19. I Quit

Giles mise da parte un libro polveroso e guardò Tera, preoccupato.
Da quando erano saliti in soffitta, la ragazza si era lasciata cadere sulla poltrona ed era rimasta lì ad occhi chiusi a rabbrividire di tanto in tanto. Le sfiorò un braccio e la ragazza sobbalzò.
- Sono io, Tera. Scusami, non volevo spaventarti. -
La ragazza lo guardò e Giles si trovò a pensare che non le aveva mai visto quell'espressione spaventata e che così vulnerabile sembrava più giovane.
- Credevo... credevo che ora potessero anche toccarmi... Hai trovato qualcosa? Ti prego, dimmi che puoi farmi smettere di vederli... -
- No, ma mi è venuto in mente che hai iniziato ad avere queste visioni poco dopo che siamo tornati a Sunnydale. Forse potrebbe essere un effetto collaterale dell'incantesimo che abbiamo usato per controllare il golem... -
- Ma a te non è successo nulla del genere. -
- No, la conseguenza che ho avuto da quell?incantesimo è stata solo una forte stanchezza fisica. Mi sono serviti parecchi giorni per riprendermi del tutto. Ma non è detto che gli effetti siano gli stessi per tutti. Ne parlerò con Valerius, forse sa qualcosa di più. - Si interruppe sentendo la porta di casa che si apriva. - Uh, deve essere tornata Eudial. -
- Allora vado via. - Disse Tera alzandosi, ma Giles la fermò trattenendola per un braccio.
- No, resta qui per stanotte. Non mi sentirei tranquillo a saperti da sola in queste condizioni. Ci sono molte stanze libere, puoi scegliere quella che vuoi. E per gli altri non ti preoccupare, troveremo una scusa. -
Giles si aspettava di vederla protestare, ma Tera annuì e lui si rese conto di quanto fosse seria la situazione.
Scese le scale e sorrise quando Hope gli corse incontro tendendogli le braccia per farsi prendere in braccio, Tera invece scivolò in salotto e accese la tv, ignorando Eudial e Spike.
- Vi stavate allenando? -
- Qualcosa del genere, si. -
- Dovrei riprendere anche io ad allenarmi, è da parecchio che non ne abbiamo avuto il tempo. -
- Colpa mia, temo. - Giles sorrise e baciò Hope sulla guancia. - Ti sei divertita da Usagi, stellina?-
La bambina annuì ridacchiando ed Eudial sorrise anche lei.
- Le ragazze erano entusiaste, se non starai attento te la vizieranno troppo. -
- Secondo me ci penserà già Rupert a viziarla. - Lo prese in giro Spike.
- Stasera vieni con noi a caccia di vampiri? -
- Mi piacerebbe, Eu, ma non so se stasera ne avrò il tempo. Scusami. -
- Xini non torna nemmeno oggi? -
Giles scosse la testa, un po' triste.
- No, deve lavorare per fare uscire il nuovo cd in tempo. Vorrei andare a trovarla alla casa discografica, ma dobbiamo stare attenti ai giornalisti. -
Eudial gli mise una mano sulla spalla in un gesto di incoraggiamento.
- Ti aiuto a preparare la cena. Non preoccuparti per stanotte, io e Spike ce la caveremo benissimo anche da soli e poi ci sarà Tera. Non la amo molto, ma è sempre una Cacciatrice. Inoltre ultimamente non si sono visti tanti vampiri in giro. -
- Non sempre è un buon segno, Eu. -
- Non essere pessimista ora, Giles. -
- Papà, cos'è un vampiro? -
Eudial e Giles si scambiarono un'occhiata, poi l'Osservatore sorrise alla bambina.
- Niente, Hope. I vampiri non esistono. Ora stai con Spike mentre io ed Eudial prepariamo la cena, ok? -

- Perchè le hai mentito? - Chiese Eudial mentre affettava le verdure. - Giles, Spike è un vampiro, cosa le dirai per spiegarle perché non può uscire di giorno? -
- Ha solo quattro anni, Eu, è troppo piccola. Cosa dovrei dirle? Che il mondo pullula di esseri mostruosi pronti a succhiarti il sangue e ad ucciderti? -
- Ma è il nostro lavoro, avremo sempre a che fare con i vampiri. Io sono una Cacciatrice e tu sei un Osservatore, Spike è un vampiro e abbiamo casa piena di testi di magia e demoni, ci hanno attaccato innumerevoli volte e credo che succederà ancora. Non sarebbe meglio insegnarle cosa deve fare se dovesse incontrarne uno? -
- No, non voglio che Hope venga coinvolta. Da quando Jenny è morta è stata sballottata da una parte all'altra. Ha bisogno di una vita normale, non di svegliarsi durante la notte gridando perché ha paura dei mostri. -
- Ma Giles, non riusciamo ad avere noi una vita normale, come possiamo darla a lei? Pensi di poter tenere separato il tuo lavoro di Osservatore dalla tua vita? -
- Ci ho pensato, sai. Forse dovrei smettere. -
- Cosa?! -
- Non faccio più parte del Consiglio, non ho nessun obbligo verso di loro. Nulla mi vieta di trovare un lavoro normale. -
- Ma per te è sempre stato importante... -
Giles guardò la bambina che giocava con Spike nell'altra stanza.
- È vero, ma ora ho qualcosa di più importante. E poi sono stanco, Eu. L'ultima volta ho avuto paura di avervi perduti per sempre, non voglio più vivere con il terrore di veder morire le persone che amo, non voglio altra sofferenza. -
- Ma noi che faremo? Io sono una Cacciatrice, cosa potrei fare se smettessi di combattere i vampiri?-
- Tu e Tera potrete scegliere cosa preferite fare. -
- Ma tu non sarai più il nostro Osservatore. -
- No. Continuerò ad aiutarvi con quello che so e con le ricerche, ma non verrò più a caccia di vampiri. Mi dispiace, Eu. -
La ragazza gli rivolse uno sguardo triste.
- Sentirò la tua mancanza. -
Giles l'abbracciò con affetto.
- Ehi, guarda che non vado da nessuna parte. Semplicemente cercherò di evitare di farmi ammazzare in qualche cimitero. Sarà più comodo anche per te, un peso in meno da difendere. Per il resto non cambierà nulla, io sarò sempre qui per te. -
- Sai Giles, credevo che sarei stata terribilmente gelosa di Hope, ma è così carina che non ci riuscirei neanche volendo, a volte ho l'impressione che sia davvero mia sorella. Ti capisco, volerla proteggere viene istintivo. Non so se riuscirai a darle una vita normale, ma se pensi che questo sia il modo migliore, ti aiuterò. Non voglio smettere di fare la Cacciatrice, ma possiamo sempre dirle che faccio la guardiana notturna da qualche parte. In fondo non sarebbe proprio una bugia, no? -
Giles le sorrise, commosso.
- Grazie Eu, ti voglio bene. -
La ragazza gli lanciò una patata e ridacchiò.
- Meglio che ci sbrighiamo ora se vogliamo cenare entro oggi. Se hai finito, aiutami a pelare le patate. -
Giles annuì e prese un coltello mettendosi al lavoro.
- Che lavoro pensi che potrei fare, Eu? -
La ragazza riflettè un attimo.
- Non eri bibliotecario un tempo? -
- Si, ma non voglio lasciare Hope da sola tutto il giorno. Xini ha orari strani col suo lavoro, vorrei poter stare con lei il più possibile. -
- Non saprei. -
- L'anno prossimo andrà all'asilo. Forse potrei semplicemente aspettare fino ad allora. -
- Potrebbe essere una soluzione. -
- Ci penserò, non c'è fretta. Ehi, dove credi di andare tu?! - Gridò Giles notando Valerius che stava fuggendo con una bistecca.
- Eu, finisci tu per favore, io devo dare una lezione al gattaccio. - Disse avviandosi verso l'altra stanza.

Giles raggiunse in fretta il gatto e usò il potere per bloccarlo.
- Non è giusto, - si lamentò Valerius - stai usando il mio potere contro di me! -
Giles lo prese per la collottola minacciosamente e gli strappò la bistecca di bocca, poi si accertò che non ci fosse nessuno nei dintorni e si rilassò, appoggiando il gatto sul tavolo.
- Dobbiamo parlare. - Gli disse sottovoce.
- Ehi, era solo una bistecca, ero stufo delle solite scatolette! Non è giusto, ecco! -
- Vuoi stare zitto? Non me ne frega niente della bistecca. -
- No? -
- No. -
- Posso riaverla? -
Giles lo guardò male.
- Si tratta di Tera. -
- Vede ancora la gente morta? -
- Si ed è sempre peggio. Credi che possa dipendere dall'incantesimo che abbiamo fatto per controllare il golem? -
- Può essere, la magia nera non è mai priva di rischi. Si paga sempre un prezzo. -
- Esiste un modo per aiutarla? -
- Se avessi i miei poteri, potrei unire la mia mente alla sua e cercare di capire cosa non va, ma ora potete farlo solo tu o la ex-dea. Anche la strega rossa dovrebbe averne le capacità. Io posso insegnarvi come si fa, ma poi dovrete cavarvela voi. -
- Bene, più tardi ne parlerò con Tera. -
- Posso riavere la bistecca ora? Oppure pensate di mangiarla dopo che l'ho trascinata in giro per casa? -
Giles gli rivolse un'occhiataccia di disapprovazione, ma gli lanciò il pezzo di carne.