7. Destroyers

Eudial sfiorò la fronte dell'Osservatore con un bacio leggero e rimase a guardarlo mentre dormiva: era esausto dopo quella giornata intensa e lo shock per il ritorno di Jenny era stato forte. Per fortuna Tera era riuscito a distrarlo, pensò Eudial, per una volta grata all'altra Cacciatrice, e lo aveva fatto lavorare tanto che alla sera si era addormentato profondamente, nonostante le emozioni che lo avevano agitato tutto il giorno.
La ragazza uscì dalla stanza in silenzio e salì in soffitta a prendere le armi per la ronda. Tera era già lì e si stava preparando anche lei.
- Come sta il fallito? - Chiese quasi casualmente mentre soppesava una spada corta nella mano.
- Dorme per fortuna. Ne ha davvero bisogno, sono giorni che dorme pochissimo. Oggi credevo che sarebbe crollato... Grazie per averlo aiutato, Tera. -
- Oh, cosa sento? Eudial la grande che si abbassa a ringraziare me? Non avrei mai creduto di vivere fino a questo giorno! Ora si che la mia vita ha un senso. -
- Piantala, cretina. Dicevo sul serio. -
- Guarda che non l'ho fatto per te, non sei tu a dovermi ringraziare. Giles ha fatto per me quello che nessuno si sarebbe mai sognato di fare, è uno scemo. Talmente scemo che fa pena anche a me vederlo tanto a pezzi per delle mentecatte del genere di quella specie di dea psicopatica. -
Eudial sorrise leggermente.
- Guarda che non c'è niente di male ad ammettere che ti preoccupi per lui anche tu. -
- Io non mi preoccupo per lui, figurati. È solo che mi dà fastidio sentirlo piagnucolare. E ora hai intenzione di venire a caccia di vampiri o di continuare a blaterare? -
Eudial prese un'ascia e si mise in tasca un paletto.
- Andiamo pure. Spike resterà a casa a tenere d'occhio Hope finché non torniamo. -

Tera sbadigliò, annoiata e guardò distrattamente le nuvole che circondavano la luna piena. Quella sera non c'era traccia di vampiri e lei cominciava ad avere voglia di tornarsene a casa a dormire. Scorse Eudial che era tornata dopo aver fatto un giro del parco e la chiamò con un cenno.
- Allora, ce ne andiamo? Sembra che stasera siano stanchi anche i vampiri. -
- Effettivamente stanotte non c'è traccia di attività soprannaturali. Strano. -
- Meglio per noi. -
- Già, per una volta non ci farà male riposarci... - Eudial si interruppe, accorgendosi che c'era qualcosa di strano. Anche Tera si era irrigidita e si avvicinò a lei lentamente.
- Come non detto, non siamo sole. -
Le due ragazze attesero in silenzio, schiena contro schiena, i sensi tesi e pronte a difendersi.
Da dietro gli alberi spuntarono decine di uomini che iniziarono ad avvicinarsi, circondandole in silenzio.
- Non sono vampiri, - disse Eudial sottovoce - né demoni, ma non sono nemmeno uomini comuni, non mi sono accorta della loro presenza fino a ora. -
- Nemmeno io li ho sentiti avvicinarsi... -
- Mi ricordano i Lug, ma non sono loro. -
- I Lug? -
- Seguaci di Xini quando era una dea. -
- Ah, altri mentecatti allora. -
- Prestiamo attenzione a questi mentecatti, che ne dici? Non sembrano amichevoli. -
- Ok, io sono sempre pronta. Che diavolo volete da noi, mentecatti?! -
Uno degli uomini puntò un dito verso Eudial e parlò in tono calmo.
- La sua vita. L'Anomalia deve essere distrutta. E noi siamo i Distruttori. -
Le due ragazze lo guardarono perplesse.
- Non è affatto gentile dare dell'anormale a una ragazza che nemmeno conosci! - Ribattè Eudial, seccata. - Comunque sei liberissimo di provare ad attaccarmi se credi, ma non sperare che mi farò scrupoli a combattere solo perché non siete i soliti vampiri. Se avete paura di farvi male, ritiratevi!-
Gli uomini si avvicinarono senza parlare ed Eudial tentò di allontanarne uno con un calcio, ma l'uomo si limitò ad evitarlo con un movimento fluido.
Tera tramortì uno dei Distruttori colpendolo di piatto con la spada, ma altri due erano già pronti a prendere il suo posto e la ragazza fu costretta ad arretrare.
- Stai attenta, - disse a Eudial - non sono persone normali! -
L'altra ragazza evitò due uomini saltando all'indietro e lanciò un'occhiataccia a Tera.
- Guarda che me ne sono accorta anche da sola. -
- Scusa tanto se cerco di aiutarti! Per quello che mi riguarda, questi tipi qui vogliono te, potrei anche mollarti qui e dirti di arrangiarti! -
- Fai come credi, strega! -
Tera fece per replicare, ma quattro uomini la afferrarono per le braccia, bloccandola contro un albero e poco dopo anche Eudial fu immobilizzata allo stesso modo.
L'uomo che aveva parlato prima si avvicinò a loro ed estrasse un pugnale intagliato, mentre un altro gli porgeva un'urna d'oro aperta. Il Distruttore immerse la punta del pugnale nell'urna e l'estrasse tinta di rosso. Si avvicinò a Eudial e le tracciò un simbolo in fronte, sfiorandola con la punta del pugnale, poi le puntò l'arma all'altezza del cuore.
Le due ragazze lo guardarono con orrore, ma né Eudial né Tera erano in grado di parlare o di muoversi, era come se la sola volontà dell'uomo avesse il potere di paralizzarle completamente.
L'uomo guardò Eudial negli occhi, poi ritrasse il coltello.
- Non è lei. Questa donna non è l'Anomalia. Però è intrisa del suo potere, per questo siamo stati tratti in inganno, lei sa dove si trova l'Anomalia. -
- Cosa faremo di loro? - Disse il Distruttore che teneva l'urna, accennando alle due cacciatrici. - Se le lasciamo andare potrebbero intralciarci. -
- Noi non versiamo il sangue innocente se non è necessario. -
L'uomo toccò la fronte di Eudial con una mano e sorrise.
- Ora so dove trovarla. Cacciatrici, avete combattuto valorosamente, ora dormite. Riaprirete gli occhi solo quando sarà tutto finito. -
Mosse una mano in direzione delle due ragazze e Tera ed Eudial scivolarono in un sonno profondo.
I Distruttori sparirono tra gli alberi in silenzio.

Giles aprì la saracinesca del negozio ed entrò tenendo in braccio Hope, ancora addormentata.
Depose la bambina nel lettino nella stanza sul retro e la lasciò dormire tranquilla mentre lui finiva di aprire il negozio.
La sera prima Eudial si era offerta di pensare lei al negozio, se lui non se la fosse sentita, ma Giles aveva declinato l'offerta: impegnarsi in qualcosa gli avrebbe impedito di lasciarsi prendere dal panico e forse sarebbe riuscito a riflettere con calma su quello che era successo il giorno prima.
In fondo la situazione era complicata, ma poteva andare molto peggio: Jenny era viva e Xini aveva dimostrato chiaramente di tenere ancora a lui. Entrambe le cose lo rendevano incredibilmente felice, ma anche tremendamente confuso. Il pensiero delle lacrime di Xini lo faceva stare male, si sentiva in colpa per averla fatta piangere, ma anche lo sguardo pieno di amore di Jenny lo aveva fatto sentire allo stesso modo.
Forse aveva ragione Eudial: non doveva prendere decisioni affrettate. La ragazza lo aveva confortato dicendogli che prima o poi il suo cuore gli avrebbe indicato la strada da seguire e che quella sarebbe stata la strada giusta. Doveva solo aspettare di capirlo. Per il momento avrebbe cercato di pensare solo a Hope e al negozio e prima o poi le cose si sarebbero sistemate.
Solo, avrebbe voluto capire come aveva fatto Jenny a tornare in vita. Forse era successo contemporaneamente a Buffy, si disse, ma capì subito che non era possibile: quando era entrato nella mente di Tera aveva visto il fantasma di Jenny.
La ragazza non ricordava nulla di quello che era successo dopo che Angelus le aveva spezzato il collo e non aveva idea nemmeno lei di cosa la avesse riportata in vita.
La sera prima poi Hope gli aveva fatto venire i brividi chiedendogli quando la mamma sarebbe tornata a casa. Per un attimo Giles aveva avuto l'impressione che la bambina avesse intuito che Jenny era viva, poi Hope si era addormentata serenamente, stretta al suo peluche preferito.
Giles sospirò, costringendosi a pensare al negozio e alla cliente che era appena entrata.