14. Goodbyes

Giles guardò Tera, ma la ragazza aveva nascosto il viso contro il suo petto e si limitava a stare appoggiata a lui con l'abbandono di un oggetto inanimato.
- La vedi ancora? -
- No, adesso è scomparsa. - La risposta di Tera era un sussurro smorzato, come se la ragazza avesse avuto paura a spezzare il silenzio che era piombato sulla casa. - Perchè era lì? Sto diventando pazza? -
- Non ero presente, quindi non posso fare altro che ipotesi. Potrebbe essere un fantasma, una visione, il risultato di qualche incantesimo, oppure... -
- Oppure è il mio cervello che sta dando i numeri! - Gridò Tera quasi con rabbia, staccandosi da Giles.
- Uh, no, veramente stavo per dire "solo un po' di stress". Non credo che tu sia pazza, Tera. -
- Saresti l'unico. -
- Cosa? -
- Andiamo, fallito, credi che sia sorda? Lo sento quello che dicono di me, "pazza psicopatica" è uno dei termini più gentili che ho sentito. -
- Ma... -
- Andiamo, sii onesto. Probabilmente li avrai usati anche tu qualche volta. - Giles fece per rispondere, ma Tera lo interruppe. - No, risparmia le parole. Sappiamo entrambi che è così, inutile che cerchi di nascondermi la verità. So benissimo che il mio comportamento non piace a nessuno e non me ne importa nulla di quello che dicono. Ora saranno contenti di aver ragione visto che sto impazzendo. -
- Io non lo credo! -
- E cosa ho allora?! Dimmelo! È normale vedere il cadavere della propria madre che piange?! -
- Devo... devo fare delle ricerche. Da quello che ho capito, Eudial e Buffy non l'hanno vista. Hai notato qualcosa di strano prima dell'apparizione? Un senso di freddo, rumori strani? -
Tera cercò di ricordare.
- Credo di avere intravisto una persona al piano di sopra, non so se fosse lei, ma quando l'ho seguita è scomparsa. Poi sono scesa e ho iniziato a lottare col vampiro e all'improvviso lei era lì. -
Giles annuì.
- Più tardi passerò in biblioteca a controllare alcuni testi su spettri e apparizioni, ora andiamo, ti porto al pronto soccorso. -
Tera guardò l'Osservatore e i suoi occhi si posarono sul suo maglione con un aria inorridita nel vedere la larga macchia di sangue che si allargava nel punto in cui lei aveva appoggiato il viso poco prima.
- L'ho sporcato... -
Giles guardò la macchia di cui non si era accorto fino a quel momento.
- Non importa, almeno una volta tanto non è il mio sangue... Non che sia contento che sia il tuo, ovviamente! Ma... almeno... non è mio, capisci? - Le rivolse un sorriso di scusa. - Lascia perdere, sto dicendo solo un mucchio di sciocchezze. -
Tera sospirò.
- Non mi piace, sembra una ferita... I vestiti di mia madre erano macchiati in quel modo... Sembra che ti abbiano sparato... -
- Beh, lo hanno fatto, in effetti. Solo che è successo qualche giorno fa. E la mia Cacciatrice mi ha salvato la vita. -
Tera gli sorrise leggermente e si asciugò le lacrime.
- Fallito, se dici a qualcuno quello che è successo oggi, sei morto, chiaro? -
- Mantenere segreti fa parte del mio lavoro. Ora dovremmo andare da un medico, sanguini ancora. -
- Non serve, posso sistemarlo da sola. -
- Ma... -
- Dimmi, fallito, riesci a muoverlo bene il braccio ora? -
- Si, ma... -
- Ecco ti sei risposto da solo. Ti ho estratto un proiettile, sono capace di ricucire un taglio. -
- Hai perso i sensi, dovresti fare controllare! -
- Sto bene, ok? Le allucinazioni le ho avute prima di prendere la botta in testa. Smettila di fare il paranoico. -
Lo guardò con aria di sfida e Giles si arrese.
- D'accordo, niente ospedale. Ma vieni in biblioteca con me, mi aiuti nelle ricerche e se mi accorgo che non stai bene ti ci porto di peso. -
- Sei uno scemo. Ti preoccupi troppo. -

Giles strinse a sè Xinuxunil, chiudendo gli occhi mentre respirava il suo profumo, come se avesse voluto fissarlo per sempre nella sua memoria. Le dita di lei gli affondavano nella schiena, facendogli quasi male, ma non avrebbe voluto che quel contatto cessasse per nulla al mondo.
- Mi mancherai, Ripper. - Sussurrò la ragazza, appoggiandogli la testa sulla spalla.
- Anche tu, tantissimo. Devi proprio andare? Non possono fare a meno di te ancora per qualche giorno? -
- Se non torno in Giappone, il mio produttore annullerà il contratto. Già è stato molto paziente con la storia di Diam Kain, se avesse voluto avrebbe potuto distruggere del tutto la mia carriera. Ma se non torno a cantare presto, tutti ricorderanno solo quella storia e alla fine potrò farlo solo sotto la doccia. -
Giles sorrise leggermente.
- In quel caso esigo di fare parte del pubblico... -
Xini ridacchiò e gli sfiorò le labbra con un bacio.
- Tu hai sempre il posto migliore, Ripper. -
- Ehi! In quel caso voglio essere l'unico a far parte del pubblico! -
- Ah, vorresti solo guardare? - Gli chiese lei maliziosamente e stavolta fu Giles a scoppiare a ridere, poi divenne serio e la baciò lentamente e con amore.
- Spero di poter tornare presto a Tokyo. Oggi ne parlerò con le ragazze e con Spike. Mi manca la nostra casa, mi sembra che siano passati secoli da quando l'ho vista l'ultima volta. -
- Ti aspetterò lì, allora. Stai attento, Ripper, ho sempre paura per te quando siamo lontani. -
Giles le sfiorò una guancia col dorso della mano e le scostò una ciocca di capelli dal viso.
- Non mi succederà nulla, te lo prometto. -
Entrambi alzarono la testa nel sentire l'altoparlante che annunciava un volo.
- È il tuo? -
- Si... Ora devo andare, Ripper. - Disse Xini rivolgendogli uno sguardo quasi sperduto.
Giles annuì.
- Verrò presto Xini, promesso. -
Si baciarono un'ultima volta, poi la ragazza superò il cancello di imbarco e sparì alla vista di Giles.

- Tokyo?! - Disse Buffy guardandolo a bocca aperta. - Perchè vuole andare a Tokyo? -
- Si dà il caso che io abbia una vita lì, Buffy. -
- Gli Osservatori hanno una vita? Da quando? -
Giles le rivolse uno sguardo seccato.
- Ehi, stavo scherzando, Giles. -
- In un certo senso hai ragione, Buffy. È per questo che ora sono qui a parlare con voi invece che su un aereo accanto a Xini. Voi siete le mie Cacciatrici, cosa pensate di fare? -
Eudial lo guardò con uno sguardo speranzoso.
- Torniamo a Tokyo, ti prego Giles. Non mi piace questo posto. Voglio tornare a casa. -
- Tera? -
La ragazza si strinse nelle spalle.
- Fa differenza il posto in cui rischiamo di farci ammazzare dai vampiri? A Tokyo almeno ci sono le ragazzine in marinaretta che possono eliminare qualche mostro al posto nostro, perciò per me va bene. -
Giles e Tera si scambiarono uno sguardo e l'Osservatore ebbe la netta impressione che la ragazza volesse allontanarsi il più possibile dal posto in cui aveva avuto quella visione terrificante.
- Anche io voto per Tokyo. - Disse Spike - Qui a Sunnydale conosco troppa gente che vuole vedermi morto. E poi se Eu vuole tornare a Tokyo, la mia casa è dove c'è lei. - Concluse il vampiro sorridendole e ricevendo in cambio uno sguardo pieno d'amore.
Tra loro le cose non si erano ancora sistemate dopo quello che le aveva fatto il demone, ma Spike aveva la sensazione che col tempo sarebbe tornato tutto a posto. Eudial lo amava, lo leggeva nello sguardo della ragazza, e anche se lei era ancora ferita e fragile, a lui quello bastava. L'avrebbe aspettata, l'avrebbe aiutata a superare ogni trauma e alla fine sarebbero tornati ad essere felici insieme.
Valerius agitò la coda nervosamente.
- Non voglio salire di nuovo su un aereo. - Miagolò lamentosamente e Giles lo zittì con uno sguardo.
- Piantala, Valerius. -
- Che succede, fallito? Il micetto ha paura? - Chiese Tera ironicamente.
Valerius le soffiò contro gonfiando il pelo.
- Io paura?! Figuriamoci! Rupert Giles, dì a quella strega che io non temo nessuna trappola volante, diglielo! Prendo tutti gli aerei che voglio, io! -
- Tera, Valerius dice che non ha paura di prendere l'aereo. -
- Buon per lui, sarebbe da idioti temere una cosa del genere. -
- Dille che è una strega! Diglielo, diglielo! -
Giles lo ignorò e tornò a guardare Buffy.
- Manchi solo tu. Cosa vuoi fare? -
- Non avrei nulla da fare a Tokyo. La mia casa, la mia famiglia e i miei amici sono qui. -
- Allora parlerò con il Consiglio. Ti manderanno un nuovo Osservatore al più presto. -
- Cosa? È lei il mio Osservatore! Non avrà davvero intenzione di partire? - Disse la ragazza alzandosi in piedi di scatto.
Giles le rivolse uno sguardo triste.
- Si Buffy. -
- Ma non può abbandonarmi così! -
- Due delle mie Cacciatrici vogliono tornare a Tokyo, tu vuoi restare a Sunnydale, io sono una persona sola, non posso dividermi in due. -
- Potresti fare un altro Golem... -
- Taci, Valerius. -
- Ma io sono la prima delle sue Cacciatrici! E poi come posso fare senza il mio Osservatore? -
- Buffy... tu non hai più bisogno di me, sei diventata incredibilmente forte. Avrai un altro Osservatore, ti prometto che farò in modo che te ne mandino uno in gamba. -
- Non ci posso credere... -
- Buffy, non credere che non mi dispiaccia. Ti voglio bene e non dimenticherò mai che tu sei stata la prima Cacciatrice con cui ho combattuto i vampiri, ma le cose cambiano. Il mio cuore è a Tokyo, voglio tornarci, ma anche se così non fosse, anche se restassi a Sunnydale, le cose non sarebbero più come un tempo, non sarebbe più la stessa cosa. -
Buffy lo guardò freddamente.
- Ha ragione, non ho più bisogno di un Osservatore. - Gli voltò le spalle, dirigendosi verso la porta. - Addio. -