo che non capisce... È inutile discutere, lei è accecato dall'Anomalia. Mi lasci prendere la bambina e andrà tutto bene. -
- Per averla dovrà passare sul mio cadavere. -
- Crede che non lo farei? -
- Non importa, finché avrò un soffio di vita, combatterò. Non vi lascerò toccare Hope, non le farete del male. -
- Complimenti. È davvero dedito al suo lavoro di Osservatore. Lodevole. Ma in questo caso è sciocco. Gli Osservatori non comprendono il pericolo, nella loro arroganza credono di poterlo controllare. Ma lei mi sembra intelligente, signor Giles. Se solo riuscissi a farle capire quanto sia pericolosa l'Anomalia, la ucciderebbe lei stesso. -
- Lo vuole capire che non me ne frega niente?! Nè di quello che dice lei, né degli Osservatori. Hope non è un'Anomalia, qualunque cosa essa sia, non è un pericolo e non è un oggetto da distruggere. E anche se lo fosse, sarebbe lo stesso, Hope è mia figlia, è la mia bambina e non permetterò che nessuno le faccia del male! -
L'uomo lo fissò con uno sguardo penetrante.
- Interessante... La considera davvero come una figlia. -
- Se ne vada! - Gridò Giles tremando.
- Amore... Ferocia... Sacrificio... Forse c'è una possibilità. -
- Non voglio sentire altre menzogne! Se ne vada e non si avvicini mai più a Hope! -
- Allora non mentirò. Mi ascolti senza interrompermi, poi potrà verificare quello che le ho detto sui suoi libri se non si fida. -
Giles lo guardò, aspettando che continuasse.
- L'Anomalia porterà il caos sulla Terra, forse l'aveva già intuito anche se si rifiuta di accettarlo. Non ha notato tante piccole stranezze intorno a lei? Desideri che sembrano realizzarsi inspiegabilmente, liti improvvise tra le persone intorno alla bambina, emozioni amplificate, piccole anomalie? Inizialmente sono piccole cose, ma peggioreranno. I Distruttori hanno il compito di eliminare l'Anomalia. Non è un compito gradevole, lo ammetto, ma è necessario e il nostro ordine non ha mai fallito in centinaia di anni. Da quando esistono le Cacciatrici, esistono le Anomalie, potenziali Cacciatrici nate con un potere devastante che non dovrebbe mai essere dato a una singola persona. E da quando esistono le Anomalie, c'è sempre stato chi le eliminava prima che fossero un pericolo. Prima erano gli Osservatori, poi da essi si sono separati i Distruttori, col compito specifico di proteggere il mondo dall'Anomalia . E da allora non siamo mai venuti meno al nostro compito. Salvo che in un caso. Solo in un caso, le antiche leggi ci permettono di lasciare in vita l'Anomalia. -
Giles lo guardò freddamente.
- E sarebbe? -
- Non succede da tempi immemorabili, ma i nostri testi dicono che il destino dell'anomalia può essere affidato al Triplice. -
- Il Triplice? -
- È una persona che deve superare una prova per essere riconosciuto come Triplice. Il Triplice è Colui che Ama, Colui che Combatte, Colui che si Sacrifica. Se questa persona supera la prova, l'Anomalia gli viene affidata perché il Triplice farà sempre la scelta più giusta. -
- E se non supera la prova? -
- In quel caso non sopravvive e l'Anomalia viene uccisa. Se prima non mentiva, lei ha le caratteristiche per affrontare la prova. Ma deve essere disposto a morire per lei. -
- Lo sono. Se supero la prova non tenterete più di avvicinarvi a Hope? -
- No. Il destino della piccola dipenderebbe interamente da lei. -
- E come faccio ad essere certo che questa prova non sia solo un trucco per uccidermi e prendere Hope? -
- La prenderemmo in ogni caso. Guardi fuori dalla vetrina, ci sono decine di Distruttori là fuori. Se sto parlando con lei è perché non voglio farle del male se non ce n'è bisogno. L'Anomalia sarà distrutta in ogni caso, signor Giles, la prova è l'unica speranza di salvarla che ha. Ma la avviso, potrebbe morire anche lei e in ogni caso diventare il Triplice potrebbe essere peggio di vedere la bambina morire. Il Triplice fa la cosa giusta, qualunque essa sia. Potrebbe pentirsi di avere affrontato la prova, deve saperlo. Se vuole tirarsi indietro, nessuno potrebbe biasimarla e non le faremo del male. -
- Se è l'unica speranza di Hope, affronterò la prova. -
- Ne è sicuro? -
- Si. -
- Allora iniziamo. -
Il Distruttore estrasse una fiala e una siringa e li porse a Giles.
- Questo è un potente veleno, se lo inietti. Se è il Triplice, riuscirà a neutralizzarlo, altrimenti morirà. -
L'Osservatore obbedì in silenzio e il Distruttore gli rivolse uno sguardo triste.
- Farà effetto fra poco. Se non dovesse farcela, le prometto che la bambina non soffrirà. -
Giles lo guardò per rispondergli, ma un dolore improvviso e fortissimo gli attraversò il corpo e lo fece crollare a terra ansimando.
Il Distruttore guardò Anya che era rimasta a guardare la scena, paralizzata dalla paura e scosse la testa tristemente.
- Non è mai un bello spettacolo. -