13. She Was Crying

Giles guardò le tre Cacciatrici e il suo sguardo si fermò su Eudial.
- Sei sicura di sentirti pronta? Non devi farlo se non te la senti. -
- Va tutto bene Giles. Sto bene... Più o meno. -
- Eu... -
- No! Stai tranquillo. Voglio farlo. Ricominciare a cacciare i vampiri mi farà bene. Davvero Giles, non preoccuparti per me. -
Giles sorrise leggermente.
- Mi viene naturale, Eu. -
- Allora se avete finito con i discorsetti strappalacrime, possiamo iniziare? - Chiese Tera, annoiata.
- Uh... Certo. Andate! -
Eudial, Buffy e Tera partirono di corsa verso la casa abbandonata che Giles aveva scoperto essere una tana di vampiri. Le tre ragazze si divisero per entrare ognuna da una parte diversa e accerchiare i vampiri senza concedere loro alcuna via di scampo: Eudial e Buffy sarebbero entrate dalle porte, mentre Tera avrebbe usato una delle finestre al piano superiore e sarebbe scesa a raggiungere le altre dopo aver controllato il resto della casa in modo che i vampiri non avrebbero potuto attaccarle dall'alto.
L'Osservatore guardò la casa ed ebbe l'impressione che le finestre rotte lo guardassero come occhi minacciosi, orribili squarci neri sulla facciata scrostata.
- Se hai tanta paura perché l'hai lasciata andare? -
Giles trasalì nel sentire la voce alle sue spalle e sospirò nel vedere il gatto siamese che lo guardava.
- Oh, Valerius. Non potresti fare un po' di rumore quando arrivi alle spalle di qualcuno? -
- Ehi, vuoi togliermi uno dei pochi vantaggi di essere gatto? - Il gatto gli saltò sulla spalla, piantandogli le unghie nella schiena per salire e strappandogli un gemito di dolore. - Zampe silenziose e unghie retrattili... Si, pochi vantaggi, ma buoni. -
- Non posso farle pesare i miei timori. - Disse Giles, rispondendo alla domanda di Valerius di poco prima. - Ha già tanto da sopportare, troppe ferite da rimarginare, che non posso angosciarla con le mie paure. È così fragile in questo momento, Valerius... Vorrei che non dovesse avere a che fare con tutto questo, ma se lei desidera combattere non la fermerò. Devo essere forte per lei, dimostrarle che ho fiducia nelle sue capacità, anche se in realtà mi sento morire al pensiero che possa succederle qualcosa. -
- Ti angosci troppo, Rupert Giles. In fondo sono solo vampiri, no? Ci sono tre Cacciatrici là dentro, da quello che ho letto nei tuoi diari avete affrontato di peggio anche quando c'era una Cacciatrice sola. -
- Hai letto i miei diari?! -
- Si, e allora? Tu non hai letto il mio libro? Non è il mio potere quello che scorre nelle tue vene? Non sei andato a spasso nel mio passato? -
- Ma è diverso! Tu volevi che quel libro venisse letto! Volevi qualcuno a cui rubare il corpo! E nel tuo passato ci sono finito per caso! -
- Quante storie fai, come se potessi raccontarlo a qualcuno. E poi pure tu hai sbirciato nel diario di Eudial! -
- Io non ho... E tu come diavolo fai a saperlo?! -
- Lo ha scritto lei nel suo diario. -
- Cosa?! Hai letto anche quello di Eudial?! -
- Se lei lo lascia in giro non è colpa mia, hai mai sentito il detto "curioso come un gatto"? -
- Si e ho anche sentito dire "la curiosità uccise il gatto". E credo che Eudial ti spellerà quando scoprirà che ti sei andato a impicciare degli affari suoi. -
- Tu la tua pelle ce l'hai ancora. Piena di lividi, ma ce l'hai. E se ti ha riempito di botte qualche giorno fa non era per la storia del diario, no? Ah, a proposito, a giudicare da quello che ha scritto, era molto dispiaciuta per averti fatto male. -
- Valerius, piantala! Se ti scopro a girare intorno a un qualsiasi diario che non sia il tuo, e i gatti non hanno diari, ci penserò personalmente a fartene passare la voglia! -
- Dovresti bere camomilla invece del the, credevo che ti facesse piacere saperlo. Se sei tanto nervoso, perché non sei entrato con loro e perché non hai aspettato che venisse Spike? -
- Sono vampiri, di giorno sono meno pericolosi ed è più facile coglierli di sorpresa. E non sono entrato perché non voglio che Eudial creda che non ho fiducia nelle sue capacità. -
- E allora abbi fiducia in lei, stai calmo e non prendertela col gatto. -

Tera saltò sul tetto dal ramo dell'albero su cui era salita, sfondò la finestra con un calcio e rotolò su un fianco, controllando che la stanza in cui si trovava fosse sicura. Sentì rumori di lotta al piano di sotto e si affrettò a controllare le altre stanze per poter poi raggiungere Eudial e Buffy.
Le camere erano devastate, ma vuote e non c'era traccia di vampiri. Tera fece per avviarsi verso le scale, ma con la coda dell'occhio vide muoversi qualcosa lungo il corridoio e svoltare l'angolo. Una sagoma umana, forse un vampiro, che sembrava scivolare piuttosto che muoversi normalmente. La Cacciatrice corse in quella direzione, ma, girato l'angolo, il corridoio terminava in una stanza deserta. Tera la esaminò in cerca della figura che aveva intravisto, ma la camera non offriva nascondigli e non c'era traccia di passaggi segreti e la ragazza concluse che doveva essersi sbagliata.
Scese a raggiungere le altre due Cacciatrici e si unì alla battaglia. Mentre affrontava un vampiro, lanciò un rapido sguardo a Eudial: Giles era molto preoccupato per lei, si vedeva lontano un miglio, ma agli occhi di Tera la ragazza se la stava cavando bene. Ovviamente né Buffy né Eudial erano alla sua altezza, si disse, ma non stavano combattendo peggio del loro solito. Magari più tardi lo avrebbe detto al fallito, così avrebbe smesso di agitarsi tanto e di sembrare così pateticamente ansioso.
Tera si chiese distrattamente perché le importasse di quello che pensava il fallito, in fondo lei non aveva alcun bisogno di nessuno di quel branco di mentecatti, li detestava tutti. Eppure doveva ammettere che vedere Giles preoccupato che lei potesse essere stata uccisa dal vampiro che li aveva attaccati le aveva fatto piacere. In tutto il mondo, il suo Osservatore era l'unica persona che si fosse mai interessato a lei, l'unico che forse si sarebbe dispiaciuto se lei fosse morta.
Con un gesto fluido piantò il paletto nel cuore del vampiro e si voltò in fretta per affrontarne un altro. Dall'altra parte della stanza, Eudial aveva fatto lo stesso, mentre Buffy stava ancora combattendo con due vampiri alla volta.
Tera fronteggiò il vampiro, pronta ad attaccare, quando vide una figura in fondo alla stanza che la fece impallidire e bloccare a metà di un movimento. Una persona che conosceva bene, che non avrebbe mai potuto scordare, una donna dai capelli scuri come i suoi e dal viso pallido, una donna che non poteva essere lì.
Tera la fissò come ipnotizzata, dimenticando completamente il vampiro che era davanti a lei, allungò una mano verso la donna pallida e sussurrò una sola parola.
- Mamma... -
Poi il vampiro la colpì in pieno e il mondo si oscurò di colpo.

Eudial polverizzò il vampiro che l'aveva attaccata e si concesse un attimo di respiro per esaminare la situazione: quattro dei vampiri erano morti, Buffy uccise il quinto in quell'istante e continuò a combattere con l'altro, mentre Tera stava affrontando l'ultimo. Poi la ragazza dai capelli scuri si bloccò di colpo, fissando il vuoto e il vampiro la gettò a terra con un colpo.
Eudial corse verso il vampiro, allontanandolo dalla ragazza con un calcio, poi lo colpì nuovamente e lo uccise. Nel frattempo anche Buffy aveva sconfitto il suo vampiro e si era avvicinata.
- È ferita. - Disse guardando Tera.
Eudial si chinò su di lei.
- Credo che sia solo svenuta, ma forse è meglio se chiami Giles. Ha preso una botta in testa e sanguina parecchio. -

L'Osservatore vide Buffy che lo chiamava dopo essersi affacciata alla porta e l'espressione preoccupata della ragazza gli fece accelerare i battiti del cuore.
Forse era successo qualcosa a Eudial? Corse in casa più velocemente che poteva e sospirò di sollievo nel vedere che lei stava bene. Subito dopo scorse Tera e sentì una fitta di rimorso per quel sollievo.
Si inginocchiò accanto alla ragazza, preoccupato, e spostò delicatamente il fazzoletto che Eudial aveva premuto sulla ferita.
Scosse leggermente Tera e sorrise nel vedere che la ragazza iniziava a svegliarsi.
- La ferita non è grave, per fortuna. -
- Sanguina parecchio però. - Disse Buffy.
- È normale per le ferite alla testa. Forse serviranno dei punti, ma non è profonda. -
Tera aprì gli occhi e tentò di alzarsi, ma Giles la fece restare distesa.
- Cosa è successo? Perchè siete tutti lì a guardarmi, razza di mentecatti?! E tu toglimi le mani di dosso, fallito! -
- Direi che sta bene, Giles. Se avesse detto qualcosa di gentile avrei sospettato danni cerebrali. - Commentò Eudial.
- Un vampiro ti ha ferita, sei rimasta priva di sensi per qualche minuto. Se non vuoi che ti tocchi, allora tieni tu il fazzoletto sulla ferita altrimenti ricomincerà a sanguinare. -
- Non dire sciocchezze, non posso essere stata sconfitta da un vampiro. -
- Oh si, invece! Ti sei fermata di colpo, fissando il vuoto e lui ti ha stesa. -
Tera non rispose, impallidendo nel ricordare la donna che aveva visto e Giles notò che lo sguardo della ragazza si era offuscato.
- Eu, Buffy, - disse rivolgendosi alle due Cacciatrici - andate pure a casa. Ci penso io ad accompagnarla al pronto soccorso. -
- Sicuro di non volere una mano? Possiamo restare se vuole. -
- No. Andate pure, grazie. -
- Come vuoi, Giles. Avviserò Xini che farai un po' tardi, ok? -
- Grazie. -
L'Osservatore aspettò che la porta si chiudesse alle loro spalle, poi si voltò a guardare Tera. Non si era sbagliato, quelle che prima aveva visto affiorare negli occhi della ragazza erano proprio lacrime. Era la prima volta che vedeva piangere Tera e aveva mandato via Eudial e Buffy perché non voleva che se ne accorgessero.
- Cosa è successo, Tera? -
La ragazza si rialzò a sedere.
- Nulla, che diavolo vuoi che sia successo? Che domande idiote fai, fallito?! Quel vampiro mi ha colpita, tutto qui. -
- Se non fosse successo nulla non staresti piangendo. - La contraddisse Giles con dolcezza.
- Io non sto piangendo, chiaro?! -
L'Osservatore le sfiorò il viso con un dito.
- Queste sono lacrime, Tera. -
- No. - Disse la ragazza, quasi incredula nell'accorgersi che Giles aveva ragione. - No, io non piango mai. Io non posso piangere. Solo i deboli piangono... Una Cacciatrice non può essere debole. -
- Non è vero. E non c'è nulla di male. Piangi pure se vuoi, io non lo dirò a nessuno. -
Giles fece per abbracciarla, certo che lo avrebbe respinto rabbiosamente, e rimase sorpreso nell'accorgersi che la ragazza non si era ribellata, ma aveva nascosto il viso contro il suo torace e aveva iniziato a singhiozzare sommessamente.
L'Osservatore la guardò, preoccupato e a disagio, chiedendosi cosa le fosse successo per sconvolgerla tanto, ma non osò dire nulla per timore che potesse tornare a chiudersi in se stessa.
- Era mia madre... - Sussurrò Tera dopo qualche minuto. - Era lì in piedi che mi guardava. -
- Tua madre? Non mi avevi detto che era morta? -
- È morta. Potevo vedere il sangue che le macchiava il vestito, i buchi dei proiettili... Era morta, lo vedevo benissimo, ma era lì, proprio in quel punto. Mi guardava, continuava a guardarmi... E stava piangendo. -